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Giuseppe Albertoni Boschi nell'immaginario e boschi nella realtà: riflessioni sulla presenza e l'uso dell'incolto nell'Alto Adige medioevale Il bosco nel Medioevo cur. Bruno Andreolli - Massimo Montanari , Bologna, CLUEB (Cooperativa Libraria Universitaria Editrice) 1988 (Biblioteca di storia agraria medievale 4) pp. 369, 173-83
Abstract
L'A. studia lo sfruttamento del patrimonio boschivo in Val Venosta e nell'Alto Adige durante il periodo medievale. Oltre a testi documentari, sono utilizzati la
Passio Vigilii , la
Passio Sisinii, Martyrii et Alexandri , la
Vita Maxentiae , la
Vita Severini di Eugippio e la
Vita Corbiniani di Arbeone. (Luca Robertini)
Riduci
Argomenti e indici Scheda N: 11 - 5935
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-boschi-nell-immaginario-e-boschi-nella-realtà-rif/112800
Timothy David Barnes Early Christian Hagiography and Roman History Tübingen, Mohr Siebeck 2010 pp. 437 (Tria corda. Jenaer Vorlesungen zu Judentum, Antike und Christentum 5)
Abstract
L'A. si occupa di testi agiografici e santi; in particolare
... Leggi tutto L'A. si occupa di testi agiografici e santi; in particolare si segnalano il capitolo quinto, relativo a Martino di Tours (
Vita Martini di Sulpicio Severo), e il sesto, sull'agiografia del V-VI secolo (in particolare la
vita di Melania, la
passio di Saba e la
Vita Severini di Eugippio)
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Risorse esterne collegate Revue des études augustiniennes et patristiques 2011
Scheda N: 33 - 5308; 34 - 5345
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-early-christian-hagiography-and-roman-history/609280
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Walter Berschin Biographie und Epochenstil im lateinischen Mittelalter I Von der «Passio Perpetuae» zu den «Dialogi» Gregors des Großen II Merowingische Biographie. Italien, Spanien und die Inseln im frühen Mittelalter Stuttgart, A. Hiersemann 1986-88 voll. 2 pp. XII-358, XII-337 (Quellen und Untersuchungen zur lateinischen Philologie des Mittelalters 8-9)
Abstract
Primo e secondo volume della monumentale impresa che si propone di tracciare la storia letteraria della biografia, intesa nel senso più ampio di genere che raccoglie tutte le forme assunte nel medioevo dalla «Lebensbeschreibung». Dopo una premessa che definisce ambito, metodologia e scopo dell'opera e che illustra lo stato degli studi, vengono esaminati i testi ordinati in sequenza cronologica. Il primo volume comprende circa 180 biografie dei secoli III-VI, suddivise in: atti di martiri e passioni, vite monastiche, vite di vescovi di periodo tardoantico, serie biografiche del sec. VI (in particolare Venanzio Fortunato, Gregorio di Tours, Gregorio Magno). Il secondo comprende circa 150 testi dei secoli VII-VIII (per l'area francomerovingia e insulare) e VII-X (per la Spagna e l'Italia). M. Cortesi in «Quellen und Forschungen aus Italienischen Archiven und Bibliotheken» 69(1989) 445-6, segnala l'importanza che l'A. attribuisce alla
Vita Martini di Sulpicio Severo e alla
Vita Severini di Eugippio nello sviluppo del genere della biografia, e il vasto spazio riservato alla trattazione delle traduzioni agiografiche provenienti dall'Italia meridionale (Ileana Pagani)
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 11 - 3514; 12 - 3404; 13 - 3028
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-biographie-und-epochenstil-im-lateinischen-mittel/46822
Walter Berschin Livius und Eugippius. Ein Vergleich zweier Schilderungen des Alpenüberganges ASU 31
(1988)
37-46
Abstract
L'A. si propone di dimostrare l'utilità della
Vita Severini come testo scolastico
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Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 11 - 947
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-livius-und-eugippius-ein-vergleich-zweier-schilde/40407
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Luigi Andrea Berto Cristiani e musulmani nell'Italia dei primi secoli del medioevo. Percezioni, scontri e incontri Milano, Jouvence 2018 pp. 247 carte 5 (Volti d'Islam 16)
Abstract
L'A. analizza i rapporti intercorsi tra cristiani e musulmani dal IX al XII secolo nella penisola italiana. La prima sezione è volta a illustrare le definizioni che i fedeli delle due religioni danno di sé e dell'altro; quindi cerca di ricostruire, attraverso le fonti, ciò che i cristiani conoscono dei musulmani e viceversa. I musulmani sono chiamati Saraceni perché si dicono discendenti da Sara, moglie di Abramo, oppure Ismaeliti per un'altra possibile discendenza da Ismaele, figlio di Abramo e Agar, schiava di Sara. Dalle fonti musulmane si apprende che sono definite Rum le popolazioni latine, distinte correttamente dai Longobardi, a cui viene attribuita una diversa origine. Anche se non si possiedono molte testimonianze sembra vi sia una discreta conoscenza reciproca: nel racconto del trasporto dei resti di san Marco da Alessandria d'Egitto a Venezia (828) si narra di come, in terra musulmana, le reliquie siano nascoste sotto la carne di maiale, perché si è a conoscenza del fatto che è alimento proibito dal Corano. Dalle fonti musulmane si può inoltre notare una buona conoscenza dei toponimi italiani e in genere di fatti politici e culturali riguardanti la Penisola. La seconda parte del volume tratta dell'alterità religiosa, ossia di come cristiani e musulmani percepiscano le reciproche diversità. Nei testi cristiani è certamente riscontrabile un lessico spregiativo nei confronti dei Saraceni (definiti infedeli, empi, senza Dio, odiatori di Dio o nemici della croce di Cristo) come anche è diffusissima l'idea che essi portino una sorta di contagio che rende impuri spazi e oggetti sacri ai cristiani. Nei numerosi scontri contro i musulmani, per quanto sia assolutamente anacronistico l'impiego del termine crociata, i cristiani appaiono sorretti dalla convinzione di compiere una guerra santa, voluta da Dio, schierato al loro fianco. Liutprando da Cremona scrive che la vittoria del 915 sul Garigliano è stata ottenuta non solo grazie a Dio, ma in virtù delle preghiere di san Pietro e san Paolo, apparsi sul campo di battaglia. Tali convinzioni ovviamente si intensificano quando nel XII secolo i cristiani cominciarono a contrastare i numerosi attacchi dei Saraceni. Nelle fonti musulmane compare spesso la definizione spregiativa di politeisti
, per definire i Rum, alludendo al fatto che i cristiani credano alla trinità. Dal XII secolo si verifica un inasprimento della terminologia nei confronti dei cristiani: essi sono definiti nemici di Dio e la loro fede miscredenza. Nella terza parte l'A. approfondisce le percezioni reciproche tra cristiani e musulmani. Ai Saraceni sono attribuite soprattutto una grande perfidia e una malevola astuzia, con un collegamento diretto tra caratteristiche fisiche e morali: la loro faccia scura e i loro occhi torbidi li rendono simili a demoni. I capi musulmani sono improbi persecutori, capaci di esagerata violenza. Nel racconto del trasferimento delle reliquie di san Severino a Napoli si narra che l'emiro Ibrahim II, quando il vescovo di Taormina si rifiuta di convertirsi, gli strappa il cuore e se lo mangia, facendo poi decapitare il vescovo. Dai Saraceni i cristiani sono descritti come serpenti o, più spesso, porci, animale impuro. L'A., nella sezione successiva, mostra come in realtà vi siano alcune significative eccezioni a questa visione reciprocamente ostile. Tra cristiani e musulmani le barriere fisiche e mentali sono molto più fluide di quanto si tenda a pensare e sono possibili anche rapporti amichevoli: le fonti cristiane mostrano diversi episodi in cui i valori di ospitalità, lealtà e amicizia vengono rispettati, indipendentemente dall'appartenenza etnica o religiosa. Elia il Giovane, ad esempio, si guadagna l'ammirazione e la stima di un emiro per aver guarito un musulmano ferito da un cristiano. Lo stesso può dirsi riferito alle fonti musulmane in cui, soprattutto ai capi normanni, viene riconosciuto il merito di aver sviluppato il commercio, aumentando il benessere dei cittadini islamici. L'A. indaga successivamente il ruolo del soprannaturale negli scontri tra musulmani e cristiani. Almeno per i primi secoli di incursioni saracene, predizioni e profezie dei santi sono connesse al tema dell'empietà dei cristiani, che per i loro peccati non riescono a comprendere le profezie e quindi a sconfiggere i musulmani. I continui e spietati attacchi dei Saraceni vengono interpretati come castigo divino. I santi, in ogni caso, entrano spesso nelle vicende belliche, compiendo vari miracoli tra cui, in particolare, la liberazione dei prigionieri o il recupero di oggetti sottratti dai Saraceni o a loro consegnati come tributi. La sezione settima è incentrata sulla scrittura e riscrittura degli episodi di scontro con i musulmani: l'A. illustra come, nei secoli successivi, le opere realizzate durante i periodi di scontro con i Saraceni non vengono abbandonate, ma piuttosto continuamente modificate e reimpiegate. Un caso riguarda la storia di Montecassino, scritta da Leone, che, dopo secoli di silenzio, torna a scrivere degli anni degli scontri reimpiegando vecchie cronache lette tempo prima in abbazia. L'ultima sezione si focalizza su altre tipologie di contatto: sono quindi illustrate storie di prigionieri di guerra, ostaggi, traditori o rifugiati da una e dall'altra parte, ma anche episodi di contatti avvenuti per scambi commerciali pacifici e fruttuosi, matrimoni e conversioni. (Federica Perotti)
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Argomenti e indici islamica, Rapporti con le culture non latine Elias Siculus, in Calabria monachus m. 903 Marcus evangelista Paulus apostolus Petrus apostolus Severinus in Norico Ripensi presbyter m. ca. 482 Storia dei regni e delle entità politiche territoriali Storia delle città e dei centri minori Iohannes Diaconus Neapolitanus n. 880 ca., m. post 906 ,
Translatio sancti Severini Neapolim (Scripturus, domine Iohannes abba, qualiter ex castro Lucullano, dudum everso, translatum, tuoque in monasterio s. Severini corpusculum sit collocatum... Anno igitur vigesimo quarto Leonis et Alexandri Imperatorum, Saraceni, qui Panormi degebant, contra regem Africanorum rebellantes... ) Leo Marsicanus n. ante 1050, m. 22-5-1115/1117 ,
Chronica monasterii Casinensis Liutprandus Cremonensis episcopus n. 920 ca., m. 970/972 ,
Antapodosis
Luoghi: Alessandria d'Egitto Italia Montecassino (Frosinone) Napoli Taormina (Messina) Venezia
Scheda N: 40 - 9784
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-cristiani-e-musulmani-nell-italia-dei-primi-secol/736400
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Josephine Blei «Dominium populi Romani vel Caesaris» und «causa dominica». Römische Rechtstradition und Fiskalsukzession im bairischen Dukat der Agilolfinger Berlin, Frank & Timme 2013 (ISBN 978-3865965370) pp. 221 tavv. carte (Region im Umbruch 8)ISBN: 978-3865965370
Abstract
Al centro del volume è posto il concetto di «Fiskalsukzession»,
... Leggi tutto Al centro del volume è posto il concetto di «Fiskalsukzession», relativo alla persistenza del sistema fiscale romano nei regni romano barbarici. L'A. si pone l'obiettivo di indagare in quale misura nel ducato bavarese degli Agilolfingi fosse viva la memoria del sistema fiscale praticato in quella che fu la provincia romana della Raetia II. L'indagine è poi volta alla migliore comprensione dei meccanismi che dovevano regolare la poco nota «römische-bajuwarische Fiskalfolge». L'A. in primo luogo fornisce alcuni necessari chiarimenti di tipo metodologico: sintetizza lo stato dell'arte, individua le fonti disponibili, discute la valenza del termine
pagus nei documenti della Baviera agilolfingia, riferito dagli studiosi ora a unità geo-politiche ora a spazi amministrativo-fiscali (si esamina la rappresentazione del territorio afferente al centro
Quintana /Künzing) ed esemplifica il sistema amministrativo della provincia romana della Retia II alla luce della documentazione relativa a
Reginum /Ratisbona, in origine centro di assemblamento della
legio III Italica a cui si aggiunse l'agglomerato civile (
canabae ). Successivamente si interessa alla continuità delle strutture statali romane nei territori delle Alpi occidentali nel V secolo (oltre alle fonti archeologiche si fa riferimento alla
Vita Severini di Eugippo), durante la dominazione ostrogota (Cassiodoro
Variae ) e quella longobarda (Paolo Diacono
Historia Langobardorum ). Infine, l'A. rivolge l'attenzione alla genesi del ducato di Baviera, guidato dai membri della stirpe degli Agilolfingi e alle caratteristiche specifiche della sua struttura statale, scegliendo come esempio il centro di Salisburgo e il suo territorio (tra le fonti la
Conversio Bagoariorum et Carantanorum , la
Lex Baiwariouriorum, la
Notitia Arnonis e le
Breves notitiae ). Utili in particolare risultano i dati che concernono lo sfruttamento delle saline nella regione. In appendice, alcune tabelle indicano le occorrenze della formula
in pago nelle donazioni di VIII e IX secolo, che assume valenze diverse a seconda del contesto documentario. (Maddalena Betti)
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Argomenti e indici Storia dei regni e delle entità politiche territoriali Breves notitiae de constitutione ecclesiae Salisburgensis Conversio Bagoariorum et Carantanorum Lex Baiwariorum Notitia (sive Indiculus) Arnonis Severinus in Norico Ripensi presbyter m. ca. 482 Cassiodorus Senator n. 485 ca., m. 580/585 ca. ,
Variae Eugippius v. 460/470, m. post 532 ,
Commemoratorium de vita sancti Severini (Tempore, quo Attila, rex Hunnorum, defunctus est, utraque Pannonia ceteraque confinia Danuvii rebus turbabantur ambiguis... Ante hoc ferme biennium, consulatu scilicet Inportuni, epistola cuiusdam laici nobilis... Paulus Diaconus n. 720/730, m. 797 ca. ,
Historia Langobardorum
Luoghi: Baviera Künzing Regensburg Salzburg
Scheda N: 38 - 8569
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-dominium-populi-romani-vel-caesaris-und-causa-dom/696110
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Guerriero Bolli Narni da Odoacre agli Ottoni Terni, Nuova Editoriale 1992 pp. 144 tavv. 55
Abstract
Scopo del volume è offrire un nuovo contributo allo studio delle vicende storiche di cui la località umbra fu teatro lungo un arco di sei secoli. Oggetto di analisi è dapprima il bassorilievo d'età comunale (XII sec.) conservato nel palazzo Sacripanti, interpretato, sulla base di una riproduzione miniata contenuta all'interno del coevo Cod. Pal. lat. 924, come eco dell'importante ruolo esercitato da Narni all'epoca della contesa tra Odoacre e Teodorico e della successiva guerra greco-gotica. L'interesse dell'A. si sposta quindi sul culto di San Severino, introdotto probabilmente nello stesso VI secolo nel quadro della politica religiosa antiariana ed attestato in documenti letterari risalenti al secolo XI. Un breve esame degli avvenimenti a cavallo tra il IX ed il X secolo, con l'occupazione della città da parte del marchese di Toscana Adalberto I ed il conseguente trafugamento dalla cattedrale delle spoglie dei santi Severino e Cassio, e della moglie di quest'ultimo Fausta, prelude ad un attento studio della figura di Giovanni di Crescenzio, marito di Teodora II di Teofilatto, divenuto, alla morte della moglie, vescovo di Narni (940), e di suo figlio, asceso al soglio pontificio nell'anno 965 con il nome di Giovanni XIII. I capitoli seguenti sono dedicati ad alcuni tra i principali monumenti narniensi: l'abbazia di San Cassiano, la chiesa di San Michele Arcangelo a Schifanoia, il Duomo, l'abbazia di Sant'Angelo in Massa e la chiesa di San Martino di Taizzano. Chiude il volume un saggio sull'Innario Narniense del X secolo (Cod. Vat. Lat. 7172), con la trascrizione curata da A.F. Ozanam (
Documents inédites ..., Parigi, 1850) del testo latino dei tre inni a san Giovenale. In Appendice la riproduzione del testo dell'inno a san Severino, incluso nel medesimo Innario e trascritto dallo stesso Ozanam, ed una breve biografia della principessa bizantina Teofano, unita in matrimonio con Ottone II ed incoronata imperatrice nell'anno 972 dal papa narniense Giovanni XIII. (Angelo Valastro Canale)
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Argomenti e indici Manoscritti
Scheda N: 16 - 8087; B - P
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-narni-da-odoacre-agli-ottoni/251257
István Bóna Severiniana AAntHung 21
(1973)
281-338
Abstract
Analisi di alcuni problemi relativi alla vita di Eugippio e alle caratteristiche letterarie e politiche della sua opera
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Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 2 - 814
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-severiniana/11311
Johann Brandstätter Der Hl. Severin in Messe und Brevier NAGLinz 3
(1984-85)
20-32
Abstract
Lo studio si propone di dimostrare la continuità del culto liturgico di s. Severino soprattutto nella regione di Passau. A tal fine l'A. utilizza anche alcuni mss. provenienti dalle abbazie di Sankt Florian e di Wilhering nell'Austria del Nord
Riduci
Recensioni e segnalazioni
Argomenti e indici Scheda N: 10 - 2508
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-der-hl-severin-in-messe-und-brevier/38221
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Hartwin Brandt Paganism in Late Roman Hagiography? Ethnicity and Culture in Late Antiquity cur. Stephen Mitchell - Geoffrey Greatrex , London, Duckworth-Classical Press of Wales 2000 pp. XVII-343, 59-68
Abstract
È tipico della cultura cristiana tardoantica il rifiuto quasi totale di figure e di luoghi comuni pagani. Tre sono i testi agiografici del VI sec. presi in esame, a dimostrazione di ciò: la
Vita Antonii di Ennodio di Pavia, il
Commemoratorium vitae Sancti Severini di Eugippio e l'anonima
Vita Fulgentii . Solo poche influenze della cultura pagana possono essere rintracciate in tre opere funzionali allo scopo di offrire un modello di vita santa da imitare, lontano da ogni richiamo al paganesimo. (Antonella Marzucchi)
Riduci
Argomenti e indici Agiografia Antonius Lirinensis monachus m. 520 ca. Fulgentius Ruspensis episcopus n. 467 ca., m. 1-1-532 Severinus in Norico Ripensi presbyter m. ca. 482 Ennodius n. 473/474, m. 521 ,
Vita Antonii monachi Lirinensis [opusculum IV[ («Ut praeliantes adsurgunt bucinis»... «Igitur b. Antonii narraturus insignia primum s. Spiritus»... ) Eugippius v. 460/470, m. post 532 ,
Commemoratorium de vita sancti Severini (Tempore, quo Attila, rex Hunnorum, defunctus est, utraque Pannonia ceteraque confinia Danuvii rebus turbabantur ambiguis... Ante hoc ferme biennium, consulatu scilicet Inportuni, epistola cuiusdam laici nobilis... Scheda N: 23 - 4836
Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-paganism-in-late-roman-hagiography/424680