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Si ricostruisce la storia del monastero di S. Paolo a Ripa d'Arno e della chiesa dei SS. Ippolito e Cassiano a partire da fonti documentarie, epigrafiche e letterarie. Il monastero, attestato per la prima volta in due documenti lucchesi del 1032, vide l'accoglienza delle reliquie di s. Anastasia e la consacrazione dell'altare da parte di Eugenio III. Dopo una crisi economica e spirituale fu affidato al cardinale Landolfo Marramauro nel 1409, per poi divenire possedimento mediceo. Alcuni dubbi permangono sulla datazione al 1078 della fondazione della chiesa dei SS. Ippolito e Cassiano, che nel XII rientrava nei possedimenti del monastero di S. Paolo. Poche notizie in merito fino alla metà del XVI secolo; si citano poi alcune fonti letterarie medievali sui dipinti della chiesa di S. Paolo, quali i Commentarii di Lorenzo Ghiberti. Si prosegue con la descrizione storico-artistica e architettonica della chiesa in età moderna e viene ampiamente trattata l'opera di restauro cui l'edificio fu sottoposto nell'Ottocento.
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L'A., sulla base di diversi riscontri testuali, individua nel cap. VII della Legenda aurea (De sancta Anastasia) la fonte della novella II 3 delle Piacevoli notti di Gian Francesco Straparola; alcuni particolari contenutistici e lessicali portano tuttavia a supporre che lo Straparola avesse presente anche il Dulcitius di Rosvita. (Luca Robertini)
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Il rec. in «Analecta Bollandiana» elenca tutti i mss. di interesse agiografico - in ambito latino e non oltre il XVI sec. in. - contenuti nel catalogo, con l'indicazione di ogni singolo santo e dei fogli a esso relativi nei mss. citati: 33 (Conv. Soppr. B.III.1138, a. 1447: ff. 1-28v, Vita Zenobii di Giovanni Tortelli [BHL 9018]); 49 (C.I.1699, a. 1494: ff. 98v-99v, Laudatio Iulianae Falconieri di Paolo Attavanti [BHL 4520d]; ff. 99v-100v, Vita beati Benincasae di Paolo Attavanti); 75 (D.VII.886; a. 1435: ff. 105-110v, Epitomae vitae Catharina Senensis di Girolamo da Praga [BHL 1705]); 114 (I.III.31; a. 1495: ff. 343-345, Evangelium Nicodemi [BHL 4151p]); 127 (I.VII.27, in due parti: I, a. 1464: ff. 2-92, Legenda pro praedicatoribus abbreviata [recensio recentior] e Exhortatio alia [recensio nova] di Tommaso Caffarini [BHL 1704d e 1704g]; II, XIV sec.: processo di canonizzazione di Tommaso d'Aquino dell'anno 1321 [BHL 8151] e Vita Thomae Aquinatis di Guglielmo di Tocco [BHL 8152]); 130 (I.VII.46, in due parti: I, seconda metà del XV sec.: ff. 72-84, Vita Athanasii di Giovanni Tortelli [BHL 732]; II, a. 1472: ff. 39-46 Liber de ortu et obitu Patrum di Isidoro di Siviglia [BHL 6544]; f. 69rv, Passio Chrysogoni et Anastasiae [BHL 1795]; ff. 70-71v, Vita Ruperti [BHL 7393], forse aggiunta da una mano posteriore); 162 (D.II.76, in tre parti: I, XIV sec.: ff. 1-108, Vita Dominici di Teodorico di Appoldia [BHL 2226], Vita et miracula Thomae Aquinatis [8155] di Bernardo Gui; III, prima metà del XV sec.: ff. 1-39, Legenda pro praedicatoribus abbreviata [recensio recentior] e Exhortatio alia [recensio nova] di Tommaso Caffarini [BHL 1704d e 1704g]); 170 (E.VIII.1402, fine XV-inizio XVI sec.: ff. 118-161, Vita Philippi Benitii [BHL 6824a], Vita et miracula Ioachini Senensis [BHL 4288] e Vita Francisci de Senis [BHL 3141] di Nicola Burghesio); 177 (I.I.24, primo quarto del XIV sec.: ff. 1-301, Legenda aurea di Iacopo da Varagine) e 187 (I.VII.30, terzo quarto del XV sec.: I: ff. 4-18v, Passio Petri Martyris [BHL 6726], ff. 19-35v, Vita sancti Thomae de Aquino, ff. 36-48v, Vita Vincentii Ferreri [BHL 8664] e ff. 56-81 Vita Antonini [BHL 577] di Francesco da Castiglione; II: ff. 52-54v, Carmen de sancto Vincentio di Pietro Ranzano [BHL 8661-8662]; III: ff. 81v-100v, Vita Antonini (seu additamenta ad vitam auctore Francisci Castilionensi) di Leonardo ser Uberti [BHL 578] II ed., ff. 146-147 Revelationes di Caterina da Siena, ff. 147-156v, Vita Antonini, ancora di Leonardo ser Uberti, I ed.)
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Un passo del Liber pontificalis ecclesiae Ravennatis ... Leggi tutto

Un passo del Liber pontificalis ecclesiae Ravennatis di Agnello relativo ad un'epigrafe absidale in S. Apollinare Nuovo si presta ad equivoci interpretativi circa il ruolo teodericiano nella edificazione della basilica e della sua intitolazione. L'A. s'inserisce nel dibattito critico suscitato dall'epigrafe, di probabile età longobarda (sec. VIII), anche in merito alla funzione istituzionale assolta dalla chiesa. Propone che l'attuale S. Apollinare Nuovo, in origine dedicato a s. Anastasia, fosse la cappella palatina di Teoderico, distinto quindi dalla cattedrale.
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