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La cappella Albornoz, dedicata a santa Caterina d'Alessandria, nella basilica inferiore di Assisi, fu commissionata nel 1362 dal cardinale Egidio Albornoz per accogliere le proprie spoglie. La decorazione pittorica è opera di Andrea de' Bartoli da Bologna mentre l'actor intellectualis, e comunque committente diretto degli affeschi dopo la morte del cardinale, deve essere stato Fernando Álvarez, esecutore testamentario dell'Albornoz, dottore in diritto canonico a Bologna e arcidiacono di Toledo. Gli affreschi che rappresentano episodi della vita di santa Caterina sono disposti in otto riquadri, ognuno dei quali accompagnato da una banda orizzontale in calce nella quale è inserita una didascalia in latino, scritta in gotica minuscola e fortemente compendiata. L'A. evidenzia, riquadro per riquadro, il rapporto tra fonti agiografiche e rappresentazione pittorica ed esplicita l'ordine di lettura richiesto dal ciclo murale. Tra le fonti letterarie citate la versione latina definita vulgata della vita della santa, il testo presente nella Legenda aurea di Iacopo da Varazze e la cosiddetta Passio Arechis (München, BSB, Clm 1133 e Vat. Arch. Cap. di San Pietro A 5).
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Descrizione dell'unico testo liturgico manoscritto finora reperito attribuibile alla diocesi di Nizza, un breviario, recentemente scoperto. Il codice è conservato presso gli Archives Départementales des Alpes-Maritimes con la segnatura 1 J 435. Chiude il saggio la trascrizione di un inno in onore di s. Caterina (f. 158v) ignoto allo Chevalier e agli Analecta hymnica (inc. Katarina collaudemus Virtutum insignia).
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Il saggio riguarda i criteri con cui avvenivano le dedicazioni delle chiese dei castelli vescovili e aristocratici («Burgkapelle») nel Tirolo. L'affidamento di una «Burgkapelle» a un patrono era espressione di devozione laica; la scelta del santo era un momento sacro e doveva anche, in qualche modo, lasciar intendere sia l'idea artistica all'origine della costruzione della cappella, sia il ruolo politico o spirituale del signore a cui essa apparteneva. Nonostante vi siano pochissime fonti scritte sulle dedicazioni medievali e moderne, l'A. offre esempi di santi patroni di «Burgkapellen» sia vescovili sia aristocratiche. Attenzione particolare viene riservata alle dedicazioni e al culto di san Pancrazio, alle cappelle prive di titoli (perché non vi era mai stata una consacrazione o per mancanza di documentazione), al culto della croce rinforzatosi durante il regno di Massimiliano I, al culto della Vergine, dei martiri paleocristiani, di sant'Anna, di vari santi soccorritori, di Ognissanti e dei santi di origini aristocratiche. In Tirolo trovano ampia diffusione le intitolazioni a san Giorgio, san Maurizio, san Martino, santa Caterina di Alessandria, santa Elisabetta di Turingia, sant'Osvaldo, sant'Ursula e i tre re Magi. L'A. si sofferma infine sulle cause del cambiamento dei culti in età moderna e su fenomeni più circoscritti, cioè la consacrazione delle «Burgkapellen» durante la Controriforma - periodo che vide un grande sforzo nella riabilitazione dei culti medievali, in particolar modo di quello mariano - e, infine, il trasferimento del nome del santo patrono al castello della cappella a lui dedicata e all'area circostante. Un'appendice registra i patroni di tutte le chiese dei castelli tirolesi. (Caterina Ferragina)
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Der Hrsg. eröffnet seine Einleitung mit einigen Bemerkungen zum antiken Märtyrertum vor dem Hintergrund der staatlichen Ausgrenzungsakte. Daran anschließend stellt er den Autor der Vita cum passione s. Christine vor - es handelt sich um den Reimser Kanoniker, Offizial und Scholstikus Drogo de Altovillari (? Anfang 70er Jahre XIII. Jh.) - und grenzt die Abfassungszeit der Vita ein. Nach einer inhaltlichen Zusammenfassung (statt einer wörtlichen Übersetzung) der Lebensbeschreibung der hl. Christina von Bolsena untersucht der Hrsg. formale und stilistische Merkmale der aus 703 Versen bestehenden und König Ludwig IX. von Frankreich gewidmeten Vita. Ein eigener Abschnitt wird anschließend anderen Heiligenerzählungen (wie z. B. der hl. Katharina von Alexandrien) gewidmet, um Ähnlichkeiten bzw. etwaige Vorbilder in der Vita der hl. Christina herauszuarbeiten. Nach einigen Vorbemerkungen zur Edition, die auf Textzeugen beruht (Reims, BM, 1271 und 1274), wird der lateinische Text kritisch ediert. Mit einigen Schlussbemerkungen, einem Anhang (mit einer ausgewählten «Bibliographie zur hl. Christina und ihrer Vita bzw. Passio»), einer Bibliographie sowie Registern der Personen, Orte sowie Sachen und lateinischen Wörter, Handschriften und Bibelstellen wird der Band abgerundet. (Christian Heitzmann)
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L'A. presenta i risultati dell'analisi condotta su ... Leggi tutto

L'A. presenta i risultati dell'analisi condotta su un corpus di 506 sigilli, risalenti a un periodo compreso tra il 1147 e il 1590, appartenenti agli ordini militari. Sigilli che recano episodi della vita di Cristo (ma anche croci e simboli cristologici), nonché l'immagine dell'evangelista Giovanni, sembrano essere tipici dei Templari. I cavalieri teutonici, invece, mostrano una preferenza per immagini mariane, insieme a quelle degli apostoli Tommaso e Giacomo maggiore (quest'ultimo tipico dei sigilli dell'ordine di Santiago). I sigilli degli Ospitalieri, poi, recano le immagini di Giovanni Battista e Giovanni evangelista. Si riscontrano anche sigilli che raffigurano i santi Giorgio, Caterina d'Alessandria, Elisabetta d'Ungheria, e altri che riportano scelte iconografiche legate ai singoli cavalieri. (Federica Favero)
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Lo studio riguarda testi volgari ma contiene riferimenti ... Leggi tutto

Lo studio riguarda testi volgari ma contiene riferimenti alla Legenda Aurea
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Il volume propone una lunga serie di ritratti femminili ... Leggi tutto

Il volume propone una lunga serie di ritratti femminili emersi negli anni dallo scavo documentario e dall'interesse storiografico dell'A., che ha percorso il filone di ricerca sulla condizione femminile nel medioevo, soffermandosi in particolar modo sulle fonti agiografiche, facendo emergere non solo le biografie di «donne senza storia», ma anche la religiosità dell'ambiente a cui esse facevano riferimento. L'intento del libro è divulgativo, perciò le schede dedicate alle singole figure sono alleggerite dagli apparati critici, a cui è sempre possibile risalire attraverso le note bibliografiche che le corredano. Accanto alle sante dal culto universale, come la Madonna, sant'Anna e santa Caterina d'Alessandria, si trovano i profili di donne venerate specialmente in Toscana, come Mustiola di Chiusi, Reparata, Berta di Cavriglia, Brigida eremita a Fiesole, Gherardesca di Pisa, Umiltà da Faenza, Giustina da Arezzo, Bona da Pisa, Ubaldesca da Calcinaia, Verdiana di Castelfiorentino, Giovanna da Signa, Umiliana de' Cerchi. In una seconda parte del libro l'A. dispone brevi cammei dedicati alle altre sante donne o a gruppi di donne o ancora a immagini miracolose, diffuse nella Toscana medievale, ma meno note o comunque meno studiate. Come appendice al vol. si trova, a cura di R. Argenziano, un sintetico excursus iconografico, diviso in 31 agili schede, che riassumono gli attributi tipici di ogni santa e la bibliografia di riferimento. Il libro si chiude con la bibliografia generale e gli indici delle sante e delle illustrazioni. (Silvia Nocentini)
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L'A. presenta i codici filosofici, ma non solo, presenti ... Leggi tutto

L'A. presenta i codici filosofici, ma non solo, presenti nella biblioteca medievale di Seckau e ora conservati alla Universitätsbibliothek di Graz, dandone breve descrizione e soffermandosi per alcuni di essi sui copisti: Graz, UB, 210 (Metaphysica tradotta da Guglielmo di Moerbecke); 445 (Tabula moralium Aristotelis di Jean Bernier de Fayt); 276 (Agostino Enarrationes in Psalmos fino a Ps 118); 384a e 398 (De civitate Dei); 750 (Confessiones e altri scritti di Agostino); 189 (pseudo Dionigi Areopagita); 171 (Cur Deus homo di Anselmo); 737 (Proslogion di Anselmo); 169 e 739 (diverse opere di Anselmo); 198, 437 e 439 (Sententiae di Pietro Lombardo, anche glossate); 309 e 318 (Sententiae di Pietro Lombardo abbreviate); 277 (commento alle Sententiae di Bonaventura); 605 (terza parte della Summa theologiae di Tommaso, indicato come Tertia pars beati Thomae super Sententias); 639 (Quaestiones Sententiarum di Enrico Totting di Oyta); 494 (Nicola di Dinkelsbühl), 315 e 318 (commento alle Sentenze di un certo Johannes de Gräz, presente anche nel codice Paris, BNF, lat. 346A e copiata parzialmente anche nei codici Graz, UB, 174 e 983); 320 (Compendium lecturae Mellicensis di  Johannes Schlitpacher); 651 (Compendium lecturae Mellicensis di Johannes Harrer di Heilbronn); 289 (Lectura super prologos Bibliae di Enrico Langenstein di Hessen); 312, 318, 616, 676 (opere diverse sulla messa); 66 (Homiliae de evangeliis de tempore di Thomas Ebendorfer); 581 (Homiliae de epistolis de tempore di Thomas Eberndorfer); 645 (Homiliae de tempore di Thomas Ebendorfer); 304 e 676 (prediche scelte di Ebendorfer); 470 (traduzione tedesca del De sphaera di Sacrobosco); 537 (scritti giuridici); 103 (commento al Salterio di Onorio Augustodunense); 255 (Opus imperfectum in Matthaeum); 355 (Summa Pisana di Bartolomeo di San Concordio); 628 (opere di Matteo di Cracovia e Nicola Magni di Jawor); 302 (prediche su santa Caterina); 322 e 1487 (Compendium theologicae veritatis di Ugo Ripelin di Strasburgo); 1226 (De usu paupere e altri scritti di Pietro di Giovanni Olivi); 340 e 550 (Postilla super librum Sapientiae di Robert Holcot). Si elencano infine frammenti sulle Arti contenuti nei codici Graz, UB, 88 (grammatica speculativa); 183 (commento non identificato al Tractatus di Pietro Ispano); 241 (dal De partibus animalium di Aristotele); 527 (grammatica); 605 (Summa theologiae e commento alla Physica di Tommaso); 639 (commento non identificato alle Categoriae di Aristotele). (Marianna Cerno)
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Lo studio è rivolto in modo specifico agli specialisti ... Leggi tutto

Lo studio è rivolto in modo specifico agli specialisti dei «gender studies», e si basa su una bibliografia quasi esclusivamente anglosassone e posteriore al 1980
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