Edizione critica, con traduzione francese a fronte, della produzione poetica di Pietro di Poitiers e di Pietro il Venerabile: nello specifico l'A. offre l'edizione del
Panegyricum Petri Venerabili, del
Contra barbarum, dell'
Epitaphium Gelasii papae II e dell'
Epitaphium Adefonsi episcopi Salamantini di Pietro di Poitiers (oltre all'epistola in prosa
Scio invidiam), dei
carmina di Pietro il Venerabile e di due
carmina dubia (la
Prosa de sancta Maria e la
Prosa de sancto Hugone) attribuiti al Venerabile. Nella prima parte dell'introduzione si illustrano l'attività letteraria a Cluny, il profilo biografico del Venerabile, con riferimento alle fonti principali (la
Vita di Rodolfo di Cluny e il
Chronicon Cluniacense di Francesco di Rivo, l'
Historia ecclesiastica di Orderico Vitale e gli scritti dello stesso Pietro, in particolare il
De miraculis e le epistole), e la sua produzione in prosa. L'A. segnala quindi la varietà della sua opera poetica, sacra e profana, in verso metrico e ritmico, e le fonti scritturistiche e letterarie (classiche e medievali); discute le finalità e i temi della scrittura poetica di Pietro, con particolare riguardo al
Carmen apologeticum, impropriamente inserito tra le opere di Pietro di Poitiers nel testimone Douai, BM, 381 ff. 5r-7r (sigla A dell'ed.). Una seconda parte dell'introduzione è dedicata alla controversa figura di Pietro di Poitiers, erroneamente identificato dalla critica precedente con il monaco e poi cancelliere di Parigi Pietro, con il cancelliere Pietro o con Pietro di San Vittore: l'A. ne discute la problematica identità, i richiami alla sua persona nella produzione del Venerabile, la possibile identificazione con Pietro di San Giovanni (omonimo del priore di Sens), e indaga la stesura del
Panegyricum dedicato al Venerabile (nel citato A ff. 1v-7v). Si descrivono quindi A (unico testimone completo) e C (sigla per l'archetipo dell'
editio princeps Paris 1522), sui quali è principalmente basata l'edizione; il testimone parziale München, BSB, Clm 14676 ff. 1r-2v, 5r-6v (R, legato alla medesima famiglia di C); i testimoni della tradizione indiretta costituita dal
Chronicon Cluniacense Paris, BNF, lat. 9875, n.a. lat. 1916 e n.a. lat. 1578 (rispettivamente Chr, Chr
2 e Chr
3); i testimoni dell'
Epitaphium Abaelardi Bern, Burgerbibl., 211 f. 160v (B) e Auxerre, BM, 145 (132) f. 297r (Au); il testimone Paris, BNF, lat. 17716 (ff. 4r-5r, 6r-7r, P) che attesta i due
carmina dubia attribuiti al Venerabile. Altri testimoni parziali evidenziati sono Paris, Arsenal, 135 f. 273r-v (Sa), Paris, BNF, lat. 10511, f. 1v (Au
1), lat. 14872 f. 111r (V), n.a. lat. 3126, f. 81v (N), lat. 3639 ff. 195r-v, 204r, 205r-206r (Co), n.a. lat. 443 f. 27r (F
2), Orléans, BM, 175 (152) pp. 174-175 (F
1). Il testo è corredato dall'apparato critico e dall'apparato delle fonti. Ogni componimento è preceduto da una breve notazione critica e bibliografica; ulteriori note critiche si trovano alle pp. 345-56. Completano il volume la bibliografia (pp. CXXXI-CXLII) e l'indice dei nomi (pp. 357-60) e dei
loci paralleli (pp. 361-8). (Valeria Mattaloni)
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