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Giancarlo Abbamonte Lorenzo Valla e l'interpretazione di Servio nell'umanesimo romano Servius et sa réception de l'Antiquité à la Renaissance cur. Monique Bouquet - Bruno Méniel , adiuv. Giuseppe Ramires , Rennes, Presses Universitaires de Rennes 2011 (Interférences) pp. 712, 459-89
Abstract
Nel confrontarsi con Servio, Lorenzo Valla adotta un atteggiamento nuovo: pur riconoscendo l'impegno e il valore del grammatico, l'umanista non esita a mettere in discussione gli scritti dell'autore antico, emendando laddove un confronto diretto con le fonti classiche - Virgilio
in primis - ne dimostri la necessità. L'
emendatio , tuttavia, sembra rivolta piuttosto alle
Etymologiae di Isidoro di Siviglia, da cui Valla potrebbe aver recuperato indirettamente i passi serviani oggetto di critica
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 37 - 2720
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-lorenzo-valla-e-l-interpretazione-di-servio-nell-/684640
Iva Adámková Vyklady Isidora ze Sevilly o lodích a stavbach («Etymologiae» XIX, 1-19) a jejich inspiracnízdroje (Note di Isidoro di Siviglia sulle imbarcazioni e sugli edifici, «Etymologiae» XIX, 1-19, e le sue fonti) LF 133
(2010)
315-34
Abstract
L'A. esamina il XIX libro delle
Etymologiae con lo scopo di individuare le fonti di Isidoro. Dopo aver definito il concetto di
artes mecanicae o
minores nel medioevo, segnala le fonti antiche del sapere di Isidoro intorno alle imbarcazioni che classifica per categorie, citando in particolare Nonnio. Alla base della trattazione relativa alle tecniche costruttive di edifici rintraccia invece il
De architectura di Vitruvio e il
De diversis fabricis architectonicae di Cezio Faventino. Con riassunto in inglese a p. 334.
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 33 - 2678
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-vyklady-isidora-ze-sevilly-o-lodích-a-stavbach-(e/615405
Neil Adkin More Additions to Maltby's «Lexicon of Ancient Latin Etymologies» and Marangoni's «Supplementum Etymologicum»: Isidore of Seville on Grammar, Rethoric and Dialectic («Etym.» 1-2) Habis 40
(2009)
17-25
Abstract
L'articolo offre un
addendum ai dizionari etimologici di R. Maltby e C. Marangoni, recentemente apparsi, basandosi sui primi due libri delle
Etymologiae di Isidoro.
Riduci
Argomenti e indici Risorse esterne collegate Habis 2009 (Adkin)
Scheda N: 31 - 2820
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-more-additions-to-maltby-s-lexicon-of-ancient-lat/581809
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Frederick Ahl Chaucer's Englishing of Latin Wordplay Through a Classical Eye . Transcultural and Transhistorical Visions in Medieval English, Italian, and Latin Literature in Honour of Winthrop Wetherbee cur. Andrew Galloway - Robert F. Yeager , Toronto-Buffalo, NY-London, University of Toronto Press 2009 pp. VIII-436, 267-86
Abstract
L'A. mostra come Chaucer, nei suoi racconti e nelle sue traduzioni in inglese, si rifacesse non solo agli autori classici, ma anche alle
Etymologiae di Isidoro, con attenzione ai giochi di suono. (Marianna Cerno)
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 32 - 2525
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-chaucer-s-englishing-of-latin-wordplay/589313
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Cyrille Aillet Las glosas como fuente para la historia del cristianismo arabizado en la Península Ibérica (siglos IX-XIII) Relegados al margen. Marginalidad y espacios marginales en la cultura medieval cur. Inés Monteira Arias - Ana Belén Muñoz Martínez - Fernando Villaseñor Sebastián , Madrid, Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC) 2009 pp. 272, 19-29
Abstract
L'A., attraverso uno studio sulle glosse in arabo di manoscritti latini altomedievali realizzati in Spagna tra il IX e il XIII secolo, mette in luce l'evoluzione linguistica e grafica delle comunità cristiane iberiche dopo la conquista araba. A margine dei codici (l'A. identifica come centri precipui di questa cultura Siviglia e Cordova) l'uso della lingua araba, unito a quello canonico del latino, alimenta lo studio storico dell'evoluzione culturale della cultura mozarabica in Spagna, tra il IX e il XIII secolo: note in arabo dunque, di tipo lessicale o nozionistico, realizzate perlopiù da copisti dotti nei riti liturgici mozarabici. L'A., basandosi su indagini paleografiche, porta tra la altre come testimonianze concrete dell'influenza araba le glosse ai mss. dei
Moralia in Iob di Gregorio Magno (Toledo, Bibl. Capitular, 11-4), delle
Etymologiae di Isidoro di Siviglia (Madrid, BN, Vitr.14-3) e della Bibbia di Siviglia (Madrid, BN, Vitr. 13-1). Studio dei
marginalia dunque non soltanto come storia del manoscritto, tradizione e circolazione di un testo, ma anche come fonte storica addizionale di una comunità. (Luca Villani)
Riduci
Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 34 - 10620
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-las-glosas-como-fuente-para-la-historia-del-crist/632553
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Suzanne Conklin Akbari Idols in the East: European Representation of Islam and the Orient, 1100-1450 Ithaca, NY-London, Cornell University Press 2009 (ISBN 978-0801477812) pp. XII-323 tavv. 8ISBN: 978-0801477812
Abstract
Attraverso uno spoglio ampio e articolato di diverse tipologie di fonti in latino e volgare, redatte tra XII e XV secolo - enciclopedie, carte geografiche, trattatistica medica e astronomica, Chansons de geste - l'A. cerca di definire il livello di conoscenza dell'Oriente e del mondo islamico da parte dell'Occidente latino, distinguendo dati concreti, stereotipi, pregiudizi ed elementi confluiti nell'immaginario. Si viene così a delineare una sorta di preistoria dell'orientalismo, un fenomeno culturale che opera attivamente nel processo di ridefinizione del mondo conosciuto e delle sue parti. Ampio spazio viene riservato dall'A. all'analisi della produzione cartografica, specchio spesso fedele delle coeve elaborazioni condotte dagli autori medievali sulla questione: tra queste mappe si segnala quella presente nel salterio trasmesso dal ms. London, BL, Add. 28681 (p. 39). L'interesse e la curiosità nei confronti di altri popoli e culture non si limita all'analisi di usi e costumi diversi da quelli latino-occidentali, ma sconfina nelle osservazioni sugli aspetti climatici, sulle anomalie e caratterizzazioni di corpi, gusti, abitudini, sui fenomeni d'idolatria e sulla presenza di quelli che venivano considerati falsi profeti. Tra le fonti più significative si ricordano le
Etymologiae di Isidoro di Siviglia, la
Cosmographia di Etico Istro, il
De natura loci di Alberto Magno, l'
Imago mundi di Pietro d'Ailly, il
Liber floridus di Lamberto di St.-Omer, l'
Imago mundi di Onorio Augustodunense, il
De proprietatibus rerum di Bartolomeo Anglico, le epistole di Alessandro Magno e la
Relatio di Odorico da Pordenone. Il volume è corredato dalla bibliografia (pp. 289-313) e dall'indice dei nomi e dei luoghi (pp. 315-23). (Luca Mantelli)
Riduci
Argomenti e indici islamica, Rapporti con le culture non latine Alexander Magnus: epistolae, historia etc. Geometria e geografia Psalteria, Libri liturgici Aethicus Ister saec. VIII med. ,
Cosmographia (Philosophorum scidolas sagace indagatione investigans, mihi laborem tantundem apposui achademicus tanto studio indagare... ) Albertus Magnus n. 1200 ca., m. 15-11-1280 ,
De natura loci Bartholomaeus Anglicus v. 1225, m. 1250 ca. ,
De proprietatibus rerum Honorius Augustodunensis presbyter et scholasticus n. 1080 ca., m. post 1153 ,
Imago mundi [ca. 1107-1152] (Mundus dicitur quasi undique motus, est enim in perpetuo motu... ) Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 ,
Etymologiarum libri XX Lambertus Audomarensis canonicus fl. 1090/1120 ,
Liber floridus Odoricus de Portu Naonis OFM n. 1265 ca., m. 14-1-1331 ,
Relatio de mirabilibus orientalium Tatarorum (Licet multa et magna de ritibus et condicionibus huius mundi enarrentur... Licet igitur multifaria de ritibus et sectis multorum nationum enarrentur... Licet multa et varia de ritibus et conditionibus huius se Petrus de Alliaco n. 1350 ca., m. 9-8-1420 ,
Imago mundi Manoscritti
Scheda N: 38 - 11190
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-idols-in-the-east-european-representation-of-isla/693752
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Suzanne Conklin Akbari Seeing through the Veil. Optical Theory and Medieval Allegory Toronto, University of Toronto Press 2004 pp. X-354
Abstract
L'A. presenta una serie di studi sulle allegorie letterarie
... Leggi tutto L'A. presenta una serie di studi sulle allegorie letterarie della conoscenza utilizzate da alcuni celebri autori medievali (tra cui Alano da Lilla,
De planctu naturae ,
Anticlaudianus e
Ars praedicandi ; Isidoro,
Etymologiae ; Bernardo Silvestre,
Cosmographia ) analizzandole nel contesto delle teorie scientifiche sull'ottica; un legame questo, fra visione e conoscenza, che si protrae fino all'epoca contemporanea, dal momento che le moderne teorie psicoanalitiche utilizzano la terminologia ottica per descrivere la relazione tra soggetto e oggetto. Nel corso del medioevo è possibile registrare un'evoluzione riguardo alla considerazione del ruolo della visione nel processo di conoscenza: alcuni autori altomedievali presuppongono la piena identità tra visione e conoscenza; nel tardo medioevo, invece, si diffondono atteggiamenti di scetticismo sulla possibilità della conoscenza mediata dalla visione o dal linguaggio. Queste posizioni teoriche si riflettono in campo letterario nell'evoluzione delle forme dell'allegoria e della rappresentazione dei rapporti fra l'individuo e il mondo circostante. Con Guglielmo de Lorris, autore della prima parte del
Roman de la Rose all'inizio del XIII sec., si è in buona parte nell'ambito della tradizione allegorica del secolo precedente, ispirata al neoplatonismo da cui deriva il principio del legame tra visione e conoscenza, che è il tema centrale della prima versione del poema. Tuttavia, già con Guglielmo, comincia contemporaneamente a farsi sentire l'influenza delle nuove acquisizioni scientifiche, grazie alle traduzioni di testi provenienti dal mondo islamico, attraverso l'allusione agli scritti di Guglielmo di Conches (
De philosophia mundi ,
Dragmaticon philosophiae ,
Glossae super Platonem ). Il presupposto delle allegorie di Guglielmo è allora una teoria della visione più complessa di quella del secolo precedente, e che soprattutto comincia a mettere in discussione la tesi tradizionale dell'identità piena tra visione e conoscenza, tanto che l'autore lascerà volontariamente incompleta la propria opera come metafora dell'incapacità dell'uomo di raggiungere la conoscenza del sé. Con il suo successore, e continuatore del
Roman de la Rose , Jean de Muns (seconda metà del XIII sec.), si afferma ormai con forza lo scetticismo riguardo alla capacità dell'allegoria di rivelare le più profonde verità. Comincia inoltre a imporsi il tema della duplicità delle fonti della conoscenza, attraverso gli occhi del corpo e attraverso l'occhio della mente. Le tematiche esposte nel
Roman de la Rose , e le sue allegorie, confluiranno quindi nell'opera del terzo autore analizzato, Dante Alighieri, sia nella
Vita Nuova , sia, e soprattutto, nella
Commedia . L'ultima opera presa in considerazione sono i
Canterbury Tales di Chaucer, il quale rigetta con decisione il legame tra visione e conoscenza in nome del rifiuto dell'esistenza delle
species professato da Ockham. (Marta Materni)
Riduci
Argomenti e indici Filosofia e teologia Guillelmus de Ockham n. 1285/1290, m. 9-4-1347 Perspectiva (ottica) Alanus ab Insulis n. 1125 ca., m. 1203 ca. ,
Anticlaudianus Alanus ab Insulis n. 1125 ca., m. 1203 ca. ,
Ars praedicandi Alanus ab Insulis n. 1125 ca., m. 1203 ca. ,
De planctu naturae Bernardus Silvestris m. 1159 ca. ,
Cosmographia [a. 1147-1148; Theodorico Carnotensi dicata] (Iam sectum per umbra chaos iam silva decorem... ) Guillelmus de Conchis n. 1080 ca., m. 1154 ca. ,
De philosophia mundi [libri IV; a. 1120-1130] Guillelmus de Conchis n. 1080 ca., m. 1154 ca. ,
Dragmaticon philosophiae [libri VI; a. 1144-1149] Guillelmus de Conchis n. 1080 ca., m. 1154 ca. ,
Glosae super Platonem Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 ,
Etymologiarum libri XX Scheda N: 27 - 5349
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-seeing-through-the-veil-optical-theory-and-mediev/500744
Matteo Al Kalak (trad.) Leodoino vescovo. Cultura e diritto a Modena nel secolo IX AMSPAPM 27
(2005)
3-47 tavv.
Abstract
Si tratta qui il problema dell'assetto socio-economico ed ecclesiastico del territorio modenese all'epoca di Leodoino, vescovo della diocesi di Modena dall'871 all'892. Attraverso la lettura di due lettere proposte qui e indirizzate all'abate Teodorico e all'abate Ilaro, è possibile conoscere gli assetti territoriali della giurisdizione del vescovato di Modena, le prime rivendicazioni di autonomia da parte dell'abbazia di Nonantola e le delicate vicende che scossero la chiesa di quegli anni. Leodoino era un profondo conoscitore del diritto ecclesiastico, ma anche dello
ius civile e l'A. ipotizza che fu proprio lui a commissionare il
Liber legum di Lupo di Ferrères (cod. O.I.2) del IX-X secolo, conservato presso la Biblioteca Capitolare di Modena e prova delle funzioni giurisdizionali attribuite al vescovo in epoca medievale. Si segnalano i seguenti manoscritti menzionati nell'articolo: Modena, Bibl. Capitolare, O.I.11 (Isidoro di Siviglia
Chronica , sec. VIII e XII); O.I.12 (
Collectio canonum veterum , sec. VII-VIII); O.I.17 (Isidoro
Etymologiae , sec. IX); O.II.7 (
Missale seu Sacramentarium Gregorianum ); O.II.9 (
Origenis Homiliae in libro Numerorum , sec. IX-X); O.I.4 (
Isidori Mercatoris decretalium collectio , sec. IX-XI).
Riduci
Argomenti e indici Leudoinus episcopus fl. 871-891 ,
Epistolae Decretales pseudo Isidorianae Ius canonicum Nonantola (Modena), Benedettini Sacramentarium Gregorianum Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 ,
Chronica Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 ,
Etymologiarum libri XX Lupus Ferrariensis abbas n. 805 ca., m. 862 ,
Liber legum Origenes Alexandrinus, Fortleben ,
In Numeros homiliae XXVIII
Luoghi: Modena Nonantola (Modena)
Manoscritti
Modena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.I.2 Modena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.I.11 Modena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.II.7 Modena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.I.17 Modena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.I.4 Modena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.I.12 Modena, Biblioteca e Archivio Capitolare, O.II.9 Scheda N: 28 - 2876
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/leodoino-vescovo-cultura-e-diritto-a-modena-nel-se/519943
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Constancio del Álamo Martínez - Elizabeth Valdez del Álamo Kunst und Kult zu Ehren des Schutzheiligen Santo Domingo in Silos Benediktinische Kunst. Kultur und Geschichte eines europäischen Erbes cur. Roberto Cassanelli - Eduardo López-Tello García , trad. Franziska Dörr , Regensburg, Schnell & Steiner 2007 pp. 456, 209-20 tavv. 11
Abstract
Die
Vita sancti Dominici Siliensis des Mönchs Grimaldus von Silos zeigt den hl. Domingo Manso (1041-1073) als spirituellen und materiellen Restaurator der Klostergemeinschaft. Ebenfalls vorgestellt werden Reliquien, Kelch und Altar des hl. Domingo sowie die im Auftrag von ihm gefertigte Abschrift der Etymologien Isidors von Sevilla (Paris, BNF, n.a. lat. 2176) und der von ihm und Munnius begonnene Beatus-Kommentar zur Apokalypse (London, BL, Add. 11695). (Christian Heitzmann)
Riduci
Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 30 - 6148
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-kunst-und-kult-zu-ehren-des-schutzheiligen-santo-/560692
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Marco Albertazzi (ed.) Francesco da Barberino I Documenti d'Amore [Documenta Amoris] I Versi volgari e parafrasi latina II Glossae Lavis (Trento), La Finestra 20112 voll. 2 pp. XLVII-423, 587 tavv. (Littera. Collana di testi anticlassici 7, 1-2)
Abstract
Il volume, seconda edizione integralmente riveduta e corretta rispetto alla prima del 2008, propone il testo, scritto tra il 1305 e il 1313, dei
Documenti d'Amore del giurista Francesco da Barberino, con parafrasi e ampio commento dello stesso autore. L'edizione si articola in due tomi, dei quali nel primo si trova il testo poetico, polimetro in versi volgari, corredato da una parafrasi latina in prosa, e nel secondo il commento latino anch'esso in prosa. Quest'ultimo testo testimonia un'usanza frequente, soprattutto in ambito giuridico, ed è da considerare «una vera e propria opera (di carattere enciclopedico, e latina) nell'opera (di carattere poetico, e in volgare)» (p. VI). L'elaborazione complessiva effettuata dal giurista si appoggia alle enciclopedie come punto di riferimento del sapere scientifico: lo
Speculum maius di Vincenzo di Beauvais, le
Etymologiae di Isidoro di Siviglia, il
De naturis rerum di Alessandro Neckam, l'
Exameron di Ambrogio, il
De naturalibus quaestionibus di Seneca, il
Polycraticus di Giovanni di Salisbury, il
De philosophia mundi di Guglielmo di Conches e poi il
Corpus iuris civilis e quello
canonicum . L'opera è tramandata da due testimoni, i Vat. Barb. lat. 4076 e 4077, ed entrambi comprendono una serie di miniature che sono parte integrante dell'opera. La presente edizione si basa sul Barb. lat. 4076, in quanto rappresenta l'esemplare più completo, direttamente scritto e curato dallo stesso Francesco da Barberino. Altri testimoni contengono solo la parte in volgare: il Vat. Barb. lat. 4028 (
olim XLV-122); il Vat. Chig. L.V.169; il Firenze, Riccardiana, 1060; il Firenze, BNC, Banco rari 72 (
olim Pal. 1159); il Magl. VII 683 (
olim Gaddi 740). Dopo la descrizione dei due codici più completi (Barb. lat. 4076 e 4077) e una parte dedicata alle edizioni a stampa, l'A. si sofferma sulla struttura dell'opera, fornendo l'elenco degli schemi metrici e l'indicazione della collocazione, all'interno del Barb. lat. 4076, delle 27 miniature. Seguono il
conspectus siglorum (pp. XXI-XXX) e la bibliografia (pp. XXXI-XLVII). Il secondo tomo si conclude con l'
index nominum . (Marzia Taddei)
Riduci
Argomenti e indici Franciscus de Barberino n. 1264, m. 1348 ,
Documenta amoris Ius canonicum Ius civile Alexander Neckam n. 1157, m. 1217 ,
De naturis rerum Ambrosius Mediolanensis episcopus, Fortleben ,
Hexameron Franciscus de Barberino n. 1264, m. 1348 ,
Commentum in Documenta Amoris Guillelmus de Conchis n. 1080 ca., m. 1154 ca. ,
De philosophia mundi [libri IV; a. 1120-1130] Iohannes Sarisberiensis n. 1110/1120, m. 1182 ca. ,
Policraticus Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 ,
Etymologiarum libri XX Seneca philosophus, Fortleben ,
Naturales quaestiones Vincentius Bellovacensis n. 1190 ca., m. 1264 ca. ,
Speculum maius Manoscritti
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 4076 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 4077 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Barb. lat. 4028 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Chig. L.V.169 Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Banco rari 72 (Pal. 1159) Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Magl. VII.683 Firenze, Biblioteca Riccardiana, 1060 Scheda N: 33 - 1393
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/i-documenti-d-amore-91-documenta-amoris93-i-versi-/615761