Dopo un breve riepilogo biografico su Amando, l'A. confronta tre redazioni della sua agiografia, al fine di fare luce sui punti più controversi delle notizie in esse riportate: la
Vita prima del monaco Baudemundo (BHL 332), i frammenti della
Vita antiqua noti attraverso lo
Speculum sanctorale di Bernardo Gui (BHL 335) e la
Vita secunda, formata dalla
Suppletio Milonis e da altri scritti dello stesso autore (BHL 339-343); sporadicamente l'A. fa riferimento anche alla
Vita metrica di Milone (BHL 333). La
Vita Amandi risulta una delle agiografie aquitane più significative, dal momento che riunisce tutte le tematiche principali del genere: un eroe monaco (nato da un'importante famiglia aquitana, Amando avrebbe abbracciato il monachesimo sull'isola di Yeu e ricevuto la tonsura sulla tomba di san Martino di Tours), l'isolamento eremitico (per quindici anni avrebbe vissuto in ritiro a Bourges), il viaggio a Roma, la
peregrinatio pro Deo e la lotta contro il paganesimo (avrebbe svolto attività di missionario nel nord della Gallia merovingica, nei Paesi Baschi, e oltre il Danubio, fra gli Slavi). (Marta Materni)
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