La costruzione della cattedrale di Napoli, documentata fin dal 1294, viene studiata soprattutto in una prospettiva che riesce ad alleare storia dell'architettura e storia delle tradizioni storiche. L'indagine si svolge, quindi, attraverso le fonti storiche e letterarie della Napoli medievale, che permettono appunto di ricostruire il racconto dell'operato dei vescovi (fondazione, ornamentazioni, sepolture effigiate), ma anche la presenza di immagini, la santità martiriale messa in scena, l'adozione di modelli iconografici e architettonici (romani), oltre che le traslazioni solenni di spoglie vescovili. Una parte importante è riservata alla ricostruzione dei «miti apostolici» ma anche alla riscrittura delle sue origini, che avviene, tra Montecassino e Napoli, prima della conquista angioina. L'ultimo capitolo studia la cattedrale di Napoli nell'età moderna, contrassegnata da un «medioevo conervato» e da un «medioevo cancellato». In una ricca appendice si rende disponibile il dossier delle fonti medievali che sono servite per ricostruire la storia, anche immaginaria, della cattedrale di Napoli dall'alto medioevo al primo Trecento. La sezione relativa alle fonti narrative contiene passi già editi dei
Gesta episcoporum Neapolitanorum (ed. G. Waitz, MGH, 1878);
Vita sancti Athanasii Neapolitani episcopi (ed. A. Vuolo, Roma 2011);
Opusculum de vita et miraculis sancti Severi episcopi (ed. B. Capasso, Napoli 1881);
Historiola translationis reliquiarum sanctorum Euticetis et Acutii (
idem);
Vita sancti Aspreni auctore Alberico (ed. A. Lentini, «Studi Gregoriani» 4, 1952);
Vita sancti Ioannis auctore Iohanne Cimeliarcha (dagli ASSS, aprile 1);
Cronaca di Partenope (ed. A. Altamura, Napoli 1974). Sono inediti passi provenienti dal
Chronicon di Santa Maria del Principio (Napoli, Archivio Capitolare, 694). (Agostino Paravicini Bagliani)
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