Neil Adkin The Use of Scripture in the Pseudo-Cyprianic «De duplici martyrio» GIF 47 (1995) 219-48
Abstract
Erasmo aggiunse il
De duplici martyrio alla sua edizione del 1530 delle opere di Cipriano di Cartagine, ma l'analisi del testo, quasi un centone di passi scritturistici intercalati da formule tipicamente erasmiane, induce l'A. all'attribuzione allo stesso Erasmo (cfr. anche
Clavis Patrum Latinorum , 67: «Opusculum vero
De duplici martyrio [...] uerisimiliter a Desiderio Erasmo conflatum»). L'A. rectifie certaines des références scripturaires proposées avant lui et compare le matériel biblique du traité aux
Paraphrases in Novum Testamentum d'Erasme
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Argomenti e indici Scheda N: 20 - 1185; 21 - 1219
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Bat-Sheva Albert Innocent III (1198-1216) et l'Ancien Testament: politique et exégèse dans la «Deliberatio domini papae Innocentii super facto imperii de tribus electis» in Innocent III and His Time Murcia, 2016 I =Vergentis 2 (2016) 175-99.Argomenti e indici Risorse esterne collegate Innocent III and His Time I (Albert)
Scheda N: 42 - 2236
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Gerd Althoff «Selig sind, die Verfolgung ausüben». Päpste und Gewalt im Hochmittelalter Stuttgart, Theiss 2013 pp. 254 tavv.
Abstract
L'A. delinea il quadro delle posizioni e degli orientamenti
... Leggi tutto L'A. delinea il quadro delle posizioni e degli orientamenti manifestatisi in relazione a una questione che diventa centrale nell'ambito del papato riformista dell'XI secolo: l'uso delle armi da parte dei cristiani in nome della difesa della fede. Mentre le crociate e la lotta ai movimenti ereticali ne sono state le manifestazioni più evidenti, e anche più studiate dalla critica, le radici di questa posizione e delle sue implicazioni sul piano normativo vanno cercate nella teoria gregoriana della
potestas della chiesa. L'A. parte dall'esame degli scritti dello stesso Gregorio VII, con particolare attenzione alll'utilizzazione delle attestazioni veterotestamentarie dell'uso della forza contro i nemici di Dio, quindi si sofferma su alcune posizioni filogregoriane, nei differenti ambiti in cui si espressero: la lotta contro la simonia e il concubinaggio dei sacerdoti negli scritti di Pier Damiani e Umberto di Silva Candida; la giustificazione della violenza negli scritti di Bonizone di Sutri (è dal suo
Liber ad amicum che è tratta la citazione contenuta nel titolo), di Anselmo da Lucca e di Manigoldo di Lautenbach. In opposizione a questi, gli scritti degli avversari del papa, sostenitori di Enrico IV, si servono degli stessi metodi per scardinare le tesi dei riformisti: il ricorso alla Sacra Scrittura e alle
auctoritates cristiane, dove però prevalgono le attestazioni del Nuovo Testamento, in cui si mette in rilievo l'obbligo, per i cristiani, al rispetto della pace; fra le testimonianze anti-gregoriane, sono esaminate un'epistola di Vinrico di Treviri, a cui doveva essere molto vicino uno scritto perduto dell'antipapa Viberto-Clemente III, il
Liber de unitate ecclesiae conservanda di un monaco di Hersfeld, il
Tractatus de regia potestate et sacerdotali dignitate di Ugo di Fleury. L'intensificarsi della discussione sulla
potestas della chiesa ha trovato eco nel diritto canonico, come attesta la
causa 23 del
Decretum Gratiani . L'ultima parte del volume delinea rapidamente l'evoluzione della discussione sulla
potestas nell'età successiva a quella gregoriana (XII-XIII sec.), mettendo a fuoco in particolare le posizioni di Innocenzo III e di Federico II. (Corinna Bottiglieri)
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Argomenti e indici Papato e impero, Storia del papato Anselmus II Lucensis episcopus n. 1035 ca., m. 18-3-1086 Clemens III antipapa n. 1020/1030, m. 8-9-1100 Fridericus II imperator n. 26-12-1194, m. 13-12-1250 Gregorius VII papa n. 1025/1030, m. 25-5-1085 Henricus IV imperator n. 11-11-1050, m. 7-8-1106 Humbertus Silvae Candidae cardinalis episcopus n. saec. X ex., m. 5-5-1061 Innocentius III papa n. 1160/1161, m. 16-7-1216 Liber de unitate ecclesiae conservanda (Per haec sancti evangelii verba commendat Dominus unitatem ecclesiae... Nemo ascendit in caelum, nisi qui descendit de caelo, Filius hominis, qui est in caelo... ) Manegoldus Lautenbacensis monachus v. 1085, m. ante 1119 Novum Testamentum, Biblia sacra, FORTLEBEN Petrus Damiani n. 1007, m. 22/23-2-1072 Storia dell'impero Vetus Testamentum, Biblia sacra , FORTLEBENBonizo Sutrinus episcopus n. 1045 ca., m. 1090/1095 ,
Liber ad amicum Gratianus n. saec. XI ex., m. ante 1159 ,
Decretum Hugo Floriacensis monachus m. 1119/1120 ,
De regia potestate et sacerdotali dignitate [a. 1102; Henrico I regi Angliae dicatus ] (Considerans, domine rex, discrimen discordiae, in quo sancta versatur aecclesia de potestate regia et sacerdotali dignitate... Scio quosdam nostris temporibus qui reges autumant non a Deo, sed ab his habuisse principium qui Deum ignorantes... ) Wenricus Trevirensis scholasticus m. post 1096 ,
Epistola sub Theoderici episcopi Virdunensis nomine composita Scheda N: 35 - 8063
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María del Carmen Álvarez Márquez Manuscritos localizados pertenecientes en otro tiempo al monasterio Cartujo de Santa María de las Cuevas, extramuros de la ciudad de Sevilla Scriptorium 52 (1998) 388-408
Abstract
Descrizione e studio di 12 mss. appartenuti al monastero certosino de Santa María de las Cuevas, nei pressi di Siviglia. Tre di questi codici sono oggi conservati alla Bibl. Capitular y Colombina di Siviglia (databili tra la fine del XVI e il XVIII sec.); otto alla Bibl. Universitaria, tra i quali si ricordano: il ms. 331-173, datato 1465, contenente i
Libri Rethoricorum di Aristotele; i mss. 332-145, 332-146, 332-147, 332-148, 332-149, contenenti le
Postillae super Veteri Testamenti di Nicola di Lira; uno, infine, alla Bibl. Nacional di Madrid, il ms. 3426, del XV sec., contenente gli
Ethicorum libri X di Aristotele, nella traduzione di Leonardo Aretino.
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Argomenti e indici Manoscritti
Madrid, Biblioteca Nacional de España, Ms. 3426 Sevilla, Biblioteca Universitaria, 332-145 Sevilla, Biblioteca Universitaria, 332-146 Sevilla, Biblioteca Universitaria, 332-147 Sevilla, Biblioteca Universitaria, 332-148 Sevilla, Biblioteca Universitaria, 332-149 Sevilla, Biblioteca Universitaria, 331-173 Scheda N: 21 - 6645
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-manuscritos-localizados-pertenecientes-en-otro-ti/369806
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María Adelaida Andrés Sanz «Haec verba... suscepta fidei esse visa sunt»: Juan de Mariana y sus códices de los «Prooemia» isidorianos in Actas . III Congreso Hispánico de Latín Medieval. León, 26-29 Sept. 2001 cur. Maurilio Pérez González , León, Universidad de León 2002 pp. 856, 73-82
Abstract
El ensayo gira en torno a un fragmento de los
Prooemia de Isidoro, que ya en el s. XVI Juan de Mariana, su primer editor, tachó de dudoso por razones codicológicas (sólo comparecía en dos códices de los siete vistos) y semánticas (la aparición en el mismo del neologismo
abbreviator ). La A., en el curso de sus trabajos para la edición del texto isidoriano, aporta nuevos elementos de juicio, tanto en lo tocante a la transmisión manuscrita del texto (sólo encuentra el fragmento en cuestión en un códice de 35 consultados) como al término
abbreviator , que vienen a reforzar las dudas apuntadas por el erudito jesuita sobre la autoría isidoriana del fragmento. (José Maria Anguita Jaén)
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Argomenti e indici Scheda N: 25 - 2630
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Etienne Anheim - Benoît Grévin - Martin Morard Exégèse judéo-chrétienne, magie et linguistique: un recueil de «Notes» inédites attribuées à Roger Bacon AHDL 68 (2001) 95-154
Abstract
L'A. esamina un gruppo di testi contenuti nei manoscritti 402 della Bibliothèque Municipale di Toulouse e Pl. XXV, sin. 4 della Biblioteca Medicea laurenziana fiorentina. Aggiunto al
Correctorium di Guglielmo de la Mare, esso è composto da un lessico etimologico greco ed ebraico, da frammenti di una corrispondenza su questioni esegetiche e linguistiche concernenti il Vecchio Testamento e da una serie di questioni e risposte. Dopo una breve presentazione codicologica, l'A. dedica l'analisi alla individuazione dei legami esistenti tra questo insieme di testi e il
Correctorium di Guglielmo da una parte, le opere di Ruggero Bacone già conosciute dall'altra.
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Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 24 - 3248
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-exégèse-judéo-chrétienne-magie-et-linguistique-un/442099
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Luca Arcari Il «IV Esdra» nel codice «Sangermanensis XVII». Dalla «ri-attualizzazione» visionaria alla «scritturalizzazione» normativa in «Ingenita curiositas» . Studi sull'Italia medievale per Giovanni Vitolo cur. Bruno Figliuolo - Rosalba Di Meglio - Antonella Ambrosio , Battipaglia (Salerno), Laveglia&Carlone 2018 pp. 507, 516-1002, 1010-1592, 717-35
Abstract
Il «Codex Sangermanensis XVI-XVII» era originariamente in un solo volume, diviso poco dopo la sua realizzazione; è databile all'821-822 (grazie all'
inscriptio presente al f. 11 del secondo volume) e proviene da St.-Germain des Prés; è ora conservato nei codici Paris, BNF, lat. 11504 (XVI) e lat. 11505 (XVII). Trasmetteva l'Antico Testamento, il Nuovo Testamento e il Pastore di Erma. Nel testo del IV Esdra il «Sangermanensis XVII» include la lacuna di un'intera sezione (7, 36-105), nella quale è negata la possibilità di intercedere con le preghiere per le anime dei defunti. L'A. discute le cause della mancanza del foglio contenente questo passaggio, partendo dai risultati della collazione realizzata nel 1875 da R.L. Bensly. Secondo quest'ultimo il «Sangermanensis XVII» è il più antico codice in cui IV Esdra 7, 36-105 è stato eliminato; la sua ipotesi è confermata dal confronto con un altro testimone, scoperto dallo stesso Bensly: Amiens, BM, 10 (= n. 174 A Corbie), estratto del IX secolo, proveniente dall'abbazia di Corbie. L'eliminazione fisica del foglio relativo a IV Esdra 7, 36-105 era dovuta a motivi non solo teologici e dogmatici, ma anche sociali e legati al culto. Il tema delle preghiere recitate per l'intercessione dei defunti era infatti importante durante l'epoca carolingia, poiché in questo periodo si assiste alla nascita di un «monachesimo intercessorio»: i monasteri si ponevano sotto la tutela dei membri delle élite e intercedevano per i defunti di queste famiglie. Inoltre, secondo l'A. il motivo del taglio del foglio va rintracciato nell'uso del codice come strumento di lettura commentata e di riflessione teologica tra IX e X secolo. (Francesca Altieri)
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Scheda N: 43 - 3910
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-il-iv-esdra-nel-codice-sangermanensis-xvii-dalla-/786264
Maria Lodovica Arduini Ruperto di Deutz e la controversia tra Cristiani ed Ebrei nel secolo XII, con testo critico dell'«Anulus seu dialogus inter Christianum et Iudaeum» Roma, Istituto storico italiano per il medio evo 1979 pp. 286 (Istituto storico italiano per il medio evo. Studi storici 119-121)
Abstract
Il testo è a cura di R. Haacke. Questo volume contiene il trattato di Ruperto di Deutz
Anulus seu dialogus inter Christianum et Iudaeum nell'edizione curata da uno tra i maggiori conoscitori di questo autore: Rhabanus Haacke OSB. Di questo trattato fino ad oggi possedevamo solo l'edizione molto carente del Migne. Ruperto compose questo lavoro negli ultimi anni della sua vita, probabilmente tra il 1125 e il 1127, e narra della disputa avvenuta tra un cristiano e un ebreo entrambi dotti in sacra scrittura. La polemica riguarda il modo di intendere il Vecchio Testamento, storico e letterale per l'ebreo, spirituale per il cristiano. Nel saggio M.L. Arduini attraverso la comparazione tra questo trattatello e le opere:
opusculum de conversione sua di Hermannus quondam Iudaeus, due opuscoli di s. Pier Damiani,
Disputatio Iudaei et Christiani di Gilberto Crispino,
Dialogus di Pietro Alfonsi e
Dialogus inter Philosophum, Iudaeum et Christianum di Abelardo, pone l'accento sulla comparsa tra la fine dell'XI secolo e la metà del XII di un atteggiamento filosofico nuovo: il ricorso nelle dispute dell'argomentazione fondata sulla
ratio e la tendenza a privilegiarla sull'autorità dei testi sacri. L'A. mette anche in luce le diverse nozioni di
ratio in Ruperto. Un'appendice studia la condizione storica giuridica degli ebrei renani all'epoca di Ruperto. Qualche nota di lettura di Hubert Silvestre in «Bulletin de théologie ancienne et médiévale» 13 (1981) 71-4, anche per indicare la forma esatta di un certo numero di nomi propri, vittime di sviste tipografiche. Si sottolinea l'esemplare impegno con cui lo Haacke segnala le fonti dell'
Anulus . Si fanno precisazioni sul ms. Cambrai, BM, 410
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Scheda N: 2 - 1744; 3 - 2246; 4 - 2367
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-ruperto-di-deutz-e-la-controversia-tra-cristiani-/252244
Marc-Aeilkò Aris - Gangolf Schrimpf (ed. comm.) Aus fuldischen Handschriften. Die Fragmente 132, 2 und 139, 2 im Nachlaß der Brüder Grimm AMRKG 48 (1996) 241-83 tavv. 10
Abstract
Die beiden Fragmente (VIII Jh.) werden ausführlich beschrieben und die bisherige Forschung referiert. Es wird die Annahme plausibel gemacht, daß sie aus Fulda stammen könnten. Inhaltlich gehören sie zu dem Glossenwerk des Eb. Theodor von Canterbury (MEL XIX 4028; MEL XIX 3231). S. 258-283 Edition der Texte, Nachweis der Stellen, Erklärung der Glossen
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Scheda N: 20 - 3472; 21 - 3556
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/aus-fuldischen-handschriften-die-fragmente-132-2-u/350801
Regis J. Armstrong «Mira circa nos». Gregory IX's View of the Saint Francis of Assisi Laurentianum 25 (1984) 385-414
Abstract
La bolla di canonizzazione
Mira circa nos di papa Gregorio IX, con la quale fu proclamata ufficialmente la santità di Francesco, non è stata ancora studiata nonostante la vasta letteratura esistente sul rapporto tra Ugolino (il futuro papa Gregorio IX) e Francesco. Le circostanze della sua composizione sono sconosciute; sappiamo solo che fu scritta il 19 luglio 1228. Tre settimane dopo fu redatta un'altra bolla per il clero francese, la
Sicut phialae aureae , per sottolineare l'importanza della canonizzazione e del culto del santo d'Assisi. Nella bolla di canonizzazione Francesco è presentato con immagini già usate dalla tradizione per Benedetto da Norcia e per alcuni personaggi del Vecchio Testamento: Mosé, Elia, Abramo, Giacobbe. L'A. compara questa bolla con la
Fons sapientiae , che lo stesso Gregorio IX scrive il 13 luglio 1234 per canonizzare Domenico di Gúzman. Nella prima si sottolinea la «pietà» di Francesco, mentre nella seconda la sapienza di Domenico, ma in entrambe vi è il riferimento ai frati Minori e ai Predicatori visti come eroi non confinati nel chiostro ma presenti in prima fila a difendere la Chiesa nel momento del bisogno. Presupponendo che la lettera di canonizzazione rispecchi l'immagine che Gregorio IX aveva dell'assisiate, l'A. avanza inoltre alcuni dubbi sulla comprensione da parte del pontefice della missione di s. Francesco
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Argomenti e indici Scheda N: 7 - 1281; 9 - 929
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-mira-circa-nos-gregory-ix-s-view-of-the-saint-fra/252432