Edizione completa delle postille di mano di Petrarca nel codice Paris, BNF, lat. 2103, descritto al principio del saggio. Si tratta di una raccolta di opere agostiniane relative al problema della grazia e del libero arbitrio:
De gratia et libero arbitrio, ff. 1v-15v;
De correptione et gratia, ff. 15v-28v;
Epistolae ad Valentinum, ff. 28v-31v; ps. Agostino,
De praedestinatione et gratia, ff. 31v-38r; Prospero d'Aquitania e Ilario di Arles,
Epistolae ad Augustinum, ff. 38r-43v;
De praedestinatione sanctorum, ff. 43v-58v;
De dono perseverantiae, ff. 58v-87v; ps. Agostino,
De praedestinatione Dei, ff. 87v-88v;
Soliloquiorum libri duo, ff. 89r-108v;
De sancta virginitate, ff. 108v-124r;
De bono viduitatis, ff. 124r-132v;
Epistola 55 Ianuarium, ff. 133r-142r. L'A. ritiene che Petrarca sia entrato in possesso del codice nel 1333 e lo abbia postillato vent'anni più tardi, nella prima metà degli anni '50 del XIV secolo. Descrive la tipologia di glosse e di segni di attenzione apposti nei margini del codice, che rivelano l'interesse di Petrarca, sottostimato o negato dalla critica, per le riflessioni di natura teologica. Dopo i criteri editoriali, relativi anche all'ortografia e all'interpunzione, si trova una tavola di corrispondenza tra i caratteri adottati nella trascrizione e i segni utilizzati da Petrarca. Conclude il saggio l'edizione dei
marginalia affiancati al testo di riferimento.
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