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MIRABILE

Archivio digitale della cultura medievale
Digital Archives for Medieval Culture

Francesco Traini miniatore in Manoscritti
Francesco Traini miniatore
Trovati 6 records. Pagina 1 di 11


Descrizione desunta

Chantilly, Bibliothèque et Archives du Château [Musée Condé] 597 (1424)

Chant597

sec. XIV secondo quarto data stimata
Note datazione Il codice è generalmente assegnato al quarto decennio del sec. XIV. 
membr.
Il corpo del codice è membranaceo, mentre i fogli di guardia sono cartacei
243 ff.; sono presenti due numerazioni, entrambe apposte nell'angolo superiore destro del recto di ciascun foglio: la prima in cifre arabiche per 2-9, con salto del primo foglio non numerato; a questa, segue una numerazione più antica a inchiostro in cifre romane per x-xxviiij, xxxi-ccoxxxiiij, ccoxxxviij-ccoxliij. La discordanza fra le due numerazioni rivela la perdita dei ff. xxx (asportato perché bianco), ccoxxx-ccoxxxviii, e ccoxliiij (probabilmente asportato perché bianco). A partire dal f. ccoxxxviij, la numerazione a cifre arabiche affianca quella a numeri romani fino alla fine del codice per 235-239 (corrispondente a ccoxxxviiij-ccoxliij della numerazione più antica). Bianco il f. ccoxliijv; fascicoli I-II (12), III (6-1), IV-XX (12), XXI (6-1)
dimensioni: 330 x 245
mm. 330 × 245, rigatura a secco
disposizione del testo: 2 colonne

note generali sulla scrittura: il codice è scritto da una sola mano che adotta una littera textualis contaminata con elementi cancellereschi. Allo stesso copista sono state attribuite altre sei trascrizioni della Commedia (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3199 e Barb. lat. 3644; Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pl. 40 13; Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 1012; Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Banco Rari 330; Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. Z 55). Una seconda mano molto più tarda ricalca alcune parole sbiadite (ff. xlviijvb, cxijvb) e scrive «serpente» nel margine inferiore del f. cxlviiijv


Presenza di glosse / note / correzioni
La prima mano è responsabile di diversi interventi sul testo (glosse, correzioni, aggiunte marginali o in interlineo)

decorato
Iniziali figurate; Iniziali decorate; pagina illustrata: ai ff. 1r, xxxjr, xxxiijv sono presenti iniziali istoriate con fregi marginali; all'inizio di ogni canto della Commedia e all'inizio delle sezioni nelle quali sono suddivise le Expositiones (PrologoDeductio textus de vulgari in latinumExpositio lictereSummaNotabilia) e all'inizio della Declaratio e degli otto canti di cui essa si compone sono presenti iniziali decorate con motivi geometrici. Il codice
rubricato: i titoli delle varie partizioni (Deductio textus de vulgari in latinum, Epositio lictere, notabilia, comparationes, ecc.) che suddividono il testo Expositiones sono rubricati in rosso; i capoversi sono rubricati in inchiostro rosso e blu alternati; le citazioni dalla Commedia sono sottolineate in l'inchiostro rosso. 


Legatura moderna in cuoio di Russia, con piatti in legno; s

Stemma
Nomi Carlo Archinto (n. 1670 - m. 1732), possessore (ante 1862); Henri d' Orléans, duca d'Aumale (n. 1822 - m. 1897), possessore (post 1862); Lucano Spinola (sec. XIV med.), possessore (sec. XIV); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore; Lucano Spinola (sec. XIV med.), dedicatario
Storia del manoscritto
Il codice è identificato con l'esemplare di dedica che Guido da Pisa fece confezionare per Lucano Spinola, dedicatario delle Expositiones (al f. xxxjr si legge «factae per Fratrem Guidonem Pisanum Ordinis Beatae Mariae de Monte Carmelo ad nobilem virum Dominum Lucanum de Spinolis de Ianua») e della Declaratio (al f. ccoxxxviiijr si legge «Incipit declaratio super profundissimam et altissimam comediam dantis facta per fratrem Guidonem pisanum ordinis beate marie de carmelo ad nobilem virum dominum lucanum de spinola de Ianua. Incipit prefatio sive epistulare proemium»): lo confermerebbero lo stemma della famiglia Spinola (una fascia orizzontale di tre righe di scacchi, color rosso e argento, in campo d'oro) replicato nel margine esterno dei ff. 1r e xxxjr in corrispondenza dell'incipit dell'Inferno e delle Expositiones, rispettivamente; e dal disegno che si trova nel margine inferiore del f. xxxjr, dove Guido da Pisa è rappresentato nell'atto di consegnare l'opera a Lucano Spinola. In un momento imprecisato, il manoscritto entrò a far parte della collezione del bibliofilo milanese Carlo Archinto (1670-1732) e rimase nella biblioteca degli Archinto fino al 1862, quando fu acquistato da Henri d'Orléans, duca d'Aumale (1822-1897); sulla base della testimonianza di Edward Moore, almeno a partire dal 1889 il manoscritto risulta conservato nel Cabinet des livres del Castello di Chantilly. Precedenti segnature: «XX D (1) 4»

Expositio in Dantis Comoediam, Guido Pisanus frater OCarm fl. 1321/1337, ff. XXXIr-CCXXXIIIIv
Declaratio super Comediam Dantis, Guido Pisanus frater OCarm fl. 1321/1337, ff. CCXXXVIIII-CCXLIII [235r-239r]

Bibliografia Pomaro Codicologia (1986) pp. 355 e 376; De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* p. 69 (con tavola parziale); Franceschini Per la datazione (2002); Boschi Rotiroti Codicologia (2004) pp. 88-90, 111; Romanini Mss. e postillati (2007) p. 50; Rinaldi Per l'edizione (2010) pp. 9-23; Balbarini L'Inferno di Chantilly (2011); Rinaldi Expositiones (2013) pp. 45-7 (sec. XIV quarto decennio); Jenaro MacLennan Datazione (2019)

Note Fonte dei dati: bibliografia [21.12.2021]

Regesto ff. 1r-xxviiijv: Dante Alighieri, Commedia (Inferno) - ff. xxxjr-ccoxxxiiijv: Guido da Pisa, Expositiones et glose super Comediam Dantis facte per fratrem Guidonem Pisanum (ff. clxxxxvb-clxxxxi'a, a proposito di Inf. XXVII 79-81, sono citati i vv. 121-146 della canzone di Dante «Le dolci rime d'amor ch'io solea») - ff. ccoxxxviiijr-ccoxliij: Guido da Pisa, Declaratio super Comediam Dantis

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Descrizione desunta

Chantilly, Musée Condé, Ms. 597

Cha597

sec. XIV secondo quarto data stimata
Note datazione Il codice è generalmente assegnato al quarto decennio del sec. XIV. 
membr.
Il corpo del codice è membranaceo, mentre i fogli di guardia sono cartacei
ff. II, 238, II'; sono presenti due numerazioni, entrambe apposte nell'angolo superiore destro del recto di ciascun foglio: la prima in cifre arabiche per 2-9, con salto del primo foglio non numerato; a questa, segue una numerazione più antica a inchiostro in cifre romane per x-xxviiij, xxxi-ccoxxxiiij, ccoxxxviij-ccoxliij. La discordanza fra le due numerazioni rivela la perdita dei ff. xxx (asportato perché bianco), ccoxxx-ccoxxxviii, e ccoxliiij (probabilmente asportato perché bianco). A partire dal f. ccoxxxviij, la numerazione a cifre arabiche affianca quella a numeri romani fino alla fine del codice per 235-239 (corrispondente a ccoxxxviiij-ccoxliij della numerazione più antica). Bianco il f. ccoxliijv; fascicoli I-II (12), III (6-1), IV-XX (12), XXI (6-1): nel margine inferiore del verso dell'ultimo foglio di ciascun fascicolo sono presenti richiami regolari. La consistenza originaria del codice può essere ricostruita grazie ai richiami e alla numerazione antica in cifre romane, i quali rivelano che i fascicoli III e XIII hanno perduto un foglio ciascuno (in entrambi i casi i fogli sono stati probabilmente asportati perché bianchi) e che fra gli attuali fascicoli XX e XXI è caduto un quaderno
dimensioni: mm. 330 × 245, rigatura a secco
disposizione del testo: i versi sono incolonnati. Il testo della Commedia e quello delle Expositiones è disposto su due colonne di 42 righe ciascuna; il testo della Declaratio è scritto su due colonne con un numero di righe variabile fra le 36 e le 39 (su ciascuna colonna si trovano quindi dalle 12 alle 13 terzine) ed è incorniciato dal commento

note generali sulla scrittura: il codice è scritto da una sola mano che adotta una littera textualis contaminata con elementi cancellereschi. Allo stesso copista sono state attribuite altre sei trascrizioni della Commedia (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. lat. 3199 e Barb. lat. 3644; Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Pl. 40 13; Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 1012; Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Banco Rari 330; Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, It. Z 55). Una seconda mano molto più tarda ricalca alcune parole sbiadite (ff. xlviijvb, cxijvb) e scrive «serpente» nel margine inferiore del f. cxlviiijv


Presenza di glosse / note / correzioni
La prima mano è responsabile di diversi interventi sul testo (glosse, correzioni, aggiunte marginali o in interlineo)

decorato
Iniziali figurate; Iniziali decorate; pagina illustrata: ai ff. 1r, xxxjr, xxxiijv sono presenti iniziali istoriate con fregi marginali; all'inizio di ogni canto della Commedia e all'inizio delle sezioni nelle quali sono suddivise le Expositiones (PrologoDeductio textus de vulgari in latinumExpositio lictereSummaNotabilia) e all'inizio della Declaratio e degli otto canti di cui essa si compone sono presenti iniziali decorate con motivi geometrici. Il codice contiene numerose illustrazioni ad acquerello: nella miniatura tabellare collocata nel margine superiore del f. xxxjr è raffigurato Daniele mentre spiega a Baltassar e ai suoi ospiti il significato della mano che scrive sul muro; nel margine inferiore è invece rappresentato Guido da Pisa mentre consegna l'opera a Lucano Spinola; nel margine inferiore (ma in alcuni casi anche lungo il margine esterno) dei ff. xxxiijv-xxxiiijr, xliijr, xlvr, xlviijr, xlviiijr, lr, ljr, lijv, liijr, lxv-lxjr, lxvijr, lxxv-lxxjr, lxxvv, lxxvjr, lxxxiijr, lxxxviijv, lxxxviiijr, lxxxxijv, lxxxxvr, lxxxxvjv-lxxxxvijr, lxxxxviijv-lxxxxviiijr, coiijr, covijv, coxjr, coxiiijr, coxvjv, coxxv, coxxiijr, coxxvijr, coxxviiijr, coxxxijv, coxxxviiijr, coxliiijv, coxlviijv, colijr, colxv, colxiijr, colxviiijv, colxxr, colxxvijr, colxxxvv, colxxxxiiijv, colxxxxviiijv, ccovr, ccoxr, ccoxxjr, ccoxxiijv, ccoxxiiijr e ccoxxxjr sono illustrate scene salienti dell'Inferno. L'apparato decorativo di questo codice è stato attribuito a Francesco di Traino e alla sua bottega pisana. Nel Codex Altonensis (Hamburg, Christianeum, Schulbibliothek, ms. N 2 Aa 5/7, già R 72), datato alla seconda metà del sec. XIV e latore della sola Commedia, si trovano soluzioni iconografiche analoghe.
rubricato: i titoli delle varie partizioni (Deductio textus de vulgari in latinum, Epositio lictere, notabilia, comparationes, ecc.) che suddividono il testo Expositiones sono rubricati in rosso; i capoversi sono rubricati in inchiostro rosso e blu alternati; le citazioni dalla Commedia sono sottolineate in l'inchiostro rosso. 


Legatura moderna in cuoio di Russia, con piatti in legno; sul dorso si legge impresso in oro: «Dante / Cantica dell'Inferno / con commenti / di / Fra Guidone Pisano».

Stemma
Nomi Carlo Archinto (n. 1670 - m. 1732), possessore (ante 1862); Henri d' Orléans, duca d'Aumale (n. 1822 - m. 1897), possessore (post 1862); Lucano Spinola (sec. XIV med.), possessore (sec. XIV); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore
Storia del manoscritto
Il codice è identificato con l'esemplare di dedica che Guido da Pisa fece confezionare per Lucano Spinola, dedicatario delle Expositiones (al f. xxxjr si legge «factae per Fratrem Guidonem Pisanum Ordinis Beatae Mariae de Monte Carmelo ad nobilem virum Dominum Lucanum de Spinolis de Ianua») e della Declaratio (al f. ccoxxxviiijr si legge «Incipit declaratio super profundissimam et altissimam comediam dantis facta per fratrem Guidonem pisanum ordinis beate marie de carmelo ad nobilem virum dominum lucanum de spinola de Ianua. Incipit prefatio sive epistulare proemium»): lo confermerebbero lo stemma della famiglia Spinola (una fascia orizzontale di tre righe di scacchi, color rosso e argento, in campo d'oro) replicato nel margine esterno dei ff. 1r e xxxjr in corrispondenza dell'incipit dell'Inferno e delle Expositiones, rispettivamente; e dal disegno che si trova nel margine inferiore del f. xxxjr, dove Guido da Pisa è rappresentato nell'atto di consegnare l'opera a Lucano Spinola. In un momento imprecisato, il manoscritto entrò a far parte della collezione del bibliofilo milanese Carlo Archinto (1670-1732) e rimase nella biblioteca degli Archinto fino al 1862, quando fu acquistato da Henri d'Orléans, duca d'Aumale (1822-1897); sulla base della testimonianza di Edward Moore, almeno a partire dal 1889 il manoscritto risulta conservato nel Cabinet des livres del Castello di Chantilly. Precedenti segnature: «XX D (1) 4»

Bibliografia Boschi Rotiroti Codicologia pp. 88-90, 111; Pomaro Codicologia (1986) pp. 355 e 376; De Robertis, Dante. Rime (2002) vol. I* p. 69 (con tavola parziale); Franceschini Per la datazione (2002); Boschi Rotiroti Codicologia (2004) pp. 88-90, 111; Romanini Mss. e postillati (2007) p. 50; Rinaldi Per l'edizione (2010) pp. 9-23; Balbarini L'Inferno di Chantilly (2011); Rinaldi Expositiones (2013) pp. 45-7; Jenaro MacLennan Datazione (2019)

Note Fonte dei dati: bibliografia [21.12.2021]

Regesto ff. 1r-xxviiijv: Dante Alighieri, Commedia (Inferno) - ff. xxxjr-ccoxxxiiijv: Guido da Pisa, Expositiones et glose super Comediam Dantis facte per fratrem Guidonem Pisanum (ff. clxxxxvb-clxxxxi'a, a proposito di Inf. XXVII 79-81, sono citati i vv. 121-146 della canzone di Dante «Le dolci rime d'amor ch'io solea») - ff. ccoxxxviiijr-ccoxliij: Guido da Pisa, Declaratio super Comediam Dantis

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Riproduzione digitale

Responsabile scheda: Matteo Giordani

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Descrizione desunta

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 564

sec. XIV primo quarto data stimata
Note datazione secondo-terzo decennio del secolo, in base all'apparato decorativo

Luogo di copia Firenze (?) (sec. XIV primo quarto); Pisa (?) (sec. XIV primo quarto)
membr.
ff. I, 227, II'; numerazione mod. integrata da rec. in alto; f. I membr. antico; ff. I'-II' cart. mod.; fascicoli 1 - 18 (12), 13 (11): tutti i fascicoli (tranne l'ultimo, privo del foglio finale) hanno il richiamo in fine incorniciati a penna ad inchiostro rosso e blu
dimensioni: 340 x 244; specchio di scrittura: 10 / 6 /11 [219] 94 x 31 [69 (12) 69] 63 (f. 157r); rr. 43 / ll. 42 (f. 156v, solo glossa)
rr. 43 /ll. 21 (f. 211ra, col. di testo biblico), rigatura a secco
disposizione del testo: il testo biblico, di modulo doppio rispetto alla glossa, utilizza due righe, senza preparazione particolare; conseguentemente, quando occupa tutta la colonna, rimane una riga vuota o in testa o in piede

scritture e mani littera textualis; Italia Toscana
note generali sulla scrittura: a questa mano, che usa competentemente una littera textualis non semplificata, piuttosto pesante, con alternanza di d diritto e tondo, si devono tutti e quattro i volumi dell'opera  (Conv. Soppr. 564, 566, 568, 572). Data l'attribuzione (non da tutti, però, condivisa)  dell'importante apparato decorativo a scuola pisana (vd. infra), Pisa potrebbe essere il luogo di origine del manufatto, per quanto il copista risulti più precisamente vicino a prodotti coevi fiorentini.


decorato: La decorazione viene concordemente attribuita al miniatore Pisano Francesco Traini e accostata a quella, analogamente attribuitagli, del Breviario di Eufrasia (ms. BML Strozzi 11) scritto nel 1326 per la badessa pisana Eufrasia dei Lanfranchi. E' da notare però che, se ad un esame autoptico l'identità del decoratore dei due manoscritti in questione appare evidente, il copista del breviario si dichiara ed  è fiorentino (Strozzi 11, f. 566ra: Vivat in celis Donatus ser Succhari de Florentia ... Hoc opus factum est anno Domini nostri Iesu Christi MCCCXXVI de mense februarii existente abbatissa domina Eufraxia filia olim domini Iohannis Chirbi de Lanfrancorum de civitate Pisana).  La formazione del Traini non è accertata e potrebbe essere anche fiorentina; inoltre una parte della critica recente (vd.la voce a cura di Silvia Giorgi in DBMI, pp. 960-962) non accetta la proposta attributiva; in conclusione le varie proposte avanzate chiedono una ulteriore verifica con l'esame dei dati codicologici oltre che artistici.
Iniziali filigranate; Iniziali decorate; Iniziali miniate: F. 1ra iniziale decorata su fondo oro; f. 1va iniziale figurata (apostolo) su fondo oro; f. 2va iniziale figurata (apostolo in cattedra e simbolo);  iniziali decorate con bordure fogliate marginali all'inizio di ogni capitolo; iniziali filigranate; filigranate alternativamente in rosso e blu 
rubricato: rubriche, paragrafi alternativamente in rosso e blu; titoli correnti in maiuscole miste ad inchiostro rosso e blu


Legatura antica (sec. XVI) in pelle impressa restaurata in epoca moderna, perse le parti metalliche ed i fermagli, all'esterno del piatto poster. resti di un cartellino cartaceo antico e segni di catenatura.

Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV primo quarto - XIX in.)
Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), bibliotecario (sec. XIV med.); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore (sec. XIV primo quarto)
Storia del manoscritto
A f. Iv, in scrittura diplomatica coeva al manoscritto, piuttosto artificiosa e caratterizzata da una r scendente sotto il rigo: Iste liber est (est: scritto nell'interl. sup.) conventus sancte Marie Novelle fratrum ordinis predicatorum de Florentia.
La stessa mano prosegue al rigo successivo con una scrittura più ordinaria, con peso e modulo minori: Necesse est ut qui officio predicationis excubat a sacre lectionis studio non recedat. Gregorius in Pastorali.  Questa mano è fortemente avvicinabile a quella che verga la nota di possesso e di dono nel ms. BNF Conv. Soppr. F.3.1126 che è sensatamente attribuibile a Iacopo Passavanti, che sappiamo aver ricoperto il ruolo di bibliotecario nel convento fiorentino (vd. scheda) 
Più sotto compare la collocazione quattrocentesca: Ponatur in 16 ex parte cimiterii, corrispondente al catalogo del 1489, dove al n. 187 (secondo la trascrizione Pomaro, Censimento II) sono citati tutt'e quattro i volumi dell'opera.
A f. 1r marg. sup. e a f. 226rb la nota di possesso (sec. XVI); Conventus Se Me Nolle de Floa oris p(r).

A f. Iv a matita la nota moderna Cass. 14

Catena aurea, Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274, ff. 1ra-226rb: In Lucam

Bibliografia D'Ancona, Miniatura fiorentina vol. II n. 48, (fonte); Dondaine - Shooner vol. I, (fonte); De Benedictis Strozzi 11 p. 491, 492 n.4; Dondaine - Shooner vol. I p. 340, (fonte); Balbarini Catena aurea in Lucam pp. 316, 317; Balbarini Miniatura a Pisa p. 24, 34, 35, 45, tav. IV, pp. 35, 42, 118, 119 scheda nr. 2; Giorgi Maestro di Eufrasia; Ciardi Dupré Codici pisani; Antonioli Rapace in fuga nota 90, n. 100; Alidori Tre manoscritti p. 236; Conti Problemi (1979) tav. 48, p. 24 n. 23; Pomaro, Censimento I (1980) pp. 458-459, 460; Pomaro, Censimento II (1982) p. 231 nr. 187; DBMI (2004) (fonte); Alidori Battaglia Miniatori (2021) p. 5

Spoglio inventariale
Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]187- Opus aureum videlicet cathena aure[a] in 4or voluminibus.

Responsabile scheda: Gabriella Pomaro

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Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 566

sec. XIV primo quarto data stimata
Note datazione vd. scheda del ms. 564

Luogo di copia Firenze (?); Pisa (?)
membr.
ff. IV, 102, II'; numerazione mod. in alto; ff. I-III e I'-II' cart. di restauro; fascicoli 1- 8 (12), 9 (6): il foglio finale, f. 102, che offre segni di distacco è incollato su supporto cartaceo di rinforzo; richiami incornice ad inchiostro nero e rosso; solo sui fascicoli finali tracce di segnatura a registro probabilmente non originali
dimensioni: 335 x 242 (f. 21r); specchio di scrittura: 8 / 5 /14 [215] 93 x 29 [68 (12) 70] 63  (f. 21r); rr. 43 / ll. 42 (f. 21r)
rr. 43 / ll. 22 (f. 20va, testo biblico), rigatura a secco
disposizione del testo: impaginazione analoga agli altri volumi di quest'opera in quattro tomi

scritture e mani littera textualis; Italia Toscana
note generali sulla scrittura: stesso copista dei Conv. Soppr. 564, 568 e 572 (vd. scheda Conv. Soppr. 564)


decorato: la miniatura è attribuita al pisano Francesco Traini; per l'ambiente originario del manoscritto, prodotto fiorentino o pisano, vd. BML Conv. Soppr. 564
Iniziali filigranate; Iniziali figurate; Iniziali decorate: A f. 1r iniziale decorata di grandi dimensioni; a f. 2r figurata (evangelista e simbolo); iniziali decorate con bordure fogliate marginali all'inizio di ogni capitolo; iniziali filigranate
rubricato: rubriche; paragrafi in rosso e in blu; titolo corrente in maiuscole miste in rosso e blu


Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV primo quarto - XIX in-)
Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), bibliotecario (?) (sec. XIV med.); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore (sec. XIV primo quarto)
Storia del manoscritto
A f. IV v : Iste liber est conventus Sancte Marie Novelle fratrum ordinis predicatorum de Florentia. La mano che appone la nota di possesso (per la quale abbiamo proposto il nome di Iacopo Passavanti)  è la stessa in tutt'e quattro i tomi dell'opera (vd. ms. 564), anche se con leggere variazioni nella posatezza; anche qui prosegue con una citazione:  Facile contempnit omnia qui se semper cogitat esse moriturum. Ier(onimus) in epistola ad Paulinum.
A f. Iv (sec. XVI): Ponatur in 16 ex parte cimiterii.
Ai ff. 1r e 99va nota di possesso del convento: Conventus Se Me Nolle de Floa oris p(r).  (sec. XVI); a f. IVr note a matita risalenti al periodo delle soppressioni: Cassa A / Sa Ma Novella 83. 16 ; al marg. inf. una nota : Si rimetta, probabilmente è l'indicazione per il restauratore che doveva appunto recuperare il foglio, antica guardia.


Catena aurea, Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274, ff. 1ra-99va: In Marcum

Bibliografia Dondaine - Shooner vol. I, (fonte); De Benedictis Strozzi 11 pp. 491, 492, n. 4; Dondaine - Shooner vol. I p. 341, (fonte); Balbarini Catena aurea in Lucam p. 316; Balbarini Miniatura a Pisa pp. 24, 34, 35, 42 e passim, 45, 119, fig. 17, 49; Giorgi Maestro di Eufrasia p. 683; Ciardi Dupré Codici pisani pp. 502 e passim; Antonioli Rapace in fuga p. 90, n. 100; Alidori Tre manoscritti n. 236; Conti Problemi (1979) p. 24, n. 23; Pomaro, Censimento I (1980) pp. 458-460; Pomaro, Censimento II (1982) p. 321 nr. 187; Alidori Battaglia Miniatori (2021) p. 5

Spoglio inventariale
Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]187- Opus aureum videlicet cathena aure[a] in 4or voluminibus.

Responsabile scheda: Gabriella Pomaro

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Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 568

sec. XIV primo quarto
Note datazione vd. la scheda del ms. BML Conv. Soppr. 564


Luogo di copia Firenze (?) (sec. XIV primo quarto); Pisa (?) (sec. XIV primo quarto)
membr.
ff. II,193, I'; numerazione mod. in alto; i ff. di guardia sono cart. di restauro; fascicoli 1-15 (12), 16 (13): l'ultimo fascicolo è un setterno privo del foglio finale; richiami incorniciati ad inchiostro rosso e nero
dimensioni: 335 x 240; specchio di scrittura: 10 / 5 /12 [212] 95 x 31 [70 (11) 70] 57; rr. 49 / ll. 21 (f. 107rb, testo biblico)
rr. 43 / ll. 42 (f. 106v, glossa)


disposizione del testo: disposizione del testo dei mss. 564, 566 e 572


scritture e mani littera textualis; Italia Toscana
note generali sulla scrittura: lo stesso copista  dei manoscritti BML Conv. Soppr. 564, 566, 572



decorato: decorazioni simili a quella dei manoscritti BML Conv. Soppr. 564, 566, 572, riferita a scuola Pisana (Francesco Traini)
Iniziali figurate: a f. 1v miniatura nella lettera iniziale; iniziali decorate con prolungamenti marginali fogliacei ; iniziali filigranate
rubricato: rubriche, titolo corrente


Legatura  moderna in tutta pelle


Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV primo quarto - XIX in.)
Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), bibliotecario (?) (sec. XIV med.); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore (sec. XIV primo quarto)
Precedenti segnature V B, Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XVIII)
Storia del manoscritto
La perdita delle guardie antiche è certamente la causa dell'assenza di note analoghe a quelle presentate dai tre altri tomi dell'opera, purtuttavia a f. 1rb, marg. est., la chiosa 'choros' è attribuibile alla stessa mano (per la quale si propone il nome di Iacopo passavanti, vd. ms. 5649 che inserisce le note di possesso, coeve ai manoscritti, sulle guardie iniziali di tutt'e tre.
A f. 1r marg. sup. e a f. 191vb (sec. XVI): Conventus Se Me Nolle de Floa oris p(r.).
A f. Ir collocazione a matita: Cass. 18 /18; sulla costola in alto compare il titolo, in basso tre cartellini: quello con la segnatura attuale; quello con la collocazione temporanea al momento delle soppressioni: N 18 Cass. e quello stretto e rettangolare del convento con una collocazione settecentesca in parte rovinata: V B [..]

Nell'inventario del 1489 il volume è individuabile al n. 187 (ed. Pomaro, Censimento II) , voce complessiva che parla appunto di 4 tomi.

Catena aurea, Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274, ff. 1ra-191vb: In Iohannem

Bibliografia D'Ancona, Miniatura fiorentina vol. II n. 50, (fonte); Dondaine - Shooner vol. I, (fonte); De Benedictis Strozzi 11 pp. 491, 492, n. 4; Dondaine - Shooner vol. I p. 341, (fonte); Balbarini Catena aurea in Lucam p. 316; Balbarini Miniatura a Pisa fig. 18, 51, pp. 24, 34, 35, 45, 120 e passim; Giorgi Maestro di Eufrasia p. 683; Ciardi Dupré Codici pisani p. 502 e passim; Antonioli Rapace in fuga p. 64, fig. 23, 90, n. 100; Alidori Tre manoscritti p. 236; Conti Problemi (1979) p. 24, n. 23, (fonte); Pomaro, Censimento I (1980) p. 458, 459, 460; Pomaro, Censimento II (1982) p. 321 nr. 187; Alidori Battaglia Miniatori (2021) p. 5

Spoglio inventariale
Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]187- Opus aureum videlicet cathena aure[a] in 4or voluminibus.

Responsabile scheda: Gabriella Pomaro

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Permalink: http://www.mirabileweb.it/manuscript/firenze-biblioteca-medicea-laurenziana-conv-soppr--manoscript/180306



Descrizione diretta

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Conv. soppr. 572

sec. XIV primo quarto data stimata

Luogo di copia Firenze (?) (sec. XIV primo quarto); Pisa (?) (sec. XIV primo quarto)
membr.
ff. V, 291, III'; numerazione mod. in alto che giunge fino a 290 in quanto calcola come guardia l'ultimo foglio, bianco, del fascicolo finale (segnato I'); ff. I-III e II'-III' cart. mod.; ff. IV-V bif. antico (il f. IV reca segni sul recto di distacco); fascicoli 1 - 24 (12), 25 (3): il fascicolo finale è un duerno decurtato del foglio finale; richiami incorniciati come negli altri tre manoscritti gemelli (vd. a Decorazione)
dimensioni: 335 x 235; specchio di scrittura: 8 / 5 / 13 [216] 94 x 28 [70 (19) 69] 59 (f. 155r); rr. 44 / ll. 21 (f. 166ra; solo testo biblico); rr. 44 /ll. 43 (f. 166rb; solo glossa), rigatura a secco

scritture e mani littera textualis; Italia Toscana
note generali sulla scrittura: stessa officina scrittoria  dei BML Conv. Soppr. 564,566, 568  (vd. scheda del ms. BML Conv. Soppr. 564)


decorato: anche per questo manoscritto, parte di un insieme di 4 volumi strettamente affini, è stata proposto il nome del miniatore pisano Francesco Traini; si rinvia alla scheda del BML 564 per i dettagli
Iniziali illustrate; Iniziali decorate: a f. 3vb iniziale illustrata (apostolo nell'atto di scrivere, accanto il simbolo apostolico); a f. 1ra iniziale maggiore decorata su fondo oro
rubricato


Legatura antica in pelle impressa con restauro moderno alla costola, perse le parti metalliche

Ente possessore Firenze, S. Maria Novella, convento OP (sec. XIV. 1 - XIX in.)
Nomi Iacopus de Passavantis frater OP (m. 1357), bibliotecario (?) (sec. XIV med.); Francesco Traini miniatore (fl. 1321 - 1345), miniatore (sec. XIV primo quarto)
Storia del manoscritto
A f. 1r, 287v nota di possesso del convento (sec. XVI): Conventus Se Me Nolle de Floa oris p(r.); a f. Vv la nota primotrecentesca  della stessa mano (Iavcopo Passavanti? bd. ms. 56) che interviene su tutto l'insieme: Iste liber est conventus sancte Marie Novelle fratrum ordinis predicatorum de Florentia; segue poi, al solito, una sentenza:  Inter omnia studia hominum studium sapientie iocundius est. Beatus Thomas primo contra gentiles.  Più sotto la collocazione corrispondente all'inventario del 1489: Ponatur in 16. ex parte cimiterii
A f. IVv un ricordo: Tempore prioratus R.M. Alexandri Luchini de Florentia predicavit per quadragesimam primi anni sui prioratus fr. Thomas Baccalarius tunc temporis ordinarius conventus de Linia[c]o, generali magistro Vincentio de Castronovo dignissimo (mano del sec. XVI in.).
Sul dorso sono presenti alcuni cartellini allo stato frammentario e, ancora leggibile, il cartellino ovale risalente all'incameramento ottocentesco con la segnatura provvisoria: N. 22 / Cass.

Catena aurea, Thomas de Aquino n. 1224/1225, m. 7-3-1274, ff. 1ra-287vb: In Matthaeum

Bibliografia D'Ancona, Miniatura fiorentina vol. II n. 187, (fonte); Dondaine - Shooner vol. I, (fonte); De Benedictis Strozzi 11 pp. 491, 492, n. 4; Balbarini Catena aurea in Lucam p. 316; Balbarini Miniatura a Pisa pp. 34, 35, 45, 121; Antonioli Rapace in fuga p. 90, n. 100; Alidori Tre manoscritti p. 236; Conti Problemi (1979) p. 24, n. 23, tav. 49; Pomaro, Censimento I (1980) p. 458, 459, 460, n. 1; Alidori Battaglia Miniatori (2021) p. 5

Spoglio inventariale
Firenze - S. Maria Novella, convento. [Inventario di Santa Maria Novella]187- Opus aureum videlicet cathena aure[a] in 4or voluminibus.

Responsabile scheda: Gabriella Pomaro

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