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Sulla base dell'esame di 411 documenti databili fra l'806 e il 1036, l'A. propone una panoramica della cultura scrittoria aretina altomedievale, con particolare riferimento al livello di alfabetizzazione e di educazione grafica dei vari strati sociali della città. L'analisi delle sottoscrizioni autografe, infatti, offre un'importante base statistica per lo studio, che si avvale anche di grafici e di un'elaborazione informatica. Nel presentare i dati raccolti, che riguardano laici colti, chierici regolari e secolari e pratici di diritto, l'A. si sofferma su alcuni casi particolari della prima metà del IX secolo, descrivendo le grafie di alcune personalità aretine quali i vescovi Pietro I (ca. 850) e i suoi successori Pietro II (ca. 850-867) e Giovanni (ca. 876-900), nonché un diacono locale. In questo contesto l'A. discute della diffusione e della ricezione del De litteris colendis, prima di proseguire l'excursus sui secoli X e XI. In questa seconda parte della trattazione l'A. si sofferma maggiormente a riflettere sul grado di alfabetizzazione della popolazione di Arezzo nei suoi vari ceti sociali e sull'adozione della minuscola carolina in ambito documentario. Per il X secolo i dati ricavati dall'esame diretto delle sottoscrizioni non confermano quanto riportato dall'Historia custodum (Arezzo, Archivio Capitolare, Canonica 362). In appendice è offerta una tabella riepilogativa delle sottoscrizioni nei documenti esaminati.
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Nell'analisi del concetto di consenso e partecipazione fra l'aristocrazia e i detentori del potere nell'impero franco, l'A. assume come punto centrale della riflessione un avvenimento oggi secondario nella storia medievale: il trattato di Coulaines dell'843, con il quale Carlo il Calvo si accorda con i possidenti della Francia occidentale. Da questo punto di partenza e dopo una dettagliata contestualizzazione storica dei decenni centrali del IX sec., si esamina l'origine dell'idea di consenso e della percezione della sua necessità (giungendo a ricordare che l'argomento non era estraneo neppure al diritto romano, ad Agostino e alla Bibbia), evidenti in documenti più tardi come la Magna charta e la Bulla aurea, ma già presenti nei capitolari e nelle leggi altomedievali, nei sinodi e negli atti conciliari, nonché nelle opere storico-letterarie (sono considerati Nitardo, la Vita Hludowici dell'Astronomo; Ademaro di Chabannes; il Chronicon Aquitanicum; il Liber pontificalis di Agnello di Ravenna; le Historiae di Gregorio di Tours; Fredegario). Il secondo capitolo focalizza l'attenzione sulla terminologia, che giunge direttamente dai foedera romani e secondo l'A. non si limita a un'espressione ideologica e ideale di un patto che ha funzione quasi esclusivamente propagandistica o persino demagogica, bensì fissa per iscritto veri accordi nei quali anche la parte contraente ha avuto voce in capitolo e si impegna consapevolmente a una fedeltà vincolante. Il capitolo è intenso anche dal punto di vista delle incidenze letterarie, ed esamina molti capitolari (tra i quali l'Admonitio generalis e il De litteris colendis) e scritti (il De ordine palatii e la Novi regis instructio di Incmaro). Nella terza parte del lavoro si studia l'influenza che il trattato di Coulaines può aver avuto nelle formule contrattuali successive: dapprima si analizzano quelli stipulati dall'844 all'865; quindi i sinodi di Ver, Beauvais e Meaux-Paris; infine il Liber revelationum di Audrado; si riserva attenzione al periodo critico degli anni 853-858, e si giunge in conclusione all'esame di altri documenti riferiti a Carlo il Calvo (a. 869). Un quarto capitolo tratta degli ordines di Quierzy dell'877, accordi per lo status di Carlo il Calvo e della famiglia reale in Lotaringia. Un ultimo capitolo delinea rapidamente gli sviluppi dei contratti nei secoli successivi. Mentre l'introduzione ripercorreva a grandi linee la metodologia e la logica sulle quali si basa il lavoro, la conclusione offre un quadro riassuntivo dei contenuti trattati. Il volume è corredato dall'indice delle fonti, dalla bibliografia, dall'indice dei nomi di persona e dei luoghi. Recensione di Alois Gerlich in «Zeitschrift der Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte. Germanistische Abteilung» 125 (2008) 607-10. (Marianna Cerno)
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Il sito consta di diverse sezioni, dedicate ai testi ... Leggi tutto

Il sito consta di diverse sezioni, dedicate ai testi scritti in latino, greco, ebraico e nelle lingue europee più diffuse (tedesco, inglese, francese, italiano, spagnolo, polacco, russo). Al visitatore è offerta inoltre la possibilità di accedere ad una raccolta di materiali, riguardanti la storia dell'arte (architettura, scultura, pittura), denominata «Museum virtuale». Ciascuna sezione del sito è dotata di un indice alfabetico e di uno cronologico, per facilitare la consultazione del suo contenuto; in alcuni casi è presente un ulteriore collegamento, denominato «auxiliaria», che consente all'utente di accedere ad una raccolta di risorse aggiuntive (dizionari, bibliografie ecc.). La sezione Bibliotheca latina si articola in tre sotto-sezioni, dedicate rispettivamente all'antichità (latinitas romana, ulteriormente suddivisa in latinitas antiqua, classica e postclassica, individuando un arco cronologico che va dal VII sec. a.C. al VI sec. d.C.) al medioevo (latinitas mediaevalis, VII-XIV sec.) e all'età moderna e contemporanea (latinitas nova, XV-XIX sec.). All'interno delle singole sezioni, per ciascuno degli autori trattati, è stato approntato un dossier costituito da un breve profilo biografico, una lista di opere (alcune di esse leggibili in edizione digitale), ed un apparato di riferimenti bibliografici. Nella sezione denominata latinitas postclassica, contenente testi latini del VI sec. d.C., trovano spazio autori come Boezio, Benedetto, Giustiniano, Cassiodoro, Giunilio, Gregorio di Tours, Giovanni di Biclaro e Colombano. Le opere riprodotte in edizione digitale, in essa disponibili sono: Boezio, De institutione musica libri V, Tractatus theologici, Consolatio Philosophiae; Benedetto da Norcia, Regula; Giustiniano, Corpus iuris civilis; Cassiodoro, Variarum libri XII, Ordo generis Cassiodorum, Oratio pro Eutharico, Chronica, Epistolae Theodericianae variae, Historiae Gothorum libri XII, Oratio pro Vitigi et Matasunthae, De anima, Complexiones in actibus apostolorum, Expositio psalmorum, Institutiones; Giunilio, Institutorum regulariorum divinae legis libri II; Gregorio di Tours, Historiarum Francorum libri X; Giovanni di Biclaro, Chronicon; Colombano, Regula monachorum, De paenitentia, Epistolae, Sermones, Carmen navale. Nella sezione Latinitas mediaevalis, si trovano i dossier e le edizioni digitali di: Isidoro di Siviglia, Etymologiarum libri XX, Sententiarum libri III, De rerum natura; Lathcen, Lorica, Beda, De temporibus ratione, Historia ecclesiastica gentis Anglorum, Vita sancti Cuthberti metrica (BHL 2020), Vita sanctorum abbatum monasterii in Wiremutha et Gyruum (BHL 8968), Epistola ad Albinum, Epistola ad Ecbertum episcopum, De orthographia; Paolo Diacono, Carmina, Historia Langobardorum (oltre alle Fabulae, spurie); Constitutum Constantini (il testo oggetto degli studi del Valla), Angilberto di Saint-Riquier, Carmina; Carlo Magno, Epistola de litteris colendis, Capitulare de villis, Karoli ad Fulradum abbatem epistola, Testamentum; Teodulfo d'Orléans, Carmina LXXX; Eginardo, Vita Karoli (BHL 1580); Modoino, Ecloga ad Karolum, Rescriptum ad Theodulfum; Falsaria pseudoisidoriana (una raccolta di testi che comprende le Decretales pseudoisidoriane, i Capitula Angilramni e la Collectio Danieliana, nell'edizione di K.-G. Schon); Angilberto, Versus de bella quae fuit acta Fontaneto; Rabano Mauro, De rerum naturis libri XXII, Carmina; Nitardo, Historiarum libri IV; Agnello, Liber pontificalis; Valafrido Strabone, Visio Wettini (secondo l'ed. Traill), Carmina, De cultura hortorum, De imagine Thetrici; Giovanni Scoto Eriugena, Periphyseon, Carmina; Navigatio sancti Brendani; Waltharius; Viduchindo, Rerum gestarum Saxonicarum, Rosvita, Ascensio, Dulcitius, Abraham, Pafnutius; Abbone di Fleury, Quaestiones grammaticales; Dudone di San Quintino, Gesta Normannorum ducum; Vipone, Sequentia Paschalis, Versus pro obitu Chuonradi imperatoris, Romana superstitio, Gesta Chuonradi II; Ruodlieb; Regimen sanitatis Salernitanum; Carmina Cantabrigiensia; Anselmo, Monologion, Proslogion, Cur Deus homo; Epistola ad Urbanum papam; Bruno di Sassonia, De bello Saxonico; De arte pingendi; Chronicon et gesta ducum sive principum Polonorum anonymi Galli; Teofilo, De diversis artibus libri III; Guglielmo di Conches, Philosophia mundi, Moralium dogma philosophorum; Pietro Lombardo, Sententiae; Ugo di San Vittore, Didascalicon; De arrha animae; Eloisa, Epistolae ad Abaelardum; Goffredo di Monmouth, Vita Merlini; Concilium Romarici montium; Giuseppe di Exeter, Frigii Daretis Yliados libri (nell'ed. Dunkle); Ermanno Giudeo, Opusculum de conversione sua; Alano di Lilla, Anticlaudianus; Bernardo di Morlas, De contemptu mundi; Gioacchino da Fiore, Liber figurarum, Exhortatorium Iudeorum; Liber de causis; Andrea Cappellano, De amore; Pietro Valdo, Symbolum Valdensium; Giovanni di Altavilla, Architrenius; Saxo Grammatico, Gesta Danorum; Gervasio di Tilbury, Otia imperialia (ed. Zimmermann); Mappa mundi Ebstorfiensis (ed. Kugler-Warnke); Gregorio IX, Epistolae, Decretales; Boncompagno da Signa, Quinque tabule salutationum, Tractatus virtutum, Notule auree, Palma, Liber de obsidione Anconae, Oliva, Cedrus, Mirra, Breviloquium, Isagoge, Liber de amicitia, Rota veneris, Boncompagnus, Epistola mandativa ad comites palatinos, Liber X tabularum, Corona, Rhetorica novissima, Libellus de malo senectutis et senii, Epistola ad Philippum, Prologus ad summam codicis Azzonis; Roberto Grossatesta, De cometis, De generatione stellarum, De sphaera, Super psalterium, De luce, De colore, Quaestio de calore solis, De differentiis localibus, De finitate motus, De generatione sonorum, De impressionibus aeris, De impressionibus elementorum, De intelligentiis, De iride, De libero arbitrio, De lineis angulis, De motu corporali, De motu supercaelestium, De natura locorum, De ordine emanandi, De potentia et actu, De statu causarum, De scientia Dei, De unica forma, De veritate propositionis, De veritate, Quod homo sit minor mundus, De artibus liberalibus, Dicta, Epistolae; Magna Charta; Francesco d'Assisi, Regula bullata, Regula non bullata, Epistola toti ordini missa, Testamentum, Canticum fratris solis (latine); Maestro Gregorio, Narratio de mirabilibus urbis Romae, Guido Faba, Summa de vitiis et virtutibus, Albertano da Brescia, De amore et dilectione Dei et proximi et aliarum rerum et de forma vitae, Sermo Ianuensis, Ars loquendi et tacendi, Liber consolationis et consilii, Sermones quattuor; Carmina Burana; Giovanni di Garlandia, Integumenta super Ovidium metamorphoseos, De mensurabili musica [in questo caso sono stati confusi, anche nel dossier bibliografico, due differenti autori, entrambi conosciuti come Giovanni di Garlandia. Come si legge in Potthast, Repertorium, VI, pp. 322-3: «Iohannes de Garlandia seu Gallicus seu Primarius [...] alter est ac Iohannes de Garlandia, poëta ac grammaticus Anglicus». L'interesse per la musica è caratteristica di Giovanni di Garlandia Gallicus]; Alberto Magno, De XV problematibus; Statuta communis Bugellae; Guglielmo di Peraldo, Summa de vitiis, De eruditione principum, Enrico Bracton, De legibus et consuetudinibus Angliae, Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, Quaestiones disputatae de anima, De ente et essentia; Iacopo da Varazze, Legenda aurea; Liber Kalilae et Dimnae; Geltrude di Helfta, Legatus divinae pietatis; Vita Agnetis de Bohemia; Ricoldo da Monte di Croce, Libellus ad nationes orientales; Dante, De vulgari eloquentia, De monarchia, Eclogae, Questio de aqua et terra, Epistolae; Gesta Romanorum; Walter Burley, De sensibus (secondo l'ed. Gloning); Guglielmo di Ockham, Dialogus; Nicola di Autrecourt, Epistolae, Exigit ordo esecutionis, Articuli condemnati; Brigida di Svezia, Revelationes (secondo l'ed. Bergh), Petrarca, Familiarum rerum libri XXIV; Nicola Oresme, De origine, natura, iure et mutationibus monetarum; Giovanni di Sassonia, Historia de septem sapientibus; Giovanni Hus, Tractatus de ecclesia, Epistolae, Responsum; Leonardo Bruni, De studiis et litteris; Oratio in funere Iohannis Strozze; Poggio Bracciolini, Liber facetiarum, Niccolò Cusano, De deo abscondito, Autobiographia, De mathematicis complementis, Commentatio de notione creandi, De apice theoriae; Leon Battista Alberti, De pictura, Naufragus; Lorenzo Valla, De falso credita et ementita Constantini donatione declaratio; Liber institutionis imperatoris Maximiliani I (ex ms. Wien, ÖNB, Ser. Nova 2617); Giovanni Gioviano Pontano, Carmina; Cristoforo Colombo, Epistola de insulis nuper repertis; Agostino Tünger, Facetiae (ed. von Keller); Corrado Celtis, Oratio Ingelstadiana, Quattuor libri amorum, Germania generalis, Libri odarum quattuor, Epigrammata; Giovanni Pico della Mirandola, Carmina, Oratio de hominis dignitate, Conclusiones sive theses DCCCC; Iacopo Sannazaro, De partu Virginis, De morte Christi; Erasmo, Adagia, Laus stultitiae, Colloquia familiaria, Epistolae, Carmina; Pietro Bembo, De Aetna; Copernico, Commentariolus, Monetae cudendae ratio, De rivolutionibus orbium; Tommaso Moro, Utopia, Epigrammata; Giovanni Cotta, Carmina; Andrea Navagerio, Lusus, Marco Girolamo Vida, De scacchorum ludo liber. Nella sezione auxiliaria è presente una lista di collegamenti a risorse esterne al sito, quali la Neulateinische Wortliste di J. Ramminger e la versione elettronica dell'Orbis latinus di Graesse. La struttura del sito e la sua impaginazione risultano sobri ed efficaci; la maggioranza dei testi riprodotti in edizione digitale è ospitata all'interno del sito, garantendo così uniformità e coerenza; solo una parte dei collegamenti presenti punta verso risorse esterne, spesso differenti per impaginazione ed impianto generale rispetto ai materiali pubblicati sul sito. (Emiliano Degl'Innocenti)
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L'A. analizza il dossier giuridico raccolto da Alcuino ... Leggi tutto

L'A. analizza il dossier giuridico raccolto da Alcuino all'inizio del IX secolo nell'ambito di una «querelle» che lo vide contrapporsi a Carlo Magno, a proposito del diritto d'asilo di un chierico rifugiato nell'abbazia di San Martino di Tours. È esaminato lo scambio epistolare tra i due, evidenziando le fonti giuridiche adottate da Alcuino per difendere la propria tesi e il processo di selezione delle fonti stesse da lui messo in atto.
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L'A. analizza il legame tra cristianesimo e sistema ... Leggi tutto

L'A. analizza il legame tra cristianesimo e sistema educativo che si sviluppò in particolare a partire dall'età carolingia. Già dal VII secolo, infatti, la cultura era ormai diventata prerogativa di monaci e chierici. Il progetto promosso dai sovrani carolingi e in primis da Carlo Magno, con l'aiuto di Alcuino di York, e attraverso la lettera De litteris colendis e successivamente l'Admonitio generalis del 789, aveva l'obiettivo di uniformare la cultura per rendere più efficace il sistema amministrativo: tra gli obbiettivi c'erano il controllo della pratica religiosa e della liturgia, anche attraverso il miglioramento del culto (correctio), la corretta copia dei manoscritti e l'insegnamento delle Scritture e del diritto canonico. (Donatella Tronca)
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Il volume nasce da una parte della tesi di dottorato ... Leggi tutto

Il volume nasce da una parte della tesi di dottorato dell'A., discussa nel 2007 presso l'Università di Liegi, e risponde in particolare a una domanda posta dalla Classe di lettere dell'Académie Royale de Belgique in occasione del concorso promulgato nel 2009. Il tema è quello dell'attenzione teologica per il dogma trinitario nel regno di Carlo Magno, segnato da un lato dalla sua decisione di basare la propria prassi diplomatica sull'invocazione alla trinità, dall'altro dalla stesura del De fide sanctae et individuae trinitatis da parte di Alcuino, due atti, questi, che si pongono a chiusura di un decennio di concili ecumenici dedicati alla tematica teologica trinitaria. Sebbene il dogma sia nato dal concilio di Nicea nel 325, in Occidente l'assimilazione del concetto teologico tarda ad affermarsi, a causa della persistenza dell'arianesimo, ravvivato e approfondito dalle invasioni germaniche. L'A. si chiede così se la promozione del dogma trinitario sia un'iniziativa di Carlo, ed eventualmente quanta consapevolezza e quanta pianificazione politica stiano dietro a queste mosse. Per rispondere a queste domande sviluppa uno studio diviso in tre sezioni: inizialmente si danno le informazioni preliminari, necessarie per delineare il quadro storico, religioso e culturale in cui si sviluppa la politica carolingia: si tratta della chiesa nell'impero romano, delle prime questioni teologiche e della definizione di alcune eresie cristologiche e trinitarie. Quindi si illustrano diacronicamente gli eventi salienti che preparano alla svolta trinitaria, soprattutto per quel che riguarda i concili e gli sforzi anti-adozionisti (Gentilly 767, Ratisbona 792, Francoforte 794, Aquileia 796), sia per ciò che concerne il fermento culturale attorno alla tematica religiosa (si esaminano il Libellus sacrosyllabus di Paolino d'Aquileia e le lettere, il Liber contra haeresim Felicis e l'Adversus Elipandum di Alcuino). Infine, alla luce dei dati raccolti, l'A. si sofferma sulle espressioni di attenzione e preghiera della trinità all'interno del regno carolingio, non solo nell'ambito religioso ma anche nelle pratiche quotidiane e nella vita pubblica: le lettere di Alcuino sono nuovamente la fonte privilegiata per indagare la strategia religiosa e culturale della corte di Carlo, incentrata sull'efficacia della predicazione e sulle missioni in funzione anti-pagana (lo stesso Carlo viene individuato come rex praedicator). Nell'esame si considerano anche i simboli della fede utilizzati dai carolingi e le formule del Credo sviluppate a partire dai Libri Carolini. Un paragrafo finale è consacrato ai temi principali dello studio, primo fra tutti l'intelligenza anche politica di Alcuino, ma anche l'evoluzione della filosofia e dell'organizzazione della chiesa cristiana nel corso dei secoli altomedievali. In appendice l'A. offre alcune tabelle comparative: nella prima si confrontano in visione sinottica i simboli di fede niceno-costantinopolitano (ma già calcedonese, nella traduzione latina stabilita dal diacono Rustico nel Synodicon), di Carlo Magno (contenuto in una delle sue lettere) e del Credo Costantinopolitano secondo il «messale Stowe» (ed. A. Breen The Text of the Constantinopolitan Creed in the Stowe Missal «Proceedings of the Royal Irish Academy» 90, C, 1990, pp. 107-21); nella seconda si confrontano il simbolo attualmente in uso nella chiesa cattolica e il Credo aquileiese del concilio del Friuli del 796 (compreso nel Liber sacrosyllabus del patriarca Paolino); la terza popone una nuova cronologia delle lettere di Alcuino che riguardano la controversia adozionista. Rec. di Eugenio Riversi in «Francia» (2013-1). (Marianna Cerno)
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Un'introduzione metodologica definisce la prospettiva ... Leggi tutto

Un'introduzione metodologica definisce la prospettiva dello studio, delineandone i limiti linguistici, geografici e cronologici, e indicando alcune delle fonti dell'indagine: il De synodalibus causis di Reginone di Prüm, il Decretum di Burcardo di Worms, la Collectio Dionysiana (e Dionysio-Hadriana), la Collectio Hispana, la Collectio Dacheriana e il Liber extra. L'A. passa quindi a vagliare le varie nozioni di infantia nel medioevo, a partire dalle Etymologiae, la cui definizione viene assunta poi nel Breviarium extravagantium di Bernardo da Pavia e nel Liber extra. Si esamina dunque la presenza dei fanciulli tra le persone poste sotto la protezione della chiesa, a partire da una descrizione delle miserabiles personae, categoria giuridica di probabile conio giustinianeo: si fanno riferimenti al Codex, al Registrum di Gregorio Magno e al Decretum di Graziano, nonché ad alcuni concili altomedievali. Vengono analizzate le istituzioni ecclesiastiche di assistenza a partire dall'Epitome Iuliani, con xenodochia e hospitalia. In particolare, l'A. esamina la presenza di riferimenti ai fanciulli nell'epistolario di Gregorio Magno: alcune pratiche in esso descritte trovano corrispondenza nel Liber diurnus Romanorum pontificum. Il capitolo successivo tratta dei bambini abbandonati, attraverso il Decretum di Graziano, il Codex e le Novellae giustinianei, il Decretum di Burcardo, la Vita sancti Goaris di Vandalberto di Prüm, le Formulae Andecavenses e Turonenses e il De synodalibus causis di Reginone. L'attenzione del diritto canonico per l'infanzia si riscontra anche nella cura pastorale e nei sacramenti dell'iniziazione cristiana, come appare dalle fonti già citate. Lo stesso vale per educazione e istruzione, soprattutto nell'epoca di restaurazione delle istituzioni scolastiche con la rinascenza carolingia, come emerge dai capitolari di Teodulfo d'Orléans, dai noti provvedimenti del De litteris colendis e dell'Admonitio generalis e da numerosi concili, statuti e decreti. Da qui si passa all'esame della scelta degli stati di vita: anzitutto la professione religiosa, per cui si citano tra le altre fonti la Regula di Benedetto e la Regula Magistri e ci si concentra soprattutto sull'oblatio puerorum citando l'apposito Liber di Rabano Mauro e l'importanza della pratica, come emerge dalla controversia riguardante Gotescalco. Un secondo stato è quello del fidanzamento e del matrimonio, per cui si cita, oltre alle fonti sopra ricordate la dottrina di Niccolò I, in particolare nei Responsa ai Bulgari; si fa poi riferimento ad alcune pratiche testimoniate da concili e editti in area longobarda tra VIII e IX secolo. L'ultimo argomento trattato è quello della presenza di bambini e fanciulli nella disciplina penale e penitenziale, e come vittime e come peccatori. (Fabio Mantegazza)
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Il saggio, originariamente pubblicato in Iohannes ... Leggi tutto

Il saggio, originariamente pubblicato in Iohannes Scottus Eriugena. The Bible and Hermeneutics Leuven 1996 pp. 1-23 (cfr. MEL XX 4355), delinea i momenti chiave della storia della Bibbia nella cultura carolingia, anche dal punto di vista della copiatura dei manoscritti biblici. Punto di partenza è Carlo Magno, che nella sua riforma culturale privilegia il testo sacro come nessun altro regnante prima di lui, in particolare con l'Admonitio generalis e l'Epistola de litteris colendis. Si ha quindi un lavoro sul testo biblico, con la revisione di Alcuino e l'opera di Teodulfo d'Orléans; questo primo passo tende alla correttezza del testo, a cui seguono una ricca produzione di manoscritti biblici e l'insegnamento nelle scuole dove la Bibbia doveva essere studiata e compresa correttamente. Negli anni 780-790 si hanno poi studi biblici basati sui Padri mentre fra 820-830 l'A. individua una fase nuova nella cultura biblica carolingia, in quanto la forma dominante di esegesi diviene l'antologia di commenti patristici in un singolo volume. Negli anni 840, 850, 860 l'esegesi biblica si sviluppa in nuove direzioni con Angelomo di Luxeil (Epistola ad Lotharium imperatorem), Aimone di Auxerre, Pascasio (De benedictionibus patriarcharum) e Giovanni Scoto Eriugena (De praedestinatione). (Marusca Francini)
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