Scheda TETRA
Corippus fl. saec. VI med.
In laudem Iustini Augusti minoris libri IV
inc. Immensam silvam laudum, vir iuste, tuarum
Riferimenti
CALMA
vol. III 1 p. 28-9; CPL n. 1516; ICL n. 7761; Repertorium vol. III p. 649; Te.Tra. vol. I p. 56-61; MGH Auct. antiq. vol. III 2 p. 111-56; CHAP (2020) pp. 109-10, n. 111
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ottob. lat. 2013 , f. 84r l. III 271-288El Escorial, Real Biblioteca de San Lorenzo de El Escorial, b.III.14 , ff. 146v-148v l. III 271-307 e 317-398Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 45.26 , f. 115r l. III 271-288Madrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 1346 , ff. 65v-67r l. III 271-307 e 317-398Madrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 10029 I, ff. 17v-51rTradizione del testo: Il panegirico In laudem Iustini è tramandato, insieme al Panegyricum in laudem Anastasii , all''interno di una raccolta di poeti cristiani (Draconzio, Eugenio Toletano, Sedulio, Verecondo Iuncense, Giovenco e Venanzio Fortunato) nel codice Madrid, Biblioteca Nacional, 10029 (olim Toledo, Capit. 14.22), sigla M, il quale ha correzioni di mano successiva ed è confrontabile solo con brevi excerpta esterni: III 271-307 e III 317-398 in un perduto manoscritto di Oviedo le cui lezioni sono citate nell''editio princeps di Miguel Ruiz de Azagra (O), nel ms. Madrid, bibl. Nacional, 1346 (olim F 58) (F) e nel ms. El Escorial, Real Biblioteca, b.III.14 (E), mentre, in calce, due codici di Sidonio Apollinare (Città del Vaticano, Bibl. Vaticana, Ottob. Lat. 2013, sigla V, e il cod. perduto utilizzato dal Vinetus per la sua edizione di Sidonio) e il ms. Firenze, Bibl Laurenziana, Pl XLV. 26 (L) riportano solo i vv. III 271-288. Dopo varie proposte di editori e commentatori, M. Placanica propone uno stemma in cui M e la tradizione di excerpta hanno in comune l''archetipo, in cui non vi sono dipendenze dirette tra i codici conosciuti e in cui gli excerpta sembrano presentare un gruppo distinto (quello che tramanda i soli vv. III 271-288), formato da S in posizione distinta rispetto a L e V, anche se identificato sulla base di un''unica lezione interpolata laddove OEF conservano traccia di una lezione corretta, quantunque illeggibile in M. Gli indizi su cui costruire uno stemma, data l''esiguità del testo a disposizione, sono labili.Poche notizie sulla storia del testo riguardano la sua prima traccia in Spagna (è citato nel discorso di Recesvindo presso l''ottavo Concilio di Toledo nel 653), forse una citazione in Cipriano di Cordova (IX sec.) e l''essere annoverato, in un inventarium librorum contenuto in un codice dell''Escorial, come facente parte di un manoscritto da identificare forse come l''antigrafo di M (lascia dubbi l''ordine diverso dei testi di Corippo, da imputare forse a un guasto meccanico). Ci sono tracce in Venanzio Fortunato, Aldelmo, nella Vita Eligii , presso Teodulfo d''Orléans e nel poema aquense Carolus Magnus et Leo papa . (da Te.Tra. I, scheda a cura di Antonio Placanica)Bibliografia filologica: Flavius Cresconius Corippus, In laudem Iustini Augusti minoris libri IV , edited with translation and commentary by Av. Cameron, London 1976; Corippe, Éloge de l''Empereur Justin II . Texte établi et traduit par S. Antès, Paris 1981; Flavio Cresconio Coripo, El panegírico de Justino II . Introducción, editión crítica y traducción por A. Ramirez de Verger, Sevilla 1985.Risorse esterne collegate Clavis Historicorum Antiquitatis Posterioris (CHAP) TETRA_008_Corippus, In laudem Iustini - siglario TETRA_009_Corippus, In laudem Iustini - stemma
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