Quando Alcuino compose il carme su sant'Amando, il monastero a lui intitolato non poteva vantare alcuna capacità di scrittura agiografica: sarà con Milone che la scuola del monastero inaugurerà una tradizione lettereria, e poetica in particolare, dedicata in primo luogo ad Amando: l'A. ricorda la vita metrica [BHL 333] e la
Suppletio [BHL 339] in prosa di Milone, notando come esse, assieme alla
Vita prima [BHL 332] di cui Milone si era servito, siano all'origine della riscrittura operata da un anonimo versificatore, il cui testo è conservato in un manoscritto elnonense dell'XI sec. Allo stesso modo, la scuola di Saint-Amand tradurrà in versi testi agiografici in prosa non solo sul fondatore dell'abbazia: è il caso della
Vita Rictrudis [BHL 7248] di Giovanni di Saint-Amand che riversa in esametri quella di Ubaldo [BHL 7247], come Guntero [BHL 1812] farà per la vita dei martiri Quirico e Giuditta scritta dallo stesso Ubaldo [BHL 1809]. L'impressione generale che l'A. prende da questa serie di testi fra loro grandemente intrecciati è quella circa l'esistenza di «un'autentica scuola agiografica specializzata in riscritture poetiche» (p. 190). (Francesco Vermigli)
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