Il saggio esamina il testo contenuto nei primi due fogli del primo fascicolo del sacramentario di Praga (Praha, Archiv Prazského Hradu, Knihovna Metropolitní Kapituly, O. LXXXIII), e ne dà l'edizione in appendice. Il testo è denominato
De creatione mundi per il suo contenuto. Benché esso sia stato aggiunto dopo la stesura del testo liturgico principale, A. Dold, L.A. Eizenhöfer e B. Bischoff concordano nel riconoscere la mano del medesimo copista. Quest'attestazione compresa nel primo fascicolo del sacramentario rappresenta il solo testimone del testo, oltretutto mutilo. L'opera parafrasa la storia dei sei giorni della creazione dal Genesi, basandosi probabilmente sul calendario pasquale romano, importato nel regno carolingio attraverso il
De temporum ratione di Beda. L'A. rileva anche altri elementi cronologici tratti dalle
Etymologiae di Isidoro e dal
De Genesi ad litteram di Agostino. Il brano sulla creazione degli angeli rimanderebbe invece alla versione latina dell'apocrifo
Vita Adae et Evae. Il passo sulla creazione della luce comprende un'elaborazione teologica tratta dalle opere di Agostino (il già citato
De Genesi ad litteram, ma anche
De Genesi ad litteram liber imperfectus e il
De civitate Dei); quello sulla creazione del corpo di Adamo e le numerose emanazioni del numero quattro riprende brani dell'Apocalisse, alcune tradizioni insulari nate dall'esegesi dei testi agostiniani e il
De Pascha computus dello pseudo Cipriano. Riguardo il «tetragrammaton» cosmico del nome Adamo, l'A. rileva relazioni con le
Quaestiones vel glosae in Evangelio nomine contenute ai ff. 1r-13v del ms. Angers, BM, 55 (sec. IX in.), con i
Tractatus in Iohannis Evangelium di Agostino, con i testi pseudo isidoriani di origine irlandese
De ordine creaturarum e
Liber de numeris, con il trattato
De duobus montibus Sina et Sion dello pseudo Cipriano, con il commento
In Genesim dello pseudo Beda, con l'
Expositio (moralis) quattuor Evangeliorum dello pseudo Girolamo e infine con i
Sermones di Massimo di Torino. L'ultima sezione del testo tratta della creazione delle quattro creature e del demonio, in cui si identificano soprattutto fonti agostiniane. In conclusione si tratta di un testo che mira a collegare la storia della creazione del mondo con la resurrezione di Cristo. Tali argomenti posti al principio del sacramentario di Praga, che costituisce in generale un compendio delle basi dogmatiche della fede cristiana, erano forse istruzioni indirizzate ai
catechumeni, coloro i quali cioè preparandosi al battesimo si avvicinavano al cristianesimo. Il
De creatione mundi è basato principalmente sulla patristica, soprattutto agostiniana, e sulla tradizione esegetica irlandese. (Edoardo Manarini)
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