Bruno Andreolli Agricoltura e mondo rurale nel Codice 65 dell'Archivio Capitolare della Cattedrale di Piacenza in Il Libro del Maestro. Codice 65 dell'Archivio Capitolare della Cattedrale di Piacenza (Sec. XII). Atti del Convegno Internazionale Piacenza, Tip.Le.Co. 1999 (Fondazione di Piacenza e Vigevano. Bibliotheca) pp. 232, 145-70Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 22 - 8577
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Bruno Andreolli «Bologna, vecchia signora, che fu contadina»: i contratti agrari e il risveglio di una città AMSPPR 59 (2009) 37-56
Abstract
Prendendo spunto dagli studi di V. Fumagalli dedicati al tema dei contratti agrari e concentrandosi su questa tipologia di documenti (contratti di livello e, soprattutto, enfiteusi), l'A. trae alcune considerazioni sul territorio di Bologna attorno all'anno Mille: la città appare circondata da una fitta rete di coltivazioni tra loro integrate in modo tale da fornire un'ampia gamma di prodotti, la cui circolazione era garantita da numerosi corsi d'acqua e dalla rete stradale.
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Argomenti e indici Scheda N: 32 - 9894
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Bruno Andreolli Caterina Pico in Bruno Andreolli Donne del medioevo cur. Rossella Rinaldi , adiuv. Massimo Montanari , Bologna, Bononia University Press 2018 (Università di Bologna, Dipartimento Storia, culture, civiltà. Medievistica 4) pp. 168, 133-6.Argomenti e indici Scheda N: 42 - 9329
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Bruno Andreolli «Civilitas» e «rusticitas» in Città e campagna nei secoli altomedievali . Spoleto, 27 marzo-1 aprile 2008 Spoleto (Perugia), Fondazione Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo (CISAM) 2009 (Settimane di studio della Fondazione Centro Italiano di studi sull'Alto Medioevo 56) pp. 1084, 867-96
Abstract
L'A. apporta un certo numero di fonti che contribuiscono a sfumare lo schema teorico attualmente in voga, secondo il quale le figure preminenti della società altomedievale provenivano di regola da un'elevata posizione sociale. Si fa l'esempio di due imperatori bizantini di umili origini, ricordati anche da Liutprando da Cremona (
Antapodosis ), e di un certo numero di santi. In letteratura l'atteggiamento anticontadino si riscontra soprattutto dal XII secolo in poi (Andrea Cappellano
De amore ; Matazone da Caligano
Nativitas rusticorum et qualiter debent tractari ; il Romanzo della volpe). Di seguito l'A. propone una veloce rassegna dei lemmi
rus ,
curia e
civitas , così come sono trattati nei repertori lessicografici di Isidoro (
Etymologiae ), Papia e Uguccione (
Derivationes ). In conclusione non sembra nelle intenzioni della mentalità altomedievale promuovere una separazione netta fra le due condizioni sociali di
rusticitas e
civilitas . (Riccardo Chellini)
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Argomenti e indici Scheda N: 31 - 11361
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Bruno Andreolli Coloni dipendenti e giustizia signorile: il caso emiliano in Bruno Andreolli Contadini su terre di signori. Studi sulla contrattualistica agraria dell'Italia medievale Bologna, CLUEB (Cooperativa Libraria Universitaria Editrice) 1999 (Biblioteca di storia agraria medievale 16) pp. 425, 129-44
Abstract
Già pubblicato col titolo
Coloni dipendenti e giustizia signorile. Una verifica in base alla contrattualistica agraria dell'Emilia altomedievale in
I contadini emiliani dal Medioevo ad oggi. Indagini e problemi storiografici Bologna 1986 pp. 163-77. Attraverso la contrattualistica agraria l'A. indaga il problema della giustizia signorile nel IX sec. nei territori di Modena, Parma, Piacenza e Reggio per concludere che durante l'epoca carolingia il signore fondiario esercitava sui coloni il potere di
districtio solo in casi di natura patrimoniale e negoziale. La giustizia dello stato (rappresentata da scabini e funzionari regi che regolano la procedura delle assise durante i placiti) non verrà mai soppiantata dal potere immunitario dei signori, il termine
iustitia , infatti, nei contratti agrari non si riferisce all'esercizio di poteri giurisdizionali ma «al complesso di canoni, censi e prestazioni varie che il colono doveva corrispondere al signore per patto scritto o consuetudine» (p. 140). (Guia Passerini)
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Argomenti e indici Scheda N: 22 - 6884
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Bruno Andreolli Colonizzazione e incastellamento nella Lucchesia del secolo X in Bruno Andreolli Contadini su terre di signori. Studi sulla contrattualistica agraria dell'Italia medievale Bologna, CLUEB (Cooperativa Libraria Universitaria Editrice) 1999 (Biblioteca di storia agraria medievale 16) pp. 425, 187-90
Abstract
Già pubblicato col titolo
Colonizzazione e incastellamento in dieci contratti di livello del vescovo di Lucca Gherardo II in «Rivista di archeologia, storia, economia, costume» 6, 4 (1978) 45-9. Nel maggio 998 e nel febbraio dell'anno successivo il vescovo di Lucca Gherardo II stipulò due gruppi di contratti di locazione di fondi (rispettivamente 7 e 3) ubicati nell'odierno comune di Palaia. L'omogeneità dei contratti (tutti rogati dallo stesso notaio, relativi ad appezzamenti uniformi costituiti da una porzione coltivata e da una da mettere a coltura, il cui canone annuale dev'essere pagato non direttamente alla mensa vescovile ma al Castello di Collecchio - nei pressi di Forcoli - testimoniano la precisa volontà di «sistemazione agraria nonché amministrativa del territorio» (p. 187) e il carattere programmatico di una piccola colonizzazione intorno a un centro castrense. (Guia Passerini)
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Argomenti e indici Scheda N: 22 - 10184
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