parzialmente datato a. 1402 Datazione e sottoscrizione a f. 38r non estendibile a tutta la compagine (vd. Storia del ms.) cart. Nei fascc. 1-2, 3 (ff. 21, 28) e 5, filigrana (bilancia) molto vicina a Piccard Collection n. 116350 (Waage , Firenze, Prato, 1401); nei fascc. 4-5, filigrana (arco) simile a Piccard Collection n. 123647 (Werkzeug / Waffe - Bogen , Barcellona, 1939, da un documento dell'Archivio Datini di Prato); nei fascc. 7-8, filigrana (drago), difficile da determinare per il mediocre stato di conservazione del ms., assimilabile a Piccard Collection n. 123948 (Fabelwesen - Drache , Brügge, 1398, da un documento dell'Archivio Datini di Prato); nel fasc. 9, filigrana (tre monti racchiusi in un cerchio e sormontati da una croce) simile a Piccard Collection n. 153536 (Dreiberg , Livorno, 1395) in quartoLuogo di copia Pistoia (a. 1402) (?) ff. III, 57, III', numerazione al centro del marg. inf.; numerazione recente a matita, che si sovrappone e corrisponde a un'altra, sempre a matita, cancellata, ma ancora visibile in alcuni ff.; ff. di guardia cart. mod. non numerati; fascicoli 1-2 (8), 3 (4), 4-5 (8), 6 (3), 7 (8), 8 (4), 9 (6): richiami orizzontali presenti al centro del margine inferiore, riquadrati, solo ai ff. 20v, 28v, 36v (gli ultimi due anche decorati), 39v e 51r (aggiunte successivamente). La disposizione delle filigrane (ff. 40, 43, 45, 46, 48 e 51) documenta che gli attuali fascc. 7-8 costituivano in origine un unico fasc. di 12 ff. e che l'attuale f. 51 è stato invertito: quello che oggi è il recto del foglio era in origine il verso , come documentano sia la posizione della filigrana (nel margine esterno) sia la presenza del richiamo, nel marg. inf.; il richiamo Ethiopum terras , inoltre, testimonia che, rispetto all'assetto originario, sono andati perduti (sempre che siano stati scritti) i ff. contenenti l'Ecloga di Teodulo; l'assetto attuale del codice è anteriore al 1929 (cfr. Mancini in bibl.) Dimensioni: 215 x 143 (ff. 1-8) ; 222 x 149 (ff. 9-20) ; 220 x 144 (ff. 21-39) ; 218 x 145 (ff. 40-51) ; 222 x 146 (ff. 52-57); specchio di scrittura: 23 [162] 30 x 25 [96] 22 (ff. 1-8) ; 24 [162] 36 x 26 / 7 [99] 22 (ff. 9-20) ; 20 [153] 47 x 27 / 7 [73] 6 / 3 (ff. 21-39) ; 23 [159] 36 x 16 [53 (7) 53] 16 (ff. 40-51) ; 13 [167] 42 x 11 [59 (6) 57] 13 (ff. 52-57) ; rr. 2/ll. 33 (ff. 1-8) ; rr. 29/ ll. 29 (ff. 9-20 e 21-39) ; rr. 26/ ll. 26 (ff. 40-51) ; rr. 36/ ll. 36 (ff. 52-57) , rigatura a colore: è visibile solo in alcuni fogli; nel fasc. 1 sono ancora visibili i quattro fori che delimitano lo specchio di scrittura e nei fasc. 2-8 sono visibili anche i fori delle linee di giustificazione verticaleScritture e mani : littera textualis semplificata Presenza di glosse Glosse di mano di Sozomeno, in una scrittura contemporanea a quella del testo corrispondente, ma più rapida e con alcuni elementi corsivi Decorato: la decorazione è di mano di Sozomeno, a penna Iniziali filigranate; Disegni a penna: nello stesso inchiostro del testo sono le iniziali maggiori ai ff. 16, 6r, 10r, figurate, e quella al f. 40r, filigranata. Tra le le iniziali minori, di semplice fattura, si distinguono S costitutita da due pesci affrontati (es. f. 6v) e I con intreccio a metà dell'asta (es. f. 7v), nonché alcune iniziali filigranate ai ff. 40r-43r. Nell'Elegia di Arrigo da Settimello iniziale maggiore Q (f. 21r) rubricata e riquadrata, iniziali minori rubricate (alcune corrette con inchiostro scuro, come al f. 29v). Ai ff. 1r, 6r, 10r e 14r fregio sui quattro margini della pagina, in cui sono rappresentati animali fantastci e scene grottesche. Un disegno simile è ripetuto nell'intercolumnio del f. 19r. Al f. 20r raffigurazione delle fasi alterne della fortuna, nella quale sono disposte, attorno a una ruota guidata dalla Fortuna orba , le figure Regnio , Regniabo , Sum sine regnio e Regnavi . Ai ff. 44r-48v decorazione non realizzata, ma spazi riservati Rubricato: maiuscole ritoccate di rossoLegatura recente in assi in legno con dorso di cuoioStato di conservazione Il manoscritto ha riportato danni in seguito all'alluvione di Firenze del 1966 e reca, pressoché in tutti i ff., alcune macchie scure, che si sono aggiunte a quelle già presenti (sono particolarmente evidenti ai ff. 1r, 18r, 22r, 36r-v, 42r-49v, 57r-v); le glosse nei margini dei 6r-v, 7v, 8r-v, 9r, 10r sono parzialmente svanite; ai ff. 15v, 16r, 23v, 25v, 26r, 42r, 43v, 48r-v, 57v è parzialmente svanito il testo all'interno dello specchio di scrittura; dell'originale f. 22 si conservano solo il marg. sup. e 12 righe di scrittura; restaurati, integralmente o parzialmente, i margini dei ff. 1, 9, 23, 24, 26, 33-37, 40, 45, 46, 51; i ff. 9, 21, 23-28 recano tracce evidenti di strappi più o meno ampi. Il codice è stato restaurato nel 1968 (Raoul Iandelli) come documenta il cartellino incollato nel contropiatto posteriore
Sottoscritto
A f. 38r: Scriptum per me çominum ser Bonifatii morantem in scolis venerabilis doctoris magistri Antonii ser Salvi de Sancto Geminiano in anno millesimo quadrigentesimo secundo, in mense iunii. Ente possessore Pistoia, Biblioteca capitolare (Sacrestia di S. Zeno) (ca. XV terzo quarto - XIX in.)Nomi Sozomeno da Pistoia, copista e possessore (sec. XV. 1); Antonius ser Salvi de Sancto Geminiano magister, collegamento indiretto (a. 1402)Storia del manoscritto Il ms. non è presente nell'inventario della libreria di Sozomeno compilato nel 1460 perché fa parte del gruppo di manoscritti ad uso privato e personale (mss. Paris, Bibliothèque de l'Arsenal 720, Pistoia AC C.69, C.74 e BFort A.33) probabilmente rimasto nelle sue mani fino alla fine e poi rimasto in sede; ne è una riprova l'assenza in tutti e quattro i codici delle sottoscrizioni del notaio dell'Opera di S. Iacopo, ser Francesco di Luca e di Bartolomeo da Forlì, cancelliere del Comune di Pistoia. Nel marg. sup. del f. 1r nota topografica di Anton Maria Rosati, bibliotecario della Biblioteca Pia della Sapienza (parte dell'attuale Forteguerriana): B.61 I stanza ann (essa ), parzialmente svanita. Nel margine interno del f. 1v, timbro della Sapienza: SP (sec. XVIII). Sempre al f. 1v, nel marg. inf., timbro della Forteguerriana: R. BIBLIOTECA FORTEGUERRI PISTOIA (sec. XIX), ripetuto nel marg. inf. int. del f. 51v. Nel margine esterno del f. 2v, altro timbro sempre della Forteguerriana: BIBLIOTECA FORTEGUERRI PISTOIA (sec. XX), ripetuto al f. 51r. Nel volume sono raccolti testi scolastici scritti e glossati da Sozomeno alla scuola di Antonio di ser Salvi da San Gimignano a Pistoia. Le caratteristiche codicologiche e testuali del manoscritto rendono plausibile l'ipotesi che il codice riunisca fascc. allestiti e scritti in momenti diversi (anche se cronologicamente non molto distanti e unitari in quanto ad origine e funzione). Si possono riconoscere chiaramente i seguenti blocchi: il fasc. 1(ff. 1-8), con i Disticha Catonis , in cui è stato poi aggiunto il Dittochaeon di Prudenzio (nei ff. rimasti bianchi), i fascc. 2-3 (ff. 9-20), in cui Sozomeno ha finito di copiare Prudenzio aggiungendo i testi Chartula nostra , Physiologus e Mores de mensa ; i fascc. 4-6 (ff. 21-39), con l'Elegia di Arrigo da Settimello; i fascc. 7-8 (in origine, con ogni probabilità, un unico fasc., ff. 40-51), contenenti i 52 inni dal Breviario; il fasc. 9 (ff. 52-57), i cui ultimi ff. sono stati occupati dall'accessus a Persio e dal commento parziale alle Satirae. Sulla base della scrittura, gli interventi di Sozomeno possono essere ricondotti a tre fasi principali: la prima, giunta a termine nel giugno del 1402 come indica la sottoscrizione a f. 38r, corrisponde ai fascc. 1-6 (ad eccezione del f. 39v); la seconda fase, di poco successiva (la scrittura è ancora incerta), corrisponde alla stesura dei fascc. 7-8; l'ultima fase, che vede Sozomeno impegnato nella copia del fasc. 9 e dei ff. 39v e 51r, deve invece ritenersi un po' più distante nel tempo, a giudicare dalla maggiore competenza grafica (evidente nella tenuta dell'allineamento e nella gestione del moulo) e, soprattutto, dall'adozione della littera cursiva , segno inequivocabile di una maggiore padronanza dello strumento scrittorio.Bibliografia Zaccaria, Bibliotheca (1752), p. 47; Capponi Catalogo Forteguerri (1873), f. 20v; Mazzatinti Inventari (1891), I p. 243 nr. 27; Zaccagnini Antonio S. Gemignano (1900), p. 7 sgg.; Schroeder Contemptus mundi (1910); Sabbadini, Biblioteca di Zomino (1917), p. 201; Mancini Quaderno di scuola (1929); Santoli Forteguerriana (1929), p. 69; Santoli, Biblioteca (1932), pp. 19, 33; Piattoli, Ricerche (1934), pp. 274, 285 nr. 15; Savino Pistoia (1952), p. 14 nr. 17; Boas-Botschuyver: Disticha (1952); De Poerck Horace (1960); Walther Proverbia (1963); Cunningham Carmina (1966); Kristeller Iter Italicum (1967), II p. 558; vol. VI p. 145; Savino Mostra (1968), pp. 15-16 nr. 7, tav. V; WIC (1969); Eden Theobaldi Physiologus (1972); De la Mare, Handwriting of Italian (1973), pp. 91 n. 3, 98 n. 2, 102, 104 nr. 35, tav. XIXa; Robathan Persius Flaccus (1976), p. 254; Savino, Libreria di Sozomeno (1976), pp. 161-2; Alessio, Hec Franciscus de Buiti (1981), pp. 65-66; Gehl Latin Readers (1989), p. 393 e n. 7; Casamassima-Savino Sozomeno (1995), p. 189 e n. 5, tav. I; Martinelli Tempesta Liside (1997), p. 48; Mss. med. PT (1998), pp. 88-9 scheda 171, tav. CLXXXV; MDI XVI (2007), pp. 62-3 scheda 40, tav. 8; Fossati Elegia (2011); Ceccherini Poligrafia (2012), pp. 241 nota 12, 242 nota 14, pp. 243-4, 250, figg. 1-2; Ceccherini Sozomeno da Pistoia (2013), p. 385 note 18 e 23, p. 386, figg. 1-2; Ceccherini Sozomeno (2016), pp. 308-313 scheda 71, tavv. CIII-CIV e passim
numero d'ordine: I
I. ff. 1r-5v Disticha Catonis text. inc. Cum ego Cato animaverterem vidi quam plurimos homines text. expl. hec brevitas sensus fecit coniugere binos. Note alla fine del testo: Explicit Liber Catonis. Deo Gratias. Amen. Vd. l'ed. di Boas in bibl. Rispetto al testo edito, il ms. non presenta, tra le Breves sententiae, coniugem ama (p. 18 nr. 20), consultus esto (p. 23 nr. 34), virtute utere (p. 23 nr. 35), liberalibus stude (p. 24 nr. 38a), minime iudica (p. 28 nr. 53) e alienum noli concupiscere (p. 29 nr. 54); inoltre, la sententia patere legem quam turpem tuleris (p. 27 nr. 49) è trasposta tra il nr. 43 e il 44 (p. 25). Il distico III, 1 è inserito nella Praefatio libri tertii , dopo il v. 2. Infine, nel ms. le letterine iniziali individuavano queste partizioni del testo: Epistulae, Liber primus, Praefatio libri secundi, Praefatio libri tertii, Praefatio libri quarti. numero d'ordine: II
II. ff. 6r-9v Prudentius , Dittochaeon text. inc. Eva columba fuit tunc candida, nigra deinde text. expl. et septem potuit signiacula pandere solus. Note alla fine testo: Explicit Liber Prudenti. Deo gratias. Amen . Vd. l'ed. Cunningham in bibl., pp. 390-400. Al f. 9v un breve componimento di soggetto scolastico, inc. Dies vestros non perdatis vanas curas deponatis ; expl. ... Quando domum remeabit patri suo cum narrabit (edito da Mancini, Quaderno di scuola , pp. 280-1). numero d'ordine: III
III. ff. 10r-14r Bernardus Morlanensis m. 1140 ca. , De vanitate mundi (?) text. inc. Cartula nostra tibi portat rainalde, salutem text. expl. Hec tibi det munus qui regnat et unus. Note alla fine del testo: Explicit liber contemptus. Deo gratias. Amen ; vd. l'ed. di Schroeder in bibl. numero d'ordine: IV
IV. ff. 14v-20r Theobaldus saec. XI-XII , Physiologus text. inc. Tres leo naturas et tres habet inde figuras. Quas ego, Christe, tibi bisseno carmine scripsit text. expl. Cui Christo si non aliis placeant hec metra Tebaudi. Laus tibi Christe quoniam liber explicit iste. Note alla fine del testo: Explicit liber Tresslei. Deo gratias. Amen. Vd. l'ed. di Eden in bibl., pp. 23-73. Seguono a f. 20r versi sulla ruota della fortuna per cui vd. Walther, Proverbia , nr. 4680a, v. 1, nr. 39125d e 36202b; Walther, Initia carminum , nr. 3925. A f. 20v segue un breve testo, Mores de mensa , inc. Quos velit atente quisquis describere mente ; expl. ... sit tibi tantum illius labia tersa prius (vd. Mancini, Quaderno di scuola , pp. 282-3). numero d'ordine: V
V. ff. 21r-38r Henricus Septimellensis fl. 1192/1194 , Elegia text. inc. Quomodo sola sedet probitas! Flet et ingemit alet! text. expl. Viventis melior quequam (sic) morientis amor. Note a f. 21r: Incipit Elesia Erregii Settuberetis. Vd. l'ed. di Fossati in bibl. Nel testo tradito dal ms. è omesso il v. II, 59. Inoltre, in seguito ai danni subiti nell'alluvione del 1966, al f. 2r, parziamente ricostruito con un foglio cart. di restauro, sono andati interamente perduti i vv. I, 70-87 e I, 98-116 e parzialmente i vv. I, 67-69 e I, 91-97. Infine, nel testo tradito dal ms. iniziano con una letterina iniziale, identica a quella che individua l'inizio dei singoli libri, i vv. II, 195 e 245; III, 101, 115, 177 e 183; IV, 231. I fogli 38v-39r sono bianchi. Al 39v esercizi di traduzione dal volgare al latino e note grammaticali. numero d'ordine: VI
VI. ff. 40ra-48va Hymni text. inc. Primo dierum omnium quo mundus extat conditus Note 52 inni (per l'elenco vd. Ceccherini, Sozomeno , p. 312). Al f. 51r esercizi scolastici di traduzione dal volgare al latino, versi su santa Luca, proverbi e una nota su re Forco e le figlie Gorgoni (tra i proverbi Walther, Proverbia , nr. 19060 e nr. 6532a). I ff. 49r-50v, 51v-56r sono bianchi. numero d'ordine: VII
VII. ff. 56v-57ra Accessus cum vita Persii text. inc. In principeis librorum maxime solent quattuor cause investigari text. expl. Flacus etiam pretextam nesco et opicon et cetera. Note Excerptum della vita inserito nel più ampio accessus edito in Kissel Saturarum liber pp. 41-44 numero d'ordine: VIII
VIII. ff. 57rb-57v Commentarium in Saturas Persii text. inc. Nec fonte labra et cetera. Senper totum quidem librum vitiosis in materia in sumtis text. expl. dissimili omne defuer[...] fat[...] et cetera. Note Excerpta avvicinabili ad un commento edito da De Poerck in base al ms. Paris BnF, Latin 11312, f. 109v