Studio complessivo sulla figura di Alcuino di York. L'A. prende in esame il suo pensiero e le sue opere, nonchè il ruolo politico all'interno della corte di Carlo Magno. Il volume è suddiviso in sette parti, corrispondenti ciascuna agli altrettanti nuclei tematici attorno a cui ruota la multiforme attività di Alcuino. Nella prima sezione («Alcuin's Formation and Reputation» pp. 19-58) si analizzano: la figura di Alcuino come erede della tradizione culturale anglosassone e, in particolare, di Beda; la sua formazione nel monastero di York sotto la guida dell'arcivescovo Egberto di York e del suo successore Etelberto; la sua importanza all'interno della cerchia culturale di Carlo Magno, in particolare l'influenza esercitata sul suo pensiero dagli studi biblici di Vigbodo (commento sui Vangeli) e da quelli grammaticali di Pietro da Pisa e il suo rapporto con altri intellettuali palatini (ad esempio Paolo Diacono e Teodulfo d'Orléans); l'apporto di Alcuino alla redazione dei
Libri Carolini (Paris, Arsenal, 663) nel contesto della controversia teologica sulle immagini. La seconda sezione («The Adoptionist Crisis» pp. 59-111) è, invece, dedicata allo studio della lotta ingaggiata da Alcuino contro l'eresia adozionista di Elipando da Toledo e Felice di Urgell e, in tale prospettiva, viene fatto riferimento ai testi più significativi come il
Liber contra haeresim Felicis, l'
Adversus Felicem, l'
Adversus Elipandum, mentre più approfonditamente è analizzato il
De fide. La terza parte («Mission, Episcopacy and Monarchy» pp. 112-48) si sofferma in primo luogo sulla figura di Alcuino come fautore della missione di conversione dei popoli pagani in quanto base ideologica legittimante le conquiste franche e, in tale ottica, vengono prese in esame le opere agiografiche di Alcuino riguardanti proprio la vita di tre santi missionari (la
Vita sancti Willibrordi, la
Vita sancti Vedasti, la
Vita sancti Richarii); in secondo luogo prende in considerazione i rapporti intessuti con vescovi inglesi e continentali che affiorano dal suo epistolario, tratti dai codici Vat. Reg. lat. 69; El Escorial. Real Bibl., b.IV.17; Paris, BNF, lat. 2847 e lat. 5577; Wien ÖNB, 795 e 808); in terzo luogo, infine, esamina il contributo di Alcuino all'elaborazione dell'ideologia di
regalitas come
ministerium Deo ordinatum; un breve approfondimento è dedicato alla
Disputatio de rhetorica et de virtutibus. La quarta parte («The Bible» pp. 149-70) è incentrata sullo studio alcuiniano della Bibbia: un capitolo è dedicato allo sviluppo dello scriptorium di Tours, monastero di cui Alcuino fu designato abate da Carlo nel 796, mentre altri due analizzano gli studi esegetici di Alcuino rispettivamente sul Vecchio e sul Nuovo Testamento, in particolare le
Quaestiones in Genesim ad litteram, il
Compendium in Canticum Canticorum e l'
Expositio in Iohannis Evangelium. Nella quinta («Prayer» pp. 171-92) l'A. studia gli scritti liturgici alcuiniani; il suo pensiero sul concetto di penitenza; l'apporto di Alcuino alla riforma liturgica promossa dal potere regio; riguardo a queste tematiche accenna al
De psalmorum usu liber, al
De virtutibus et vitiis e alla
Confessio peccatorum. La sesta parte («Education» pp. 193-219) si sofferma sulla figura di Alcuino come
magister tanto nella
scientia quanto nella
sapientia, investigando alcuni testi fra i quali il
De dialectica, il
De animae ratione, le
Propositiones ad acuendos iuvenes, l'
Ars grammatica, il
De orthographia e il
De dialectica. L'ultima sezione («Poetry» pp. 220-44), infine, verte sull'esame di Alcuino come poeta: vi si tratta dell'imponente corpus delle sue poesie e del ruolo rivestito dall'
amicitia monastica all'interno della produzione poetica dedicata ad amici e discepoli, sottolineando le riprese da Boezio (
Consolatio Philosophiae) e Virgilio (
Eneide e
Georgiche). Il volume è corredato da quattro appendici (contenenti rispettivamente l'elenco degli autori e delle loro opere presenti nella biblioteca di York, una cronologia dell'adozionismo, l'elenco delle lettere di Alcuino sulla disputa adozionista e il testo del Credo inviato a Elipando e ai vescovi spagnoli; MGH Conc. 2, 1 pp. 158-64), da una bibliografia (pp. 322-50), da un indice generale e dagli indici delle principali opere di Alcuino e dei manoscritti. (Roberta Ciocca)
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