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Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Italia Toscana Lucca in Manoscritti
Italia Toscana Lucca
Trovati 57 records. Pagina 1 di 6123456



Admont, Bibliothek des Benediktinerstifts 2

sec. XII in.

Luogo di copia Toscana; Lucca (?)
membr.
ff. 256
dimensioni: 360 x 523



Passio sanctorum martyrum Donati et Hylariani, ff. 84r-89r
BHL 2294

santi

Passio sancti Miniatis martyris, Drugo Sancti Miniatis abbas v. 1008-1024, ff. 179r-182v
santi

Vita sancti Columbani, Ionas Bobiensis fl. 618-659, m. post 659, ff. 236r-
santi


Bibliografia Wichner Cat. Mss. Admont (1888) pp. 3-5; Nocentini Le passioni (2018) pp. 124-5 (sec. XII terzo quarto)

Regesto Passionario

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Cat. Wichner
HMML
Manuscripta.at

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Berlin, Staatsbibliothek zu Berlin - Preußischer Kulturbesitz, theol. lat. 4° 261

a. 1292

Luogo di copia Lucca
membr.


Nomi Inghilberto di Pistoria, copista; Inghilberto di Pistoria, compilatore

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Chicago, IL, Art Institute, Collection of Sandra Hindman (in deposito) Cat. 5

Fragm.

ca. 1390

Luogo di copia Lucca (?)
f. 1 (parte)
dimensioni: 214 x 192

Iniziale V contenente l'immagine di Maria Maddalena

Nomi Niccolò di Lazzaro Guinigi, committente (?); Martino di Bartolomeo (n. 1365 ca., m. 1435), tecnica miniatoria simile a quella di

Bibliografia De Hamel The Medieval World (2018) p. 238

Regesto Antiphonarium

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Descrizione desunta

Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 938


datato
a. 1419

Luogo di copia Lucca (?)
membr.
ff. II, 302, II'; cartulato 1-301 perché il primo f. del fasc. I è considerato carta di guardia; i ff. 1r e 299r-v sono bianchi; fascicoli I (2), II-XXX (10), XXXI (8), XXXII (2): richiami; i due ff. del fasc. 32 contengono l'inizio del De ecclesiastica potestate per mano dello stesso copista: forse l'inizio di un lavoro malriuscito e originariamente riutilizzato come carte di guardia
dimensioni: mm. 334 x 239; specchio di scrittura: mm. 215 x 148; ll. 52, rigatura a colore
disposizione del testo: 2 colonne

decorato: ai ff. 1va e 2ra cornice a foglie su quattro lati e iniziale istoriata
Iniziali filigranate; Iniziali istoriate; Iniziali ornate
rubricato


Sottoscritto / Colophon
Stemma
Nomi Eugenio IV papa, possessore; Iacobus Nicolai (v. 1419), copista; Lucas de Offida frater et lector OESA, committente; Martinus V papa, possessore
Storia del manoscritto
stemma di Niccolò V, forse sovrapposto a quello Colonna

Summa de potestate ecclesiastica [a. 1326], Augustinus de Ancona n. 1275 ca., 2-4-1328, ff. 1va-247ra
Tractatus de angelica annuntiatione [a. 1321], Augustinus de Ancona n. 1275 ca., 2-4-1328, ff. 247va-279rb
Tractatus super Magnificat, Augustinus de Ancona n. 1275 ca., 2-4-1328, ff. 279rb-298vb

Bibliografia CMD-Vat II pp. 59-60; Pelzer, Vat. Lat. 679-1134 (1931) pp. 365-8; Manfredi Niccolò V (1994) p. 212; Fohlen Eugène IV (2008) pp. 237-9

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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 1541


datato
a. 1456 marzo (?) 2

Luogo di copia Lucca
membr.
ff. I, 198, I'; salti nella cartulazione tra f. 41 e 42 e tra f. 125 e 126; i ff. 167r-168v e 194v-196v sono bianchi; fascicoli I-XIX (10), XX (10-2): richiami
dimensioni: 222 x 140; specchio di scrittura: 160 x 81; ll. 38, rigatura a colore
disposizione del testo: piena pagina

decorato: al f. 1r iniziale d'oro su fondo «a bianchi girari»
Iniziali semplici
rubricato


Sottoscritto / Colophon
Nomi Sixtus IV papa (n. 21-7-1414, m. 12-8-1484), possessore

De potestatibus Romanis, Andreas Dominici Floccus n. 1400 ca., m. 1452 ca., ff. 131v-160r
De studiis et litteris tractatulus ad Baptistam Malatestam, Leonardus Brunus n. 1370 ca., m. 9-3-1444, ff. 169r-175v
Epilogus de dignitatibus et officiis Romani populi (?), Franciscus Petrarcha n. 20-7-1304, m. 19-7-1374, ff. 161v-164r
Epilogus de magistratibus Romanis, Gasparinus Barzizza n. 1360 ca., m. 1431, ff. 160v-161v
Epistolae, Leonardus Brunus n. 1370 ca., m. 9-3-1444, ff. 176r-178v
Laudatio in funere Othonis adulescentuli, Leonardus Brunus n. 1370 ca., m. 9-3-1444, ff. 188r-190r
Oratio in funere Caroli Zeni, Leonardus Iustinianus n. 1381/1386, m. 10-11-1446, ff. 185r-188r
Oratio in funere Iohannis Nicolai de Salernis, Guarinus Veronensis n. 1374, m. 4-12-1460, ff. 164v-166v
Oratio in inchoando Ferrariensi studio generali, Guarinus Veronensis n. 1374, m. 4-12-1460, ff. 179v-182v
Oratio in principio rhetoricae [Veronae mense Ianuarii 1420], Guarinus Veronensis n. 1374, m. 4-12-1460, ff. 178v-179r
Orationes, Gasparinus Barzizza n. 1360 ca., m. 1431, ff. 182v-185r
Philippi Mariae Vicecomitis epistola Feltrino Boiardo de morte Braccii de Fortebracciis per Petrum Candidum Decembrium [1424], Petrus Candidus Decembrius n. 24-10-1399, m. 12-11-1477, ff. 190r-194r

Bibliografia CMD-Vat II p. 90; MCLBV (1991) vol. III 1 pp. 113-4

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Manuscrits classiques latins de la Bibliothèque Vaticane III 1
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Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 271

sec. XI ex-XII in. data stimata

Luogo di copia Lucca (?) (sec. XI ex-XII in.)
membr.
ff. III, 133, III'; numerazione recente a matita 1-133 nel margine superiore destro; al centro del margine superiore una cartulazione antica (probabilmente del sec. XIII) corre regolare da I a CXXX (attuali ff. 2-131: non è estesa al primo foglio, dove il testo inizia sul verso, né al bifolio finale, aggiunto); guardie cart. mod., coeve alla legatura (sec. XIX); le guardie posteriori sono numerate a matita (I'-III') nel margine inferiore destro; il f . 1r è bianco con funzione di guardia; fascicoli 1-7 (8), 8 (6), 9-14 (8), 15 (5), 16-17 (8), 18 (2): il fasc. 8 (ff. 56-62) è un quaterno decurtato dei due fogli finali, segnalati dai talloni residui; il fasc. 15 (ff. 111-115) è un ternione privo del secondo foglio; il fasc. 18, di recupero da un ms. trecentesco (di cui conserva parte della scrittura originale) è stato aggiunto nel sec. XV ed utilizzato, in senso capovolto rispetto alla scrittura originaria, per integrare la porzione finale di testo mancante; richiami orizzontali spostati al margine interno, in genere integralmente asportati dalla raffilatura (ancora presenti quelli ai ff. 40v, 48v, 56v)
dimensioni: 312 x 218 (f. 14); specchio di scrittura: 14/10 [237] 51 x 14/7 [144] 9/44; rr. 36/ll. 36; è tracciata al marg. sup. una riga supplementare per il titolo corrente, rigatura a secco: eseguita sul lato pelo; foratura visibile lungo il margine esterno, spesso raffilata

scritture e mani minuscola carolina;
note generali sulla scrittura: minuscola carolina probabilmente di due mani, cui si devono anche buona parte delle aggiunte marginali e i notabilia; passi in greco e in ebraico spesso evidenziati tramite titulus, (ma spazi riservati a f. 55v). A f. 63r una mano già nota e riferibile all'Eremo (sec. XIII med.) inserisce il rigo iniziale dell'ep. di Girolamo ad Eliodoro, mancante per la caduta di due fogli precedenti. La stesura di 11 righe con note di natura lessicale su f. 1r, in buona scrittura documentaria è assegnabile al sec. XIII. 1. La mano che stende i ff. 1-56 presenta tratti grafici senza dubbio riferibili alla zona tosco-occidentale (Lucca in part.): e con accento in testa (vd. f. 56r), legatura ri (con r non scendente sotto il rigo); m a volte, e in alcuni compendi quali om(ni)a - stabilmente, eseguita come un 3 basso sul rigo (residuo dell'esecuzione come lettera pendente: vd. f. 23v)


Presenza di note / correzioni
Oltre a segni di lettura, a margine e in interlinea, di mani coeve (per lo più ad integrazione e correzione del testo e spesso parzialmente raffilate), si seguono interventi, anche lunghi, di mano quattrocentesca (f. 26v, 31r, 99v-100r) forse la stessa che opera il reintegro della porzione di testo caduta alla fine; sottolineature, rare maniculae (f. 71r)

decorato
Iniziali semplici: iniziali in rosso (presenti le letterine guida) acquerellate di giallo (ff. 3v-6r) o di verde; maiuscole rilevate di rosso, sottolineature nel medesimo colore
rubricato: rubriche in capitale mista


Legatura moderna (sec. XIX), in tessuto su cartone, dorso e punte in pelle

Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XIII med.-XIX in.)
Precedenti segnature cix, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (a. 1406); omega 162, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ultimo quarto); Q.IV.6, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ex.)
Storia del manoscritto
A f. 1r, la formula deprecatoria contro le vendite e il prestito dei libri dell'Eremo, nella sua variante più antica (sec. XIII med.): Hic liber alpensis heremi sit Camaldulensis quem qui furatur anathematis ense necatur aut qui maioris retinet sine mente prioris hunc per quinque dies dampnabilis hac nece fiet delens metrorum mulctetur clade priorum; segue, aggiunta ad inchiostro, la nota di possesso dell'Eremo accompagnata dalla segnatura dell'inventario B: Sacrae Eremi Camalduli I(nscript). C(at). omega.162, poi cassata e sostituita al di sotto da altra mano dalla segnatura dell'inventario C: Q.IV-6 che però registra al punto non questo ms. ma le Epistole di Ambrogio Traversari (vd. Spoglio inventariale e Magheri Cataluccio-Fossa, p. 494 nr. 6).
I ff. 132-133 sono di recupero da un ms. membr. (sec. XIV) in bastarda su base cancelleresca: il f. 132r è stato impiegato da una mano trecentesca in scrittura libraria per reintegrare la parte finale del testo, caduta, riutilizzando il verso bianco di un bifoglio di un sermonario latino su 2 coll. (inc. Ascendit super celum celi ad orientem, ps. Prout ni experimentis naturalibus modum esse rerum naturalium quod ad supplendum.), ora capovolto rispetto al senso di lettura. A f. 132r, prove di penna (sec. XVI): et monachos im impauch.
A f. Ir, annotate ad inchiostro e a matita, le segnature (sec. XIX-XX): Laur. Conv. Soppr. 271 e 583 (le due segnature, in ordine crologico, sono ripetute a matita anche a f. 1r, nel margine superiore destro: 583 e 271).
A f. 133v nr. d'inventario: 206775.

Epistolae, Damasus I papa, ff. 1v-2r: Hier. ep. 35 - Epistola Damasi ad Hieronymum de 5. quaestionibus super Genesim
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 25r-32v: 21 - Epistola VI ad Damasum
Epistolae, Augustinus Aurelius, f. 32v: 67 - Epistola ad Hieronymum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, f. 33r-v: 102 - Epistola ad Augustinum (Augustini epist. 68)
Epistolae, Hieronymus Stridonius, f. 33v: 103 - Epistola ad Augustinum (epist. 39)
Epistolae, Augustinus Aurelius, f. 33v: 74 - Epistola ad Praesidium
Epistolae, Augustinus Aurelius, ff. 33v-35v: 73 - Epistola ad Hieronymum
Epistolae, Augustinus Aurelius, ff. 35v-37v: 28 - Epistola ad Hieronymum pro LXXII interpretum sugillatione
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 37v-38v: 105 - Epistola ad Augustinum (Augustini epist. 72)
Epistolae, Augustinus Aurelius, ff. 38v-40v: 40 - Epistola ad Hieronymum
parziale
Epistolae, Augustinus Aurelius, ff. 40v-42r: 71 - Epistola ad Hieronymum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 2r-5v: 36 - Epistola VII ad Damasum De tribus quaestionibus super Genesim
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 42r-49v: 112 - Epistola ad Augustinum (ep. 75)
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 49v-50r: 126 - Epistola ad Marcellinum et Anapsychiam (Augustini epist. 165)
Epistolae, Augustinus Aurelius, ff. 50r-57v: 166 - Epistola ad Hieronymum de origine animae hominis
Epistolae, Augustinus Aurelius, ff. 57v-62r: 167 - Epistola ad Hieronymum de sententia Iacobi apostoli
Epistolae, Hieronymus Stridonius, f. 62r-v: 134 - Epistola ad Augustinum (epis. 172)
Epistolae, Hieronymus Stridonius, f. 62v: 141 - Epistola ad Augustinum contra Pelagianos (epist. 195)
Epistolae, Hieronymus Stridonius, f. 62v: 142 - Epistola ad Augustinum de hereticis (epis. 123)
solo rubrica, testo mutilo
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 63r-66r: 14 - Epistola ad Heliodorum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 66r-71v: 52 - Epistola ad Nepotianum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 71v-75r: 58 - Epistola ad Paulinum de institutione clericorum
In Canticum canticorum homiliae II [opus Origenis; translatio ex graeco], Hieronymus Stridonius, ff. 5v-16r
In Canticum canticorum homiliae II, Origenes Alexandrinus
trad. latina
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 75r-79v: 53 - Epistola II. ad Paulinum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 79v-82r: 55 - Epistola ad Amandum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 82r-87r: 57 - Epistola ad Pammachium
Epistola ad Iohannem (ab Hieronymo traducta), Epiphanius Constantiae in Cypro I episcopus
trad. latina
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 87r-91v: 51 - Epistola Epiphanii Cypri episcopi ad Iohannem a Hieronymo traducta
Ad Hieronymum (Pammachii et Oceani epistola) [Hieronymi ep. 83], Pammachius + ca. 409, ff. 91v-92r
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 92r-96r: 84 - Epistola ad Pammachium et Oceanum
Epistola ad Pammachium et Oceanum de renuntiatione saeculi, Pelagius monachus, ff. 96r-97v
Epistolae, Hieronymus Stridonius pseudo, ff. 97v-99r: 42 - Epistola ad Oceanum de vita clericorum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 99r-104r: 69 - Epistola ad Oceanum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, f. 104r-v: 146 - Epistola ad Evangelum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, f. 16r-v: 62 - Epistola ad Tranquillinum quomodo Origenem legere debeamus
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 104v-106v: 73 - Epistola ad Evangelum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 106v-107r: 17 - Epistola ad Marcum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 107v-112r: 124 - Epistola ad Avitum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, f. 112r
acefalo, attr. dubbia
Epistolae, Hieronymus Stridonius, f. 112r-v: 145 - Epistola ad Exuperantium
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 112v-116v: 122 - Epistola ad Rusticum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 116r-v: 47 - Epistola ad Desiderium
Homiliae, Origenes Alexandrinus
trad. latina
Homiliae XIV in Hieremiam [opus Origenis; translatio ex graeco], Hieronymus Stridonius, ff. 116v-119r: 5 - De tribus virtutibus: fortutudine, sapientia et prudentia
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 119r-122r: 129 - Epistola ad Dardanum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 122r-123v: 71 - Epistola ad Lucinum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 16v-17v: 20 - Epistola V ad Damasum
Adversus Helvidium de Mariae virginitate perpetua, Hieronymus Stridonius, ff. 124r-132r
mutilo
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 17v-18v: 15 - Epistola I ad Damasum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 18v-19r: 16 - Epistola II ad Damasum
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 19r-20v: 18b - Epistola ad Damasum de seraphim et de calculo et de quis ibit nobis
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 20v-25r: 18a - Epistola ad Damasum de seraphim

Bibliografia Bandini Hodoeporicon vol. VII f. 211v; Del Furia Supplementum (1858) vol. III ff. 201r-204v; Oberleitner Augustinus Italien (1969) vol. I/2 p. 97; BHMs (1969) (fonte; il ms. non è preso in considerazione); Divjak Roemer Ergaenzungen (1976) pp. 87, 89-96, 99-102; Magheri Cataluccio-Fossa, Biblioteca (1979) pp. 56, 74 nr. 205, 149, 191 nr. 110, 335, 339 nr. 267, 471 nr. 162, 551

Spoglio inventariale
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario A]110- [cjx] Jtem questiones super genesis, que incipit epistola damasi, et et (!) finit experiatur cum matre*.
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario B]162- Epistole S. Hieronymi antiquissime in f°.

Note Il manoscritto, inseribile, in base all'analisi degli aspetti grafici, nella produzione tosco-occidentale presenta la formula di possesso più antica dell'Eremo (sec. XIII med.; formula con anatema) dove, nello stesso periodo, è stato anche risistemato. Risulta difficile valutare il grado di omogeneità della compagine originaria: i primi sette fascicoli (ff. 1-56) esprimono una situazione differente e forse leggermente più tarda del blocco successivo; il fasc. 8 (ff. 57-62: quaterno con taglio di due fogli in fine) potrebbe essere il raccordo tra due unità indipendenti che però sono tematicamente molto omogenee.

Responsabile scheda: Francesca Mazzanti

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RICABIM

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Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 304

Composito



Luogo di copia Lucca
dimensioni: 530 x 340

decorato: Tutte le sezioni presentano iniziali policrome figurate o decorate a filigrana e con motivi geometrici e vegetali, di alto livello soprattutto nella prima. Secondo Garrison, tutti gli artisti sono lucchesi e coevi.


Ente possessore Vallombrosa (Firenze), S. Maria, abbazia CVUOSB
Nomi Fortunato monaco OSBCVU, possessore

De civitate Dei, Augustinus Aurelius
Epitome vitae sancti Iohannis ap.
Historia ecclesiastica [opus Eusebii Caesariensis; translatio ex graeco], Rufinus Aquileiensis
Homiliae XL in Evangelia, Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604

U.C. I sec. XII terzo quarto

Luogo di copia Lucca
membr.



U.C. II sec. XII terzo quarto

Luogo di copia Lucca
membr.



U.C. III sec. XII terzo quarto

Luogo di copia Lucca
membr.



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Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 447

Composito


ff. II, 62, III'


Ente possessore Firenze, SS. Annunziata, convento OSM
Nomi Coluccio Salutati (1331-1406), possessore e note di; Mariano Salvini vescovo di Cortona OSM (a. XV in. - 1477), possessore

Continuationes Petrarchae Epithomae et Compendii, Lombardus a Serico n. saec. XIV ante med., m. 11-8-1390, ff. 45r-61v
De viris illustribus, Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636, ff. 36r-41v
incompleto
De viris inlustribus, Gennadius Massiliensis, ff. 22r-36r
incompleto
De viris inlustribus, Hieronymus Stridonius, ff. 1r-22r
Epistolae, Hieronymus Stridonius, ff. 42r-43v
Epistola de duodecim doctoribus (ff. 42r-43r); Epistola ad Desiderium (f. 43r-v)

Bibliografia Coluccio Salutati pp. 293-6, n. 92

U.C. I ca. 1378

Luogo di copia Lucca
membr.
ff. 1-41



U.C. II sec. XIV terzo quarto
membr.
ff. 42-44


U.C. III
autografo
datato
a. 1381

Luogo di copia Padova
membr.
ff. 45-63


Nomi Lombardus a Serico, autografo di

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Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 530

sec. XIII primo quarto data stimata
Note datazione A f. 2r marg. sup. l'indicazione di mano del copista: Anno dominice incarnationis MCCXXIII, indictione XI. Epacta lunarum XVII, aureus numerus VIII può essere considerata orientativa

Luogo di copia Lucca (?) (sec. XIII primo quarto)
membr.
ff. IV, 160, III'; cartulazione a matita, nel margine superiore esterno, 1-161, che include anche la guardia antica (num. 1); f. IV membr., coevo al codice e riutilizzato (vd. testo nr. 1), numerato di recente a matita nel marg. sup. est. 1; ff. I-III, I'-III' cartacei, coevi alla legatura; segnata rec. I la prima guardia anteriore e I' la prima posteriore; non numerate le altre; solidali ai rispettivi contropiatti le guardie III e I'; fascicoli 1-20 (8): fascicoli regolari; stando alla loro numerazione, che salta dal XIV al XVII, si è verificata una caduta dopo il f. 113; numerazione dei fascicoli in numeri romani, nel margine esterno, sulla prima riga del primo foglio, I-XIIII, XVII-XXII; la numerazione è stata inserita in un secondo tempo, anche se presumibilmente dal copista stesso, in quanto l'insieme è di lunga lavorazione con evidenti discontinuità grafiche; assenti i richiami
dimensioni: 255 x 184; specchio di scrittura: 25 [174] 54 x 22 [116] 46 (f. 14r); rr. 27 /ll. 27 (ma al f. 14r rr. 26/ll. 26), rigatura a secco: tracce di colore in alcuni fogli (es. 48v-49r, 138r, 161r); presente la foratura continua (fori di sezione triangolare e di sezione tonda)

note generali sulla scrittura: nel manoscritto si segue una sola mano - con eccezione di alcuni testi aggiunti su fogli rimasti in origine bianchi - in minuscola carolina di transizione; si rilevano l'alternanza tra d onciale e d diritta, et in nota tachigrafica e in forma estesa, s diritta e s tonda in fine di parola); alla mano del monaco camaldolese che alla fine del sec. XIII vergò a f. 3r la nota di possesso dell'Eremo si ascrive la copia delle due Lectiones dal Vangelo di Luca nel verso del f. 1 (in origine carta di guardia) e al f. 49v, rr. 16-21, e dei marginalia in rosso ai ff. 22v, 28v, 38v, 39r; il miracolo di s. Paolo estratto dai Miracula di Gregorio di Tours, trascritto al f. 49r r. 21-49v r. 15, all'apparenza sembra di mano diversa da quella del copista e un po' più tarda (per aspetto generale si avvicina a una littera textualis); tuttavia, sono forti le somiglianze con la scrittura del testo precedente - l'Exaltatio Crucis ai ff. 46v-49r - attribuibile sempre al copista principale (cfr. soprattutto G e z - per G cfr. f. 48r, l. 12 con f. 30r l. 8, per z cfr. f. 48v, l. 4 con f. 40r, l. 12; ma anche I ed a) con modalità esecutive più normalizzate e compatte; nell'estratto dai Miracula inoltre si notano anche varianti (per es. a, D, N) o particolari esecutivi (per es. il trattino di attacco di h rivolto a sinistra) condivise dal copista principale (per h cfr. f. 14v, l. 8) mentre la costante presenza nell'estratto di et in nota tachigrafica, non condivisa, trova però parallelo nelle note marginali, apposte dal copista stesso (cfr. per es. sed al f. 49r e al f. 70r). Si può perciò avanzare l'ipotesi che anche il Miraculum Pauli al f. 49r-v - come l'Exaltatio Crucis ai ff. 46v-49r - sia opera del solito copista che, forse a distanza di tempo e con maggiore perizia grafica, sfruttò la porzione rimasta bianca del foglio finale del fascicolo. In alternativa  si può supporre che i due testi siano attribuibili a una seconda e differente mano, assai simile a quella principale (con cui condivide G, z, D, N, a, etc.), che potrebbe inoltre mostrare una gradazione in bastarda nelle due integrazioni marginali ai ff. 145v-146r: una certa vicinanza (cfr. per es. h, et nota tachigrafica, a) si rileva infatti tra la scrittura del miracolo di s. Paolo e quella delle due aggiunte. La distanza tra la bastarda dei ff. 145v-146r e la minuscola del testo è forse troppa per poter vedere nel lavoro una  sola mano, tuttavia le interne affinità complessive lasciano comunque spazio al dubbio che un medesimo copista possa avere anche conosciuto e usato tipologie grafiche più moderne. La mano che si aggiunge nel sec. XIII a f. 1v e 49v e nei marginalia sottoelencati è fortemente assimilabile alla mano dell'eremita Pietro «mano P» (vedi scheda del ms. London, British Library, Thompson 40)


Presenza di note / correzioni
Nel codice si riscontrano alcune correzioni e riassunti marginali, sempre di mano del copista, a margine e in interlinea; due lunghe integrazioni a margine ai ff. 145v-146r forse di altra mano (cfr. supra); invocazioni e prove di penna - ora per lo più evanite - nel margine superiore del recto di numerosi fogli, di mani due-trecentesche; due marginali (ff. 82v, 94v) di mani più tarde

decorato
Iniziali semplici: iniziali maggiori (di 4-12 righe) in rosso, modestamente decorate (fesse o con motivi geometrici all'interno) o, eccezionalmente, semplici, e minori (di 2-3 righe), semplici, sempre in rosso
rubricato: maiuscole nel testo riempite di rosso; titoli e numeri nelle tavole (ai ff. 72r-v, 88r, 98r) in rosso; rubriche


Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XIII ex.-XIX in.)
Precedenti segnature omega 85, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ultimo quarto); O.III-28, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ex.)
Storia del manoscritto
Il codice non sembra aver avuto un utilizzo intenso dopo il Trecento: quasi tutti gli interventi  sono infatti di mani due-trecentesche, che annotano l'indice del contenuto (f. 2r), aggiungono testi sui fogli di guardia (f. 1v) o su quelli rimasti bianchi (f. 49v), inseriscono marginalia in rosso (f. 22v etc.) oppure lasciano prove di penna (f. 1v etc.). Alla stesso periodo risale la nota di possesso camaldolese vergata nel margine superiore del f. 3r: Hic liber est Camaldulensis Heremi. Forse ancora nel Trecento, in chiusura del codice (f. 161v), furono aggiunti cinque esametri leonini che ribadiscono l'appartenenza del ms. all'Eremo: Hic liber alpensis Heremi fit Camaldulensis,/ quem qui furatur anathematis ense necatur./ Aut qui maioris [reti]net sine mente prioris/ hunc per quinque dies, dapnabilis hac nece fiet./ Delens metrorum mulctetur clade priorum.
Nel codice sono  frequenti le invocazioni e le prove di penna vergate da mani due-trecentesche al margine superiore del recto di vari fogli, oggi in maggioranza evanite; tra queste (ai ff. 31r, 35r, 61r, 67r, 72r, 73r, 75r, 113r, 121r, 127r, 143r, 146r) è ripetuto, spesso più di una volta in ciascun foglio, il nome Guido (es. al f. 127r: i[n] nomine Guido Dei gratia Israel libera me; al f. 113r frater Guido in ecclesia (?)); tra le note non evanite si legge poi al f. 94r, forse di altra mano rispetto a quella di Guido: frater Anricus dictus abas de Sacraria mihi dixit d. Potrebbe essere utile un confronto con il ms. 333 della Biblioteca Città di Arezzo che al f. 31v reca la seguente annotazione: Frater Guido Dei gratia Turritanus episcopus Anricus.
Il ms. è riconoscibile nell'inventario A della biblioteca di Camaldoli al nr. cclxxviii; a f. 2r nota di possesso e segnatura corrispondente all'inventario B: Sacre Eremi Camalduli I(inscript). C(at). omega. 85. La segnatura  è stata poi depennata e sostituita con la segnatura del successivo inventario C: O.III-28, nel quale però il lemma non corrissponde (cfr. Spoglio inventariale nella scheda MEL e Magheri Cataluccio-Fossa, pp. 161 nr. 273, 468 nr. 85).
Il codice giunse nell'odierna sede nel 1809 a seguito delle soppressioni napoleoniche delle corporazioni religiose. La segnatura attuale si legge, vergata a penna e a matita al f. Ir, insieme alla segnatura Cod. 184 (Soppressioni 1809; ripetuta anche a matita al f. 161v come Camaldoli 184) e Sopra la porta 164, annotata a matita (segnatura temporanea della Biblioteca Laurenziana).
Nr. inventario: 207034.

Biblia sacra, f. 1v: Evangelium secundum Lucam
fragm., add.
Vita Martini Turonensis, Sulpicius Severus, ff. 50r-65v

santi

Epistola I ad Eusebium, Sulpicius Severus, ff. 65v-67r
Epistola II ad Aurelium, Sulpicius Severus, ff. 67r-69r
santi

Epistola III ad Bassulam, Sulpicius Severus, ff. 69r-72r
santi

Dialogi III, Sulpicius Severus, ff. 72r-108v
De viris inlustribus, Gennadius Massiliensis, ff. 108v-109r
Libri VIII miraculorum [comprehenduntur: Liber in gloria martyrum, Liber de passione et virtutibus sancti Iuliani martyris, Libri I-IV de virtutibus sancti Martini episcopi, Liber vitae patrum, Liber in gloria confessorum], Gregorius Turonensis episcopus n. 30-11-538/539, m. 594 ca., ff. 109r-113v
mutilo
Sermones [238], Caesarius Arelatensis episcopus n. 470 ca., m. 27-8-542, ff. 114r-115v: 187 - sermo 187
Expositio Evangelii secundum Lucam, Ambrosius Mediolanensis episcopus, ff. 115v-119r
Expositio Evangelii secundum Lucam, Ambrosius Mediolanensis episcopus, ff. 119r-121v
Officium in festo Salvatoris, f. 2r
Collectiones epistolarum et evangeliorum de tempore et de sanctis, Smaragdus Sancti Michaelis Virdunensis abbas fl. 819-830 ca., ff. 121v-125v
Expositio Evangelii secundum Lucam, Ambrosius Mediolanensis episcopus, ff. 125v-126v
Epistola de fide ad Hieronymum, Ambrosius Mediolanensis episcopus pseudo, ff. 126v-128r
Sermones CXI, Maximus I Taurinensis episcopus m. inter a. 408 et 423, ff. 128r-129v: 6 - Sermo 6
Sermones, Augustinus Aurelius pseudo, ff. 129v-130r: 200 - Sermo 200 in natale Iohannis Baptistae V
Sermones CXI, Maximus I Taurinensis episcopus m. inter a. 408 et 423, ff. 130v-131v: 76 - Sermo 76 (Bruni h. 53)
Sermones, Augustinus Aurelius pseudo, ff. 131v-134r: 632 - Sermo in Lucam 10, 38 (Augustin. s. 104 cum additamento)
Sermones CXVI, Maximus Taurinensis episcopus pseudo, ff. 134r-135v: 93 - Sermo 93 in natali plurimorum confessorum
Sermones, Augustinus Aurelius, ff. 135v-137r: Sermo 222
Homiliae XL in Evangelia, Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604, ff. 137r-141v: 27 - Homilia II, 27
Prologus monarchianus in Iohannem, ff. 2v
Sermones CXI, Maximus I Taurinensis episcopus m. inter a. 408 et 423, ff. 141v-142v: 12 - Sermo 12 (Bruni h. 81)
Sermones, Augustinus Aurelius, ff. 142v-143r: Sermo 334
Sermones, Augustinus Aurelius, ff. 143v-144v: Sermo 335
Homiliae XL in Evangelia, Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604, ff. 144v-146v: 35 - Homilia II, 35
lacunoso e mutilo
Orationes duae [Deus qui es sanctorum tuorum splendor], ff. 146v-147r
Sermones, Fulgentius Ruspensis episcopus pseudo, ff. 147v-149r: 3 bis - In natale sancti Stehani II
Sermones CXI, Maximus I Taurinensis episcopus m. inter a. 408 et 423, ff. 149r-150r: 16 - Sermo 16 (Bruni s. 82; PL LVII s. 87)
Homiliae XL in Evangelia, Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604, ff. 150r-151v: 32 - Homilia II, 32
interrotto
Orationes et lectiones [Adsit nobis Domine quaesumus sancta], f. 151v
Homiliae CVIII [= Homiliae CXVIII (CPL 220)], Maximus Taurinensis episcopus pseudo, ff. 152r-154v: 78 - Homilia 78 de eodem s. Eusebio episcopo Vercellensi
Biblia sacra, ff. 3r-34r: Evangelium secundum Iohannem
Homiliae XL in Evangelia, Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604, ff. 155r-156r: 13 - Homilia I, 13
interrotto
Oratio [Exaudi domine praeces nostras], f. 156v
Sermones, Augustinus Aurelius, ff. 157r-159v: Sermo 93
Homiliae XL in Evangelia, Gregorius I papa n. 540 ca., m. 604, ff. 159v-161r: 11 - Homilia I, 11
interrotto
Orationes [Deus qui nos hodie betae illius virginis], f. 161r-v
Biblia sacra, ff. 34v-39v: Evangelium secundum Marcum
Biblia sacra, ff. 40r-46v: Evangelium secundum Lucam
Exaltatio sanctae crucis, ff. 46v-49r
santi

Libri VIII miraculorum [comprehenduntur: Liber in gloria martyrum, Liber de passione et virtutibus sancti Iuliani martyris, Libri I-IV de virtutibus sancti Martini episcopi, Liber vitae patrum, Liber in gloria confessorum], Gregorius Turonensis episcopus n. 30-11-538/539, m. 594 ca., f. 49r-v
Miraculum Pauli
Biblia sacra, f. 49v: Evangelium secundum Lucam
add.

Bibliografia Catalogo manoscritti scelti f. 84r; Del Furia Supplementum (1858) vol. III ff. 237r-241r; Peebles Girolamo (1936) (letteratura secondaria); Peebles Critical Text (1960) p. 469; de Gaiffier Recueil (1977) p. 317 e n. 13; Magheri Cataluccio-Fossa, Biblioteca (1979) pp. 75, 83, 161-162, 239-242 nr. 273, 552; Guglielmetti Testi agiografici (2007) pp. 385-387 nr. 87

Note Il manoscritto presenta nella sua sezione centrale (ff. 50r-109) il corpus agiografico relativo a San Martino dipendente dal testimone - oggi disperso - donato nel 1052 al Capitolo lucchese da Odalrico, prevosto della Chiesa di Reims, che si chiudeva con il lungo colophon passato negli apografi (qui a f. 109r). Il corpus martiniano, colophon compreso, presenta una tradizione piuttosto corposa (elenco in Peebles, Girolamo in bibl.) ma il fatto che questo sia il testimone più antico rende probabile che la copia sia avvenuta proprio a Lucca anche se, vista l'osmosi tra la casa madre camaldolese e il territorio lucchese, è difficile localizzare la mano di copia (vd. Note sulla scrittura). La vicinanza tra la mano che inserisce le aggiunte (f. 1v, f. 49v) e quella dell'eremita Pietro che interviene (verso la fine del sec. XIII) nel ms. London, British Library, Thompson 40 potrebbe provare comunque l'antica presenza del ms. all'eremo.

Responsabile scheda: Gabriella Pomaro; Laura Regnicoli

Scheda derivata da: MEL

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Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 583

sec. XI ex. - XII in. data stimata

Luogo di copia Lucca (sec. XI ex. - XII in.)
membr.
il supporto è spesso, con forte contrasto carne/pelo e con frequenti zone di scalfo ai margini inferiori
ff. III, 143, V'; numerazione recente (sec. XX) a matita al marg. inf. estesa alle due guardie antiche finali I'-II' di recupero (vd. Framm. I), numerate 144-145; ff. I'-II' guardie di recupero; ff. I-III e III'-V' cart. mod.; fascicoli 1-17 (8, ff. 1-136) , 18 (7, ff. 137-143): il fasc. finale, fortemente risarcito dal restauro, manca dell'ultimo foglio, il primo (f. 137) è stato ricucito nel verso sbagliato, creando di conseguenza un'erronea successione nella sequenza pelo/carne (oltreché, ovviamente, nel testo); i fascicoli non hanno alcun segno di ordinamento, solo il terzo e il fasc. 15 presentano un richiamo originario (f. 24v libani; f. 120v omnia serviunt); una numerazione fascicolare progressiva al marg. inf. del foglio iniziale di ogni fascicolo procede regolarmente da 1 a 17, il nr. 18 - a causa dell'errore in fase di restauro - è ora presentato dal f. 137; questa numerazione, non originale, è comunque relativamente antica (sec. XV)

dimensioni: 309 x 192 (f. 16, var.; bordi irreg.); specchio di scrittura: 18 [226] 61 x 10/30 /9 [76] 7 /60: le dimensioni leggermente variabili dei bifogli, a coppie, così come i rapporti cromatici dei supporti evidenziano in più punti che il quaterno è stato formato inserendo uno nell'altro duerni ottenuti dalla piegatura di una pelle unita; rr. 18-19/ ll. 18-19, rigatura a secco: la preparazione a secco è molto semplice, leggera e a volte poco seguibile: ai margini rimangono sempre 42 brevi fori a taglio, sottili e poco equidistanti; a questi corrispondono sia linee tirate per tutto il foglio, che definiscono la rigatura propria dello specchio interno, sia le linee destinate solo alla cornice di glossa (e tirate nelle sole zone marginali); il quadro interno presenta in genere 18/19 ll.; doppie giustificazioni, utilizzate per le iniziali emarginate; la glossa interlineare a volte si dispone ordinatamente tra le due righe di testo, a volte presenta una sistemazione spaziale meno organizzata

scritture e mani minuscola carolina;
note generali sulla scrittura: nell'insieme sono attive tre mani (quattro se si distinguono i ff. 17r-27r l. 5 e 114r-143r), che nel testo si succedono distintamente senza diretta corrispondenza con la fitta chiosatura marginale e interlineare; mano A: ff. 1r-16v (glossa di A ma anche C); mano B: ff. 17r-27r l. 5 (anche qui la glossa è B, C); mano C: ff. 27r l.6 - 113v, 121r-124r, glossa sostanzialmente di B (D?); mano B (D?): ff. 114r-120v, 124v-143r. Il fatto che i piccoli testi prefatori a f. 1v siano tutti della mano A (che è attiva solo nella parte iniziale del manoscritto) fa pensare ad una loro copia preventivata ab origine; la mano C, principale nel testo, è anche la piu utile sotto il profilo dell'analisi grafica, presenta infatti alcuni esiti particolari che indirizzano nettamente verso la zona occidentale della Toscana, in particolare Lucca, quali la accentata (f. 27r l. quartultima, f. 34v l. terzultima, f. 102r, l. 13) e la ti in legatura (con una breve i quasi appesa al tratto secondo della t: f. 27r, l. ultima; f. 102r, l. 5, l.7); sporadica la legatura ct; e cedigliata morfologicamente anch'essa caratteristica, esclusivo uso di et in legatura, rarissimo utilizzo della d tonda, aste di sf, r mai sotto il rigo; queste caratteristiche sono mantenute anche nella scrittura di glossa, che offre però una maggior presenza di d tonda (es. f. 9r marg. est.). La mano A non offre connotazioni particolari mentre B ha un esito ben seguibile di & - ma usa eccezionalmente nel testo anche l'esito tachigrafico -, un presenza sporadica di d tonda (nel testo), una caratteristica legatura ct; nei fogli finali le scelte grafiche più moderne lasciano àdito all'ipotesi di una quarta mano, ipotesi forse scartabile alla luce della scrittura di glossa, dove B utilizza scelte grafiche più moderne, che ben si collegano con le zone di testo a lui attribuite. Come è normale nei rapporti grafici tra testo e glossa quest'ultima è comunque sempre di esecuzione più fluida, con penna a punta fine; qui la et, quando non in chiaro, è quasi sempre in nota tachigrafica e la d è tonda (leggera ondulata e con chiari modelli documentari), i compendi sono frequenti e a volte di tipo insulare; i segni di richiamo ai margini sono di alta competenza


Non si rintracciano altre mani né segni di utilizzo successivo

decorato: l'apparato decorativo è di esecuzione discreta, ma non professionale, probabilmente dovuto ai copisti stessi
Iniziali semplici: iniziali ad inchiostro rosso ad intreccio o con motivi geometrici ai f. 22v, 30r, 49r, 62v, 79v , 95r, 111r, 118r; altrove in rosso con limitate decorazioni floreali (es. f.27v); iniziali semplici, in rosso, emarginati i capoversi; ritocchi di rosso alle maiuscole interne; spazio bianco per la lettera iniziale a f. 2r
rubricato: rubriche di lunghezza variabile, spesso non giustamente valutata nella preliminare preparazione; ritocchi in rosso sia in segni paragrafali interni al testo che ai margini


Legatura moderna in tela marrone con dorso in pelle
Stato di conservazione Da f. 133 danni dovuti all'umidità hanno richiesto diffusi risarcimenti, specie al margine superiore, dove è caduta la numerazione continua dei salmi apposta da mano del sec. XVII; il fasc. finale, probabilmente ridotto a fogli sciolti è stato ricostruito dal restauro

Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XIV-XIX in.)
Precedenti segnature lxxvi, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (a. 1406); Q.III-15, Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam (sec. XVII ex. - XVIII in.)
Storia del manoscritto
A f. IV: Hic liber est Camald. Eremi.qui furatur anathema sit (sec. XIV). A f. 143r: Hic liber alpensis eremi fit Camaldulensis / quem qui furatur anathematis ense necatur (sec. XV).
Il ms. è identificabile già nell'inventario A (cfr. Spoglio inventariale e Magheri Cataluccio-Fossa, p. 146 nr. 77); a f .2r marg. sup. la segnatura corrisponde all'inventario C: Inscrip. Catal(og)o S.E.C. Q. III-15 (ibid., p. 493).
A f. IV r a matita (sec. XIX): Cassa A Cod. 172.33 e il titolo Anonimi glossa in Psalterium.
A f. 145v, nr. d'inventario: 207092.

Praefationes et liturgica quaedam, f. 1v
Psalterium, ff. 2r-142r
Glossa discontinua in psalmos [et erit tamquam lignum], ff. 2r-142r
Cantica, ff. 142r-143v
Is. 12
Glossae in Isaiam [Ego dixi: si modo], ff. 142r-143v

Bibliografia Del Furia Supplementum (1858) vol. III f. 341r; Magheri Cataluccio-Fossa, Biblioteca (1979) pp. 76-77, 146, 180, 182

Spoglio inventariale
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario A]77- lxxvij Jtem psalterium closatum, quj incipit: Beatus uir, et finit: domine uim patior responde pro me, in cartis pecudinis et tabulis.
Camaldoli (Arezzo) - Eremo. [Inventario C]15- [Q.III] Anonimi Glossa ad Psalterium usque ad psalmum 104.

Frammento I sec. XII. 1 data stimata
membr.
ff. 2; due fogli consecutivi non solidali; apertura lato carne e sequenza testuale esatta
dimensioni: 292 x 193 (f. I'; scalfo al marg. inf. est.); 293 x 190 (f. II'); specchio di scrittura: 24 [219 /13] 45 x 56 [117 ]16 (dall'est. verso l'int., marg. interno poco mensurabile); rr. 30/ll. 30 + 4 righe supplementari per la parte neumatica (f. II'v): la rigatura a secco, valutando l'andamento dei ff. I'r, II'r (con zona neumatica in fondo e, per f. I'r anche in testa) e del f. II'v, non musicato, doveva prevedere una rigatura di base di 30 ll. equidistanti (mm 7) e, in piede altre 4 linee ravvicinate (mm 3/4) per l'eventuale parte musicata; laddove questa cade nel mezzo del foglio è stata invece effettuata una supplementare rigatura che divide le righe preesistenti


Notazione musicale

Ente possessore Camaldoli (Arezzo), Eremo OSBCam

Psalterium liturgicum, ff. I'-II'
framm.

Note Il manoscritto, un salterio glossato databile sullo scorcio del sec. XI o ai primi anni del sec. XII, è collegabile con un ambiente di buona competenza grafica e rinvia, per questo aspetto, a zona lucchese. La presenza di tre mani in collaborazione e la compostezza della fitta glossatura, marginale e interlineare, priva di correzioni o risistemazioni successive al momento di copia, non esclude che possa trattarsi di prodotto professionale esterno a scriptoria monastici, data la presenza di botteghe nel territorio lucchese. Nessun segno di utilizzo in periodo successivo né di presenza all'eremo precedente al sec. XIV.

Responsabile scheda: Gabriella Pomaro

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