Al fine di proporre un
excursus sul significato della biblioteca dell'abbazia di San Massimino per la letteratura medievale, l'A. prende le mosse dai
Moralia di Gregorio Magno
Trier, Stadtbibl., 2209/2328 2º, della seconda metà del X secolo, significativi perché messi in collegamento con la mano principale del «Codex Egberti» [Trier, Stadtbibl., 24] (evangelistario, localizzato da W. Berschin proprio a San Massimino), e dalla cosiddetta «Riesenbibel» di San Massimino realizzata tra il 1511 e il 1526 in tre volumi e ora in possesso di privati. Il saggio si sviluppa quindi secondo un andamento tematico, che considera dapprima l'ambito monastico della produzione letteraria locale con le raccolte Trier, Stadtbibl., 40/1018 8º, che collega l'abbazia al duomo di Treviri, e Trier, Stadtbibl., 1093/1694 gr 2, ricca di glosse latino-tedesche, un codice che evidenzia un legame dell'abbazia con Echternach, testimoniato anche da un manoscritto del
Liber florum di Tiofrido (Trier, Stadtbibl., 1378/103 4º). L'A. tratta quindi della versione antico-tedesca della
Lex Salica (frammento Trier, Stadtbibl., Mappe X Nr. 1) e di altri codici giuridici inclusi nel più antico catalogo della biblioteca abbaziale, riferito all'anno 1125 circa (Trier, Stadtbibl., 2209/2328 2º). Sempre sulla base di questo catalogo si considerano altri codici significativi per la storia letteraria: la raccolta Kraków, Jagiellonska, Berol. lat. qu. 687; Trier, Stadtbibl., 1084/112 4º [
recte 115] (
Bellum Catilinae di Sallustio); 1089/26 8º; Paris, BNF, lat. 9345; Berlin, SB, lat. fol. 756. È quindi la volta dei leggendari agiografici che includono le diverse versioni della vita di Massimino: Trier, Stadtbibl., 137/50 8º (
Vita antiqua, BHL 5822, trasmessa anche dal codice Paris, BNF, lat. 15029, che con quello di Treviri è il più alto dell'intera tradizione); Trier, Stadtbibl., 1151/454 4º (
Vita di Lupo di Ferrières, BHL 5824, e
Miracula di Sigeardo, BHL 5826; si ricordano anche i testimoni Metz, BM, 523 e Paris, BNF, lat. 5294); infine l'A. descrive la
Vita metrica BHL 5827 (non si citano testimoni), risalendo alla possibile epoca di composizione e soffermandosi sul ciclo iconografico a essa legato, che rievoca i fasti di San Massimino come abbazia imperiale. Un paragrafo è quindi dedicato alla storiografia, e considera dapprima gli annali più tardi dell'abbazia, redatti nel XVII secolo e i tre scritti di Berengoso di San Massimino (XII secolo): il
De laude et inventione sanctae crucis (BHL 4176), il
Liber de mysterio ligni Dominici et de luce, e i cinque sermoni. L'A. passa quindi a trattare dell'influenza irlandese nella cultura di San Massimino, testimoniata sia dai volumi
Scottice scripti, fra i più antichi della biblioteca e muniti di glosse antico-inglesi, sia dall'attività e dalla figura di diversi prelati locali. In questo contesto l'A. ricorda il volgarizzamento tedesco della
Navigatio Brendani, prima di concludere il saggio con una riflessione sulla possibile localizzazione di San Massimino come luogo di origine dell'
Ecbasis cuiusdam captivi (codici Bruxelles, BR, 10615-10729 e 9799-9809, posseduto da Niccolò Cusano). (Marianna Cerno)
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