La pubblicazione rientra nell'ambito delle celebrazioni del centenario della morte di Bartolomeo Capasso del quale nella prefazione sono ripercorsi il profilo, le opere più significative e i tratti distintivi del metodo di lavoro; vengono inoltre ricordati gli atti del convegno svoltosi a Napoli e Salerno il 14 e 15 marzo 2001, raccolti in
Bartolommeo Capasso. Storia, filologia, erudizione nella Napoli dell'Ottocento Napoli 2005, e i risultati raggiunti recentemente dalla ricerca nell'approfondimento della sua figura. La presente edizione è la ristampa riveduta, corretta e ampliata di due volumi, il secondo in due tomi, originariamente pubblicati a Napoli, rispettivamente nel 1881, 1885 e nel 1895 ove vennero riuniti ed editi un vastissimo numero di documenti, molti fino ad allora non noti, e il regesto di quelli già conosciuti accompagnati da considerazioni sugli aspetti della vita politica, economica, sociale e spirituale del ducato di Napoli. Nella premessa la curatrice rende conto delle difficoltà di natura tecnica ed editoriale e delle modalità con le quali sono state affrontate le numerose problematiche causate principalmente dal superamento del sistema di trascrizione diplomatica di testi documentari adottato da uno studioso di fine Ottocento. Pertanto sono spiegati sia le norme seguite riguardanti la punteggiatura, le interpunzioni, l'utilizzo delle maiuscole, le integrazioni di lacune, sia gli interventi volti a decodificare quelle parole riportate dal Capasso nella stessa forma abbreviata rinvenuta nelle testimonianze dirette e indirette. La curatrice scrive sul trattamento riservato alle note che formano l'apparato critico e di commento, sull'omologazione delle citazioni bibliografiche e documentarie e su altre operazioni interenti l'aggiunta di rimandi alle note che fungono da complemento ai documenti editi. Un discorso a parte riguarda i provvedimenti attuati per la correzione di quelle datazioni di cui, dopo un'attenta verifica, la curatrice ha accertato l'inattendibilità (di alcuni di questi casi vengono riportati esempi) e la redazione dell'indice del quale sono precisati gli accorgimenti eseguiti. L'opera è formata da cinque volumi di cui due sono interamente occupati dagli indici dei nomi delle cose notevoli, in particolare di quelli di persona e di luogo, dei sostantivi che si riferiscono a cariche, a dignità e titoli, nonchè a istituzioni, dei vocaboli riferiti all'edilizia, all'agricoltura, ai pesi e alle misure, e anche degli autori e delle opere citate. Il primo volume è diviso in tre parti: la prima presenta l'edizione del
Chronicon ducum et principum Beneventi, Salerni et Capuae et ducum Neapolis con l'apparato di commento storico e alcune considerazioni scritte dallo stesso Capasso, la seconda sezione contiene l'edizione del
Chronicon episcoporum s. Neapolitanae Ecclesiae che si compone di una prima parte anonima, di una seconda scritta da Giovanni Diacono e da un'ultima per mano di Pietro Suddiacono, la terza intitolata
Appendix monumentorum ad chronica ducum et episcoporum Neapolitanorum mostra l'edizione di materiale eterogeneo: lettere di Adriano I e Leone III a Carlo Magno, di Giovanni VIII al vescovo Atanasio II, documenti di vario genere dall'anno 763 all'882, vite di santi come l'
Opusculum de vita et miraculis sancti Severi episcopi (ms. Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 41.G.12), l'
Historiola translationis reliquiarum sanctorum Euticetis et Acutii, gli
Acta translationis sancti Athanasii cum vita, gli
Acta translationis sancti Severini abbatis e gli
Acta translationis sancti Sosii di Giovanni Diacono, il
Libellus miraculorum sancti Agnelli e i
Miracula sancti Agrippini di Pietro Diacono Napoletano, i
Miracula sancti Eupli e il
Libellus miraculorum sancti Euphebii. Il secondo volume, corrispondente al primo tomo del secondo volume della pubblicazione originaria, è interamente occupato dai
Regesta Neapolitana ab anno 912 ad annum 1139 ovvero un considerevole numero di documenti inerenti enti religiosi presentati in ordine cronologico e suddivisi in varie parti ognuna riferita al periodo di reggenza degli imperatori bizantini. Il terzo volume che coincide con il secondo tomo del secondo volume dell'edizione originaria contiene tre sezioni: la prima porta il titolo
Diplomata et chartae ducum Neapolis ove trovano posto ventisei diplomi in forma completa, datati dal 907 al 1131, relativi a privilegi e concessioni emanati dai duchi napoletani a favore di alcuni monasteri e altre testimonianze dello stesso tipo ma lacunose a sua volta distribuiti tra quelli di datazione certa e incerta; chiude una considerazione del Capasso. La seconda è chiamata
Capitularia et pacta e vi sono trascritti il
Pactum Arechis principis cum iudice Neapolitanorum (Cava de' Tirreni, Bibl. della Badia, 4 [22] f. 204), le
Pactiones Gregorii ducis et Iohannis consulis Neapolitani cum principibus Beneventi et Capuae (Cava de' Tirreni, Bibl. della Badia, 4 [22] ff. 205-207) e il
Capitulare Sicardi principis Beneventi cum Andrea duce Neapolis facenti tutti parte dell'
Edictus Langobardorum; chiude un excursus storico dell'A. sul ducato di Napoli. La terza e ultima parte,
Neapolitani ducatus inscriptiones quotquot supersunt. Accedit de eiusdem aevi sigillis et nummis mantissa, raccoglie trentanove iscrizioni sia greche sia latine, di cui la maggior parte proveniente da Napoli le altre da Nola, Pozzuoli e Sorrento (tra cui si ricorda l'epitaffio di Cesario console di Napoli per mano di Davide vescovo di Benevento), e contiene la descrizione (accompagnata da riproduzioni) di alcune monete e sigilli. (Elena Merciai)
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