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Felice Accrocca «Bonum est obedientia maximum». Giovanni XXII e gli Spirituali francescani in Giovanni XXII. Cultura politica di un papa avignonese . Atti del LVI Convegno storico internazionale. Todi, 13-15 ottobre 2019 Spoleto (Perugia), Fondazione Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo (CISAM) 2020 (Accademia tudertina. Centro di studi sulla spiritualità medievale. Centro italiano di studi sul basso medioevo. Atti dei convegni. N.S. 33) pp. XI-443, 207-37
Abstract
L'A. approfondisce il comportamento e gli interventi adottati da Giovanni XXII nei confronti degli Spirituali francescani. Nel periodo di sede vacante, seguito alla morte di Clemente V, infatti, erano insorti problemi che richiedevano una soluzione da parte del nuovo papa anche per quanto riguardava l'ordine dei Minori. Significative per delineare l'orientamento generale di Giovanni sono le due lettere della primavera del 1317 inviate a Federico III d'Aragona e già studiate da R. Manselli: con esse, il papa sollecitava il re a prendere provvedimenti nei confronti dei Francescani in Sicilia, che Giovanni stesso definiva devianti e trasgressori. Un'altra testimonianza importante è quella di Raimondo di Fronsac, che nel
Sol ortus est attesta che Giovanni dette dapprima incarico a due cardinali, Berengario Fredoli e Arnaldo del titolo di Santa Prisca, di redigere una lettera che richiamasse all'obbedienza i
rebelles de Narbona . Avendo ricevuto un rifiuto, passò l'incarico, questa volta assolto, a Vitale di Four, Giacomo
de Via e Napoleone Orsini. Col proposito di prendere le distanze da Clemente V e i Minori, inoltre, Giovanni XXII minacciò di scomunica quarantasei frati che avevano presentato proteste offensive nei confronti dell'Ordine. A questa accelerazione degli eventi fu particolare la reazione di Angelo Clareno, ricavabile dalla lettera 14 (analizzata da G.L. Potestà), nella quale spronava i suoi a unire sentimento e ragione e a comprendere che l'adesione alla regola di Francesco stava nel superare ogni strutturazione istituzionale e gerarchia: l'obbedienza alla regola è quindi maggiore dell'obbedienza ai ministri. Per liberarsi da personaggi scomodi come Clareno e Ubertino, il papa li mise allora in condizione di uscire dall'Ordine. Fu però con la
Sancta Romana , pubblicata il 30 dicembre 1317, che Giovanni XXII scoprì le sue carte: passò dal piano disciplinare a quello dell'ortodossia e accusò gli Spirituali di pensare in modo empio contro la fede e di trascinare gli altri nell'errore, in quanto la pienezza di perfezione era nell'obbedienza e non nella povertà. Nella sua condanna, il papa includeva quindi tutta la dissidenza francescana e mirava a far rispettare la prescrizione introdotta dalla costituzione 13 del concilio lateranense IV, per la quale chi volesse fondare un istituto religioso nuovo doveva far riferimento alle regole di un Ordine già approvato. Un'altra epistola decisiva fu poi la
Gloriosam ecclesiam , del 23 gennaio 1318, con la quale Giovanni XXII si concentrò espressamente sul solo gruppo di Enrico di Ceva, elencando errori che ne dimostravano l'eresia con l'intento di spingere Federico III ad agire contro i ribelli. Dall'altra parte, l'attività inquisitoriale di Michel le Moine mirava alla condanna dei singoli frati: alcuni abiurarono e poi riuscirono a fuggire per continuare la loro opera, altri furono condannati al rogo. Per tenere le fila dei suoi, Clareno li esortò allora a prestare obbedienza sia al Vangelo sia alla chiesa. L'A. conclude con una riflessione sulla posizione assunta da Giovanni XXII: se da un lato non è un limite l'esaltazione dell'obbedienza come bene sommo del cammino di perfezione cristiano, dall'altro lo è l'aver adottato un comportamento identico nei confronti di tutte le diverse anime dei Francescani, giudicando eretiche quelle forze che avrebbero potuto infondere alla chiesa una nuova e potente linfa vitale. (Matteo Milanesi)
Riduci
Argomenti e indici Iohannes XXII papa n. 1244 ca., m. 4-12-1334 Arnaldus Novelli fl. 1285-1316, m. 14-8-1317 Berengarius Fredoli n. 1250 ca., m. 11-6-1323 Clemens V papa v. 1285, m. 20-4-1314 Fridericus III Siciliae rex n. 13-12-1273/1274, m. 25-6-1337 Henricus de Ceva v. 1312 Hubertinus de Casali n. 1259, m. 1330 ca. Minori Roma. Lateranense IV (1215), Concili e sinodi Angelus Clarenus n. 1245 ca., m. 15-6-1337 ,
Epistolae Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 ,
Regula bullata (Honorius, episcopus, servus servorum Dei... Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Iesu Christi sanctum Evangelium observare... ) Iacobus de Via cardinalis m. 13-6-1317 ,
Epistola ad Michaelem de Caesena [Avinionae 22.4.1317; una cum Vitale de Furno et Napoleone de Ursinis] (Venerabilibus et religiosis fratribus Michaeli generali et provinciali in provincia Provinciae ordinis fratrum Minorum ministris: miseratione divina frater Vitalis s. Martini in montibus, Iacobus ss. Iohannis et Pauli, presbiteri cardinales, Neapoleo s. Adriani diaconus cardinalis, salutem et sincerae dilectionis affectum A sacris est canonibus salubriter institutum, ne inter eos, qui unu...) Iohannes XXII papa n. 1244 ca., m. 4-12-1334 ,
Epistolae Napoleo de Ursinis n. 1263 ca., m. 23-3-1342 ,
Epistola ad Michaelem de Caesena [Avinionae 22.4.1317; una cum Vitale de Furno et Iacobo de Via] (Venerabilibus et religiosis fratribus Michaeli generali et provinciali in provincia Provinciae ordinis fratrum Minorum ministris: miseratione divina frater Vitalis s. Martini in montibus, Iacobus ss. Iohannis et Pauli, presbiteri cardinales, Neapoleo s. Adriani diaconus cardinalis, salutem et sincerae dilectionis affectum A sacris est canonibus salubriter institutum, ne inter eos, qui unum evang...) Raymundus Fronsiacus OFM v. 1311-1312 ,
Sol ortus est (Sol ortus est et humiles exaltati sunt et devoraverunt inclitos. Hic sol in altissimis oriens, sublimibus videlicet beati Petri insigniis rutilans, est beatissimus pater et dominus Iohannes divina Providentia sacrosancte romane et universalis ecclesie papa XXIIus tunc in mundo ortus... ) Vitalis de Furno n. 1260 ca., m. 16-8-1327 ,
Epistolae
Luoghi: Narbonne Roma Sicilia
Scheda N: 43 - 1925
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Felice Accrocca «Corpus» agiografico e biografie di Francesco d'Assisi. A proposito di alcuni libri recenti CollFr 87 (2017) 267-305
Abstract
Apparso anche nella raccolta
Sulla via di Francesco. Saggi e discussioni sugli scritti e le agiografie francescani Spoleto 2017 pp. 467-505. L'A. analizza le recenti biografie di Francesco d'Assisi redatte da B. Frale (
La guerra di Francesco. Gioventù di un santo ribelle Torino 2016), A. Marini (
Francesco d'Assisi, il mercante del regno Roma 2016; cfr. MEL XXXVIII 1510), A. Thompson (
Francesco d'Assisi. Una nuova biografia Bari 2016, ed. italiana curata da G. Desantis di
Francis of Assisi. A New Biography Ithaca, NY 2012; cfr. MEL XXXVIII 1520) e C. Mercuri (
Francesco d'Assisi. La storia negata Bari-Roma 2016). L'opera del domenicano A. Thompson è suddivisa in una biografia scevra - a parere dello studioso americano - di invenzioni agiografiche e giustificazioni teologiche e in un commento alla storiografia utilizzata (in particolare R. Manselli, G. Miccoli e A. Vauchez). L'A. rileva, tuttavia, importanti lacune storiografiche che, unite a diverse imprecisioni e a una certa trascuratezza degli scritti dello stesso Francesco - dell'
Epistola toti Ordini missa , dell'
Epistola ad fideles II e perfino della
Regula non bullata e del
Testamentum -, compromettono gli esiti del lavoro. C. Mercuri si richiama apertamente alla
Vie de S. François d'Assise del Sabatier, negando qualsiasi validità alle agiografie del santo assisiate (che non fossero opera dei suoi primi compagni) e addirittura vedendo in esse, in particolare nella
Legenda bonaventuriana, nella
Vita prima e nel
Memoriale del Celanense, un programma volto a propagandare una precisa immagine del fondatore dell'Ordine e a mettere a tacere i «veri» eredi di Francesco, ossia i suoi compagni. Anche nel caso di questa studiosa vi sono inesattezze riguardo alla lettura delle fonti francescane, ad esempio della cronaca di Giordano da Giano, e una forse eccessiva predilezione per testi quali la
Legenda trium sociorum , la
Compilatio Assisiensis del ms. 1046 della Biblioteca Comunale di Perugia e lo
Speculum perfectionis . L'A. ricorda, tuttavia, che successivamente al capitolo di Parigi del 1266 furono prese contromisure al rischio di perdere importanti frammenti della vita di Francesco ed è proprio per tale ragione che si compilarono raccolte di episodi della vita del santo, come quella stessa del codice perugino o il cosiddetto
Speculum minus del ms. 1/73 del Collegio di Sant'Isidoro di Roma o il
Liber de laudibus di Bernardo da Bessa. L'attenzione alle fonti francescane e alla storiografia contraddistingue il libro di A. Marini in cui, peraltro, non mancano decise prese di posizione, come nella gerarchia delle fonti stesse (dopo gli scritti del santo, Marini colloca la
Legenda trium sociorum , la
Compilatio Assisiensis , la
Vita beati Francisci e il
Memoriale ) e nell'interpretazione di testi quali la lettera a frate Leone e le
Epistola ad fideles I e II. L'A. corregge solamente la tesi di Marini secondo cui il
De inceptione vel fundamento Ordinis sarebbe una sintesi della
Legenda trium sociorum (invece di esserne una fonte) da cui lo studioso deriva conclusioni rivedibili. A differenza dei precedenti volumi, quello di B. Frale ha come punto di forza l'originalità dell'interesse incentrato sui soli anni giovanili di Francesco d'Assisi, un tema sviluppato, secondo l'A., in maniera incompiuta rispetto all'uso delle fonti e con alcune leggerezze relative alla storia del santo e dell'Ordine da lui fondato.
Riduci
Argomenti e indici Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 Anonymus Perusinus (Quoniam servi Domini non debent ignorare viam et doctrinam sanctorum virorum... Postquam impleti sunt anni ab incarnatione Domini 1207... ) Compilatio Assisiensis (Per obedientiam itaque raro praecipiendum censuit... ) Franciscus Assisiensis OFM n. 1182, m. 4-10-1226 Legenda trium sociorum Minori Speculum perfectionis minus Speculum perfectionis status fratris Minoris (Postquam secunda Regula quam fecerat beatus Franciscus perdita fuit, ascendit in quedam montem cum fratre Leone de Assisio et fratre Bonizo de Bononia ut faceret aliam Regulam) Bernardus de Bessa m. 1300/1304 ,
Liber de laudibus beati Francisci [ca. 1278] Bonaventura de Balneoregio n. 1217/1221, m. 14/15-7-1274 ,
Legenda sancti Francisci [maior] Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 ,
Epistola ad fideles [duae recensiones] Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 ,
Epistola ad fratrem Leonem Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 ,
Epistola toti Ordini missa una cum oratione «Omnipotens aeterne Deus» (In nomine summae trinitatis et sanctae unitatis Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen... Omnipotens, aeterne, iuste et misericors Deus, da nobis miseris propter temetipsum facere... Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 ,
Regula non bullata (In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Haec est vita evangelii Iesu Christi, quam frater Franciscus petiit... Regula et vita istorum fratrum haec est, scilicet vivere in obedientia, in castitate et sine proprio... ) Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 ,
Testamentum Iordanus de Iano n. 1195 ca., m. post 1262 ,
Chronica fratrum Minorum abbreviata Thomas de Celano n. 1190 ca., m. 1260 ca. ,
Vita prima sancti Francisci (Actus (al.: Decus) et vitam bb. patris nostri Francisci... Vir erat in civitate Assisii, quae in finibus vallis Spoletanae... Superiori quidem tractatu... Anno siquidem dominicae inc. MCCXXVI... ) Thomas de Celano n. 1190 ca., m. 1260 ca. ,
Vita secunda sancti Francisci (Placuit sancte universitati olim capituli generalis et vobis, reverendissime pater, non sine divini dispensatione consilii... Franciscus, servus et amicus Altissimi, cui divina providentia hoc vocabulum indidit, ut ex singul
Manoscritti
Scheda N: 40 - 1401
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Felice Accrocca Francesco e le sue immagini. Momenti della evoluzione della coscienza storica dei frati Minori (secoli XIII-XVI) posf. Jacques Dalarun , Padova, Centro studi antoniani 1997 pp. 264 (Centro studi antoniani 27)
Abstract
Lo studio comprende sette capitoli (tre dei quali, il quarto, il sesto e il settimo, sono il risultato della rielaborazione di saggi precedentemente pubblicati dall'A.). Il periodo di tempo considerato copre più di tre secoli, dal Testamento del santo (1226) alle ordinazioni di Albacina (1529). Il primo cap. è dedicato al Testamento di Francesco e al carattere, secondo l'A., intenzionalmente pensato del testo, sottoposto a correzioni e integrazioni. Il secondo cap. individua in Giovanni di Ceperano, identificato con il protonotario apostolico Giovanni di Campania, l'autore della leggenda
Quasi stella matutina . Nel terzo cap., dedicato all'immagine di Francesco nel ricordo dei suoi compagni, l'A. si riferisce alle pericopi in cui ricorre l'espressione
Nos qui cum eo fuimus e simili. I successivi due capp. sono incentrati sulla figura di Angelo Clareno: il quarto sulla memoria che il Clareno ebbe del santo di Assisi; il quinto sulle tracce dell'eredità del Clareno nel XIV e nel XV sec. Il sesto cap. esamina la documentazione ufficiale (quasi esclusivamente bolle pontificie) delle riforme dell'osservanza francescana in Italia, Francia e Spagna tra XIV e XVI sec.; il settimo le ordinazioni di Albacina. Postfazione di J. Dalarun che si sofferma su questioni metodologiche, discutendo il metodo della «Formgeschichte» e formulando ipotesi sul corpus delle fonti non ufficiali. Dopo aver ribadito la difficoltà di considerare il
Testamento di Francesco come uno scritto d'occasione in quanto testo in continuo confronto con altri scritti eucaristici del santo, l'A. cerca di ricostruire la
Vita attribuita a Giovanni di Campagna, perduta in seguito alla distruzione delle biografie di Francesco precedenti alla
Legenda maior . L'opera
Quasi stella matutina doveva comprendere buona parte del discorso pronunciato da Gregorio IX in occasione della canonizzazione di Francesco proponendo l'immagine del santo voluta dal papa. L'A. quindi procede all'analisi degli studi di R. Manselli e riassume le posizione degli storici in seguito alla pubblicazione del vol.
«Nos qui cum eo fuimus». Contributo alla questione francescana Roma 1980 (cfr. MEL VI 2845). Nei capitoli successivi, l'A. studia l'immagine di Francesco così come emerge dall'opera di Angelo Clareno, la bolla
Religionis zelus emanata da Clemente VII il 3 luglio 1528 e affronta il problema dell'influenza degli Spirituali sui Cappuccini. Alla bibliografia segue l'indice dei nomi, dei luoghi e delle cose notevoli a cura di E. Kumka. (Irene Gennarelli)
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Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 20 - 1297; 21 - 1305; 22 - 1343; R - M
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-francesco-e-le-sue-immagini-momenti-della-evoluzi/351371
Felice Accrocca Francesco un folle per amore Milano, Paoline 1998 pp. 132 (I radar 3)
Abstract
L'A. rievoca la figura di Francesco attraverso un dialogo immaginario tra Pietro di Fossombrone e frate Leone, inserendo nel testo brani tratti dalle fonti e dalla biografia del santo di R. Manselli. In appendice sono riportati alcuni scritti di Francesco e una panoramica delle opere cinematografiche che ha ispirato
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Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 22 - 1344
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-francesco-un-folle-per-amore/388347
Felice Accrocca La lezione umana e storiografica di Raoul Manselli VP 80 (1997) 299-308.Argomenti e indici Scheda N: 20 - 10512
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-lezione-umana-e-storiografica-di-raoul-mansell/340227
Felice Accrocca La straordinaria influenza di un'opera incompiuta: a proposito del «San Francesco d'Assisi» di Raoul Manselli in Miscellanea di studi in memoria di padre Giovanni Luisetto OFMConv Padova, Centro studi antoniani 2003 =IlSan 43 (2003) 633-55
Abstract
L'articolo presenta e discute la recente
editio maior della biografia di san Francesco di R. Manselli, arricchita delle note critiche apposte dall'autore prima della sua morte improvvisa (20 novembre 1984), fortunosamente ritrovate circa due anni or sono (
San Francesco d'Assisi. Editio Maior Cinisello Balsamo 2002; cfr. MEL XXVI 1552). La biografia di Manselli suscitò, sin dalla sua prima edizione, pubblicata senza note (Roma 1980; cfr. MEL V 1175), vive reazioni; dopo un'analisi degli interventi più significativi in proposito, la nota rileva il carattere di «opera incompiuta» del testo manselliano, che tuttavia ha esercitato sulla storiografia un'influenza profonda, la straordinaria solidità del metodo utilizzato dall'autore e di alcune intuizioni fondamentali, per riconoscere, infine, anche il peso di alcune «assenze». L'A. conclude che Manselli ha rappresentato un momento essenziale della ricerca storica su Francesco.
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Argomenti e indici Scheda N: 27 - 12529
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-straordinaria-influenza-di-un-opera-incompiuta/498254
Felice Accrocca La straordinaria influenza di un'opera incompiuta: a proposito del «San Francesco d'Assisi» di Raoul Manselli in Felice Accrocca Sulla via di Francesco. Saggi e discussioni sugli scritti e le agiografie francescani Spoleto (Perugia), Fondazione Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo (CISAM) 2017 (Medioevo francescano 35. Saggi [CISAM] 19) pp. LIX-505, 397-420
Abstract
Saggio già apparso in
Miscellanea di studi in memoria di padre Giovanni Luisetto OFMConv Padova, Centro studi antoniani 2003 = «Il Santo. Rivista francescana di storia, dottrina, arte» 43 (2003) 633-55 (cfr. MEL XXVII 12529).
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 39 - 10807
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Felice Accrocca La straordinaria influenza di un'opera incompiuta: a proposito del «San Francesco d'Assisi» di Raoul Manselli in Felice Accrocca Sulla via di Francesco. Saggi e discussioni sugli scritti e le agiografie francescani Spoleto (Perugia), Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo (CISAM) 2017 (Medioevo francescano 35. Saggi [CISAM] 19) pp. LIX-505, 397-419
Abstract
Già apparso in
Miscellanea di studi in memoria di padre Giovanni Luisetto OFMConv Padova, Centro studi antoniani 2003 = «Il Santo. Rivista francescana di storia, dottrina, arte» 43 (2003) 633-55 (cfr. MEL XXVII 12529).
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Argomenti e indici Scheda N: 40 - 10359
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-straordinaria-influenza-di-un-opera-incompiuta/729620
Felice Accrocca La «Vita Beati Francisci» di Tommaso da Celano. Un'opera elevata e complessa FFr 70 (2004) 485-505
Abstract
L'A. ricostruisce le alterne vicende, fortunate e sfortunate, che hanno caratterizzzato la storia e la recezione della
Vita beati Francisci di Tommaso da Celano, la più antica delle fonti agiografiche francescane. Dalla fine del XIX sec. a gran parte del XX sec. prende corpo l'ipotesi di possibili interferenze-influenze di Gregorio IX e del coevo contesto politico-religioso nella composizione della
Vita celanese. La sezione successiva individua le possibili fonti della
Vita richiamandosi agli studi di G. Miccoli e J. Dalarun: se G. Miccoli indica come punto di riferimento per Tommaso gli
Opuscula francescani, J. Dalarun li sostituisce con il
Testamentum e la letteratura agiografica prefrancescana. Tra i modelli l'A. ricorda, oltre agli scritti di Francesco, anche la
Legenda trium sociorum . Il riconoscimento dell'«elevato livello» dell'opera si spiega alla luce delle straordinarie capacità letterarie di Tommaso, della sua ampia cultura scritturale ed agiografica che permea la
Vita ed alla rigorosa applicazione delle regole del
cursus . Relativamente alla datazione dell'opera l'A. la ipotizza anteriore al 1230, anno della promulgazione della bolla
Quo elongati di Gregorio IX. Successivamente si sofferma sulla lettera
Mira circa nos , che proclama ufficialmente la santità di Francesco e che riprende citazioni dal vangelo di Matteo: l'epistola presenta Francesco nelle vesti dello strenuo
miles Christi , difensore della purezza della Chiesa attraverso la predicazione e instancabile promotore della riforma ecclesiastica. Una parte cospicua della
Vita di Celano è dedicata alla gioventù di s. Francesco, caratterizzata dal rapporto conflittuale con i genitori; contrariamente a R. Manselli, che rileva nella
Vita un'impostazione moralistica comprimente la storicità della biografia, e concordemente con J. Dalarun, l'A. individua nell'opera di Celano un'effettiva aderenza al vero, attraverso la narrazione della vita di Francesco nei suoi aspetti più concreti e quotidiani. L'A. ricava dalla
Vita l'immagine di Francesco come «nuovo Paolo»,
homo alterius saeculi il cui esemplare apostolato, segnato dalle sofferenze per il bene dell'umanità, ribadisce la concezione nuova della morte come preludio al gaudio eterno; viene illustrata anche la storia dell'ordine francescano, sostenuto dalla grazia divina, evidenziando di esso il protagonismo nel rinnovamento della Chiesa: oltre a esaltare l'operosità francescana, Tommaso lascia trapelare il rammarico per il progressivo allontanamento, nel corso del tempo, dell'Ordine stesso dagli ideali originari con cui s. Francesco lo ha istituito. Accanto alla vocazione monastica ed alla scelta della povertà, la
Vita evidenzia la componente ascetica ed eremitica dello spirito di Francesco. Nella predicazione Francesco adopera espressioni semplici ed efficaci per una comprensione e, quindi, un'edificazione collettiva. L'articolo si conclude individuando nella
Vita beati Francisci i caratteri di un'opera agiografica rinnovata in quanto dinamica ed aperta ad una pluralità di registri.
Riduci
Argomenti e indici Thomas de Celano n. 1190 ca., m. 1260 ca. ,
Vita prima sancti Francisci (Actus (al.: Decus) et vitam bb. patris nostri Francisci... Vir erat in civitate Assisii, quae in finibus vallis Spoletanae... Superiori quidem tractatu... Anno siquidem dominicae inc. MCCXXVI... ) Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 Franciscus Assisiensis OFM n. 1182, m. 4-10-1226 Gregorius IX papa n. 1170 ca., m. 22-8-1241 Legenda trium sociorum Matthaeus, Biblia sacra, FORTLEBEN Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 ,
Testamentum
Scheda N: 27 - 4623
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-vita-beati-francisci-di-tommaso-da-celano-un-o/493405
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Felice Accrocca (trad.) Leggenda dei tre Compagni Milano, Paoline 2014 (ISBN 978-8831544993) pp. 220 (Letture cristiane del secondo millennio 53)ISBN: 978-8831544993
Abstract
La traduzione ha avuto come riferimento principale quella pubblicata in
Fonti francescane. Scritti e biografie di san Francesco d'Assisi. Cronache e altre testimonianze del primo secolo francescano. Scritti e biografie di santa Chiara d'Assisi. Testi normativi dell'Ordine Francescano Secolare (terza edizione Padova 2011; cfr. MEL XXXV 1322). Il testo è preceduto da un'introduzione articolata in quattro capitoli: nel primo l'A. ripercorre le circostanze che nel corso del XIII e nei primi decenni del XIV secolo dettero vita alle varie opere che costituiscono il
corpus agiografico relativo a Francesco a partire dalla
Vita prima di Tommaso da Celano, voluta da Gregorio IX, e il suo completamento rappresentato dalla
Vita secunda e dal
Tractatus de miraculis ; è altresì ricordato il ruolo determinante di Bonaventura la cui
Legenda maior venne scelta dal capitolo generale del 1266 come biografia ufficiale del santo in un momento particolarmente difficile per l'Ordine, lacerato da forti conflitti interni; la decisione del 1266, comportante la distruzione vera e propria delle precedenti biografie, venne poi smentita nel capitolo riunito dieci anni più tardi a Padova, ove venne ordinato di recuperare tutto ciò che era possibile non solo degli scritti di Francesco ma anche delle sue vite. Nella forma in cui è attualmente conosciuta, la
Legenda trium sociorum , facente parte del materiale documentario inviato al ministro generale Crescenzio da Iesi negli anni '40 allo scopo di colmare le lacune sulla vita di Francesco sulla base di testimonianze dirette di chi lo aveva conosciuto e salvatasi dalle prescrizioni del 1266, è frutto del lavoro di riscoperta operato in seguito alle disposizioni padovane. Nel secondo capitolo, dopo aver offerto un breve excursus sul dibattito storiografico sorto intorno alla
Legenda , l'A. accoglie e commenta la proposta avanzata da R. Manselli (
«Nos qui cum eo fuimus». Contributo alla questione francescana Roma 1980; cfr. MEL VI 2845) riguardo all'eventuale luogo di composizione e alla paternità, rilevando tra l'altro il valore della lettera che apre il testo. Fine della
Legenda , formata da diciotto capitoli di cui gli ultimi due, secondo l'opinione dell'A., redatti in epoca posteriore e poi aggiunti, non era quello di produrre una nuova opera agiografica, bensì di fornire materiale ordinato, utile per riscrivere non l'intera esistenza del santo ma solo alcune fasi determinanti e specialmente quelle relative alla parte iniziale. Sulla base di una serie di indizi e osservando il metodo di lavoro dello scrivente, l'A. crede che la paternità della
Legenda sia da attribuire a un abitante di Assisi il cui scopo era quello di correggere l'immagine negativa che emergeva dalla
Vita prima del Celanense circa la giovinezza di Francesco, la sua famiglia e il comportamento della città nei suoi confronti; l'A. mette in evidenza pertanto le differenze non solo con Tommaso ma anche con la
Legenda maior di Bonaventura e con la
Vita sancti Francisci di Giuliano di Spira, delle quali la
Legenda può essere considerata un completamento o una riscrittura di alcune loro parti. Nel terzo capitolo vengono sottolineate le peculiarità che rendono il testo indubbiamente singolare nel suo genere, come la narrazione di fatti nuovi inerenti la vicenda storica del santo e il suo percorso di conversione; l'A. asserisce poi che alla già ricordata lettera posta in apertura e allo scritto di origine assisiana rappresentato dai capitoli I-XVI vennero aggiunti in un secondo momento (vista la presenza di espressioni derivate dal
Memoriale di Celanense e dalla
Legenda maior di Bonaventura) i capitoli XVII-XVIII, sicuramente per mano di un frate il cui profilo è ricostruito tramite emblematiche affermazioni individuabili all'interno dell'opera. Chiude un breve resoconto sulle ipotesi avanzate circa le diverse fasi che portarono alla redazione finale in XVIII capitoli e della duplice versione con la quale la
Legenda è stata tramandata, menzionando a tal riguardo gli studi di G. Abate e T. Desbonnets. Nell'ultimo capitolo l'A. approfondisce vari aspetti contenutistici e, riferendosi costantemente al testo, ripercorre le tappe più rilevanti del percorso di Francesco dalla prima chiamata, alle incertezze e turbamenti fino alla maturazione dei suoi nuovi propositi di vita, culminante con il dialogo con Cristo a San Damiano, qui narrato per la prima volta; un'altra vicenda alla quale la
Legenda rivolge ampio spazio è il conflitto con i familiari e l'episodio della spoliazione, al quale l'A. dedica una particolare attenzione mettendo in luce le differenze che lo contraddistinguono dalla
Vita prima di Tommaso da Celano; in conclusione si esamina l'importanza dell'operazione di restauro di San Damiano, che realizzando le parole profetiche di Francesco sarà sede di un nuovo organismo religioso per «sacre vergini», ovvero la prima comunità ove si insediarono Chiara e le sue compagne. Il volume è corredato da una bibliografia e da tre indici: scritturistico (pp. 209-11), onomastico (pp. 212-6) e analitico (pp. 217-20). (Elena Merciai)
Riduci
Argomenti e indici Legenda trium sociorum Assisi (Perugia), Clarisse Clara Assisiensis n. 1193/1194, m. 11-8-1253 Crescentius Aesinus OFM v. 1244, m. 1263 Franciscus Assisiensis n. 1182, m. 4-10-1226 Franciscus Assisiensis OFM n. 1182, m. 4-10-1226 Gregorius IX papa n. 1170 ca., m. 22-8-1241 Minori Bonaventura de Balneoregio n. 1217/1221, m. 14/15-7-1274 ,
Legenda sancti Francisci [maior] Iulianus Spirensis n. 1200 ca., m. 1250 ca. ,
Vita sancti Francisci (In nomine Domini... Ad hoc quorundam, quos speciali meritorum praerogativa... Fuit igitur in vallis Spoletanae finibus, civitate Assisio, vir quidam nomine Franciscus, negotiator officio... ) Thomas de Celano n. 1190 ca., m. 1260 ca. ,
Tractatus de miraculis beati Francisci Thomas de Celano n. 1190 ca., m. 1260 ca. ,
Vita prima sancti Francisci (Actus (al.: Decus) et vitam bb. patris nostri Francisci... Vir erat in civitate Assisii, quae in finibus vallis Spoletanae... Superiori quidem tractatu... Anno siquidem dominicae inc. MCCXXVI... ) Thomas de Celano n. 1190 ca., m. 1260 ca. ,
Vita secunda sancti Francisci (Placuit sancte universitati olim capituli generalis et vobis, reverendissime pater, non sine divini dispensatione consilii... Franciscus, servus et amicus Altissimi, cui divina providentia hoc vocabulum indidit, ut ex singul
Luoghi: Assisi (Perugia) Padova
Scheda N: 37 - 2742
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