Laura Albiero Le manuscrit Montecassino 318: aspects codicologiques et paléographiques in Sciences du «quadrivium» au Mont-Cassin. Regards croisés sur le manuscrit Montecassino, Archivio dell'Abbazia 318 cur. Laura Albiero - Isabelle Draelants, Turnhout, Brepols 2018 (Bibliologia. Elementa ad librorum studia pertinentia 51) pp. 494, 15-35Abstract
Dopo una descrizione degli aspetti codicologici e decorativi del ms. Montecassino, Arch. dell'Abbazia, 318, si fornisce un elenco dettagliato del suo contenuto: la prima parte comprende i trattati Musica disciplina di Aureliano di Reome e Musica enchiriadis, il Prologus in Antiphonarium di Bernone e l' Epistola di Reginone di Prüm, estratti di Isidoro, Marziano Capella e Cassiodoro e una serie di testi adespoti di teoria musicale editi da C. Meyer e S. Nishimagi; la seconda parte contiene testi di Guido d'Arezzo quali il Micrologus, il Prologus in Antiphonarium, l' Epistola ad Michaelem e le Regulae oltre che il Dialogus de musica dello ps. Odone. Ognuna delle due sezioni è chiusa da un Tonario. I testi sono corredati del riferimento alle edizioni critiche, inoltre si dà conto degli studi precedenti dedicati al codice (in particolare le edizioni parziali di A. de la Fage e di M. Gerbert) e si discute l'origine del codice alla luce degli studi di M. Huglo, A. Rusconi e T.F. Kelly. (Eleonora Celora) Riduci Argomenti e indici Trattatistica - GENERIArti figurative, ALTRE DISCIPLINE E FORME D'ARTEAurelianus Reomensis mon., AUTORI E TESTIBerno Augiensis abb., AUTORI E TESTICassiodorus Senator, AUTORI E TESTIDialogus de musica (Odo Cluniacensis abb. ps.), AUTORI E TESTIGuido Aretinus, AUTORI E TESTIIsidorus Hispalensis ep., AUTORI E TESTIMartianus Capella, AUTORI E TESTIMusica Enchiriadis, AUTORI E TESTIRegino Prumiensis, AUTORI E TESTITeoria musicale, TEORIA E ANALISITonaria - FONTI DELLA MONODIA LITURGICAIndice analitico: | Paleografia (Nomi e cose notevoli) |
Manoscritti Scheda N: 21-23 - 585 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-le-manuscrit-montecassino-318-aspects-codicologiq/29608 |
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Rosario Álvarez Martínez Vestigios iconográficos de la liturgia y de la música del rito viejo-hispánico en los códices del comentario al Apocalipsis de Beato de Liébana in El canto mozárabe y su entorno. Estudios sobre la música de la liturgia viejo hispánica cur. Ismael Fernández de la Cuesta - Rosario Álvarez Martínez - Ana Llorens, praef. Ismael Fernández de la Cuesta - Lothar Siemens, Madrid, Sociedad Española de Musicología 2013 pp. 680, 293-333 tavv. 22Abstract
La A. sustenta la hipótesis de que los instrumentos representados en los Beatos, en su mayor parte cítaras de distintos tipos, fueron utilizados para acompañar o dar el tono durante la celebración de la liturgia viejo-hispánica. Contiene una descripción de los instrumentos que aparecene en las ilustración de distintos Beatos y una relación de testimonios textuales de utilización de instrumentos durante la liturgia, entre los que se encuentran textos de Isidoro de Sevilla y Honorio de Autún, así como hagiografías de varios santos de las Islas Británicas y otras fuentes. Se reflexiona también sobre la diseminación del órgano neumático en Europa durante el s. X y su impacto en la liturgia. Contiene 22 láminas a color. (Maigua Lorea Suso Biain) Riduci Argomenti e indici Scheda N: 17 - 727 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-vestigios-iconográficos-de-la-liturgia-y-de-la-mú/25592 |
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Charles M. Atkinson The Anonymus Vaticanus «in speculo» EGrég 40 (2013) 29-56 Abstract
Dopo una discussione preliminare su datazione, composizione ... Leggi tuttoDopo una discussione preliminare su datazione, composizione e provenienza del ms. Città del Vaticano, BAV, Pal. Lat. 235, l'A. procede con un'analisi della sezione contenente il trattato Quid est cantus? (ff. 36-47). La derivazione della grafia musicale dagli accenti prosodici conduce l'A. ad approfondire il nesso con il precedente significato che i grammatici (Isidoro di Siviglia e Donato) avevano conferito ai termini nota e figura. L'analisi dettagliata di esempi di gruppi neumatici consente di escludere una connessione con la grafia paleofranca, suggerendo in alternativa un nesso con la notazione neumatica «centroeuropea» (secondo la defizione di B. Stäblein). Chiude il contributo la discussione di somiglianze terminologiche e concettuali che avvicinano la trattazione dei quattro modi supplementari ( moesi) nel Quid est cantus? ad altre fonti dei secc. IX-XII, (tra cui il ms. Wolfenbüttel, HAB, Helmst. 1050; l' Epistola de harmonica institutione di Reginone di Prüm; il Musica disciplina di Aureliano di Reôme). Sulla base di tali somiglianze si ipotizza che il trattato abbia avuto origine tra i secc. IX e X, in un'area compresa tra la Senna e il Reno (Lotaringia). Riduci Argomenti e indici Anonymus Vaticanus II (inc. Quid est cantus?), AUTORI E TESTIAurelianus Reomensis mon., AUTORI E TESTIDonatus grammaticus, AUTORI E TESTIGrammatica, ALTRE DISCIPLINE E FORME D'ARTEIsidorus Hispalensis ep., AUTORI E TESTILotaringia, Aree geografiche, VITA MUSICALENotazione neumatica, Semiografia - TRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTINotazione paleofranca, Semiografia - TRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTIOrganizzazione dei suoni, Teoria musicale, TEORIA E ANALISIRegino Prumiensis, AUTORI E TESTISemiografia - TRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTITrattatistica - GENERIIndice analitico: | Accento (Nomi e cose notevoli) Figura (Nomi e cose notevoli) Modalità (Nomi e cose notevoli) Nota (Nomi e cose notevoli) Paleografia (Nomi e cose notevoli) |
Manoscritti Scheda N: 17 - 30 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-the-anonymus-vaticanus-in-speculo/25305 |
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Sam Barrett New Light on the Earliest Medieval Songbook in Manuscripts and Medieval Song: Inscription, Performance, Context cur. Helen Deeming - Elizabeth Eva Leach, Cambridge, Cambridge University Press 2015 pp. XXI-324, 9-34Abstract
Il saggio è dedicato al ms. Paris, BnF, lat. 1154. Copiato nel tardo IX sec. a S. Marziale è il più antico manoscritto di liriche medievali. Si divide in quattro parti, contenenti litanie, preghiere e collette, i Synonyma di Isidoro di Siviglia e un certo numero di versus, diciotto dei quali provvisti di notazione. L'A. giunge alla conclusione che la notazione aquitana sia stata in uso presso l'abbazia di S. Marziale prima di quanto non si pensasse. Dall'analisi della notazione, inoltre, si evince che il manoscritto è stato impiegato a uso didattico RiduciRecensioni e segnalazioni Argomenti e indici Manoscritti Scheda N: 19-20 - 684 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-new-light-on-the-earliest-medieval-songbook/27355 |
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Sam Barrett New Light on the Earliest Medieval Songbook in Manuscripts and Medieval Song: Inscription, Performance, Context cur. Helen Deeming - Elizabeth Eva Leach, Cambridge, Cambridge University Press 2015 (Music in Context) pp. XII-324, 9-34Abstract
L'A. offre una descrizione dettagliata del ms. Paris, BnF, lat. 1154, contenente litanie di santi (ff. Iv-25v), preghiere (ff. 26r-65v), i libri I e II dei Synonyma di Isidoro di Siviglia (ff. 66r-97v) e una collezione di versus di cui diciotto notati in notazione aquitana (ff. 98r-143r). Attraverso l'analisi dei neumi l'A. ipotizza che il manoscritto sia stato copiato alla fine del IX sec. presso l'Abbazia di S. Martial de Limoges. Ci sono indizi che il codice sia stato utilizzato nell'insegnamento delle melodie, dato che accanto alla mano principale responsabile della notazione e del testo sono presenti scritture meno esperte, ma probabilmente era anche un libro destinato alla preghiera privata. (Ella Bernadette Nagy) Riduci Argomenti e indici Manoscritti Scheda N: 21-23 - 252 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-new-light-on-the-earliest-medieval-songbook/29369 |
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Anna Bellettini Il codice del sec. IX di Cesena, Malatestiano S. XXI.5: le «Etymologiae» di Isidoro, testi minori e glosse di età ottoniana IMU 45 (2004) 49-114 Abstract
L'analisi del cod. malatestiano si avvale, relativamente alle Interrogationes pseudoisidoriane che risultano qui mutile, di un suo descriptus ovvero del ms. Venezia, BN Marciana, lat. II 46 (2400). Questo presenta nel bifoglio di guardia anteriore, forse incollato alla vecchia legatura, un sermone di Bernardo di Chiaravalle preceduto dall'antifona Salve regina notata con neumi diastematici (che utilizzano le due righe rossa di fa e gialla di do, peraltro corredate di chiavi) riconducibili al tipo ravennate del sec. XIII. Riduci Argomenti e indici Manoscritti Scheda N: 8 - 715 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-il-codice-del-sec-ix-di-cesena-malatestiano-s-xxi/14763 |
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Margaret Bent Magister Jacobus de Ispania, Author of the «Speculum musicae» Farnham-New York, Ashgate 2015 pp. XVI-214 (Royal Musical Association Monographs 28) Abstract
I testi dei trattati medievali e i loro «metadati» ( proemio, explicitis, marginalia, ecc.) sono spesso le più ricche fonti di informazioni circa i loro autori; al contrario, lo Jacobus che scrisse il monumentale Speculum Musicae all'inizio del XIV sec. non fornì indicazioni circa la sua identità, limitandosi ad accennare nel proemio che il suo nome era formato dall'acrostico delle prime lettere dei sette libri che compongono il trattato. Inizialmente attribuito a Johannes de Muris, solo negli anni Venti del Novecento la risoluzione corretta dell'acrostico rivelò che il nome dell'autore era Jacobus; per molto tempo si è ritenuto che tale Jacobus provenisse da Liegi. Nuovi indizi consentono all'A. di confutare le precedenti ipotesi e di identificare Jacobus, la cui opera lasciò traccia soprattutto in Inghilterra, come proveniente dalla Spagna. L'A. si avvale di due fonti mai precedentemente considerate: un'opera di un compositore di Vicenza che riferisce di una donazione del trattato, e una fonte indiretta, proveniente dalla cattedrale della stessa città, in cui si cita una Musica magistri Jacobi de Ispania partitus in septem libris quorum litere prime faciunt hoc nomen Jacobus. Diviso in sette libri, di cui i primi cinque sulla musica speculativa, il sesto sui canti e il settimo sulla musica mensurale, il trattato è stato probabilmente completato dopo il 1325, sebbene altre datazioni siano state proposte da S. Clercx (1323) e G. Michels (1320); è trasmesso da un unico testimone completo (Paris, BnF, lat. 7207), copiato in Veneto tra il 1434 e il 1440 ca., con miniature di Cristoforo Cortese. L'A. esamina i riferimenti ad autori teorici contenuti nello Speculum, dove risultano menzionati Boezio, Guido d'Arezzo, Francone da Colonia e Isidoro; non risulta invece alcuna citazione da Cassiodoro. Da alcuni riferimenti alla città di Parigi si evince che Jacobus vi avesse conosciuto personalmente Petrus de Cruce e avesse avuto accesso, seppur indirettamente, all'insegnamento di Francone da Colonia; si può inoltre evincere la sua conoscenza degli scritti di Boezio e di Lambertus. Confrontando lo Speculum con le altre fonti e basandosi sulle precedenti attribuzioni, l'A. arriva a determinare le seguenti conclusioni: 1) la sostituzione dell'espressione «notazione petroniana» con «notazione post-franconiana»; 2) la non attinenza con Guglielmo di Ockham (più giovane di Jacobus), sebbene due testi a questi antecedenti risultino più vicini allo Speculum; 3) l'estraneità tra il Docta sanctorum patrum e lo Speculum; 4) un secondo soggiorno di Jacobus a Parigi, all'inizio del XIV sec., desunto dai contatti con tre trattati di Johannes de Muris e uno di Philippe de Vitry (secondo K. Desmond); 5) l'incompatibilità tra il trattato di Berkeley (ms. Berkeley, University of California Music Libr., 744) e lo Speculum (secondo E. Witkowska-Zaremba); 6) la presenza di materiale in comune tra lo Speculum e il ms. Darmstadt, Universitäts- und Landesbibl., 1988. Nella seconda parte dell'opera, l'A. ricostruisce la biografia di Jacobus de Ispania, inserendo una tavola genealogica e due liste di dati biografici. Nato nel 1267-1268 ca., figlio illegittimo del fratellastro di Eleonora di Castiglia (l'Infante Enrico di Castiglia), studiò a Oxford tra il 1281 e il 1291, dove diventò magister nel 1291; viaggiò a Parigi, Roma e Liegi e la sua casa di Oxford divenne sede dell'Oriel College nel 1326 in seguito al suo trasferimento a Londra, dove morì il 16 ottobre 1332. Dall'esame del testo del trattato, l'A. evince numerosi contatti con l'ambiente musicale inglese, fra cui: 1) l'uso dei termini larga e proprius cantus; 2) l'incontro con i domenicani inglesi, dedotto dalla citazione del De ortu scientiarum di Kilwardby, dall'inclusione di un Salterio domenicano (ms. London, BL, Royal 3.E.VII) e dalla corrispondenza con Tommaso d'Aquino (in I.14); 3) la corrispondenza tra lo Speculum V.4 e una divisione del monocordo in una copia inglese del Dialogus de musica dello Pseudo-Odo; 4) la relazione dello Speculum con le Regule di Robertus de Handlo del 1326. Il vol. termina con un'appendice di testi poetici (incluso l'unico hoquetus citato), una bibliografia e un indice generale. Il Rec. di Scriptorium offre alcune osservazioni utili a ricerche future e una lista di mss. citati RiduciRecensioni e segnalazioni Argomenti e indici Iacobus Leodiensis, AUTORI E TESTIAegidius Zamorensis, AUTORI E TESTIAnonymus Steglich (Quaestiones in musica), AUTORI E TESTIAnonymus VI Coussemaker Histoire (Ars musicae mensurabilis secundum Franconem), AUTORI E TESTIBoethius, AUTORI E TESTICassiodorus Senator, AUTORI E TESTIDialogus de musica (Odo Cluniacensis abb. ps.), AUTORI E TESTIFranco Coloniensis (seu Parisiensis), AUTORI E TESTIGuido Aretinus, AUTORI E TESTIGuillelmus de Ockham, AUTORI E TESTIHoquetus (hochetus, ochetus), Altri generi - POLIFONIA LITURGICAIohannes de Muris, AUTORI E TESTIIohannes Hollandrinus, AUTORI E TESTIIsidorus Hispalensis ep., AUTORI E TESTILambertus magister, AUTORI E TESTIMottetto, Generi e forme - GENERI EXTRALITURGICIOdo Cluniacensis abb., AUTORI E TESTIParis, Biblioteche medievali, istituzioni religiose, città e università, VITA MUSICALEPetrus de Cruce, AUTORI E TESTIPhilippe de Vitry, AUTORI E TESTIPsalteria - FONTI DELLA MONODIA LITURGICARamon Llull, AUTORI E TESTIRobertus de Handlo, AUTORI E TESTIRobertus Kilwardby (Kildewardeby), AUTORI E TESTISemiografia - TRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTIThomas de Aquino, AUTORI E TESTITRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTITrattatistica - GENERIIndice analitico: | Cristoforo Cortese (de' Cortesi) (Nomi e cose notevoli) Eleonora di Castiglia (Nomi e cose notevoli) Predicatori (Nomi e cose notevoli) |
Luoghi: | Francia
Inghilterra
Italia
Liège/Luik
London
Oxford
Paesi Bassi
Paris
Roma
Spagna
Veneto
Vicenza
Westminster
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Manoscritti Bamberg, Staatsbibliothek, Lit. 115 (Ed.IV.6)Barcelona, Arxiu Capitular de la Catedral (Biblioteca del Cabildo), Còdexs 23-4Berkeley, CA, General Library of University, Music Library, 744 (Phillipps 4450)Bologna, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, Q 15 (37)Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), 10162-66Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), II 261 (623)Chicago, IL, The Newberry Library, Case MS 54.1 (Ry 56-50; 54.1)Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Reg. lat. 1146Darmstadt, Universitäts- und Landesbibliothek (olim Hessische Landes- und Hochschulbibliothek), 1988Faenza (Ravenna), Biblioteca Comunale, 117Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Plut. 29.16Gent, Centrale Bibliotheek der Rijksuniversiteit, 70Liège, Grand Séminaire, 32 A 8Liège, Musée Curtius, H 118/87London, British Library, Add. 21455London, British Library, Add. 4909London, British Library, Cotton Tiberius B. IXLondon, British Library, Harley 281London, British Library, Royal 3.E.VIIMontpellier, Bibliothèque Interuniversitaire, Section de Médecine, H 196Paris, Bibliothèque Nationale de France, fr. 146Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 7207 AParis, Bibliothèque Nationale de France, lat. 6755Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 11266Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 7207Torino, Biblioteca Reale, Varia 42 Scheda N: 19-20 - 108 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-magister-jacobus-de-ispania-author-of-the-speculu/27283 |
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Dirk van Betteray Quomodo cantabimus canticum Domini in terra aliena. Liqueszenzen als Schlüssel zur Textinterpretation, eine semiologische Untersuchung an Sankt Galler Quellen Hildesheim-Zürich-New York, Olms 2007 pp. XXXIV-285 tavv. 62 (Studien und Materialien zur Musikwissenschaft 45) Abstract
Der Vf. widmet sich dem paläographischen Phänomen der Liqueszenz in Gesängen des Messpropriums St. Galler Hss. (Sankt Gallen, Stiftsbibl., 338; 339; 340; 342; 343; 353; 359; 361; 374; 375; 376; 379; 380; 381; Kantonsbibl. St. Gallen, Vadianische Sammlung ( olim Stadtbibl.), 295; Berlin, Staatsbibl. zu Berlin - Preußischer Kulturbesitz, Lat. 4° 15; Wolfenbüttel, Herzog August Bibl., Helmst. 1008). Bei der Liqueszenz handelt es sich um eine nie allein auftretende Spezifizierung einer Stammneume, die mit rhythmischer und melodischer Veränderung einhergeht. Wann eine Liqueszenz steht und was sie genau bedeutet, ist in der mittelalterlichen Theorie jedoch nicht klar festgelegt. Hucbald von St. Amand ( De harmonica institutione), Guido von Arezzo und andere mittelalterliche Theoretiker sind sich darin einig, dass eine Liqueszenz nicht in einem Melisma auftreten kann, dass sie silbenbindende Funktion hat und fakultativ steht; sie liefern allerdings keine eindeutigen Aussagen zu den phonetischen Voraussetzungen. Um diese zu klären, untersucht der Vf. zunächst die Aussprache des mittelalterlichen Lateins in St. Gallen. Auf der Basis dieser Ergebnisse und in Auseinandersetzung mit der Forschung zur Liqueszenz entwickelt der Vf. die These, eine Liqueszenz sei Aufforderung an den Sänger, einen (singbaren) Konsonanten oder Halbvokal auszusingen, und zwar deshalb, weil die Textaussage es fordere. Er überprüft diese These am Quellenbefund; dabei zieht er als Grundlage für die Beurteilung der Textinterpretation die exegetischen Schriften der Kirchenväter heran, die laut mittelalterlichem Bibliothekskatalog (Sankt Gallen, Stiftsbibl., 728) im Kloster St. Gallen vorhanden waren: u.a. Gregor d. Gr., Evangelienhomilien und Ezechielkommentar; Augustinus, Enarrationes in Psalmos, Johannes- und Matthäuskommentar; Ambrosius, Expositio in Lucam, Pauluskommentar; Alkuin, Psalmen- und Johanneskommentar; Werke von Hieronymus, Beda Venerabilis, Isidor von Sevilla, Cassiodor und Eusebius. Er kommt zu dem Ergebnis, dass die Liqueszenz tatsächlich ein rhetorisches Mittel und damit ein Schlüssel zur Textinterpretation sei. In einem Ausblick erweitert der Vf. die Untersuchung auf Liqueszenzen in jüngeren St. Galler Hss. sowie in anderen Hss. des gregorianischen Chorals (Einsiedeln, Stiftsbibl., 121 (Msc. 1151; Nr. XIII); Laon, BM «Suzanne Martinet», 239; Benevento, Bibl. Cap., 34). Zahlreiche Anhänge ergänzen das Werk: 1. Eine Tabelle aller Liqueszenzen in St. Galler Hss. und der Hs. Einsiedeln 121 (für die Zeit von Advent bis Weihnachten); 2. Verzeichnis der Stücke des St. Galler Repertoires, die nicht im Graduale Triplex enthalten sind; 3.-6. Tabellen zur Trennung von Buchstabenpaaren (gn, sc) in St. Galler Hss. und anderen Hss. des Gregorianischen Chorals; 7.-12. Liquenszenzverhalten ausgewählter Hss. an bestimmten, liqueszierfähigen Stellen. Der Band ist in ÖMZ 63 (2008) 81-2 von B. Boisits rezensiert worden. (Franziska Schnoor) Riduci Argomenti e indici Notazione sangallense, Semiografia - TRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTIAlcuinus Eboracensis, AUTORI E TESTIAmbrosius Mediolanensis ep., AUTORI E TESTIAnalisi e teorie analitiche, TEORIA E ANALISIAugustinus Aurelius, AUTORI E TESTIBeda Venerabilis, AUTORI E TESTICassiodorus Senator, AUTORI E TESTIEusebius Caesariensis, AUTORI E TESTIGregorius I papa, AUTORI E TESTIGuido Aretinus, AUTORI E TESTIHieronymus Stridonius, AUTORI E TESTIHucbaldus Elnonensis mon., AUTORI E TESTIIsidorus Hispalensis ep., AUTORI E TESTIPrassi esecutiva della musica vocale, PRASSI ESECUTIVARetorica, ALTRE DISCIPLINE E FORME D'ARTETesto verbale, TEORIA E ANALISITRADIZIONE, STORIA E RICEZIONE DEI TESTIIndice analitico: | Avvento (Anno liturgico) Graduale Triplex (Nomi e cose notevoli) Liquescenza (Nomi e cose notevoli) Melisma (Nomi e cose notevoli) Natale (Anno liturgico) |
Manoscritti Benevento, Biblioteca Capitolare, 34Berlin, Staatsbibliothek zu Berlin - Preußischer Kulturbesitz, lat. 4° 15Einsiedeln, Stiftsbibliothek, 121 (Msc. 1151; Nr. XIII)Laon, Bibliothèque Municipale «Suzanne Martinet», 239Sankt Gallen, Kantonsbibliothek St. Gallen, Vadianische Sammlung (olim Stadtbibliothek), VadSlg Ms 295Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 361Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 343Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 353Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 381Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 359Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 342Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 379Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 338Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 340Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 375Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 374Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 376Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 339Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 728Sankt Gallen, Stiftsbibliothek, 380Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek, Helmst. 1008 (1110) Scheda N: 10-11 - 718 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mem/-quomodo-cantabimus-canticum-domini-in-terra-alien/18451 |