Il vol. raccoglie gli atti di un incontro tenutosi ... Leggi tutto

Il vol. raccoglie gli atti di un incontro tenutosi a Auxerre nel 1999, in occasione della commemorazione del millenario della morte dell'imperatrice Adelaide. I saggi, qui pubblicati, trattano della memoria di Adelaide nel corso dei secoli, della storia di una tradizione, del culto
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Si segnalano a parte i saggi di M. Parisse, R. Le ... Leggi tutto

Si segnalano a parte i saggi di M. Parisse, R. Le Jan, M. Goullet, L. Ripart, F. Neiske, P. Golinelli, J.-D. Morerod, R. Bornert, D. Russo e M. Staub. Conclusioni (pp. 219-23) di M. Bur
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Nell'introduzione P. Tombeur presenta l'autore e le ... Leggi tutto

Nell'introduzione P. Tombeur presenta l'autore e le opere a cui si riferiscono gli strumenti lessicologici del volume. Le edizioni di riferimento sono a cura di D. Verhelst, Turnhout 1976 (Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis 45; cfr. MEL VII 60) e di M. Goullet, Turnhout 2003 (Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis 198; cfr. MEL XXV 50): di quest'ultima si offrono alcuni corrigenda. Le opere agiografiche sono relative ai santi Frodoberto (BHL 3178), Walberto (BHL 8775), Mansueto (BHL 5209), Basolo (BHL 1034-1035) e Bercario (BHL 1178); oggetto di esame è anche la Vita sancti Basoli dello pseudo Seulfo (BHL Suppl. 1033 a-b), edita da M. Goullet. Segue l'«Enumeratio formarum» (37028 forme). Le «Concordantiae formarum» sono contenute nelle microfiches nn. 1-5, gli «Indices formarum a tergo ordinatarum» nelle microfiches nn. 4-5. (Federica Landi)
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Sul confine fra teatro e non-teatro l'A. si sofferma ... Leggi tutto

Sul confine fra teatro e non-teatro l'A. si sofferma su un genere profano nuovo del medioevo, le cosiddette «commedie elegiache», una ventina di commedie di argomento profano (secc. XII-XIII), oggetto di studi e interpretazioni svariate, di cui ha dato relazione. Per alcuni (ad esempio E. Faral Les arts poétiques du XIIe et XIIIe siècle Paris 1924) novelle in versi, per altri commedie sui generis (per limitarsi al primo, G. Cohen La «comédie» latine en France au XIIe siècle Paris 1931), per G. Vinay esito naturale della commedia classica (La commedia latina del secolo XII in «Studi medievali 18, 1952, pp. 209-71), per Suchomski mescolanza di delectatio e utilitas, comunque inserite tra gli auctores scholastici («Delectatio» und «utilitas». Ein Beitrag zum Verständnis mittelalterlicher komischer Literatur Bern-München 1975; cfr. MEL II 3716); se S. Pittaluga (Prologhi di commedie medievali e prologhi di commedie umanistiche in «Schede medievali» 24-25, 1993, pp. 102-17; cfr. MEL XVIII 5358) ha colto nei prologhi la derivazione da Terenzio e Orazio, G. Orlandi (Classical Latin Satire and Medieval Elegiac Comedy in Latin Poetry and the Classical Tradition Oxford 1990 pp. 97-114; cfr. MEL XV 4425) ha suggerito il rapporto commedia/satira, A. Alvar Ezquerra ha identificato un periodo dal De nuncio sagaci al De uxore cerdonis, con riferimento alla progressiva teatralizzazione (Notas a propósito de la comedia elegíaca medieval y sus personajes in Mito y personaje Burgos 1995 pp. 11-31); A. Molina Sánchez (La receptión de Plauto y Terencio en la comedia latina medieval in Estudios sobre Plauto Madrid 1998 pp. 71-100) ha rintracciato in esse presenze da Plauto e Terenzio (anche in chiave satirica), mentre M. Goullet (Métamorphose d'Ovide: la représentation du sentiment amoureux dans la «Comédie élégiaque» du XIIe siècle in «Revue des études latines» 76, 1998, pp. 241-69; cfr. MEL XXII 6489) ha ipotizzato il formarsi su basi ovidiane di una nuova concezione del sentimento d'amore, preparando la strada all'avvento di istanze cortesi. (Ludovica Radif)
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Terzo e ultimo volume (il primo è del 2002; cfr. MEL ... Leggi tutto

Terzo e ultimo volume (il primo è del 2002; cfr. MEL XXIX 1825, e il secondo del 2006; cfr. MEL XXX 1891) che completa la pubblicazione dei Gesta pontificum Autissiodorensium, ampio testo, nella sua prima redazione carolingio, aggiornato lungo tutto il medioevo e fino all'età moderna. La sezione edita e tradotta in francese del volume comprende le continuazioni medievali e moderne che riguardano il periodo tra il 1278 e il 1676. Nell'introduzione gli A. distinguono tre fasi cronologiche durante le quali la diocesi di Auxerre assunse forme specifiche. La prima fase è relativa alle attività dei vescovi tra il secondo quarto del XIII secolo e la fine del XIV secolo; la seconda concerne l'operato dei vescovi del XVI secolo e la terza invece riguarda la diocesi nel XVII secolo. Chiude l'introduzione il saggio di C. Veyrard-Cosme (Etude littéraire: une écriture mémorielle médiévale et moderne pp. XXVII-XXXIV). L'edizione si basa sui ms. Vat. Reg. lat. 1283A, ff. 77r-85v e Auxerre, BM, 142. Il volume comprende inoltre tavole cronologiche relative alla serie dei vescovi di Auxerre (pp. XXXVI-XLI) e gli indici dei nomi di persona e di luogo dei tre volumi. (Maddalena Betti)
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Edizione della Legenda aurea in francese moderno. ... Leggi tutto

Edizione della Legenda aurea in francese moderno. Un'équipe pluridisciplinare riunita intorno ad A. Boureau ha curato una nuova traduzione della Legenda aurea. Questa si fonda sulla recente edizione latina curata da G.P. Maggioni Legenda aurea Firenze 1998 (cfr. MEL XXV 2117). Si segnala uno studio di D. Rigaut-Donadieu sull'iconografia della Legenda aurea e la presenza di ampie note. Nella lunga introduzione A. Boureau ripropone i problemi relativi all'originalità di Iacopo (autore o compilatore?), al passaggio dai martirologi a raccolte agiografiche più complesse quali i leggendari redatti a partire dall'VIII secolo, alla grande produzione di leggendari da parte dei domenicani (Jean de Mailly, Bartolomeo da Trento, Roderico di Cerrato). Nel seguito dell'introduzione sono analizzate le seguenti questioni: la figura di Iacopo e la sua biografia; l'utilizzazione della Legenda aurea soprattutto nella predicazione; le scelte compositive e la selezione dei santi; i metodi della compilazione e della dilatazione; l'utilizzazione delle fonti (l'Agiographia e le Derivationes di Uguccione da Pisa, i lessici di Papia e di Giovanni Balbi, la Glossa ordinaria della Bibbia, alcune cronache come quelle di Eusebio di Cesarea, Cassiodoro, Sigeberto di Gembloux e Goffredo di Viterbo, l'Historia scholastica di Pietro Comestore, le summae dei grandi liturgisti del XII secolo, i breviari, i martirologi, i Dialogi di Gregorio Magno e le raccolte di exempla); il meraviglioso e la fortuna del leggendario quando il suo autore era ancora in vita e poi fino al XIX secolo. Boureau conclude con l'affermare la necessità di considerare l'autore del leggendario come un vero autore e la sua opera come un'opera letteraria a tutti gli effetti. Segue l'introduzione uno studio di D. Donadieu-Rigaux dal titolo La Légende dorée et ses images. Quelques jalons pour une histoire des Légendes dorées illustrées (XIIIe-XXe siècle). Dopo aver chiarito il concetto di «illustrazione» nella semantica medievale e l'importante relazione tra testo e immagine, si confrontano le diverse tipologie di illustrazione nelle versioni latine e volgari dell'opera e le variazioni iconografiche riscontrabili nei manoscritti, negli incunaboli e nelle edizioni successive fino a quelle del XIX secolo. Si citano i seguenti manoscritti: Paris, BNF, fr. 185 (seconda metà del XIV sec.) e 414 (XV sec.) e Oxford, Queen's Coll, 305 (XV sec.). Il vol. è corredato da note, bibliografia, indice dei nomi, indice tematico, tavola delle fonti e tavola alfabetica dei santi. (Veronica Rossi)
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