Scheda TETRA
Milo Elnonensis monachus m. 871/872
Carmen de sobrietate
Riferimenti
Te.Tra.
vol. I p. 296-8
Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), 5254-67
Cambridge, University Library, Gg.5.35 , ff. 327r-362rLeiden, Bibliotheek der Universiteit, B.P.L. 190 , ff. 1r-26rLondon, British Library, Royal 5.A.XI Valenciennes, Bibliothèque Municipale, 414 (395) Valenciennes, Bibliothèque Municipale, 415 (396) Tradizione del testo: Si tratta di 2075 esametri in due libri, con 38 esametri di dedica scritti da Milone e preceduta da altri 30 di Ubaldo, colui che effettivamente offrì a Carlo il Calvo il poema. I manoscritti conservati sono sei: Valenciennes, Bibliothèque Municipale 414 (= A ) e 415 (= E ); London, British Library, Royal 5.A.XI; Leiden, Bibliotheek der Rijksuniversiteit, BPL 190 (= L ); Cambridge, University Library, Gg.5.35; Bruxelles, Bibliothèque Royale 5254-5267; A ed E sono i più antichi e risalgono al IX secolo. Due sono stati gli editori: Desplanque si basa su E , Traube conosce tutti i testimoni, ma attribuisce valore in primo luogo ad A e poi a L , utilizzando in poche occasioni il Londinese, il Bruxellense e l''edizione Desplanque per le lezioni di E . Secondo i cataloghi, il poema era presente nell''XI sec. a Corbie, tra XIII e XIV a Saint-Amand, Canterbury e Saint-Bertin, oltre che probabilmente a Saint-Vaast di Arras e Saint-Pierre di Chartres. L''opera era letta e studiata, come testimoniano le glosse presenti in quasi tutti i manoscritti. (da Te.Tra I, scheda a cura di Corinna Bottiglieri)Bibliografia filologica: L. Traube, in MGH, PLAC, III (1896), pp. 612-675 (alle pp. 610-612 la dedica scritta da Ubaldo, inc.: Aurea lux mundi ); A. Desplanque, Étude sur un poëme inédit de Milon, moine de St-Amand d''Elnon au IXe siècle , «Mémoires de la Societé des sciences de l''agriculture et des arts de Lille» 9 (1871), pp. 273-482; iterum ed. Lille 1872
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