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d'Arco Silvio Avalle La cantilena di San Farone d'Arco Silvio Avalle Le forme del canto. La poesia nella scuola tardoantica e altomedievale cur. Maria Sofia Lannutti , Firenze, SISMEL. Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini 2017 (Quaderni di «Stilistica e metrica italiana» 7) pp. VIII-566, 471-93
Abstract
Saggio già apparso in
Studi in onore di Italo Siciliano I Firenze 1966 pp. 289-307. Il problema della discussa autenticità della
Vita , attribuita a Ildegario di Meaux, successore di Farone al soglio episcopale di quella diocesi, investe il trattamento delle fonti storiche nei testi agiografici e i rapporti di questi con la letteratura popolare. L'A. si inserisce nel dibattito soffermandosi sul carme conservato all'interno della
Vita , proponendo un'analisi delle tecniche compositive di Ildegario da mettersi a confronto con il contesto culturale in cui si trovò a operare. Nel corso del saggio, il carme viene sottratto all'ambito epico delle chansons des gestes e riportato in quello agiografico e lirico, a cui anche formalmente sembra appartenere. La
Vita è pervenuta in due redazioni (l'A. non si sofferma sui problemi autoriali: se entrambe siano da attribuirsi a Ildegario o quanto abbia pesato l'intervento dei copisti), oggetto entrambe di varie edizioni non tutte soddisfacenti. Tra le più affidabili l'A. cita quella di B. Krusch per la
recensio maior (basata su 5 mss: Carpentras, BM, 1819; Amiens, BM, 467; Bruxelles, BR, 11759 [3176]; Saint-Omer, BM, 716, Paris, BNF, lat. 11759), che riporta anche le lezioni del ms. Paris, BNF, lat. 13763, testimone della
recensio minor , grazie a cui si apprende che il carme era presente in entrambe le redazioni. Il confronto tra le due versioni dimostra che nella maggiore vi sono probabili interpolazioni ma che Ildegario dovette concepire da subito il carme come un inno panegirico o un poemetto agiografico - indicativo in tal senso sarebbe proprio uno dei passi più controversi: il fatto che venisse eseguito con cori ritmati dal battito di piedi femminili, abitudine secondo l'A. diffusa intorno alla metà del secolo VII, epoca a cui risalgono i fatti narrati nella
Vita . Un altro punto dibattuto è l'ultima strofa, perché sembra che la narrazione verta su fatti che precedono e non concludono il racconto, mentre l'A. la interpreta come una considerazione morale che sigilla tutta la storia, tratto frequente nella produzione agiografica. Altro dettaglio che suscita l'interesse dell'A. è la competenza di cui Ildegario farebbe mostra qualificando (ormai nel secolo IX) il carme popolare di epoca merovingia
iuxta rusticitatem , cioè scritto in quel latino popolare con numerosi inserti volgari (come la
Vita ritmica di san Zenone). Ildegario riesce a riprodurre meglio la ritmica del canto popolare, con numerosi anisosillabismi e strofe tetrastiche, piuttosto che il lessico, troppo letterario e storicamente distante. Nelle conclusioni l'A. torna ai temi centrali delle sue ricerche prosodiche e osserva che la somiglianza che l'incipit del carme mostra con versi incipitari di tropi o sequenze evidenzia caratteristiche comuni all'innografia latina (corale) e alla poesia lirica volgare (monodica), sottolineando - ancora una volta - il rapporto di derivazione della seconda dalla prima. (Elisabetta Bartoli)
Riduci
Argomenti e indici Manoscritti
Amiens, Bibliothèque Centrale Louis Aragon (olim Bibliothèque Municipale), 467 Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), 7460-61 (3176) Carpentras, Bibliothèque Inguimbertine (olim Bibliothèque Municipale), 1819 (P., L, t. II) Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 11759 Paris, Bibliothèque Nationale de France, lat. 13763 Saint-Omer, Bibliothèque de l'Agglomération du Pays de Saint-Omer (olim Bibliothèque Municipale), 716 Scheda N: 39 - 2024
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-cantilena-di-san-farone/715802
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Alan Keith Bate La «Vita Sancti Desiderii Episcopi Caturcensis» La riguer et la passion. Mélanges en l'honneur de Pascale Bourgain cur. Cédric Giraud - Dominique Poirel , Turnhout, Brepols 2016 (Instrumenta patristica et mediaevalia. Research on the Inheritance of Early and Medieval Christianity 71) pp. 1024, 167-76
Abstract
La
Vita di san Desiderio di Cahors è conservata in due manoscritti: Paris, BNF, lat. 17002 e København, KB, Thott 136; esistono poi tre copie del secolo XVII di un testo diverso e lacunoso di Wyon d'Hérouval, raccolte nel ms. Paris, BNF, lat. 11762. L'A. si chiede come gestire i codici per l'edizione del testo, visto che i due precedenti editori, Poupardin nel 1900 e Krusch per MGH nel 1957, hanno usato i tre codici in maniera diversa. Dopo avere discusso quelle che secondo l'A. sono le mancanze delle due precedenti edizioni (tra cui il fatto che Poupardin trascuri sovente il ms. di Copenaghen, e che Krusch segua troppo spesso le lezioni tardive che apparivano più coerenti), si prospetta la soluzione di seguire come base il testo del ms. parigino (datato al X secolo ca.) ma di rendere ben evidenti le aggiunte fatte nel sec. XII. Il testo della vita contiene anche tredici miracoli, ma quelli dal settimo in poi sembrano aggiunti in un secondo momento; i miracoli sono ispirati alla
Vita sancti Eligii , usata a profusione anche in altri luoghi per la stesura della
Vita Desiderii insieme alla Bibbia e alle epistole di Girolamo. Il testo nelle due edizioni presenta varie
cruces , queste fonti possono aiutare in modo determinante la ricostruzione di questi passaggi che creano difficoltà. (Elisabetta Bartoli)
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Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 38 - 5752
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-la-vita-sancti-desiderii-episcopi-caturcensis/705842
Walter Berschin Die älteste erreichbare Textgestalt der Passio Sanctae Afrae (BHL nr. 107b) BAVGB 46
(1981)
217-24
Abstract
La
Passio Afrae era stata considerata di epoca carolingia dal suo editore, B. Krusch (MGH SS rer. Mer. 7, 200 sgg.). La sua origine viene ora fatta risalire al sec. VII. Il testo viene qui offerto sulla base del manoscritto 420 della Nationalbibliothek di Vienna con traduzione tedesca a fronte. In questa nuova edizione si propongono varianti (spesso a torto per E. Tremp, nella recensione in Deutsches Archiv für Erforschung des Mittelalters 38 (1982) 245) rispetto a quella del Krusch
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Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 5 - 2634; 6 - 2747
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-die-älteste-erreichbare-textgestalt-der-passio-sa/287638
André Borias Saint Wandrille a-t-il connu saint Benoît? RB 89
(1979)
7-28
Abstract
Una duplice ricerca, storica e letteraria, conduce l'A. a sostenere che Vandrillo conobbe, almeno in parte, la
Regula Benedicti , che egli associò a quella di Colombano nel fondare il monastero di Fontenelle (esempio di
Regula mixta ). Resta invece incerta la conoscenza della
Vita di Benedetto narrata da Gregorio nel secondo libro dei
Dialogi . Più difficile è determinare quali aspetti Vandrillo abbia ripreso dalla
Regola di Benedetto. Secondo la
Vita Wandregiseli abbatis Fontanellensis si tratterebbe della dottrina spirituale (umiltà, obbedienza, rinuncia alla propria volontà per seguire Cristo), più che dell'aspetto legislativo. Non si può escludere, tuttavia, che il disinteresse per le osservanze monastiche, quale risulta dalla
Vita , derivi dal genere agiografico. Lo studio analizza i seguenti testi:
Vita Wandregiseli abbatis Fontanellensis (ed. B. Krusch, MGH, SS. Rer. Merov. V pp. 13-24);
Gesta sanctorum Patrum Fontanellensis coenobii (ed. F. Lohier-J. Laporte, Soc. hist. Norm., Rouen 1936);
Vita Ansberti episcopi Rotomagensis (ed. B. Krusch-W. Levison, MGH, Script. V p. 615 sgg.). B. Jaspert in «Regula Benedicti studia. Annuarium internationale» 10-11 (1981-82 ma 1984) 196* segnala l'importanza di questo articolo per lo studio della diffusione della
Regula Benedicti fuori d'Italia ed in particolare a Fontanelle (St-Wandrille) che fu una tappa fondamentale del successo del testo
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Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 2 - 329; 3 - 361; 4 - 473; 8 - 449
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-saint-wandrille-a-t-il-connu-saint-benoît/289845
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Corinna Bottiglieri (ed. comm.) Milo Elnonensis Vita sancti Amandi metrica Firenze, SISMEL. Edizioni del Galluzzo 2006 pp. CXLV-230 tavv. 4 (Millennio medievale 65. Testi [SISMEL] 16)
Abstract
Il volume presenta una nuova edizione critica della
Vita sancti Amandi metrica (BHL 333), scritta tra l'845 e l'855 da Milone, monaco di Saint-Amand (* post 810 - ? 871/872). Essa traspone in poco più di 1800 esametri l'anonima
Vita Amandi I in prosa (BHL 332), scritta all'inizio dell'VIII secolo, dedicata al santo missionario Amando, fondatore della comunità monastica che da lui prese il nome. Divisa in quattro libri, è preceduta da due carmi figurati in onore di Carlo il Calvo, da una lettera al maestro Aimino di Arras e dalla risposta di questo al poeta e da un proemio di 25 distici elegiaci. Insieme al poema agiografico sono traditi i versi scritti dal monaco Vulfhac
in confirmatione dell'opera, una sorta di recensione
ante litteram al poema di Milone. L'introduzione traccia innanzitutto un quadro storico sull'abbazia di Saint-Amand, divenuto in età carolingia un importantissimo centro culturale, e sull'ambiente in cui nasce l'opera, partendo dai versi di Vulfhac, che menzionano gli estimatori di Milone, tra i quali il celebre arcivescovo di Reims Incmaro. Quindi l'ed. inquadra la parafrasi miloniana all'interno del genere delle versificazioni agiografiche, esplora il rapporto con il suo modello prosastico, mettendo in evidenza le innovazioni della riscrittura, analizza le strutture linguistiche e stilistiche e le peculiarità metriche. L'ultima parte dell'introduzione è dedicata alla tradizione manoscritta, costituita da quattro testimoni (København, KB, Thott 520 4°, sec. IX
3/4 ; Valenciennes, BM, 414, sec. IX ex.; Valenciennes, BM, 502, sec. XI ex.; Bruxelles, BR, 8721-28, sec. XII in.) e ai criteri dell'edizione, che si distacca in più punti da quella pubblicata nel 1896 da L. Traube (MGH, PLAC III), quindi alle scelte editoriali in merito all'ortografia. In calce al testo edito vi sono i passi corrispondenti della
Vita Amandi I (ed. B. Krusch, MGH SS rer. Mer. V). Il commento ai singoli
loci del testo di Milone, nell'ultima parte del vol. (pp. 89-191) offre spiegazioni filologiche, linguistiche e stilistiche, riscontri di fonti e modelli,
loci paralleli e
similes . In chiusura del vol. indici dei manoscritti, dei nomi di personaggi e autori medievali, dei luoghi, degli studiosi moderni, delle fonti classiche, medievali e dei passi biblici. (Lucia Pinelli)
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Milo Elnonensis monachus m. 871/872 ,
Vita sancti Amandi metrica (Accipe Karle precor carmen pietate benigna... Salve rector ovans aeterno munere fretus... Perfruitus quondam vestrae mansuetudinis benignissimo affatu, eo scilicet tempore... Festa propinquabant nostri veneranda patroni instabatque dies terrigenis celebris... Arbiter omnipotens, hominum rerumque creator... Viribus exiguis canerem cum, lector, Amandi... Asspirante Deo describens carmine vitam... Hactenus eximios sancti versatus in actus... ) Amandus Traiectensis episcopus n. 600 ca., m. 6-2-676/684 Hincmarus Remensis archiepiscopus n. 806 ca., m. 21-12-882 Karolus II Calvus imperator n. 13-6-823, m. 6-10-877 Saint-Amand-les-Eaux, Benedettini Vulfhac Elnonensis monachus saec. IX ,
Versiculi in confirmatione Milonis Vitae sancti Amandi metricae (Carmina sidereos merito scandentia campos ut vigeant nostro, Milo, favore petis... )
Luoghi: Saint-Amand-les-Eaux
Manoscritti
Scheda N: 28 - 3085; 32 - 3029; 35 - 3078; 36 - 3106
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/vita-sancti-amandi-metrica/521025
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Philippe Bruggisser «Passio interpretis». Les tourments du traducteur de la «Passion des martyrs d'Agaune» par Eucher de Lyon Mauritius und die Thebäische Legion. Saint Maurice et la Légion Thébaine . Akten des internationalen Kolloquiums Freiburg, Saint-Maurice, Martigny, 17.-20 September 2003. Actes du colloque international Fribourg, Saint-Maurice, Martigny, 17-20 septembre 2003 cur. Otto Wermelinger - Philippe Bruggisser - Beat Näf - Jean-Michel Roessli , Fribourg (Suisse), Academic Press Fribourg 2005 (Paradosis. Etudes de littérature et de théologie anciennes 49) pp. 2-481, 139-56
Abstract
L'A. esemplifica i problemi legati alla traduzione della
Passio di Eucherio, portando ad esempio il par. 2 del testo, secondo l'edizione critica di B. Krusch (MGH SRM 3, 1896). Nel commento alla traduzione proposta, vengono affrontate, passo per passo, questioni filologiche, esegetiche e linguistiche, inoltre vengono citati
loci paralleli e fonti letterarie a sostegno delle scelte fatte. Particolare attenzione è data alla versione dell'espressione «christianitatis nomen», indagata dal punto di vista grammaticale e letterario, mediante la citazione di passi latini e greci, tra i quali figurano brani dall'Ambrosiaster
Quaestiones Veteris et Novi Testamenti , Cassiano
De incarnatione Domini contra Nestorium , Gregorio Magno
Moralia in Iob ed Isidoro
Quaestiones in vetus Testamentum . Oltre all'ed. di B. Krusch, viene presa in considerazione quella realizzata da C. Wotke (CSEL 31.1, 1894), mediante l'analisi di un testimone manoscritto usato da entrambi gli editori, il ms. Paris, BNF, lat. 9550 (P nell'ed. Wotke; A1 nell'ed. Krusch). (Francesca Sara D'Imperio)
Riduci
Argomenti e indici Eucherius Lugdunensis episcopus, Fortleben ,
Passio Acaunensium martyrum Iob, Biblia sacra, FORTLEBEN Mauritius et socii Agaunenses seu Thebaei martyres Vetus Testamentum, Biblia sacra, FORTLEBEN Ambrosiaster, Fortleben ,
Quaestiones Veteris et Novi Testamenti Augustinus Aurelius pseudo, Fortleben ,
Quaestiones Veteris et Novi Testamenti Cassianus Iohannes, Fortleben ,
De incarnatione Domini contra Nestorium Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604 ,
Moralia in Iob Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 ,
Quaestiones in Vetus Testamentum
Manoscritti
Scheda N: 28 - 4421
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-passio-interpretis-les-tourments-du-traducteur-de/521342