Nella premessa al primo volume, dedicato al testo critico del
Liber ymnorum, S.K. Rankin ripercorre brevemente la storia editoriale dell'opera ed evidenzia la novità della scelta dell'A. di includere anche l'edizione della musica, sia in notazione neumatica sia con lo spartito moderno. L'introduzione è suddivisa in due parti; la prima, «Notker and the
Liber ymnorum», comprende sette paragrafi: 1. «The Young Notker»; 2. «The Genesis of Notker's
versus» (che si sofferma sulla definizione e sul significato di
versus,
sequentia,
modulor nell'opera di Notkero, anche attraverso confronti con testi tratti da München, BSB, Clm 14843 e Verona, Bibl. Capitolare, 90); 3. «Notker's First
versus» (che riflette sui primi
organa composti da Notkero); 4. «Notker's Refinement of Technique» (che si concentra sui testi costruiti sulle melodie
Dominus in Syna e
Mater, oltre che sullo
Psallat ecclesia); 5. «Notker's
versus within the Community»; 6. «The Formation of the
Liber ymnorum, and Questions of Autorship» (dove vengono discusse anche le posizioni di J. Werner e W. Von den Steinen); 7. «Notker and
rhytmus». La seconda parte, «The
Liber ymnorum as a Musical and Poetic Document», si concentra su due argomenti: 8. «The
Liber ymnorum and Neumatic Notation» (sulla notazione neumatica dei manoscritti del
Liber e la sua importanza, con riferimento alla sua evoluzione storica) e 9. «The
Melodiae longissimae» (dove si analizzano vari tipi di sequenze e melodie del
corpus). All'introduzione segue un ampio capitolo relativo alle fonti manoscritte del
Liber ymnorum e della sequenza dell'area franco-orientale, suddivise in: 1. manoscritti primari, i più antichi (900-975), che costituiscono la base dell'edizione (Einsiedeln, Stiftsbibl., 121; Sankt Gallen, Stiftsbibl., 381; Kantonsbibl., Vadiana 317; Leipzig, UB, Fragm. 190; München, BSB, Clm 29308; Paris, BNF, lat. 10587; Sankt Gallen, Stiftsbibl., 484); 2. manoscritti della fine del X secolo (Bamberg, SB, Lit. 5, Lit. 6; London, BL, Add. 19768 ff. 4-58; Paris, BNF, lat. 9448); 3. manoscritti dell'XI secolo, che non offrono lezioni significative ma che permettono di tracciare la storia della tradizione della sequenza franco-orientale e che sono suddivisi in tre gruppi in base ai testi tramandati (Bamberg, SB, Lit. 4; Colmar, BM, 218 e 217; Einsiedeln, Stiftsbibl., 113 e 114; Sankt Gallen, Stiftsbibl., 378, 380, 376 e 382; Kraków, Bibl. Jagiellonska, Berol. theol. lat. 4° 11; Karlsruhe, BLB, U.H. Fragm. 24; Kassel, UB, theol. 4° 25; Leipzig, UB, 1609; München, BSB, Clm 14083 e Clm 14322; Oxford, Bodl. Libr., Selden supra 27; Paris, BNF, lat. 10510; Sibenik, Samostan Franjevaca konventualaca, s.n.; Venezia, Marciana, lat. III. CXXIV; Wien, ÖNB, 1043 e 1845; New Haven, CT, Yale University, Beinecke Libr., 481.39; Zürich, Zentralbibl., Rh. 132); 4. fonti ulteriori per la
Dedicatio (München, BSB, Clm 27130). L'A. fornisce una descrizione dei singoli codici, indicando data e luogo di copia, tipologia del manoscritto, indicazione dei fogli che contengono gli
hymni del
Liber, quali parti del testo sono presenti e con quale articolazione entro il codice, descrizione della notazione musicale. Seguono il
conspectus siglorum (che dà conto anche delle sigle delle edizioni precedenti e, ove possibile, le mantiene) e i principi editoriali: il manoscritto utilizzato per la
dedicatio e il
distichus è principalmente il Paris, BNF, lat. 10587, mentre per gli
hymni i testimoni privilegiati sono Einsiedeln, Stiftsbibl., 121 e Sankt Gallen, Stiftsbibl., 381. La fonte principale per la notazione musicale è Sankt Gallen, Stiftsbibl., 484, ma si tiene talvolta conto anche di altri manoscritti che trasmettono iterazioni della melodia nelle
sequentiae del tipo franco-orientale (Paris, BNF, lat. 887, lat. 1084, lat. 1118, lat. 1121; Aachen, Bischöfliche Diözesanbibl., 13; Bologna, BU, 2824; Einsiedeln, Stiftsbibl., 366; Laon, BM, 263; München, BSB, Clm 7919 e Clm 10075; Paris, BNF, lat. 1105, lat. 10508 e lat. 13254; Trier, Stadtbibl., 2254; Roma, Bibl. Casanatese, 1741; Utrecht, UB, 417). L'apparato critico non riporta le varianti formali, ma solo quelle sostanziali, ed è disposto su sei livelli differenti, che danno informazioni sui manoscritti latori del testo, sulla rubrica, sul titolo della melodia, sul
versus, sulle varianti del testo dell'inno e, infine, sui neumi. Nel secondo volume, oltre alla traduzione si trova un commento che dà spazio alla discussione filologica delle singole varianti testuali della storia della tradizione, condotta inno per inno e con riferimenti bibliografici ai principali studi inerenti, nonché alla discussione di eventuali problemi relativi al
versus e alla melodia. Al termine del commento si trova il «Vocabulary Used in the
Liber ymnorum», che include un indice dei nomi comuni, un indice dei nomi propri e degli aggettivi, un indice di nomi divini; segue la bibliografia completa, l'incipitario degli
hymni e delle
prosae, l'indice delle melodie per titolo e l'indice dei manoscritti citati. Il volume è stato recensito da Susan Forscher Weiss in «The Medieval Review» (2018) 18.03.05. (Valentina Piro)
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