Il volume presenta l'imponente collezione di frammenti ... Leggi tutto

Il volume presenta l'imponente collezione di frammenti membranacei (22500, provenienti da circa 6000 codici smembrati tra il XVI e il XVII sec.) conservati presso il Riksarkivet di Stoccolma. I frammenti provengono per lo più da codici liturgici (75%), bibbie e commentari biblici e trattati di diritto, ma si trovano anche testi quali le Revelationes di Brigida di Svezia (Fr. 9737); l'Expositio super Apocalypsim (Fr. 490) e l'Alphabetum distinctionum di Mattia di Linköping (Fr. 715); l'ufficio Rosa rorans bonitatem in onore di Brigida attribuito a Nils Hermansson, vescovo di Linköping (Fr. 7386), concordanze bibliche. Poche le miniature sopravvissute, ad es. l'iniziale nel frammento 21092. Si segnala la presenza di due colophon: nel Fr. 30675 (Summa confessorum di Giovanni di Friburgo), sottoscrizione di Iohannes Wade (cfr. Colophons III n. 11819-21), e, in fine di un ms. contenente le Clementine con il commento di Giovanni di Andrea, copiato nel 1342, quella di Gerardo de Veno, canonico a Utrecht per il vescovo della città Giovanni d'Arkel. Numerosi anche i testi di interesse documentario, testamenti, inventari e lettere. I frammenti più antichi provengono da un messale dell'XI sec. È stato inoltre possibile riunire molti frammenti provenienti dagli stessi codici, in particolare grazie all'ausilio del database realizzato alcuni anni fa sotto la direzione di Jan Brunius: tra questi i 68 fogli di un messale del XV sec. originariamente destinato a un convento domenicano tedesco e offerto nel 1538 alla chiesa di Högsrum
Riduci

Comprende anche: n. 1, ms. n.a. lat. 2659, 3 fogli ... Leggi tutto

Comprende anche: n. 1, ms. n.a. lat. 2659, 3 fogli miniati provenienti da un messale del 1100 ca.
Riduci

Il saggio, dedicato alla ricostruzione della biblioteca ... Leggi tutto

Il saggio, dedicato alla ricostruzione della biblioteca personale dell'abate di Averbode Gérard van der Scaeft, è corredato di tre appendici: 1. «Liste alphabétique des livres de Gérard van der Scaeft» (tra questi un solo ms.: Bruxelles, KBR, IV 1004, Horae BMV); 2. «Dépenses en matière de livres par Gérard van der Scaeft (1490-1501)»; 3. «Livres reçus par Tilman Oskens lors de son entrée en fonction au vicariat de Zuetendael (23 juin 1498)» (la parrochia di Zutendael fu retta dal van der Scaeft prima di diventare abate; l'elenco comprende due piccoli testi sulla passione di Cristo, due raccolte di sermoni tra cui il Dormi secure attribuito a Giovanni di Werden, il Manipulus curatorum di Guido de Monte Roterio, il Rationale divinorum officiorum di Guglielo Duranti e un commento al Salve regina di Martinus Magistri). Si menzionano i mss. Averbode, Norbertijner Abdij, IV 64 (messale, ca 1513), IV 414 (frammento di un foglio di graduale); IV 133; IV 412 (antifonario) e IV 413 (antifonario), commissionati dal van der Scaeft per Averbode
Riduci

Analisi paleografica e iconografica di due manoscritti, ... Leggi tutto

Analisi paleografica e iconografica di due manoscritti, recentemente scoperti, databili intorno al 1506-1510: le ore di Jean de La Rue e Perrine Le Fuzelier (Paris, collezione privata) e un libro d'ore appartenente alla collezione del National Trust a Tyntesfield (Wraxall). Questi codici sono vergati in una forma peculiare di scrittura umanistica e sono molto simili al messale di Jacques de Beaune (Paris, BNF, lat. 886) che, come gli altri due manoscritti, è stato commissionato nell'area di Tours nei medesimi anni. Vengono dunque approfondite la scrittura utilizzata per i codici e l'occasione della loro compilazione, per mano di uno scriba probabilmente francese; la forma delle lettere viene messa in relazione con le antiche forme della minuscola carolina e con le scritture contemporanee di copisti francesi e italiani, in un'analisi volta a comprendere come lo scriba abbia saputo adattare e interpretare le tecniche di scrittura in base al gusto e alle committenze dei primi anni del XVI secolo francese.
Riduci

Studio della notazione gregoriana nei mss. Udine, ... Leggi tutto

Studio della notazione gregoriana nei mss. Udine, Bibl. Arcivescovile, 234 (graduale-tropario del XII-XIII sec.); 39 (messale e rituale della metà del XII sec.) e 79 (breviario con calendario e litanie, sec. XII), di cui si dà qualche riproduzione grafica. Anche i segni musicali evidenziano nei mss. di area friulana diversi influssi scrittori e mostrano il passaggio intenso di stili e culture nell'arco alpino orientale. (Marianna Cerno)
Riduci

In der Benediktinerabtei Groß St. Martin entstanden ... Leggi tutto

In der Benediktinerabtei Groß St. Martin entstanden nach ihrem Anschluss an die Bursfelder Reform Mitte des 15. Jh. zahlreiche prächtige Handschriften, von denen nur wenige nach Auflösung der Abtei 1802 in Köln verblieben. Die sechs in der Kölner Dombibliothek erhaltenen untersucht der Vf. vor dem Hintergrund der Buchkultur der Bursfelder Reform mit ihrer Wertschätzung des von Hand und auf Pergament geschriebenen Codex. Es geht im Einzelnen um das westniederdeutsche Stundenbuch Cod. 1117, das Missale Cod. 1520, das Graduale Cod. 1519, das Antiphonar für den Winter Cod. 1521 sowie die theologischen Sammelhandschriften Cod. 247 und 1500. Beigegeben ist jeweils eine detaillierte Beschreibung. Die Rezension von Harald Horst in «Scriptorium» 63 (2009) 3* listet folgende Hss. auf: Berlin, SB, theol. lat. fol. 339 (756); Bruxelles, BR, 428-42; 531-39; 670-73; 1800; 2376-81; Vat. Urb. lat. 293; Darmstadt, UB, 10005; Köln, Dombibl., 228; 229; Stadtarchiv, GB fol. 2; GB fol. 3; GB fol. 4; GB fol. 28; GB fol. 59; GB fol. 65; GB qu. 82; GB qu. 90; GB qu. 173; GB oct. 116; Test. 3 R 270; W 276; W* 379; Leipzig, UB, Rep. I 58a; London, BL, Harl. 5004; Paris, BNF, lat. 10667; lat. 11412; lat. 11413. (Hartmut Beyer)
Riduci

Il volume si compone delle consuete tre sezioni: segnature ... Leggi tutto

Il volume si compone delle consuete tre sezioni: segnature dei manoscritti beneventani (pp. 41-98), sigle dei manoscritti beneventani (pp. 99-156) e bibliografia (pp. 157-256). Chiudono il volume le abbreviazioni bibliografiche e l'indice degli autori. Il repertorio è introdotto da cinque saggi. Il primo di F.T. Coulson Virginia Brown e il Center for Epigraphical and Palaeographical Studies (pp. 9-11) illustra il lascito della Brown di carte personali, libri e risorse finanziarie al Center dell'Università dell'Ohio per favorire lo sviluppo di nuove ricerche. Un primo passo in questa direzione è stata la fondazione della North America Association for Beneventan Studies responsabile dell'organizzazione di una sessione dell'annuale convegno di Kalamazoo, MI nel corso del 2012. Il secondo di M. Iadanza La restituzione alla Bibioteca Capitolare di Benevento del messale «Benev.» 29 (già «Egerton» 3511 della British Library (pp. 13-6) si occupa del ritorno a Benevento del messale 29 giunto a Londra durante la seconda guerra mondiale. Nel 2010 il codice è stato restituito, dopo lunghe trattative, all'Italia. Il terzo saggio di V. Longo Il «lato oscuro» della beneventana. In margine ad una visione cinematografca estiva (pp. 17-8) commenta il recente uso di un frammento del Chronicon Casinense conservato all'Aia ('s Gravenhage, KB, 73.B.24) nel film Capitain America. Gli ultimi due saggi illustrano nuove scoperte di frammenti di beneventana: il primo di C. Montuschi e N. Tangari Frammenti di un salterio beneventano nel «Barb. gr.» 580 della Biblioteca Apostolica Vaticana (pp. 19-25), il secondo di G.E. Unfer Verre Un nuovo frammento in scrittura beneventana a Lucca (pp. 33-8) si occupa del frammento Lucca, Archivio Parrocchiale dei SS. Paolino e Donato, collocazione provvisoria nr. 268. (Francesca Bongiovanni)
Riduci