L'A. traccia una breve biografia di Gilles Deschamps, maestro di teologia formatosi a Parigi e successore di Pierre d'Ailly nella direzione del collegio di Navarra nel 1378, fino a diventare consigliere del re di Francia e del duca di Borgogna. Egidio divenne poi vescovo di Coutances nel 1408 e cardinale nel 1411 per poi spegnersi il 5 marzo del 1413, come recita l'epitaffio della sua tomba che si trovava nella cattedrale di Rouen e che venne distrutta nel 1562. L'A. informa poi sul rapporto tra Egidio e i libri: se è sicuro che il canonico possedeva una biblioteca personale, è tuttavia impossibile risalire ai titoli contenuti nella raccolta. È possibile però, mediante le note di prestito delle biblioteche di Parigi e Rouen, risalire alle letture che Egidio compì durante la prima parte della sua vita e che andarono a formare la lista delle
auctoritates sulle quali fondare il commento alle
Sententiae, fino a ora considerato perduto. È possibile ricostruire il testo mediante tre fonti: le diciotto
Regulae de nominibus ad divina adhibentis di Egidio (Vat. lat. 3088, f. 26r-v; Wien, Schottenstift, 254, ff. 158v-159r; Vat. lat. 1121, f. 200r-v; Basel, UB, A XI 66, ff. 101v-102v; Würzburg, UB, M.ch.q. 2, f. 107v; non riporta il testo il ms. Paris, BNF, lat. 4927, ff. 67 e 136), le
Quaestiones super libros Sententiarum di Pierre d'Ailly (
socius di Egidio) e il ms. Wien, ÖNB, 4371, ff. 193r-246v, unico testimone di cinque importanti
quaestiones sul primo libro delle
Sententiae a opera dello stesso Egidio. Dall'analisi delle citazioni in quest'ultimo testo, l'A. registra una preponderanza delle fonti francescane e afferma che Egidio si avvicina molto al pensiero e all'opera del coevo Pietro di Candia. (Giovanni Pigatto)
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