Scheda TETRA
Braulio Caesaraugustanus episcopus sedit 631-651
Renotatio librorum divi Isidori
inc. Isidorus vir egregius, Hispalensis ecclesiae episcopus, Leandri episcopi successor expl. et copiosior operibus caritatis
Riferimenti
CALMA
vol. II 4 p. 501; CPL n. 1206; Te.Tra. vol. I p. 46-52; BHL vol. I n. 4483
Isidorus Hispalensis episcopus
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 550 (olim XI 193) , f. 58r-vCittà del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. A.V.131 , ff. 86r-88rCittà del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ottob. lat. 849 , ff. 126v-128vCittà del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ottob. lat. 1720 , ff. 12v-13vCittà del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 349 II, ff. 124v-126vCittà del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Urb. lat. 382 (606) , f. 173r-vEl Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo de El Escorial, h.III.11 , ff. 56r-57rEl Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo de El Escorial, T.II.24 , ff. 6r-7rEl Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo de El Escorial, z.II.2 , f. 9r-vEl Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo de El Escorial, &.IV.23 , ff. 49r-50vFirenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 22 dex. 12 , f. 114rb-vaFirenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 67.12 , ff. 259r-260rFirenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. I.7.46 II, f. 35rb-vbFirenze, Biblioteca Riccardiana, 410 , ff. 28r-29rLeón, Archivo-Biblioteca de la Santa Iglesia Catedral, 22 , ff. 139ra-140rbLisboa, Biblioteca da Ajuda, 44-XII-18 , ff. 4r-5rLondon, British Library, Egerton 1873 , f. 242r-vLondon, British Library, Harley 6503 , ff. 49va-50vaMadrid, Biblioteca de la Real Academia de la Historia, Códices 80 (3; 12-11-1/3) , ff. 9vc-10rcMadrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 1376 , ff. 63v-64vMadrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 10224 , ff. 84r-85vMadrid, Universidad Complutense, Biblioteca Histórica (olim Biblioteca de la Universidad Central), 134 , ff. 85vb-86rbMilano, Biblioteca Ambrosiana, I 51 sup. , ff. 54r-55rMontecassino (Frosinone), Archivio dell'Abbazia (Biblioteca Statale del Monumento Nazionale), 294 II, ff. 75v-77r (pp. 150-153)Roma, Biblioteca Vallicelliana, C. 19 I, ff. 9r-10vRoma, Biblioteca Vallicelliana, C. 23 , ff. 319r-320vSalamanca, Universidad de Salamanca. Biblioteca General Histórica, Ms. 2313 II, ff. 190r-191rSegorbe, Museo Catedralicio Diocesano, G 1 (+) , ff. 76r-77rSiena, Biblioteca Comunale degli Intronati, K.VII.3 , ff. 81v-83vSiena, Biblioteca Comunale degli Intronati, K.VII.3 , ff. 81v-83vToledo, Archivo y Biblioteca Capitulares (olim Biblioteca del Cabildo), 27-26 , ff. 68r-69rToledo, Archivo y Biblioteca Capitulares (olim Biblioteca del Cabildo), 44-14 , f. 100vWien, Österreichische Nationalbibliothek, 138 , ff. 45v-47rTradizione del testo: Essendo stata la Renotatio scritta per una notizia biografica che Braulione redasse alla morte di Isidoro, ma essendo poi stata allegata da questi al De viris illustribus isidoriano come trentaquattresimo capitolo, la tradizione coincide all''incirca con quella della redazione in trentaquattro capitoli del De viris . Essa è formata da trenta manoscritti, a cui vanno aggiunti due codici contenenti Vitae Isidori anonime ma con ampi estratti dalla Renotatio (Paris, BN, lat. 2277 e Madris, Biblioteca Nacional, 10442); molti manoscritti sono recenziori dei secoli XV e XVI. L''archetipo sembra doversi individuare in un ms. contenente il De viris illustribus di Girolamo, Gennadio di Marsiglia e Isidoro seguiti dalla Renotatio , codice che fu inviato a Toledo per essere completato con il De viris illustribus di Ildefonso di Toledo e le sue continuazioni, scritte dai vescovi toletani Giuliano e Felice. Un apografo dell''archetipo (δ) prese la via di Cordova: una copia di δ, non prima dell''XI sec., lasciò la Spagna per dare origine alla famiglia di mss. italiani, i più antichi dei quali risalgono al XII sec.Un''altra famiglia invece dovette subire importanti rimaneggiamenti in epoca piuttosto antica; ne porta traccia la tradizione indiretta di z. Altra famiglia ancora è quella che si deve a Σ, perduto, da cui il cod. γ che è all''origine di diversi recenziori del XVI sec.L''archetipo non era un ms. di Braulione: questo si dimostra sia tramite errori così evidenti che non possono essere attribuiti a lui (Braulione divise le Etymologiae in venti libri, ma la lezione archetipica della Renotatio è quindecim . La lettura di V per X, agevolata dalla visigotica, diede origine alla lezione errata; le lezioni viginti che pure si ritrovano nella tradizione della Renotatio si dovranno allora al tentativo di un copista di accordarsi con quello che trovava sui codici delle Etymologiae , suddivise appunto in venti libri) sia tramite il contenuto dei codici. Troviamo infatti il De viris illustribus di Ildefonso seguito da una biografia di Ildefonso stesso redatta da Giuliano suo successore, nonchè da una di Giuliano redatta da Felice che a sua volta succedette a Giuliano, in due dei tre grandi rami che si dipartono dall''archetipo, e precisamente in Σ (N,G,t,e,M) e δ [L + ε (S,T)]. Se è così, l''archetipo non può essere anteriore alla morte di Giuliano avvenuta nel 690, e, considerata l''attenzione che dedica ai vescovi di quella città, dev''essere di ambiente toletano. L''edizione di Martín (da cui sono tratti stemma e sigle) è stabilita sulla maggior parte dei manoscritti ed è la prima a presentare uno stemma come esito dello studio della tradizione manoscritta. Non essendo l''archetipo d''autore, l''editore non ha esitato a emendare a livello morfologico, sintattico e delle fonti dove lo ha ritenuto necessario. (da Te.Tra. I, scheda a cura di José Carlos Martín)Bibliografia filologica: - J.C. Martín, La Renotatio librorum domini Isidori de Braulio de Zaragoza (+ 651), Introducción, edición crítica y traducción , Logroño 2002Risorse esterne collegate TETRA_004_Braulio, Renotatio librorum domini Isidori - sigle Martín TETRA_005_Braulio, Renotatio librorum domini Isidori - stemma Martín
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