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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Italia Emilia Romagna in Manoscritti
Italia Emilia Romagna
Trovati 29 records. Pagina 1 di 3123


Descrizione desunta
Deperdito

Arezzo, Archivio Diocesano e Capitolare Duomo I

sec. XVI in. data stimata

Luogo di copia Emilia Romagna (?) (a. 1502); Toscana (?) (a. 1502)
membr.
ff. I, 229; numerazione recente a matita, che numera 1-229; f. I cart. moderno; fascicoli 1-28 (8), 29 (5): il fasc. 29, in origine un ternione, manca dell'ultimo foglio
dimensioni: 570 x 395; specchio di scrittura: 390 x 230; rr. 20/ll. 20

decorato: le miniature del corale sono state attribuite da Gabriella Angioli (cfr. in bibl. Lazzi Codici miniati) alla bottega fiorentina di Iacopo di Filippo de' Medici detto l'Argenta
Iniziali filigranate; Iniziali decorate
rubricato

Notazione musicale: tetragrammi ad inchiostro rosso con notazione quadrata ad inchiostro nero

Legatura originale (sec. XVI) in pelle marrone su assi di legno, con cantonali e borchie

Sottoscritto / Colophon
A f. 229r: Hoc clarum opus scriptum est et notatum per me dominum Ambrosium de Martignonibus de Cremona anno Domini 15°II ac perfectum die vigesima secunda mensis februarii procuratione et impensa eximii decretorum doctoris domini Donati Marinellis archidiaconi Aretini et per eum dedicatum ecclesie Aretine. Ad laudem omnipotentis Dei et beati Donati martiris eiusdem ecclesie patroni confectoris.
Ente possessore Arezzo, S. Donato, cattedrale (SS. Stefano e Maria, cattedrale) (post XVI in. - 1975)
Stemma
Nomi Donatus Marinellis archidiaconus (fl. XV -XVI), committente (sec. XVI in.); Ambrosius de Martignonibus (ca. XV ultimo quarto-XVI primo quarto), copista (sec. XVI in.); Iacopo Filippo Medici detto l'Argenta, miniatore (sec. sec. XVI in.); Cosimo dei Pazzi (a. 1466-1513), possessore (sec. XVI in.)
Storia del manoscritto
La data espressa nel colophon a f. 229r (15°11) è risultata per evidenti ragioni di difficile interpretazione, per cui essa è stata talora intepretata come 1502 (cfr. in bibl. Lazzi Codici miniati), talora come 1511 (cfr. nota sulla controguardia anteriore). Nell'impossibilità di verificare materialmente il colophon del corale, in quanto deperdito, è preferibile mantenere genericamente come data il sec. XVI in. Tuttavia è da precisare che il corale fu donato dall'arcidiacono Donato Marinelli di Arezzo a Cosimo de' Pazzi, vescovo di Arezzo dal 1497 al 1508, per cui la data del 1502 sembra avere maggiori fondamenti rispetto a quella del 1511.
Sulla controguardia anteriore (del 1891) nota con indice del contenuto di mano dell'archivista Luigi Lallini, con aggiunta la notizia di un restauro effettuato dal mansionario Francesco Martelli. Lo scriptor Ambrogio Martignoni, copista di origine cremonese ma attivo nei primi decenni del sec. XVI in ambito ferrarese, ha firmato anche un Antifonario conservato presso il Duomo di Ferrara (cfr. in bibl. Lombardi Corali, p. 387).
Ai ff. 1r e 3r doppio stemma della famiglia Marinelli; a f. 3r stemma della famiglia Pazzi e stemma del Capitolo del Duomo di Arezzo.
Il corale è stato rubato dal Museo diocesano, dove era esposto al pubblico, nel 1975.

Psalterium, ff. 1r-229r

Bibliografia Pasqui-Viviani Guida di Arezzo (1925) (passim); Salmi Intorno al Cicognara (1926) pp. 217-223; Salmi Pittura a Ferrara (1961) p. 42; Lombardi Corali (1982) (letteratura secondaria); Lazzi Codici miniati (1990) pp. 83-86

Note scheda originaria a c. di Patrizia Stoppacci; revisione 2018

Responsabile scheda: CODEX

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Descrizione diretta

Arezzo, Archivio Diocesano e Capitolare Duomo K

sec. XVI in. data stimata

Luogo di copia Emilia Romagna (?) (sec. XVI in.); Toscana (?) (sec. XVI in.)
membr.
ff. I, 121, I'; numerazione recente a matita sul margine inferiore da 1 a 121; i ff. I e I' sono membr. originali (sec. XVI in.); il f. I' è dimidiato; fascicoli 1-15 (8), 16 (1): il fasc. 16 è il residuo di un quaterno; i fascicoli presentano una numerazione a registro da a fino a p
dimensioni: 580 x 404; specchio di scrittura: 60 [375] 145 x 50/7 [230] 7/110; rr. 42/ll. 7 - 7 tetr.

decorato: le miniature presenti nel corale sono state attribuite da Gabriella Angioli (cfr. Lazzi Codici miniati, in bibl.) a scuola miniatoria fiorentina e ricondotte alla bottega di Giovanni Boccardi, detto il Boccardino (come i corali dell'Archivio capitolare segnati L e M, provenienti da Santa Flora e Lucilla di Arezzo)
Iniziali filigranate; Iniziali figurate; Iniziali decorate: a ff. 1r e 95r iniziali figurate con oro e fregio a cornice sui quattro lati; a f. 35 fregio a cornice su due lati; iniziali decorate con oro
rubricato

Notazione musicale: sistema di sette tetragrammi ad inchiostro rosso con notazione quadrata ad inchiostro nero

Legatura moderna (sec. XVI) in pelle marrone impressa su assi di legno, con cantonali metallici originali, con dorso semidistaccato dalla compagine del ms., con restauro ottocentesco
Stato di conservazione
Il dorso della legatura e i fascicoli sono semislegati. Si rende necessario il consolidamento della legatura e dei fascicoli

Ente possessore Arezzo, S. Donato, cattedrale (SS. Stefano e Maria, cattedrale) (post XVI in.)
Stemma
Nomi Donatus Marinellis archidiaconus (fl. XV -XVI), committente (sec. XVI in.); Ambrosius de Martignonibus (ca. XV ultimo quarto-XVI primo quarto), copista (sec. XVI in.); Giovanni di Giuliano (Boccardino Vecchio) pittore e miniatore (a. 1460-1529), miniatore (sec. XVI in.); Cosimo dei Pazzi (a. 1466-1513), possessore (sec. XVI in.)
Storia del manoscritto
Sul dorso cartellini cart. con contenuto e segnatura moderna (sec. XIX): Hymnorum vetustorum. A. MDXI; K. A f. Iv cartellino cart. (sec. XIX): Duomo di Arezzo n° 8 codici segnati A, B, D, F, G, H, I, K; N.R. 225; N.I. 220. Sempre a f. Iv (del 1891) annotazione e indice del contenuto di mano dell'archivista Luigi Lallini, con notizia di un restauro effettuato dal mansionario Francesco Martelli. Nella nota viene messo in evidenza il legame esistente tra il presente Innario e il Salterio segnato I (rubato dal Museo diocesano nel 1975), entrambi dotati sul f. 1r degli stemmi della famiglia Marinelli e del vescovo Cosimo de' Pazzi e dunque riconducibili ad una stessa committenza.
Il corale fu commissionato dall'arcidiacono Donato Marinelli di Arezzo (come si deduce dal duplice scudo inserito lungo il margine inferiore del f. 1r), copiato per mano dello scriptor Ambrogio Martignoni (vd. colophon del ms. Arezzo, Archivio capitolare, Duomo I) e donato al fiorentino Cosimo de' Pazzi, vescovo di Arezzo tra il 1497 e il 1508 e quindi acquisito dal Capitolo del Duomo di Arezzo: si veda al centro del fregio, in alto, lo stemma del Capitolo della Cattedrale di Arezzo. La data proposta sul dorso MDXI non trova corrispondenze all'interno del ms. ed è stata probabilmente ricavata dal colophon collocato al f. 229r del Salterio I (non più verificabile in quanto il codice in questione è deperdito). La datazione del corale è dunque circoscrivibile al periodo dell'episcopato di Cosimo de' Pazzi (1497-1508); cfr. al riguardo anche la scheda del Salterio I.
La festività di san Donato è posta in forte rilievo (ff. 95r-97v) anche da un punto di vista miniaturistico.
Il corale è attualmente esposto presso il Museo diocesano di Arezzo.

Hymnarium, ff. 1r-121v
mutilo

Bibliografia Lazzi Codici miniati (1990) pp. 89-91; Iter Liturgicum Italicum (1999) p. 9

Note scheda originaria a c. di Patrizia Stoppacci; revisione 2018

Responsabile scheda: CODEX

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Descrizione desunta

Bologna, Biblioteca Universitaria 591 (Ital. 470)

Bo7
Composito

sec. XV seconda metà (U.C. I) data stimata; sec. XV ex. (U.C. II)
cart.
ff. II, 54 + 8, I'; numerazione moderna saltuaria a lapis 1-62
disposizione del testo: versi incolonnati


Legatura in cartone rivestito di pergamena

Storia del manoscritto
Precedenti segnature: «242», «Aula II A». A f. Ir si legge l'indicazione della provenienza Amadei

Bibliografia IMBI (1910) vol. XVII pp. 141-2 (con tavola); De Robertis Censimento I (1960) p. 161 (n. 10) (con bibliografia precedente); De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* pp. 47-8 (con tavola parziale); Bertelli La Commedia (2007) p. 127 (con tavola parziale); Malato-Mazzucchi Cens. Commenti (2011) pp. 454-5 (n. 27)

U.C. I sec. XV, seconda metà data stimata

Luogo di copia Emilia Romagna (?) (sec. XV seconda metà)
cart.
ff. 54; numerazione complessiva del codice 1-54; bianco il f. 38v (cfr. infra); fascicoli I-III (8), IV (13), V (10), VI (7): sciolto il f. 25
dimensioni: mm. 180 × 130

note generali sulla scrittura: l'unità codicologica è esemplata da una mano principlae, a, in littera antiqua, responsabile dei ff. 1r-54v; secondo Bertelli una mano recenziore, b, al f. 38r, copia il testo di una preghiera in latino (cfr. Bertelli La Commedia, p. 127, secondo Malato-Mazzucchi Cens. Commenti, pp. 454-5 a f. 38v, che dice però essere bianco). Secondo De Robertis a f. 27v è presente un'aggiunta di mano differente (cfr. De Robertis, Dante. Rime, I* p. 47)


Bertelli colloca la copia nella seconda metà del sec. XV in Emilia (Bertelli La Commedia, p. 127)

Presenza di note / correzioni
note e correzioni di mano del copista a

Iniziali: le iniziali non sono state realizzate
rubricato



U.C. II sec. XV ex. data stimata
cart.
ff. 8; numerazione complessiva del codice 55-62
dimensioni: mm. 175 × 120

note generali sulla scrittura: l'unità codicologica è esemplata da una sola mano in bastarda all'antica


Iniziali: le iniziali non sono state realizzate


Note Fonte dei dati: bibliografia [18.08.2021]

Regesto U.C. I, ff. 1r-4v: Sermo de Passione Iesu Christi - ff. 5r-35v: excerpta dalla Commedia con postille latine (ai ff. 9r-30v glosse alla Commedia; al f. 19v un distico latino tratto da Ovidio e due terzine adespote ma di Francesco Petrarca) - ff. 36r-38r: rime per lo più adespote, tra cui attribuito a Dante «Molti volendo dir che fosse amore», rime di Francesco Petrarca e Malatesta Malatesti e una preghiera in latino - f. 38v: bianco - ff. 39r-43v: excerpta da poeti latini - ff. 44r-54v: frammento del commento alla Commedia del Falso Boccaccio - U.C. II, ff. 55r-62v: rime adespote, tra cui un testo di Leonardo Giustinian e uno di Angelo Poliziano, esametri latini

Responsabile scheda: Irene Tani

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Descrizione desunta

Castagnolo Minore, Archivio parrocchiale

sec. XIII ex. - XIV in.

Luogo di copia Emilia Romagna (?)
membr.

Lingua copisti Provenzale



Raimon de Miraval ...1190-1229...

Regesto Frammento di canzoniere provenzale Cm.

Responsabile scheda: Federico Saviotti

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Descrizione diretta

Chantilly, Bibliothèque et Archives du Château 470 (703)

Cha

sec. XIII ex. data stimata

Luogo di copia Emilia Romagna
membr.
I g. ant. cart. + 68 cc. + I g. post. cart.; assente; Il verso della guardia anteriore contiene la trascrizione di due preghiere alla Vergine. Nel marg. inf. si legge, in scrittura corsiva moderna: Heliog. Dujardin Bibl. de Lyon, ms. 584, fol. 14.; fascicoli 2 quinioni (1-10, 11-20) + 6 quaternioni (21-28, 29-36, 37-44, 45-52, 53-60, 61-68).: Presenza di parole di richiamo in calce all'ultima carta di ciascun fascicolo.
dimensioni: cm 30,2 x 20,5; Ciascuna delle due colonne conta 44 versi (con 1 verso per riga), eccezion fatta per c. 1r, dove i vv. della prima colonna sono 41, giacché l'incipit del ms. occupa 4 rr.
disposizione del testo: Il testo della Chanson d'Aspremont è disposto su due colonne. Le iniziali di lassa sono decorate e non c'è nessuna miniatura.

scritture e mani alittera textualis; ; Si tratta del copista principale: trascrive il testo e verga le istruzioni per il miniatore.
aminuscola corsiva; ; La corsiva è utilizzata solo per la redazione delle note per il decoratore.
b;
bcancelleresca;
clittera textualis;
note generali sulla scrittura: Mano a: gotichetta italiana di modulo piccolo per il testo della chanson, minuscola corsiva per le note ad uso del decoratore.


Lingua copisti italiano; francese; Provenzale
Area dialettale a Emiliano; b Padano; c Ferrarese (?)
Pur nella vacanza di elementi decisivi, si propone per il copista principale (qui denominato a, responsabile anche della confezione dei altri tre mss. a questo collegati) una localizzazione emiliana. A sostegno dell'ipotesi, si dà qui di seguito un regesto di fenomeni grafico-fonetici che, nell'insieme, potrebbero dirsi significativi: 1) Elevatissima incidenza della metafonesi da -I: aringi, barun(i), bastuni, clirigi (?), dui, igli, paricli, quî, quigli, ri (< *RĒGI), ruti, trombaduri, çuveni. 2) Prevalenza di forme anafonetiche (consiglio, meraviglia) su quelle non anafonetiche (si registra il solo arengi, cong. pres. 3° sing.). 3) Resistenza delle dentali intervocaliche (diversamente da quanto accade, di norma, nei volgari lombardo occid. e veneti): abade, armado, atendado, charegadi, lado etc. 4) Esito generalizzato ed esclusivo di LJ latino in laterale palatale (grafia: gl): batagla, consiglo, meravigle, miglor, mogle, pavaglone, semiglante etc. 5) Vasta conservazione dei nessi latini cons. + L: BL: blancho/-e, semblança. CL: apareclate, clirigi, orecla, paricli. FL: flume.PL: c(h)onpleda, plen/-o/-a. 6) Ridotta incidenza della caduta delle vocali atone finali (corposa nei volgari lombardi e nel trevisano-bellunese, ben attestata in veronese), che si osserva - una volta discriminato l'influsso della scripta galloromanza - soltanto dopo liquida o nasale, e comunque in scarsa misura: dopo n, m: barun, cristiam, saraxin, plen; dopo l/r: chaval, chavaler, lor, mesaçer. Nella scripta (pienamente trecentesca) del copista c, che trascrive "in pulito", e in inchiostro rosso a mo' di rubrica, le note per il decoratore del primo scriba, spicca forse, da un fondo linguistico sempre emiliano, qualche spia di volgare ferrarese: 1) ILJ > j: meravia; 2) o atona > u (dav. a nasale): sumigliente; 3) -g- estirpatore di iato dopo caduta della dentale intervocalica: anciga, ancigan < *ancia, ancian < ancida, ancidan (ma il fenomeno, in area emiliana, è presente anche a Modena e, sparuto, a Bologna).

Presenza di note
Indicazioni, assai dettagliate, per il miniatore (cfr. Descrizione linguistica).

decorato: L'unica decorazione presente è quella della filigranatura delle lettere iniziali di lassa, alternatamente rosse o blu con filigrana a sottili volute lineari dell'altro colore. Il verso incipitario, alla maniera degli incipit di alcuni codici giuridici bolognesi del sec. XIII, è scritto tutto maiuscolo, con lettere alternatamente rosse e blu incolonnate su quattro righe, e dunque predisposte per una lettura, oltre che da sinistra verso destra, dall'alto verso il basso.


Legatura In vitello fulvo, del sec. XVIII, con dorso ornato di fregi dorati. Sempre sul dorso, un tassello di marocchino fulvo reca il titolo: "ROMAN / DE / CHARLEM / MSS / DU XII / SIECLE".
Stato di conservazione Molto buono.

Sottoscritto
Sottoscrizione del copista: per me joh(ann)em jacobi.
Ente possessore Ferrara, Biblioteca Estense
Precedenti segnature 703
Storia del manoscritto
Origini. Confezionato in area emiliana, può darsi bolognese, tra la fine del sec. XIII e l'inizio del successivo, il manoscritto è forse precocemente migrato a Ferrara, nella biblioteca degli Estensi. A tale proposito, non è improbabile che il "liber dictus Aspero monte in membranis" di 70 cc. (forse 68 scritte + 2 di guardia), censito nell'inventario redatto nel 1488 durante il ducato di Ercole I, coincida con il nostro manoscritto: che forse, anzi, si trova già a Ferrara negli anni Trenta dello stesso secolo, se è plausibile la sua identificazione con il "Libro [...] chiamado l'Aspromonte, coverto de churame negro" inserito nel catalogo redatto, nel 1437, sotto Nicolò. Storia recente. Inserito (con il n. 3205) nella lista dei libri di Félix Solar messi all'incanto nel 1860, il codice fu acquistato nel 1861 dal libraio inglese Boone per conto dell'inquilino del castello di Chantilly, Henri d'Orléans duca d'Aumale, allora in esilio in Inghilterra.

Chanson d'Aspremont, 1r-68v
Habito laudevele in cui persona posa, Orso Orsini, 68v
Nulhs om no val ni deu esser prezatz, Guilhem Montanhagol, 68v

Bibliografia Boni, Manoscritto; Boni, <i>Postille; Pezzi, Versione inedita; Rajna, Ricordi

Regesto Chanson d'Aspremont (mano a); Guilhem Montanhagol, Nuls hom no val ni deu esser prezatz, Orso Orsini, Habito laudevele in cui persona posa (mano b).

Responsabile scheda: Giuseppe Mascherpa

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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ottob. lat. 1194

sec. XV terzo quarto

Luogo di copia Emilia Romagna
cart.
ff. I, 159, I'


Nomi Antonius Tridento, copista; Bartholomaeus Ghisilardus, possessore; Iohannes Angelus ab Altaempe dux, possessore

Orthographia [2 recensiones, a. 1418 et a. 1422], Gasparinus Barzizza n. 1360 ca., m. 1431, ff. 1v-157v

Bibliografia Barbero L'«Orthographia» pp. 166-9; Kristeller Iter Italicum (1967) vol. II p. 416

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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ottob. lat. 1850

Composito


membr.
ff. I, 75


Nomi Petrus Barotius episcopus, possessore; Andreas Coner, possessore; Marcello Cervini (1501-1555), possessore; Guglielmo Sirleto cardinale (n. 1514, m. 1585), possessore; Giovanni Angelo d' Altemps duca (m. 1620), possessore

Bibliografia Kristeller Iter Italicum vol. II p. 433; Wielockx Quelques remarques (1989)

U.C. I
ff. 1-7


Storia del manoscritto
Incunabolo del 1494

U.C. II
autografo
sec. XIII
membr.
ff. 7b-64


Nomi Guillelmus de Moerbeke, autografo di (?)

Catoptrica [opus Heronis Alexandrini (Ptolomaei pseudo); translatio ex graeco exarata 31.12.1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 60rb-61vb
Catoptrica, Heron Alexandrinus, ff. 60rb-61vb
translatio Guillelmi de Moerbeke
Circuli dimensio [opus Archimedis; translatio ex graeco], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 22vb-23ra
Commentarii in libros Archimedis De sphaera et cylindro, Eutocius Ascalonius n. 480 ca., ff. 34ra-44vb
translatio Guillelmi de Moerbeke
Commentarius in libros Archimedis De planorum aequilibriis, Eutocius Ascalonius n. 480 ca., ff. 53ra-55rb
translatio Guillelmi de Moerbeke
De analemmate [opus Ptolomaei Claudii; translatio ex graeco exarata a. 1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 62ra-64vb
De analemmate, Ptolomaeus Claudius, ff. 62ra-64vb
translatio Guillelmi de Moerbeke
De centris gravium vel de planis eque repentibus [opus Archimedis; translatio ex graeco exarata a. 1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 17ra-20va
De conoidibus et sphaeroidibus, Archimedes, ff. 45ra-52vb
translatio Guillelmi de Moerbeke
De conoydalibus et speroydalibus [opus Archimedis; translatio ex graeco exarata a. 13.11.1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 45ra-52vb
De corporibus fluitantibus, Archimedes, ff. 55va-60ra
translatio Guillelmi de Moerbeke
De insidentibus aquae [opus Archimedis; translatio ex graeco exarata a. 10.12.1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 55va-60ra
De quadratura parabolae, Archimedes, ff. 20va-22va
translatio Guillelmi de Moerbeke
De quadratura parabole [opus Archimedis; translatio ex graeco exarata a. 1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 20va-22va
De quam pluribus theorematibus (de figuris elicis) [opus Archimedis; translatio ex graeco exarata a. 1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 11va-16vb
De speculis comburentibus, Alhazen n. 965 ca., m. 1040 ca., ff. 8ra-9vb
De speculis comburentibus [opus Alhazeni; translatio ex arabico], Gerhardus Cremonensis n. 1114, m. 1187, ff. 8ra-9vb
De sphaera et cylindro, Archimedes, ff. 23va-33vb
translatio Guillelmi de Moerbeke
De sphera et cylindro [opus Archimedis; translatio ex graeco exarata 25.9.1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 23va-33vb
De spiralibus, Archimedes, ff. 11va-16vb
translatio Guillelmi de Moerbeke
Dimensio circuli, Archimedes, ff. 22vb-23ra
translatio Guillelmi de Moerbeke
Rememoracio in librum Archimedis de spera et cylindro [opus Euthocii Ascalonitae; translatio ex graeco exarata a. 23.10.1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 34ra-44vb
Rememoracio in primum librum Archymedis de eque repentibus [opus Euthocii Ascalonitae; translatio ex graeco exarata a. 21.11.1269], Guillelmus de Moerbeke n. 1215 ca., m. 1286, ff. 53ra-55rb

U.C. III sec. XIII-XIV

Luogo di copia Italia; Emilia Romagna (?); Veneto (?)
membr.
ff. 65-75



Perspectiva communis, Iohannes Pecham n. 1225/1230 ca., m. 8-12-1292, ff. 65-75
abbreviatio

Risorse esterne collegate
Ptolemaeus Arabus et Latinus

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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ross. 232

sec. XV terzo quarto

Luogo di copia Emilia Romagna (?)
membr.
ff, XXXII, 253, XXXII'; guardie cartacee
dimensioni: 275 x 195
disposizione del testo: piena pagina

decorato



Bibliografia Catalogo Rossiani (2014) pp. 382-3, 1496

Regesto Pontificale Romanum

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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Ross. 693


datato
a. 1427

Luogo di copia Emilia Romagna
cart.
ff. VIII, 221, V
dimensioni: 304 x 215
disposizione del testo: 2 colonne

decorato


Sottoscritto
Nomi Heinricum de Meynungen, copista; Priamus de Sacrato de Ferraria, committente

Commentarium in librum Porphyrii De quinque universalibus, Albertus Magnus n. 1200 ca., m. 15-11-1280
Commentarium in librum sex Principiorum Gilberti Porretani, Albertus Magnus n. 1200 ca., m. 15-11-1280
De praedicamentis, Albertus Magnus n. 1200 ca., m. 15-11-1280, ff. 70r-151r

Bibliografia Albertus Magnus Opp. I-IA (2004) p. IX; Albertus Magnus Opp. I-II (2006) pp. XVI, XXXII; Albertus Magnus Opp. I 1B (2013) p. VIII; Catalogo Rossiani (2014) pp. 1069-70, 1743

Note olim X 73

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Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3908

sec. XV secondo quarto
Note datazione Cat. Pellegrin p. 374: sec. XV (per l'intero codice)

Luogo di copia Emilia Romagna (?); Italia settentrionale
ff. 257
dimensioni: 310 x 215


Ente possessore Roma, Biblioteca Vaticana
Nomi Iohannes Tortellius (n. 1400 ca., m. 26-4-1466), copista in parte, possessore e aggiunte di

Carmen ad Laurentium Vallam, Hieronymus Cinna saec. XV, f. 6 bis
parvula charta inserta inter ff. 6-7
Epigramma ad Hieronymum Cinna, Laurentius Valla n. 1407, m. 1-8-1457
Epistola ad Iohannem Tortellium, Gaspar Sighicelli v. 1419, m. 10-9-1457, f. 205r-v
Epistola ad Iohannem Tortellium [a. 1449], Vianisius protonotarius v. 1447, m. 1475, f. 209v
Epistolae ad Iohannem Tortellium [5; aa. 1446-1448], Albertus Gryphonus v. 1446-1459, ff. 150r-v (146v), 154r-155v (150v-151v)
Epistolae ad Iohannem Tortellium Aretinum [ab a. 1445 usque ad a. 1450 conscriptae], Augustinus Scanella m. 1450, ff. 17r-57v (18r-58v), 63r-v
Epistolae ad Iohannem Tortellium [5; aa. 1448-1452], Gaspar Veronensis n. 1400 ca., m. 1474, ff. 137r-139v (135r-137r), 144r-v (142r)
idem manuscriptus offert (f. 177r) epistolam Mathei Porcari ad auctorem nostrum missam
Epistolae ad Iohannem Tortellium [2; Bononiae 1451], Iacobus Mucius Perleo Ariminensis v. 1450-1489, ff. 143r-v (141r), 160r-v (155v)
Epistolae ad Iohannem Tortellium [3; a. 1448], Laurentius Mutinensis v. 1447-1448, ff. 151r-v (147r), 204r-v (194r)
Epistolae ad Iohannem Tortellium [3; aa. 1447-1449], Laurentius Vulpes v. 1447-1449, f. 197r-v (187r)
Epistolae ad Iohannem Tortellium [5], Lianorus Lianorius n. 1425 ca., m. 4-5-1477, ff. 207r-v (196r), 209r-v, 210r-v, 215r-216v (201r-202r)
Epistolae ad Iohannem Tortellium [3; aa. 1446 et 1450], Thaddaeus frater OSM n. 1430 ca., m. 1468/1469, ff. 71r-72v (69r-70v), 82v (80r)
Epistolae ad Iohannem Tortellum [4], Bartholomaeus Rattus fl. saec. XV med., ff. 195r-v (185r), 206r-v (195r)
Epistolae [35], Andreas Contrarius m. 1472 ca.
Epistolae et orationes, Ambrosius Traversarius n. 16-9-1386, m. 21-10-1439
Epistolae, Franciscus Castilionensis v. 1438, m. 29-5-1484, f. 151r-v (147r)
Iohanni Tortellio (9.2.1449)
Epistolae, Iannotius Manettus n. 5-6-1396, m. 27-10-1459
Epistolae, Nicolaus Perottus n. 1429/1430, m. 14/15-12-1480, ff. 152r-v (148r-v), 163r-165v (157r-159r), 168r-v (162r), 236r-v (222r-v)
Epistolae ad Iohannem Tortellium
Epistolae, Nicolaus Vulpes v. 1446-1451, ff. 73r-74v (71r-72r), 81r-v (79r), 83r-118r (81r-116r), 186r-v (176r)
ff. 83r-113v: Epistolae ad Iohannem Tortellium; ff. 114r-118r: Epistola ad Franciscum Barbadicum
Epistolae, Philippus Fabri OSM n. saec. XV in., m. 1449, ff. 65r-70v (67r-68v), 75r-80v (73r-78r), 82r-v (80r)
Genealogiae deorum gentilium, Iohannes Boccaccius n. 1313, m. 21-12-1375, ff. 3r-4r
excerptum
Ilias [opus Homeri; translatio metrica ex graeco], Horatius Romanus fl. 1453-1456, m. 1467 ca., f. 173r-v
specimen translationis libri I destinatum ad Iohannem Tortellium cubicularium pontificium, inscriptum: «Homeri in latinum versi per Oratium (Romanum) liber primus»
Iste confessor Domino dicatus, f. 183r-v (173r-v)
Orthographia [2 recensiones, a. 1418 et a. 1422], Gasparinus Barzizza n. 1360 ca., m. 1431, ff. 10r-16v (11r-17v)
porzione della parte prima

Bibliografia Barbero L'«Orthographia» pp. 164-5; Kristeller Iter Italicum (1967) vol. II p. 365; MCLBV III 2 (2010) pp. 374-5

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