Il volume offre la prima traduzione in inglese de
La Vie de seint Auban di Matteo di Parigi, scritta fra il 1230 e il 1250 a partire dalla
Passio sancti Albani del XII secolo, opera di Guglielmo, monaco di St Albans. Il modello latino viene tradotto da T. O'Donnel e M. Lamont dopo una breve introduzione che ne illustra i contenuti e lo confronta con l'agiografia di Matteo. La
Passio sancti Albani è a sua volta una retroversione di un testo in antico inglese databile al VI secolo che narra la vita di Albano, primo martire della Britannia, e del suo compagno Amfibalo; riguardo a quest'ultimo, la
Passio di Guglielmo contiene una notizia di
inventio. La traduzione dell'agiografia latina è approntata dal testo edito negli AASS, ma se ne discute brevemente anche la tradizione manoscritta: Dublin, Trinity Coll., 177; London, BL, Cotton Claudius E.IV; Add. 62777; Cotton Nero C.VII; Cotton Faustina B.IV; Oxford, Magdalen Coll., 53; Bodl. Libr., Digby 172. La
Vie di Matteo, invece, che comprende illustrazioni con didascalia, è trasmessa unicamente dal manoscritto Dublin, Trinity Coll., 177 (che conserva anche una copia della p
assio latina) e viene presentata in modo più diffuso in uno studio preliminare che include la storia di Albano, il suo culto, la sua funzione di patrono, le questioni di cultura interreligiosa interne al testo, una discussione sui destinatari dell'opera, la lingua e lo stile di redazione. La terza parte del volume, a cura di C. Baswell e P. Quinn, è uno studio sul testimone unico della
Vie, che viene descritto tanto esteriormente quanto nel contenuto, con particolare attenzione agli scribi e agli interventi di mani diverse. (Marianna Cerno)
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