Analisi della tradizione dei
Prooemia isidoriani, generalmente considerati un'opera tra le prime scritte dal vescovo, unitaria in 41 capitoli e legata al
De ortu: l'A. ritiene originaria la concezione dei proemi come opere separate, ciascuno da inserire all'inizio del libro biblico correlato, e solo successiva l'idea di un'opera organica e unitaria. Inoltre, lo studio dei 33 mss. anteriori al sec. XI che tramandano i
Prooemia come opera unitaria [Arras, BM, 764 (739); Vat. Barb. lat. 505; Vat. Pal. lat. 277; Vat. Reg. lat. 310; Vat. lat. 641; Sankt-Peterburg, Publichnaja Bibl., Q. v.I.15; Madrid, Real Academia de la Historia, 80; Einsiedeln, Stiftsbibl., 339; Cambrai, BM, 937; El Escorial, Real Monasterio de San Lorenzo, d.I.1; München, BSB, lat. 18524b, lat. 3739 e lat. 14096; Orléans, BM, 313; Hereford, Cathedral Library, O.3.2; Wolfenbüttel, HAB, Weiss. 44 e Helm. 532; Sankt-Paul in Lavanttal, Stiftsbibl., 25.1.35; Karlsruhe, BLB, Aug. CCXXIX; Laon, BM, 423; Monza, Bibl. Capitolare, C-9/69; Paris, BNF, lat. 2787; lat. 2824, n.a. lat. 448 e lat. 113; Verona, Bibl. Capitolare, LVI (54); Avranches, BM, 10; Wien, ÖNB, 964; Torino, Bibl. Reale, Varia 141; Bruxelles, BR, 9311-19; Sankt Gallen, Stiftsbibl., 240; Kassel, Stadtbibl., Theol. Q. 10; Montpellier, Bibl. Interunivers. Med., 77; Bern, Burgerbibl., 224] rivela l'esistenza di varianti d'autore e quindi di almeno due (ma forse di più) redazioni dell'opera, corrispondenti a diversi momenti di revisione del testo, al di là delle modifiche posteriori non dipendenti dalla volontà del vescovo. La dimostrazione si chiude con una rassegna delle caratteristiche di trasmissione delle altre opere isidoriane contenute nei medesimi mss., che corrobora le ipotesi formulate. (Marianna Cerno)
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