Già pubblicato in «Bullettino dell'Istituto storico italiano per il medio evo e Archivio Muratoriano» 71 (1959) 19-39. In primo luogo si valorizza l'ipotesi che Giovanni, autore della
Vita Odonis, fosse di origine romana; priore a San Paolo, il monastero che costituì il centro dell'attività riformatrice di Oddone a Roma, scrisse la vita dell'abate di Cluny mentre si trovava a Salerno. L'A. sottolinea che la
Vita Odonis incontrò in genere poco favore (Nalgodo scrive una nuova biografia denunciando il disordine dell'esposizione di Giovanni); inoltre si sofferma sulla quasi totale assenza, nella
Vita, di Alberico, a cui ad esempio Benedetto di Sant'Andrea del Soratte, nel
Chronicon, attribuiva il merito dell'introduzione a Roma della riforma monastica cluniacense. Se mancano i riferimenti alle implicazioni politico-cittadine dell'azione riformatrice di Oddone a Roma, dall'altra parte la
Vita consente di cogliere i rapporti tra il monachesimo romano di osservanza cluniacense e l'Italia meridionale: Giovanni fu a Napoli e poi a Salerno; l'abate di San Paolo e di Santa Maria sull'Aventino, Baldovino, fu nominato abate di Montecassino. Lo stesso Oddone probabilmente aveva valutato l'opportunità di estendere la sua riforma ad alcuni monasteri dell'Italia meridionale. In appendice, una digressione sul valore dei termini
prior e
praepositus nella
Vita Odonis di Giovanni e un commento all'articolo di K. Hallinger
Zur geistigen Welt der Anfänge Klunys «Deutsches Archiv» 10 (1953-54) 417-45. (Maddalena Betti)
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