Descrizione desunta
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 564
sec. XIV primo quarto data stimataNote datazione secondo-terzo decennio del secolo, in base all'apparato decorativoLuogo di copia Firenze (?) (sec. XIV primo quarto); Pisa (?) (sec. XIV primo quarto) membr. ff. I, 227, II'; numerazione mod. integrata da rec. in alto; f. I membr. antico; ff. I'-II' cart. mod.; fascicoli 1 - 18 (12), 13 (11): tutti i fascicoli (tranne l'ultimo, privo del foglio finale) hanno il richiamo in fine incorniciati a penna ad inchiostro rosso e blu dimensioni: 340 x 244; specchio di scrittura: 10 / 6 /11 [219] 94 x 31 [69 (12) 69] 63 (f. 157r); rr. 43 / ll. 42 (f. 156v, solo glossa) rr. 43 /ll. 21 (f. 211ra, col. di testo biblico), rigatura a secco disposizione del testo: il testo biblico, di modulo doppio rispetto alla glossa, utilizza due righe, senza preparazione particolare; conseguentemente, quando occupa tutta la colonna, rimane una riga vuota o in testa o in piedescritture e mani littera textualis; Italia Toscana note generali sulla scrittura: a questa mano, che usa competentemente una littera textualis non semplificata, piuttosto pesante, con alternanza di d diritto e tondo, si devono tutti e quattro i volumi dell'opera (Conv. Soppr. 564, 566, 568, 572). Data l'attribuzione (non da tutti, però, condivisa) dell'importante apparato decorativo a scuola pisana (vd. infra ), Pisa potrebbe essere il luogo di origine del manufatto, per quanto il copista risulti più precisamente vicino a prodotti coevi fiorentini. decorato: La decorazione viene concordemente attribuita al miniatore Pisano Francesco Traini e accostata a quella, analogamente attribuitagli, del Breviario di Eufrasia (ms. BML Strozzi 11) scritto nel 1326 per la badessa pisana Eufrasia dei Lanfranchi. E' da notare però che, se ad un esame autoptico l'identità del decoratore dei due manoscritti in questione appare evidente, il copista del breviario si dichiara ed è fiorentino (Strozzi 11, f. 566ra: Vivat in celis Donatus ser Succhari de Florentia ... Hoc opus factum est anno Domini nostri Iesu Christi MCCCXXVI de mense februarii existente abbatissa domina Eufraxia filia olim domini Iohannis Chirbi de Lanfrancorum de civitate Pisana ). La formazione del Traini non è accertata e potrebbe essere anche fiorentina; inoltre una parte della critica recente (vd.la voce a cura di Silvia Giorgi in DBMI, pp. 960-962) non accetta la proposta attributiva; in conclusione le varie proposte avanzate chiedono una ulteriore verifica con l'esame dei dati codicologici oltre che artistici. Iniziali filigranate; Iniziali decorate; Iniziali miniate: F. 1ra iniziale decorata su fondo oro; f. 1va iniziale figurata (apostolo) su fondo oro; f. 2va iniziale figurata (apostolo in cattedra e simbolo); iniziali decorate con bordure fogliate marginali all'inizio di ogni capitolo; iniziali filigranate; filigranate alternativamente in rosso e blu rubricato: rubriche, paragrafi alternativamente in rosso e blu; titoli correnti in maiuscole miste ad inchiostro rosso e bluLegatura antica (sec. XVI) in pelle impressa restaurata in epoca moderna, perse le parti metalliche ed i fermagli, all'esterno del piatto poster. resti di un cartellino cartaceo antico e segni di catenatura.Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV primo quarto - XIX in.)Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), bibliotecario (sec. XIV med.); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore (sec. XIV primo quarto)Storia del manoscritto A f. Iv, in scrittura diplomatica coeva al manoscritto, piuttosto artificiosa e caratterizzata da una r scendente sotto il rigo: Iste liber est (est: scritto nell'interl. sup.) conventus sancte Marie Novelle fratrum ordinis predicatorum de Florentia. La stessa mano prosegue al rigo successivo con una scrittura più ordinaria, con peso e modulo minori: Necesse est ut qui officio predicationis excubat a sacre lectionis studio non recedat. Gregorius in Pastorali . Questa mano è fortemente avvicinabile a quella che verga la nota di possesso e di dono nel ms. BNF Conv. Soppr. F.3.1126 che è sensatamente attribuibile a Iacopo Passavanti, che sappiamo aver ricoperto il ruolo di bibliotecario nel convento fiorentino (vd. scheda) Più sotto compare la collocazione quattrocentesca: Ponatur in 16 ex parte cimiterii, corrispondente al catalogo del 1489, dove al n. 187 (secondo la trascrizione Pomaro, Censimento II) sono citati tutt'e quattro i volumi dell'opera. A f. 1r marg. sup. e a f. 226rb la nota di possesso (sec. XVI); Conventus Se Me Nolle de Floa oris p(r). A f. Iv a matita la nota moderna Cass. 14 Catena aurea , Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274 , ff. 1ra-226rb: In LucamBibliografia D'Ancona, Miniatura fiorentina vol. II n. 48, (fonte); Dondaine - Shooner vol. I, (fonte); De Benedictis Strozzi 11 p. 491, 492 n.4; Dondaine - Shooner vol. I p. 340, (fonte); Balbarini Catena aurea in Lucam pp. 316, 317; Balbarini Miniatura a Pisa p. 24, 34, 35, 45, tav. IV, pp. 35, 42, 118, 119 scheda nr. 2; Giorgi Maestro di Eufrasia ; Ciardi Dupré Codici pisani ; Antonioli Rapace in fuga nota 90, n. 100; Alidori Tre manoscritti p. 236; Conti Problemi (1979) tav. 48, p. 24 n. 23; Pomaro, Censimento I (1980) pp. 458-459, 460; Pomaro, Censimento II (1982) p. 231 nr. 187; DBMI (2004) (fonte); Alidori Battaglia Miniatori (2021) p. 5
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Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]187- Opus aureum videlicet cathena aure[a] in 4or voluminibus.
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Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 566
sec. XIV primo quarto data stimataNote datazione vd. scheda del ms. 564Luogo di copia Firenze (?); Pisa (?) membr. ff. IV, 102, II'; numerazione mod. in alto; ff. I-III e I'-II' cart. di restauro; fascicoli 1- 8 (12), 9 (6): il foglio finale, f. 102, che offre segni di distacco è incollato su supporto cartaceo di rinforzo; richiami incornice ad inchiostro nero e rosso; solo sui fascicoli finali tracce di segnatura a registro probabilmente non originali dimensioni: 335 x 242 (f. 21r); specchio di scrittura: 8 / 5 /14 [215] 93 x 29 [68 (12) 70] 63 (f. 21r); rr. 43 / ll. 42 (f. 21r) rr. 43 / ll. 22 (f. 20va, testo biblico), rigatura a secco disposizione del testo: impaginazione analoga agli altri volumi di quest'opera in quattro tomiscritture e mani littera textualis; Italia Toscana note generali sulla scrittura: stesso copista dei Conv. Soppr. 564, 568 e 572 (vd. scheda Conv. Soppr . 564) decorato: la miniatura è attribuita al pisano Francesco Traini; per l'ambiente originario del manoscritto, prodotto fiorentino o pisano, vd. BML Conv. Soppr. 564 Iniziali filigranate; Iniziali figurate; Iniziali decorate: A f. 1r iniziale decorata di grandi dimensioni; a f. 2r figurata (evangelista e simbolo); iniziali decorate con bordure fogliate marginali all'inizio di ogni capitolo; iniziali filigranate rubricato: rubriche; paragrafi in rosso e in blu; titolo corrente in maiuscole miste in rosso e bluEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV primo quarto - XIX in-)Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), bibliotecario (?) (sec. XIV med.); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore (sec. XIV primo quarto)Storia del manoscritto A f. IV v : Iste liber est conventus Sancte Marie Novelle fratrum ordinis predicatorum de Florentia. La mano che appone la nota di possesso (per la quale abbiamo proposto il nome di Iacopo Passavanti) è la stessa in tutt'e quattro i tomi dell'opera (vd. ms. 564), anche se con leggere variazioni nella posatezza; anche qui prosegue con una citazione: Facile contempnit omnia qui se semper cogitat esse moriturum. Ier(onimus) in epistola ad Paulinum . A f. Iv (sec. XVI): Ponatur in 16 ex parte cimiterii . Ai ff. 1r e 99va nota di possesso del convento: Conventus Se Me Nolle de Floa oris p(r). (sec. XVI); a f. IVr note a matita risalenti al periodo delle soppressioni: Cassa A / Sa Ma Novella 83. 16 ; al marg. inf. una nota : Si rimetta , probabilmente è l'indicazione per il restauratore che doveva appunto recuperare il foglio, antica guardia.Catena aurea , Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274 , ff. 1ra-99va: In MarcumBibliografia Dondaine - Shooner vol. I, (fonte); De Benedictis Strozzi 11 pp. 491, 492, n. 4; Dondaine - Shooner vol. I p. 341, (fonte); Balbarini Catena aurea in Lucam p. 316; Balbarini Miniatura a Pisa pp. 24, 34, 35, 42 e passim, 45, 119, fig. 17, 49; Giorgi Maestro di Eufrasia p. 683; Ciardi Dupré Codici pisani pp. 502 e passim; Antonioli Rapace in fuga p. 90, n. 100; Alidori Tre manoscritti n. 236; Conti Problemi (1979) p. 24, n. 23; Pomaro, Censimento I (1980) pp. 458-460; Pomaro, Censimento II (1982) p. 321 nr. 187; Alidori Battaglia Miniatori (2021) p. 5
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Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 568
sec. XIV primo quartoNote datazione vd. la scheda del ms. BML Conv. Soppr. 564Luogo di copia Firenze (?) (sec. XIV primo quarto); Pisa (?) (sec. XIV primo quarto) membr. ff. II,193, I'; numerazione mod. in alto; i ff. di guardia sono cart. di restauro; fascicoli 1-15 (12), 16 (13): l'ultimo fascicolo è un setterno privo del foglio finale; richiami incorniciati ad inchiostro rosso e nero dimensioni: 335 x 240; specchio di scrittura: 10 / 5 /12 [212] 95 x 31 [70 (11) 70] 57; rr. 49 / ll. 21 (f. 107rb, testo biblico) rr. 43 / ll. 42 (f. 106v, glossa) disposizione del testo: disposizione del testo dei mss. 564, 566 e 572scritture e mani littera textualis; Italia Toscana note generali sulla scrittura: lo stesso copista dei manoscritti BML Conv. Soppr. 564, 566, 572 decorato: decorazioni simili a quella dei manoscritti BML Conv. Soppr. 564, 566, 572, riferita a scuola Pisana (Francesco Traini) Iniziali figurate: a f. 1v miniatura nella lettera iniziale; iniziali decorate con prolungamenti marginali fogliacei ; iniziali filigranate rubricato: rubriche, titolo correnteLegatura moderna in tutta pelleEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV primo quarto - XIX in.)Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), bibliotecario (?) (sec. XIV med.); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore (sec. XIV primo quarto)Precedenti segnature V B, Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XVIII)Storia del manoscritto La perdita delle guardie antiche è certamente la causa dell'assenza di note analoghe a quelle presentate dai tre altri tomi dell'opera, purtuttavia a f. 1rb, marg. est., la chiosa 'choros' è attribuibile alla stessa mano (per la quale si propone il nome di Iacopo passavanti, vd. ms. 5649 che inserisce le note di possesso, coeve ai manoscritti, sulle guardie iniziali di tutt'e tre. A f. 1r marg. sup. e a f. 191vb (sec. XVI): Conventus Se Me Nolle de Floa oris p(r.). A f. Ir collocazione a matita: Cass. 18 /18 ; sulla costola in alto compare il titolo, in basso tre cartellini: quello con la segnatura attuale; quello con la collocazione temporanea al momento delle soppressioni: N 18 Cass. e quello stretto e rettangolare del convento con una collocazione settecentesca in parte rovinata: V B [..] Nell'inventario del 1489 il volume è individuabile al n. 187 (ed. Pomaro, Censimento II) , voce complessiva che parla appunto di 4 tomi.Catena aurea , Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274 , ff. 1ra-191vb: In IohannemBibliografia D'Ancona, Miniatura fiorentina vol. II n. 50, (fonte); Dondaine - Shooner vol. I, (fonte); De Benedictis Strozzi 11 pp. 491, 492, n. 4; Dondaine - Shooner vol. I p. 341, (fonte); Balbarini Catena aurea in Lucam p. 316; Balbarini Miniatura a Pisa fig. 18, 51, pp. 24, 34, 35, 45, 120 e passim; Giorgi Maestro di Eufrasia p. 683; Ciardi Dupré Codici pisani p. 502 e passim; Antonioli Rapace in fuga p. 64, fig. 23, 90, n. 100; Alidori Tre manoscritti p. 236; Conti Problemi (1979) p. 24, n. 23, (fonte); Pomaro, Censimento I (1980) p. 458, 459, 460; Pomaro, Censimento II (1982) p. 321 nr. 187; Alidori Battaglia Miniatori (2021) p. 5
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Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]187- Opus aureum videlicet cathena aure[a] in 4or voluminibus.
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Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 572
sec. XIV primo quarto data stimataLuogo di copia Firenze (?) (sec. XIV primo quarto); Pisa (?) (sec. XIV primo quarto) membr. ff. V, 291, III'; numerazione mod. in alto che giunge fino a 290 in quanto calcola come guardia l'ultimo foglio, bianco, del fascicolo finale (segnato I'); ff. I-III e II'-III' cart. mod.; ff. IV-V bif. antico (il f. IV reca segni sul recto di distacco); fascicoli 1 - 24 (12), 25 (3): il fascicolo finale è un duerno decurtato del foglio finale; richiami incorniciati come negli altri tre manoscritti gemelli (vd. a Decorazione) dimensioni: 335 x 235; specchio di scrittura: 8 / 5 / 13 [216] 94 x 28 [70 (19) 69] 59 (f. 155r); rr. 44 / ll. 21 (f. 166ra; solo testo biblico); rr. 44 /ll. 43 (f. 166rb; solo glossa), rigatura a seccoscritture e mani littera textualis; Italia Toscana note generali sulla scrittura: stessa officina scrittoria dei BML Conv. Soppr. 564,566, 568 (vd. scheda del ms. BML Conv. Soppr. 564) decorato: anche per questo manoscritto, parte di un insieme di 4 volumi strettamente affini, è stata proposto il nome del miniatore pisano Francesco Traini; si rinvia alla scheda del BML 564 per i dettagli Iniziali illustrate; Iniziali decorate: a f. 3vb iniziale illustrata (apostolo nell'atto di scrivere, accanto il simbolo apostolico); a f. 1ra iniziale maggiore decorata su fondo oro rubricatoLegatura antica in pelle impressa con restauro moderno alla costola, perse le parti metallicheEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV. 1 - XIX in.)Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), bibliotecario (?) (sec. XIV med.); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore (sec. XIV primo quarto)Storia del manoscritto A f. 1r, 287v nota di possesso del convento (sec. XVI): Conventus Se Me Nolle de Floa oris p(r.) ; a f. Vv la nota primotrecentesca della stessa mano (Iavcopo Passavanti? bd. ms. 56) che interviene su tutto l'insieme: Iste liber est conventus sancte Marie Novelle fratrum ordinis predicatorum de Florentia; segue poi, al solito, una sentenza: Inter omnia studia hominum studium sapientie iocundius est. Beatus Thomas primo contra gentiles . Più sotto la collocazione corrispondente all'inventario del 1489: Ponatur in 16. ex parte cimiterii A f. IVv un ricordo: Tempore prioratus R.M. Alexandri Luchini de Florentia predicavit per quadragesimam primi anni sui prioratus fr. Thomas Baccalarius tunc temporis ordinarius conventus de Linia[c]o, generali magistro Vincentio de Castronovo dignissimo (mano del sec. XVI in.). Sul dorso sono presenti alcuni cartellini allo stato frammentario e, ancora leggibile, il cartellino ovale risalente all'incameramento ottocentesco con la segnatura provvisoria: N. 22 / Cass. Catena aurea , Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274 , ff. 1ra-287vb: In MatthaeumBibliografia D'Ancona, Miniatura fiorentina vol. II n. 187, (fonte); Dondaine - Shooner vol. I, (fonte); De Benedictis Strozzi 11 pp. 491, 492, n. 4; Balbarini Catena aurea in Lucam p. 316; Balbarini Miniatura a Pisa pp. 34, 35, 45, 121; Antonioli Rapace in fuga p. 90, n. 100; Alidori Tre manoscritti p. 236; Conti Problemi (1979) p. 24, n. 23, tav. 49; Pomaro, Censimento I (1980) p. 458, 459, 460, n. 1; Alidori Battaglia Miniatori (2021) p. 5
Spoglio inventariale
Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]187- Opus aureum videlicet cathena aure[a] in 4or voluminibus.
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Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. B.5.266
sec. XIV prima metà membr. ff. 290 dimensioni: 25 x 220 disposizione del testo: 2 colonneEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), possessoreSermones de sanctis et de communi sanctorum [105], Iacobus de Vitriaco n. 1160/1170, m. 1-5-1240 , ff. 1ra-290raBibliografia Pomaro, Censimento I (1980) pp. 360-1; Longère Sermones (2013) p. XL
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Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]526- Sermones de festis cancellarii.
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Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. B.5.266
sec. XIII ultimo quarto data stimataLuogo di copia Francia meridionale (?) (sec. XIII ultimo quarto) membr. la pergamena è sottile e ben preparata, con scarso contrasto carne/pelo. ff. I, 290, I'; numerazione antica a penna mista di numeri roman (le centinaia)i e cifre parzialmente tagliata con locali integrazioni recenti a matita; guardie membr. antiche; fascicoli 1-3 (8), 4 (6), 5 - 36 (8), 37 (4): l'alta qualità complessiva del manufatto maschera l'accurata (e immediata) revisione cui è stato sottoposto, evidente dalla discontinua presenza del numero dei fascicoli, segnati in fine (una volta anche ad inizio) ad inchiostro rosso con numero romano. La numerazione presente, non regolarmente, da I fino a XXXI e coincidente con la fascicolazione attuale, a volte è caduta per rifilatura (rimangono tracce) ma in alcuni casi (come nei fasc. finali) si associa a cambi di mano o interventi imputabili al momento del confezionamento. La fascicolazione proposta ai fasc. 4 è propositiva: il fascicolo non ha richiamo ma non può aver perso il bifoglio esterno dato che la successione con il precedente, numerato III, e il successivo, numerato V, è regolare. Richiami al marg. inferiore interno, a volte caduti. dimensioni: 325 / 330 x 220 /230 (le dimensioni variano leggermente tra i singoli fascicoli); specchio di scrittura: 16 [234] 78 x 35 [52 (15) 60] 67 (f. 226r) ; 19 [230] 77 x 27 [59 (14) 57] 63 (f. 163r); rr. 47 /ll. 46 (f. 226r) ; rr. 45 / ll. 44 (f. 226r), rigatura mistascritture e mani littera textualis; Francia meridionale note generali sulla scrittura: diverse mani, di ottimo livello (tranne qualche zona meno curata verso la fine) non decisamente connotate, localizzate propositivamente anche in forza dei percorsi del manoscritto. Presenza di note / correzioni la più antica fascia di interventi sul manoscritto (dopo la revisione contestuale) si deve ad una mano facilmente seguibile in quanto fa uso di una scrittura documentaria competente, molto disgregata, fluida, con penna sottile e allungamenti ad aste ascendenti e discendenti. La scrittura. seguibile per tutto il ms. (f. 71v, 109r, 123v, 287r) è sicuramente ancora duecentesca e difficilmente è italiana; sicuramente francese è una mano non molto successiva (ma primotrecentesca) che verga la lunga nota a f. 89v e quella, diversa ma coeva, che verga l'indice in fine (con riferimento esatto alla cartulazione). Di poco successiva è la prima mano italiana, che utilizza una bastarda fluida, di modulo non piccolo per interventi marginali, caratterizzata da «r» scendente sotto il rigo (v. f. 200v). La mano, italiana e primotrecentesca, che verga il sermone aggiunto a f. I'v è disordinata, di grande modulo e fortemente corsiva con buona probabilità perché di mano anziana, ma ha alle spalle una grossa competenza grafica nell'ambito di una bastarda su base notarile. Iniziali semplici: iniziali semplici generalmente emarginate, a volte con limitato intervento di filigrana. rubricatoLegatura antica in pelle vermiglia impressa con restauro al dorso; segni di catenatura sul piatto anterioreEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV. 1 - XIX in.)Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), possessore (ante 1357)Storia del manoscritto A f. I'r: Iste liber est fratris Iacobi Passavanti fratrum ordinis predicatorum . Sulla controguardia posteriore: Hunc librum posuit in cathenis ad comunem usum et ad consolationem studere volentium frater Iacobus Passavanti cum adhuc viveret. Qui legerit in ipso oret pro eo ; più sopra, proprio al marg. sup. del foglio, si legge, non ad occhio nudo una nota di possesso del convento, sembrerebbe sempre di mano del Passavanti., Ai ff. 1r e 289v solita nota di possesso (sec. XVI): Conventus Sancte Me Nolle de Flo a oris p(r.) A f. 290v una mano (individuata come operante dopo il 1414): verga la collocazione: Ponatur in XX armario ex parte orti. Il manoscritto è identificabile nel nr. 526 dell'inventario del 1489 (vd. Pomaro, Censimento II ) che recita: Sermones de festis cancellarii , titolo ripreso sul manoscritto a f. Ir, dopo altra nota di possesso del convento nella parte sup. del foglio, da mano seicentesca: Sermones de sanctis cancellarii Parisiensis All'esterno del piatto posteriore frammento di cartellino bordato di rosso. Sulla costola (in pergamena dovuta ad intervento del sec. XVII) rimangono diverse tracce - più o meno sovrapponentesi - di sistemazioni precedenti; l'ordine cronologico proponibile sembra : sistemazione del sec. XVII, numero XIV nel primo quadrante e H[.] centrale + titolo; sistemazione successiva (sec. XVIII?) un cartellino cartaceo al marg. inf. (che però è sopra un precedente arancione) con segnatura: I. A. 1 ; più tarda, forse risalente al momento delle soppressioni, una ampia etichetta cartacea a metà dorso [...] Maria Novella 266. Sermones de sanctis et de communi sanctorum [105], Iacobus de Vitriaco n. 1160/1170, m. 1-5-1240 , ff. 1ra-290raBibliografia Schneyer (1971) vol. III (repertorio); Pomaro, Censimento I (1980) pp. 360-361,466; Pomaro, Censimento II (1982) p. 333
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Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. C.4.1080
Composito
membr.Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP Nomi Bartholomaeus de Foraboscis frater OP (ante 1348), ad usum; Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), possessore
Spoglio inventariale
Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]121- Theosophia et mistica theologia; teorie super cantica de incarnatione verbi; glosarius novi et veteris testamenti et / arsmetrica secundum Bedam.
U.C. I, ff. 1-92 sec. XIV prima metà
U.C. II, ff. 93-135 sec. XII-XIII
U.C. III, ff. 136-215 sec. XII
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Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. C.4.1080
Composito
membr. il supporto è molto ondulato, lo spessore della pergamena e le dimensioni dei fascicoli sono variabili ff. II, 215, I'; numerazione unitaria rec. in basso a matita; in alto numerazioni moderne indipendenti , che sono state esattamente rendicontate in una nota datata a. 1967 sulla controguardia posteriore: ff. 215 numerati a penna 1-92 (sec. XVII); 1 -42 (con ripetizione del nr. 43, parte di mano moderna parte a matita più recente) e 1-80 (sec. XVII). Il corpus quanto meno dal sec. XV. 2 si trova comunque nella situazione attuale ; ff. I-II antichi e appartenenti alla sez. I; f. I' di restauro dimensioni: 250 x 175 var.Legatura recente in piena pelle con recupero delle controguardie anticheEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XV ex. - XIX in.)Nomi Dominicus Riccius frater OP (m. 1518), utilizzato da (a. 1501)Storia del manoscritto Il manoscritto, composto di tre sezioni è documentato nella situazione attuale solo a partire dall'inventario del 1489; in realtà la nota del Passavanti sul bifoglio iniziale di guardia (vd. sez. I) potrebbe essere estensibile al corpus già composto ma la modifica della collocazione in biblioteca - qui di seguito rilevata - lascia supporre una risistemazione più tarda. Sulla controguardia, recuperata dalla legatura antica, si leggono due segnature, la prima è depennata: Reponatur in 6 ex parte orti , la seconda: Reponatur in X ex parte cimiterii corrisponde al catalogo del 1489, dove il volume è identificabile al nr. 121 nella sua fisionomia attuale. Il ms. appare concesso in prestito nel 1501 al frate domenicano Domenico Ricci (vd. Pomaro, Censimento II in bibl.). Ai ff. 1r e 215v nota di possesso cinquecentesca: Conventus Se Me Nolle de Flora oris pr. Bibliografia PL (1850) vol. 90, 101, 168 (fonte; vol. 90 = 1850, vol. 101 = 1851, vol. 168 = 1854); Pomaro, Censimento I (1980) pp. 369-372; Pomaro, Censimento II (1982) pp. 319, 346
U.C. I, ff. 1-92 sec. XIV secondo quarto data stimataNote datazione al limite superiore dell'arco cronologico propostoLuogo di copia Italia centrosettentrionale (sec. XIV. 1) ff. II, 92; Il bifoglio iniziale appartiene sicuramente alla sez. I (meno sicuramente ad una situazione più allargata del corpus attuale).; fascicoli 1 - 6 (12), 7 (16), 8 (4): richiami regolari incorniciati dimensioni: 244 / 250 x 175 var. (i fascicoli finali sono di dimensioni maggiori; la stretta legatura impedisce una misurazione molto precisa); specchio di scrittura: 25 [175] 44 x 26 [112] 34 f. 21r 35 [170] 42 x 25 [102] 50 f. 75r; rr. 32 /ll. 31 (f. 21r); rr. 25 / ll. 24 (f. 75r)scritture e mani littera textualis; Italia Emilia Romagna Bologna ; indicazione propositiva e genericanote generali sulla scrittura: La scrittura è variabile per peso, modulo, scelte grafiche (a blocchi di testo per la lettera g si privilegiano tre diverse soluzioni) e impaginative (f. 2r: ll. 37; f. 19r: ll. 31; f. 62r, ll. 26) e dai primo fogli legati ad una scrittura libraria di esecuzione regolare anche se non scolastica si arriva ad una situazione legata al panorama grafico di ambiente volgare, con scrittura semplificata, molto tonda, con sottili freghi orizzontali a chiusura delle «l», specie se raddoppiate. Ciònonostante il perdurare di determinati esiti quali la «s» sia sul rigo che in posizione apicale con evidente terminazione a «becco d'anatra», «v» angolare ampiamente ansata nonché la morfologia della (et) e della «h » lascia incerti sul numero degli intervenienti e consiglia di individuare la formazione - in un Trecento ormai ben avviato - abbastanza sicuramente tra Emilia e Veneto, propositivamente verso la zona indicata. E' escludibile la zona Toscana. Presenza di note Ai margini alcune chiose a dorso di penna. molto sottili, in educata scrittura notulare (f. 48r, 50r, 59r); non è escludibile, trattandosi di diverso registro grafico, che possa essere lo stesso copista. A f. 38r a maegine è stata tracciata a penna, con buona competenza, una figuretta (un frate biancovestito, probabilmente l'autore)Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV secondo quarto - XIX in.)Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), bibliotecario (ante 1357)Storia del manoscritto A f. IIv : Hunc librum posuit in cathenis ad comunem usum fratrum et ad consolationem studere volentium frater Iacobus Passavanti cum adhuc viveret. Qui legerit in ipso oret pro eo. . Il Passavanti risulta essersi occupato della biblioteca conventuale a metà Trecento ed ebbe anche il compito di mettere ordine tra i volumi rimasti a seguito della peste del 1348; non è del tutto escludibile che la nota possa estendersi anche alla sez. II. Theologia mystica , Hugo de Balma v. 1289-1304 , ff. 1r-55rNota de contemplatione [Ad illuminationem creatoris], ff. 55r-56vIntroitus super mysticam theologiam [Intime domus sua superiora ingressus], ff. 56v-92r
U.C. II, ff. 93-135 sec. XII ex -XIII in.Luogo di copia Italia centrale (sec. XII ex. - XIII in.) membr. ff. 43; fascicoli 1 - 4 (8), 5 (10), 6 (1): l'ultimo fascicolo è residuo di unità maggiore; il foglio recedente ha regolare richiamo dimensioni: 248 x 175 (f. 106); specchio di scrittura: 18 [198] 32 x 17 [57 (7) 57] 37 (f. 106r); ll. 44 / rr. 44, rigatura a secco: regime completo di fori al marg. esterno; fori di squadratura al marg. sup.scritture e mani minuscola di transizione; Italia note generali sulla scrittura: mano unica con modulo piuttosto piccolo e inchiostro marron chiaro nessun intervento ai margini Iniziali semplici; Iniziali decorate; Iniziali miniate: Iniziali in stile tardo geometrico di qualità media, a volte con elementi zoomorfi a prolungamento dei corpi (f. 93r, 112v, 131v), a f. 106r talamone. Nel testo o emarginate, iniziali minori in blu o rosso. La decorazione è senz'altro inseribile nella produzione dell'Italia centrale. rubricato: in rosso, senza altra distinzione, le lunghe reportationes del testo biblicoEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (1348 - XIX in.)Nomi Bartholomaeus de Foraboscis frater OP (ante 1348), possessore (ante 1348)Storia del manoscritto A f. 93r, mar. sup. , scarsamente leggibile ad occhio nudo, nota forse già trecentesca: S(an)c(t)e M e Maioris; non è possibile individuare precisamente quale chiesa di Santa Maria Maggiore sia interessata ma è opportuno ricordare che il Forabosci fu priore nel convento domenicano di Anagni. Al marg. inf. del foglio finale 135v (la sezione doveva già dunque essere mutila mutila) la nota semierasa: Iste [liber.] concessus fratri Bartholomeo de [Foraboscis in vita] sua. In Canticum canticorum de incarnatione Domini , Rupertus Tuitiensis abbas n. 1075/1076, m. 4-3-1129 , ff. 93ra-135vb
U.C. III, ff. 136-215 sec. XII. 1Luogo di copia Toscana (?) (sec. XII. 1) membr. la pergamena è spessa; si rilevano segni di scalfo ai marg. inf. esterni ff. 80; fascicoli 1 - 2 (8), 3 (2), 4 - 5(6); 6 - 7 (8), 8 - 9 (2), 10 - 12 (8), 13 (4), 14 (2): I fasc. 7 e 8 (ff. 174-181 e 182-183) sono un quaterno ed un bifoglio (stando alle cuciture visibili) ma tra i due non c'è richiamo (presente invece a f. 183v). Tranne l'eccezione indicata i fascicoli presentano tutti regolare richiamo dunque le consistenze variabili (ai fasc. 3 = ff. 152-153; 4 = ff. 154-159; 5 = ff. 160-165) sono da accertare in quanto potrebbero essere dovute a perdita di bifogli interni non accertabile (data la tipologia dei testi) senza controlli testuali precisi dimensioni: 250 x 173 var.; specchio di scrittura: 19 [178] 49 x 20 [102] 51 (f. 198r, var.); rr. 28 /ll. 28, rigatura a secco: regime completo di fori a taglio al marg. est.scritture e mani minuscola di transizione; Italia Toscana occidentale ; indicazione propositivanote generali sulla scrittura: I ff. 136r-202v si devono ad una sola mano in minuscola di modulo ben leggibile, caratterizzata da aste scendenti sotto il rigo (raramente s , sempre f ) , e sia in legatura che in nota tachigrafica, ampia e alta sul rigo, legatura st , legatura r i con r bassa ma crestata collegata con la seconda lettera leggermente discendente, e cedigliata. Le caratteristiche grafiche portano decisamente alla zona tosco-occidentale, Da f. 202v alla fine si segue, oltre a questa, sicuramente una seconda mano (ff. 202v-203r, 212v-215r) con scrittura più sottile e disordinata e ancor più accentuatamente localizzabile nella zona indicata. A una terza mano, che però si inserisce dopo utilizzando spazi in bianco, si devono le 'note' a f. 190r-v e altrei interventi su spazi in bianco. rubricato: rubriche e toccature in rosso; nel testo finale in rosso le sigle D / M. Legatura rec.Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XV ex. - XIX in.)Glossarium Bibliae , ff. 136r-182vGlossarium [acefalo, lettere I-V], ff. 183r-190rDe orthographia , Alcuinus n. 730/735, m. 19-5-804 , ff. 191r-202vDe arte metrica , Beda Venerabilis n. 672/673 ca., m. 26-5-735 , ff. 203v-210rDe schematibus et tropis , Beda Venerabilis n. 672/673 ca., m. 26-5-735 , ff. 210r-212vEpistola ad Acircium , Aldhelmus Scireburnensis episcopus n. 640 ca., m. 25-5-709 , ff. 212v-215v
Risorse esterne collegate
Firenze, BNCF, CS C.4.1080 sez. I, f. IIv
Firenze, BNCF, CS C.4.1080 sez. II, f. 93r
Firenze, BNCF, CS C.4.1080 sez. II, f. 101v
Firenze, BNCF, CS C.4.1080 sez. II, f. 112v
Firenze, BNCF, CS C.4.1080 sez. II, f. 117v
Firenze, BNCF, CS C.4.1080 sez. II, f. 125r
Firenze, BNCF, CS C.4.1080 sez. II, f. 131v
Firenze, BNCF, CS C.4.1080 sez. III, f. 136r
Firenze, BNCF, CS C.4.1080 sez. III, f. 206r
Responsabile scheda: Gabriella PomaroScheda derivata da: MEL
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Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. D.5.30
Composito
sec. XIII-XIV membr.Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), possessore; Iohannes de Columna frater , possessore
Spoglio inventariale
Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]44- Allegorie super vetus et novum testamentum et tractatus contra hereticos et liber de miseria humane condictionis.
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Descrizione diretta
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Conv. soppr. D.5.30
Composito
membr. ff. I, 87; numerazione rec. unitaria; moderne in alto relative alle singole opere senza rapporto con la struttura codicologica dimensioni: 265 x 190Legatura antica (sec. XV-XVI) in pelle impressa con restauro moderno al dorso, segno di catenatura sul piatto anteriore.Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV - XIX in.)Storia del manoscritto Il manoscritto, composto di quattro sezioni grosso modo sincrone tardoducentesche, codicologicamente affini e di origine francese - ff. 1-50, 51-64, 65-72, 73-87 - con diverse note di possesso coeve presenta una tempistica di allestimento poco chiara: alla fine (cioè a fine sez. IV) compare una collocazione che trova corrispondenza nell'inventario del 1489, dove però il lemma registra solo le sez. I - II: quest'ultima attualmente è acefala e con una annotazione al marg. inf. del foglio iniziale che lascia comprendere che l'unità ad un certo punto si è trovata sfascicolata ed ha ricevuto una risistemazione non rispondente alla situazione più antica del corpus . La cosa è anche confermata dal cartellino cartaceo profilato di rosso, risalente al sec. XVI, sul piatto posteriore che offe il titolo: Serm. Ioan. de Altavilla, titolo incongruo ora riferibile all'unico fascicolo che costituisce la sez. III, che è però residuo di un volume registrato come autonomo nel frammento di inventario tardo trecentesco (vd. sez. III). E' del tutto possibile che sia stata riutilizzata la legatura preesistente per raccogliere diverse membra disiecta affini. Si ritiene utile offrire a livello generale solo le note più tarde: f.. 87v: Reponatur in 26 armario videlicet in CC (la collocazione riflette una sistemazione della biblioteca precedente a quella testimoniata dall'inventario del 1489 e forse è ancora assegnabile al sec. XIV); più sotto: Ponatur in 4 armario e parte cimiterii ; a questa posizione corrisponde nell'inv. del 1489 (Pomaro, Censimento II in bibl.) la voce: Allegorie super vetus et novum testamentum et tractatus contra hereticos et liber de miseria humane condictionis , cioè le sez. I e II. Ai ff. 1r solita nota di possesso cinquecentesca (che non è riscontrabile anche in fine, come è invece prassi biblioteconomica usuale)..Bibliografia PL vol. 83, 175, 217, 204 (fonte); Stegmüller (1951) vol. III (repertorio); Schneyer (1971) vol. III (repertorio); Pomaro, Censimento I (1980) pp. 385-387; Pomaro, Censimento II (1982) pp. 385-387
U.C. I. (ff. I, 1-50) sec. XIII ultimo quartoLuogo di copia Francia meridionale (?) (sec. XIII ultimo quarto) ff. 50; una numerazione moderna si ferma al nr. 24; la guardia antica pertiene con sicurezza alla sez. I, meno probabilmente a I-II già unite; fascicoli 1- 4 (8), 5 (10), 6 (8): i primi tre fascicoli sono numerati (all'origine) I-III; richiami regolari dimensioni: 265 x 190; specchio di scrittura: 23 [4 / 179] 59 x 22 [57 (8) 57] 46 (f. 20r) ; 21 [3 / 193] 48 x 18 [60 (7) 64] 41 (f. 49r); rr. 49 / ll. 49 (f. 20r); rr. 56 / ll. 56 (f. 49r): rigatura a colore, sono tirate fino al margine le due righe di testascritture e mani littera textualis; Francia meridionale note generali sulla scrittura: piccolo textus semplificato di almeno due mani con caratteristiche non italiane, l'uso di «et» dal lungo tratto orizzontale sospingono verso la zona indicata. Formule di incipit / explicit in maiuscole miste elaborate, ad inchiostro nero. Iniziali semplici: iniziali semplici a volte emarginateEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV. 1 - XIX in.)Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), possessore (ante 1357)Storia del manoscritto A f. Iv: Iste liber est fratris Iacobi Passavanti de Florentia fratrum ordinis predicatorum ; più sotto: Hunc librum posuit in cathenis ad comunem usum fratrum et ad consolationem studere volentium frater Iacobus Passavanti cum adhuc viveret. Qui legerit in ipso oret pro eo. Dal momento che il corpus presenta un riassetto tardo poco ricostruibile non è escluso che quanto ha e poi lascia al convento il Passavanti (che muore nel 1357) sia più esteso della sola sez. I.Quaestiones in Vetus Testamentum , Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 , ff. 1ra-20raAllegoriae in Vetus Testamentum [Gen.-Macc.], Hugo de Sancto Victore pseudo , ff. 21ra-50vb
U.C. II (ff. 51-64) sec. XIII ultimo quarto data stimataLuogo di copia Francia (sec. XIII ultimo quarto) ff. 14; fascicoli 1 (8), 2 (6): nessun segno di ordinamento; il fatto che il primo fascicolo inizi con il lato pelo, il secondo con carne prova la caduta del bifoglio esternoscritture e mani littera textualis; Francia note generali sulla scrittura: minuscola con caratteristiche non italiane di una sola mano Iniziali semplici rubricato: in rosso anche note e partizioni marginaliEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV. 1 - XIX in.)Nomi Geminianus Laurentii theologiae professor OP (m. 1499), possessore (ante 1499)Storia del manoscritto A f. 51r, marg. sup. una mano tardo quattrocentesca annota: Quando recepimus vidimus quia (sic) quinternus unus deficiebat huius 2i libri, est [ o vl = videlicet? la parola è pasticciata] coram magistro Geminiano ; in effetti manca il fascicolo iniziale, rimasto a maestro Geminiano, cioè Geminianus Laurentii, sacrae theol. professor ( che muore nel 1499).De miseria humanae conditionis , Innocentius III papa n. 1160/1161, m. 16-7-1216 , ff. 51ra-56vb acefaloContra haereticos , Ermengaudus Biterrensis fl. 1200 ca. , ff. 57ra-64vb lacunoso
U.C. III (ff. 65-72) sec. XIII ultimo quarto data stimataLuogo di copia Francia (sec. XIII ultimo quarto) ff. 8; fascicoli 1 (8): 1 (8) dimensioni: 258 x 190; specchio di scrittura: 4 / 4 / 12 [4 / 4/ 186] 48 x 20 / 2 [60 (7) 62 ] 39; rr. 49 /ll. 49: rigatura a colore complessa, con doppia riga al marg. sup. per i titoli correnti e le prime tre righe del testo tirate fino a piena pagina; regime completo di fori ai marginiscritture e mani littera textualis; Francia note generali sulla scrittura: littera textualis angolosa, di grande competenza, dal tratteggio piuttosto staccatoEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV.1 - XIX in.)Storia del manoscritto il fascicolo, che non conserva note specifiche, è residuo di un corpo ben più consistente come si deduce sia dal cartellino sulla rilegatura (vd. la scheda principale). sia dalla voce autonoma nel frammento di inventario tardo trecentesco ora conservato nel BNCF Conv. Soppr. F.III.565: f. 114rb rr. 9-10 Sermones Iohannis Abbeville Sermones de tempore , Iohannes Halgrinus de Abbatisvilla n. 1180 ca., m. 23-9-1237 , ff. 65ra-72va
U.C. IV (ff. 73-87) sec. XIII ultimo quarto data stimataLuogo di copia Francia (sec. XIII ultimo quarto) ff. 15; fascicoli 1 (8), 2 (7): tagliato il foglio finale del secondo fascicolo dimensioni: 260 x 190; specchio di scrittura: 3 / 17 [ 4/4/ 182] 32 /4 / 22 x 26 [56 (8) 57] 37 (f. 73r); rr. 48 / ll. 48scritture e mani littera textualis; Francia note generali sulla scrittura: textus semplificato con caratteristiche non italianeEnte possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (a. XV. 1 - XX in.); Roma, S. Maria sopra Minerva, convento OP (a. 1263 - XV. 1)Nomi Iohannes de Columna de Gallicano OP (a. 1298 - 1343/44), possessore (ante 1344)Storia del manoscritto A f. 87v , marg. inf., è erasa una nota di possesso: Iste liber est conventus sancte Me super Min [...] ordinis fratrum [ ...] / et fuit fratris Iohannis de Columpna. L'individuazione del convento in S. Maria sopra Minerva è abbastanza sicura, meno facile è disambiguare il nome del primo possessore data la presenza di almeno tre omonimi; per i provati contatti con il convento romano di Giovanni dei Colonna di Gallicano rispetto all'omonimo cardinale morto ad Avignone nel 1348 propendiamo per questa identificazione.Elucidarium [ca. 1098-1101], Honorius Augustodunensis presbyter et scholasticus n. 1080 ca., m. post 1153 , ff. 73ra-87rb
Responsabile scheda: Gabriella PomaroScheda derivata da: MEL
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