L'esegesi di Ugo di San Vittore ha il suo fondamento nello studio dell'
historia e del suo senso letterale. In questa pratica ugoniana assumono un ruolo esemplare non solo gli scritti di Girolamo, ma anche gli esegeti ebrei contemporanei a Ugo, ai quali spesso il Vittorino attinge. L'A. studia il complesso di opere ugoniane pubblicate in PL 175 e così raggruppate:
De scripturis et scriptoribus sacris, Adnotationes elucidatoriae in Pentateuchum, In librum Iudicum, In librum Regum. Dei 47 mss. segnalati per tali opere, 42 vengono presi in considerazione nel presente saggio e suddivisi in funzione dei testi che tramandano. Si delineano almeno tre redazioni delle opere pubblicate in PL 175. La prima redazione è conservata in tredici mss. (Admont, Stiftsbibl., 672; Heiligenkreuz, Stiftsbibl., 257; Lilienfeld, Stiftsbibl., 98; Linz, Studienbibl., 353 (68); München, BSB, clm 14603, clm 17477, clm 18412; Seitenstetten, Stiftsbibl., 184; Wien, ÖNB, 383, 811, 870, 4433, 4913), comincia con le parole
Diligens scrutator e si limita ad approfondire le sei
circumstantiae che l'esegeta deve tener presente nell'interpretare un passo biblico; comprende alcune sezioni del
De scripturis et scriptoribus sacris (capp. 14-15, 18) e altri materiali: finora non era mai stata rilevata come unità testuale indipendente. La seconda redazione è conservata in sei mss. (Charleville, BM, 71, 166a; Douai, BM, 362, 365; Paris, BNF, lat. 345, lat. 13422) e comprende: un'introduzione teorica di ermeneutica biblica (più ampia della
Diligens scrutator), i commenti a Genesi, a Esodo e a Levitico. La terza redazione è conservata in cinque mss. (Birmingham, Public Libr., 91.Med.3; Vat. Urb. lat. 108, Vat. lat. 13014; Firenze, Laurenziana, San Marco 476; New Haven, CT, Library, T.E. Marston 248), comprende tutti i materiali della redazione precedente, a cui vengono aggiunti i commenti al libro dei Giudici e al libro dei Re e altro materiale. Quest'ultima redazione servì da base per l'edizione delle opere di Ugo voluta dall'abate Gilduino. Benché l'A. sia consapevole dei limiti della sua analisi - non viene infatti sciolto il nodo riguardante i testi parziali trasmessi dagli altri mss. -, sono già possibili alcune conclusioni: 1) le opere prese in esame sono state trasmesse in almeno tre redazioni risalenti all'autore; 2) nessun ms. testimonia il testo stampato in PL 175; 3) il
De scripturis et scriptoribus sacris non rappresenta un'opera autonoma e nella forma pubblicata in PL è testimoniato da un solo ms. (Paris, BNF, lat. 14507, ff. 188va-199rb); 4)
Diligens scrutator rappresenta una prima redazione o un'introduzione all'ermeneutica biblica che precede i commenti biblici; 5) in un primo tempo furono redatti i commenti a Genesi, Esodo e Levitico, ai quali furono aggiunti i commenti al libro dei Giudici e al libro dei Re; 6) la tradizione manoscritta non consente di fugare tutti i dubbi sull'autenticità dei commenti a Numeri e Deuteronomio. L'A. conclude il suo saggio mettendo in evidenza il rapporto tra la scelta di Ugo di commentare i suddetti libri biblici e la prescrizione di leggerli durante l'anno inserita nel
Liber ordinis Sancti Victoris Parisiensis. (Francesco Siri)
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