Gli esordi della letteratura mediolatina in Boemia, ... Leggi tutto

Gli esordi della letteratura mediolatina in Boemia, Polonia e Ungheria sono connessi alla cristianizzazione di queste regioni e alla fondazione dei primi episcopati. Per la prima delle aree considerate l'A. si intrattiene a parlare del suo valore di frontiera tra la zona di influenza della chiesa di Costantinopoli, che nel IX sec. aveva alimentato la missione di Cirillo e Metodio, e quella occidentale, tedesca soprattutto, alla quale fa capo la fondazione della sede di Praga nel 973. Negli altri due casi vengono individuati i momenti salienti collocabili entrambi nell'anno mille: dopo il martirio di Adalberto da Praga nel 997 e il pellegrinaggio sulla sua tomba da parte dell'imperatore Ottone III, la fondazione dell'episcopio di Gniezno; la conversione di re Stefano Arpad, che ricondusse il popolo magiaro nell'alveo della chiesa di Roma. Le prime prove letterarie sono liturgiche e agiografiche, in modo da ispirare la devozione popolare nelle nascenti chiese nazionali con lo spazio dato alla narrazione dei primi martiri: facendo eccezione per l'Ungheria, dove furono scritte tre biografie sul primo sovrano cristiano, in Boemia la regina Ludmila e suo figlio Venceslao, celebrati anche da una tradizione in ceco, e in Polonia Adalberto e i cinque eremiti trucidati nel 1003. Vengono poi considerati gli Annales Pragenses e gli Annales Cracovienses, prime opere storiografiche composte autonomamente da quelle delle chiese tedesche di cui erano filiazione. Segue una rassegna dei principali autori dell'area europea centro-orientale: tra gli agiografi si annoverano l'ungherese Mauro di Pécs, autore di una vita dei santi Zoerardo e Benedetto, Gumpoldo vescovo di Mantova, che scrisse una delle biografie di Venceslao, l'abate di Montecassino Giovanni Canapario, forse incaricato dallo stesso Ottone III della redazione della Vita prior di Adalberto, Bruno di Querfurt, autore di un'altra biografia sullo stesso personaggio e della Vita quinque fratrum eremitarum martyrum in Polonia. In appendice segue un elenco di testi dei testi principali, divisi tra le nazioni di origine. (Roberto Angelini)
Riduci

L'A. tratta dell'incontro avvenuto tra san Nilo di ... Leggi tutto

L'A. tratta dell'incontro avvenuto tra san Nilo di Rossano e sant'Adalberto di Praga presso l'abbazia di Montecassino sulla base di più fonti: la Vita prior di Adalberto, scritta tra il 998 e il 999 da Giovanni Canapario e la seconda vita di Adalberto redatta da Brunone di Querfurt nel 1004 circa. Entrambe le testimonianze riportano l'impossibilità da parte del greco eremita Nilo ad accogliere e trattenere con sè il vescovo di Praga, a motivo della loro reciproca diversità di riti. L'eremita si preoccupò però di raccomandarlo e introdurlo presso il monastero romano sull'Aventino, dove Adalberto prese i voti monastici. Si riflette, infine, sul fatto che la vita di Nilo, scritta da un discepolo del monastero di Grottaferrata, taccia in modo assoluto sull'incontro e sulla conoscenza tra i due, cosa che è impossibile fosse ignota all'agiografo. Da tali considerazioni si ipotizza che il testo rappresenti una delle testimonianze più antiche dell'allontanamento tra Occidente ed Oriente. (Ester Pevere)
Riduci

Nella parte introduttiva l'A. individua nel movimento ... Leggi tutto

Nella parte introduttiva l'A. individua nel movimento crociato, originatosi alla fine dell'XI sec., un momento di svolta della storia delle comunità ebraiche medievali europee, giustificando così i margini cronologici che ha imposto alla sua raccolta, limitata agli autori occidentali che scrissero in lingua latina tra il V sec. e il 1117. Centrata soprattutto su pamphlets antigiudaici e testi controversistici, sono presi in esame anche gli accenni occasionali al mondo ebraico medievale contenuti in testi di diverso genere, escludendo le opere di diritto canonico. Gli autori, presentati seguendo un criterio cronologico e ricordando le differenti opere che riportano informazioni o commenti sulle comunità giudaiche, sono ordinati per schede. Si segnalano gli indici delle citazioni bibliche e degli autori (pp. 289-99). (Silvia Agnoletti)
Riduci

L'A. studia una categoria di santità, che diede origine ... Leggi tutto

L'A. studia una categoria di santità, che diede origine a nuovi culti nei sec. X-XI, quella dei cosiddetti martiri della giustizia, cioè di persone uccise non per motivi religiosi, bensì a causa di rapine, di ingiuste condanne da parte del giudice o di vendette familiari. In questo ambito la figura di Colomanno e la sua biografia, scritta da Erchenfrido, viene comparata con quelle di santi analoghi, in particolare prendendo in esame tre aspetti chiave della costruzione agiografica intorno a queste figure: l'esecuzione, la costruzione della santità del personaggio attraverso la procedura letteraria della raccolta delle testimonianze (in questa fase si riconosce una grande influenza sull'agiografo da parte della Vita di Adalberto di Praga scritta da Giovanni Canapario), il cammino fatto dalla nascita del culto a livello popolare, l'appropriazione da parte dei rappresentanti del potere temporale e infine l'approvazione della chiesa. In appendice, pp. 590-3, si pubblica la traduzione francese della Vita di Colomanno, tratta dall'edizione MGH SS IV pp. 674-7 (Silvia Nocentini)
Riduci

L'A. considera le testimonianze relative alla ... Leggi tutto

L'A. considera le testimonianze relative alla morte del vescovo Adalberto di Praga, uno dei primi martiri ad opera delle popolazioni del Baltico (a seguito dell'attività di evangelizzazione dei territori a Est dell'Elba), il culto del quale diventa exemplum nell'opposizione al paganesimo. La Vita prior è attestata in tre versioni (BHL 37, 37a e 37b) derivanti plausibilmente da una versione redatta a Roma su incarico di Ottone III: l'A. sostiene l'esistenza della «version ottonienne» (contenente gli elementi della canonizzazione ufficiale di Adalberto), di quella «aventine» (scritta dopo la morte di Ottone su incarico di Silvestro II, di più antica attestazione manoscritta) e della terza versione della Passio (scritta a Montecassino e derivante dalla seconda, con l'integrazione di un capitolo dalla BHL 40, redatta a Tegernsee), e confuta l'ipotesi di una composizione a Liegi sostenuta da J. Fried e J. Hoffmann. La Vita altera è attestata in altre due forme (BHL 38 e 39) ad opera di Bruno di Querfurt, databili rispettivamente al 1004 e al 1008. L'A. considera anche la testimonianza offerta dalla porta di bronzo di Gniezno, realizzata nel 1170-1180. Mentre la Vita prior esalta la ricerca della perfezione monastica da parte del santo, nella Vita altera la topica descrizione dei barbari pagani (e bestiali, con un richiamo a Angelomo di Luxeuil Enarrationes in libros Regum) in opposizione alla cristianità e l'accanimento sul corpo di Adalberto martire evidenziano il valore politico del martirio e riflettono il contesto storico segnato dalle tensioni con le popolazioni slave, germaniche e baltiche. Alcune considerazioni sono infine dedicate alla valenza della translatio del santo e all'uso delle reliquie da parte di Ottone III. (Valeria Mattaloni)
Riduci

Si menzionano tra gli altri Reginone di Prüm (Chronicon), ... Leggi tutto

Si menzionano tra gli altri Reginone di Prüm (Chronicon), Flodoardo (Annales), il resoconto del viaggio a Roma di Sigerico, e ancora Eginardo (Translatio), Tangmaro (Vita Bernwardi), Richerio di Reims (Historiae), Ruotgero di Colonia (Vita Brunonis), Lamberto di Hersfeld (Annales), Liutprando (Antapodosis), Rosvita (Gesta Ottonis), Rodolfo il Glabro (Historiarum libri), Odilone di Cluny (Epitaphium Adalheidae), Ugo di Flavigny (Chronicon), Arnolfo di Milano (Gesta archiepiscoporum Mediolanensium), Gerardo di Augusta (Vita Udalrici), Vitberto di Toul (Vita Leonis), Aimoino di St. Germain (Miracula sancti Germani) oltre agli Annales attribuiti a Eginardo, a vari annali monastici (Annales Bertiniani, Fuldenses, Vedastini, Prudentii Trecensis, Sangallenses maiores) e a fonti agiografiche anonime (tra cui la Vita Maioli, i Miracula in translatione s. Helenae, le Vitae di Epifanio, Adalberto di Praga [attribuita a Giovanni Canapario] e Sebastiano). Le occorrenze nelle fonti dei principali termini collegati alle Alpi e dei nomi di luogo sono schematizzati in calce all'articolo
Riduci

Der Vf. setzt sich mit den Meinungen des Herausgebers ... Leggi tutto

Der Vf. setzt sich mit den Meinungen des Herausgebers von der älteren Version der Vita sancti Adalberti in MGH G.H. Pertz über den Entstehungsort im Kloster SS. Bonifacio ed Alessio auf dem Aventin und über die Autorschaft des M??nchs Canaparius auseinander. Nach einer eingehenden Analyse der Textüberlieferung ist der Vf. zum Schluß gelangen, dass die Vita I nicht in Rom verfaßt wurde, sondern es ist möglich über Lüttich und den dortigen Bischof Notker (972-1008) nachdenken. Nach dem Beitrag ist ein Exkurs Die Älteren Hildesheimer Annalen und die Gründung des Erzbistums Gnesen abgedruckt (S. 273-79), wo der Vf. seine These verteidigt, dass Otto III. zuerst die Absicht gehabt hatte, in Prag, nicht in Gnesen, ein Bistum zu errichten. Er äußert sich zur kritischen Argumentation von K. Görich und G. Labuda. (Dana Ruzickova)
Riduci

Si contesta che la Vita prior di Adalberto ... Leggi tutto

Si contesta che la Vita prior di Adalberto sia da attribuire a Giovanni Canapario e si avanza l'ipotesi che l'autore potrebbe invece essere Notkero di Liegi
Riduci

Nel saggio viene presentata la Vita Adalberti, ... Leggi tutto

Nel saggio viene presentata la Vita Adalberti, di cui l'A. seleziona alcuni passaggi che mettono in luce l'abilità letteraria di Giovanni Canapario nel creare un personaggio eroico, evidentemente plasmato con un intento di propaganda ideologica. Dall'interpretazione del testo si intende ricostruire la personalità e il retroterra culturale del Canapario, in quanto membro di una delle maggiori comunità monastiche residenti a Roma alla fine del X secolo, la comunità benedettina dei SS. Alessio e Bonifacio. L'aver individuato, nella Vita Adalberti, un buon numero di citazioni letterali e di riferimenti agli autori classici latini ha portato l'A. a ipotizzare per il Canapario un'educazione classica antecedente la monacazione. Delle citazioni dai testi patristici si danno nel saggio alcuni esempi selezionati e commentati, da cui l'A. presuppone la familiarità del Canapario con le Conlationes di Giovanni Cassiano, le lettere di Ruricio di Limoges, la Regola di Benedetto, le opere di Gregorio Magno, Agostino e Cassiodoro. (Laura Rossi)
Riduci