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Con l'intento di rendere più facilmente disponibili i testi agiografici fondamentali per la storia dell'abbazia di Saint-Maurice di Agaune, utili ad agevolare la completezza degli studi interdisciplinari che riguardano la fondazione (alla luce della nuova considerazione storiografica data al genere agiografico negli ultimi decenni), gli A. riuniscono nel volume la passione anonima dei martiri della legione Tebea, la vita degli abati di Agauno e la passione del re Sigismondo. Il primo testo è un'agiografia anonima che condivide parte del materiale con la redazione di Eucherio di Lione, ma che ugualmente in parte se ne discosta. Per questa sezione del volume E. Chevalley ripropone il proprio lavoro La Passion anonyme de saint Maurice d'Agaune apparso in «Vallesia» 45 (1990) 37-120 (cfr. MEL XIV 3285), senza apportare modifiche al testo ma con il dovuto aggiornamento bibliografico, annunciando che il corrispondente testo di Eucherio troverà presto pubblicazione nella collana «Sources chrétiennes». La passione anonima dei martiri di Agauno viene confrontata con l'agiografia di Eucherio e anche con l'edizione offerta da B. Krusch nel 1896 per i MGH. Per l'edizione, dotata di apparato misto e completa di traduzione francese, l'A. ha recensito 43 manoscritti dividendoli in uno stemma sostanzialmente bipartito sulla base di due errori-guida ma anche delle parti derivate dalla redazione eucheriana: Torino, BNU, D.V.3; Einsiedeln, Stiftsbibl., 256 (461); Zürich, Zentralbibl., C 10 i; Bruxelles, BR, 7984; II 973; Novara, Capitolare, CIV (65); Stuttgart, Landesbibl., Bibl. fol. 56; Trier, Bibl. des Priesterseminars, 35 (R.I.11); Stadtbibl., 1376/578; Vat. Reg. lat. 318; Vat. Reg. lat. 523; Vat. Reg. lat. 528; Vat. Arch. S. Petri A 2; Vat. S. Maria Maggiore 2; Vat. lat. 5771; Vat. Barb. lat. 586; Laon, BM, 261 (431); München, BSB, Clm 22243; Wien, ÖNB, 371; 1556; Paris, BNF, lat. 3789; lat. 5278; lat. 5301; lat. 5308; lat. 5321; lat. 5600; lat. 12606; lat. 16733; Roma, Vallicelliana, tom. IX; Basilica di San Giovanni in Laterano, A. 81; Angelica, 1269; Casanatense, 719 (B.I.4); Napoli, BN, XV AA 12; Admont, Stiftsbibl., 2; Leiden, Bibl. der Rijksuniversiteit, BPL 114 A; Angers, BM, 121 (113); Sankt Gallen, Stiftsarchiv, Pfäfers X; Semur, BM, 1; Rouen, BM, U 2; Montpellier, BU, sec. méd. H 156; Reims, BM, 417; 1403; 1408. Lo stesso Chevalley firma anche il secondo lavoro, l'edizione delle vite dei primi tre abati di Saint-Maurice, Imnemodo Ambrogio e Achivo, la cui biografia rimanda agli anni della fondazione del monastero da parte del re Sigismondo. Lo scritto, anonimo, comprende anche la trascrizione degli epitaffi dei quattro primi abati di Saint-Maurice, un poema in onore di un presbitero di nome Probo e un obituario che corrisponde alla lista trasmessa da un codice del VII secolo edito all'inizio del XVII secolo da P.-F. Chifflet (del codice, che era stato reperito a Besançon, resta solo la trascrizione che ne ha tratto Chifflet: Bruxelles, BR, 8287-90). L'edizione, completa di traduzione francese, comprende lo studio linguistico del testo (grammatica e ortografia) e si basa sui cinque testimoni dell'opera: London, Gray's Inn, 3; Trier, Stadtbibl., 1376/141; Bruxelles, BR, 8287-90; 8930-31; Paris, BNF, Baluze 143. A C. Roduit si deve l'edizione, anch'essa con traduzione francese, dell'ultimo testo: la passione del re Sigismondo (BHL 7717). Il lavoro è desunto dalla tesi di master dell'A. discussa nel 2010 a Losanna. I prolegomena all'edizione illustrano la vita di Sigismondo, re dei Burgundi dell'inizio del VI secolo la cui vicenda storica si è trasformata in un racconto agiografico. Le modificazioni dello scritto, che allontanano la biografia agiografica dagli accadimenti reali, vengono contestualizzati storicamente al fine di datare la Passione e di valutarne le fonti e la possibile identità del suo autore. Vengono considerate anche la fortuna dell'agiografia e le sue caratteristiche linguistiche. La discussione filologica suddivide cautamente la ricca tradizione manoscritta in due famiglie, delle quali solo la prima ha caratteri distinti, mentre la seconda è formata dal resto dei testimoni: l'A. argomenta diffusamente l'estrema difficoltà incontrata nell'individuazione degli errori separativi. L'edizione si basa su 39 testimoni fra manoscritti ed edizioni a stampa: Paris, BNF, lat. 5343; lat. 5594; lat. 11757; lat. 14650; lat. 16737; Sainte-Geneviève, 1831; Mazarine, 1733; Dijon, BM, 640; Praha, Národní Knihovna Ceské Republiky, adlig. 39 D 4; Budapest, Eötvös Loránd Tudományegyetem, Egyetemi Könyvtár, lat. 44; Brno, Moravská Zemská Knihovna, A 44; London, Gray's Inn, 3; München, BSB, Clm 14279; Clm 18625; Clm 22241; Clm 23846; Heiligenkreuz, Stiftsbibl., 12; Zwettl, Stiftsbibl., 24; Admont, Stiftsbibl., 24; Melk, Stiftsbibl., 492; Wien, ÖNB, 336; Ser. nov. 12708; Trier, Stadtbibl., 1376/141; 1151/454; Einsiedeln, Stiftsbibl., 247; Sankt Gallen, Stiftsarchiv, Pfäfers XII; Firenze, Laurenziana, Pl. 20.3; Riccardiana, 223; Vat. lat. 7014; Lucca, Bibl. Capitolare Feliniana, C; Novara, Capitolare, XXVII (53); Roma, Basilica di San Giovanni in Laterano, A. 79; Casanatense, 718; Torino, BNU, F.III.16; Bern, Burgerbibl., 24. Oltre a questi testimoni, l'A. utilizza la recensione presente nel Sanctuarium di Bonino Mombrizio. Il volume è corredato da un apparato iconografico e dall'indice dei nomi. (Marianna Cerno)
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Ristampa del volume pubblicato nel 1998 (cfr. MEL XXIV 678). L'A. offre l'edizione, con traduzione francese a fronte, dei Chronica di Bernardo Itier (pp. 1-71), corredata da un corposo apparato di note (pp. 93-264). Il volume si apre con una parte introduttiva (pp. XI-CIII), la cui prima sezione presenta la biografia del monaco di Saint-Martial di Limoges e la sua storia familiare. La sezione successiva si concentra sul ruolo svolto presso la biblioteca dell'abbazia dove ebbe l'incarico di assistente-bibliotecario (subarmarius) dal 1195 e di bibliotecario (armarius) dal 1204. La sua attività si manifestò in diverse forme: acquisizioni di libri, legature, compilazione di tavole e indici, copie di testi, redazione di cataloghi della biblioteca e soprattutto l'uso personale quale si rispecchia nei margini dei codici. Intervenne infatti su almeno 95 libri, tra i quali se ne elencano di seguito alcuni: fu l'acquirente di Paris, BNF, lat. 821; fu responsabile della legatura di Paris, BNF, lat. 1248, lat. 2036, lat. 2770, lat. 2843, lat. 3549 (copista); fu copista di Paris, BNF, lat. 903 (autore di un indice), lat. 1813, lat. 1969, lat. 2027, lat. 2208, lat. 2303, lat. 2455, lat. 3237, lat. 3719, lat. 5064, lat. 5505, lat. 5943 A, lat. 7100, lat. 7901; compilò sommari e tabulae in Paris, BNF, lat. 196, lat. 306, lat. 585, lat. 1084, lat. 1118, lat. 1119, lat. 1137, lat. 1139, lat. 1240, lat. 2135, lat. 2339, lat. 2965, lat. 3154, lat. 3784, lat. 5314, lat. 5347, lat. 10400, Vat. lat. 2024 [recte Reg. lat. 2024], Vat. lat. 14436. Bernardo redasse due cataloghi: un catalogo dei libri di medicina, che erano conservati nell'infermieria del monastero (Limoges, Archives Départementales de la Haute-Vienne, 3 H 411), e un inventario dei libri della biblioteca (Paris, BNF, lat. 1085 ff. 1-7v, 76, 104v). Parte dell'introduzione approndisce il suo ruolo di cronista. Le fonti storiche che ebbe a disposizione, in quanto bibliotecario, furono diverse: in particolare attinse largamente dal Chronicon e dalla Commemoratio abbatum di Ademaro di Chabannes, con le sue continuazioni anonime, e dai Chronica di Goffredo di Vigeois. Si servì invece occasionalmente della Chronographia di Teofane, della Vita s. Odonis di Giovanni di Cluny, dell'Historia scholastica di Pietro Comestore e dell'Historia Hierosolymitana di Guglielmo di Tiro. Bernardo redasse i Chronica, mescolando latino e limosino, nei margini del manoscritto Paris, BNF, lat. 1338 ai ff. 1v-253r, seguendo un metodo originale, ovvero annotando eventi per lui interessanti e classificandoli in ordine cronologico. La cronaca parte da Carlo Martello e giunge al periodo contemporaneo. Il suo contenuto e la sua struttura non denotano le ambizioni di uno storico e non possono essere paragonati alle opere dei grandi autori monastici del medioevo; il monaco di Saint-Martial accumula semplicemente dei fatti, seguendo come unico filo conduttore l'ordine cronologico, senza uscire mai dalla sua limitata realtà. È, però, proprio quest'ultimo aspetto che rende interessante la sua opera, tramite la quale è possibile percepire la vita quotidiana dell'abbazia, l'attività dei monaci, l'evoluzione della liturgia, la morte di un monaco, la preparazione di un'elezione abbaziale o come i grandi eventi del tempo furono percepiti nel monastero. La serie di annotazioni autografe sono appuntate nei margini di due codici che formano l'attuale manoscritto Paris, BNF, lat. 1338, che l'A. descrive accuratamente. Il codice si compone di due unità: ai ff. 1-142 si trovano un sequenziario e un prosario (parte che costituiva il manoscritto Paris, BNF, lat. 1138); i ff. 143-253 comprendono i Topica di Aristotele tradotti da Boezio. Dopo aver descritto la ripartizione delle annotazioni nel codice, le caratteristiche della scrittura e la sua morfologia, l'A. si sofferma sull'edizione di H. Duplès-Agier dei Chronica di Bernardo, compresa nelle Chroniques de Saint-Martial de Limoges (Paris 1874). La presente edizione segue l'ordine cronologico dei fatti riportati, indicando sistematicamente i fogli del manoscritto. A partire soprattutto dal 1219 la maggior parte delle annotazioni storiche di Bernardo non si trovano nel codice lat. 1338, i cui margini erano ormai completamente occupati, ma nei margini di altri manoscritti. L'A. ha scelto di pubblicare anche tali annotazioni, interpolandole cronologicamente all'interno dei Chronica e segnalando, in questi casi, il codice di riferimento e i relativi fogli. È il caso dei seguenti manoscritti: Vat. Reg. lat. 267 f. 1r; Vat. Reg. lat. 857 ff. 147r-v, 148r; Leiden, BU, Voss. lat. 8° 15 ff. 1r-2r; Paris, BNF, lat. 54 f. 1r; lat. 528 f. 1v; lat. 544 f. 114v; lat. 740 f. 175v; lat. 1012 ff. 1r, 66r; lat. 1154 f. 1r; lat. 1248 f. 71v; lat. 1785 f. 2; lat. 2034 ff. 1v, 2v-3r; lat. 2262 ff. 166v-167r; lat. 2316 f. 1r; lat. 2328 1 f. 1v; lat. 2339 f. 46v; lat. 2400 f. 1v; lat. 2455 f. 1r; lat. 2768 A f. 168v; lat. 2770 ff. 161v, 178v-179r; lat. 2843 f. 161r; lat. 3237 f. 114r; lat. 3549 f. 22r-v, 83v-84r, 99v, 140v, 148v; lat. 3719 f. 110r-v, 111, 115v; lat. 4281 ff. 1r, 137v; lat. 5064 f. 1r; lat. 5137 f. 13r; lat. 5240 f. 1r; lat. 5600 f. 1r; lat. 7927 f. 127r; lat. 13220 ff. 59v-60r. Nei margini del codice parigino lat. 1338, il monaco bibliotecario inserì, insieme alla cronaca, numerose liste connesse con la storia generale o locale. L'A. pubblica (pp. 73-92), di seguito al testo dei Chronica, quelle significative per la storia monastica e limosina (tra cui le liste degli abati di Solignac, Saint-Martial e Cluny e dei vescovi di Limoges). Aggiunge a queste anche l'edizione di un'ulteriore lista compilata da Bernardo, non presente nel codice lat. 1338 ma nel Leiden, BU, Voss. lat. 8° 15 al f. 190. Nell'ultima sezione della parte introduttiva («Le 'Sommaire' de la Chronique»), l'A. segnala due atti (Limoges, Archives Départementales de la Haute-Vienne, 3 H 561 e 3 H 433) con note dorsali di Bernardo (escluse dalla presente edizione), comprendenti una sequenza numerica in cifre romane. Si tratta di una cronologia che copre, anno per anno, il periodo che va dal 1000-1001 al 1125. Le brevissime note riportate in queste due carte si trovano, alla stessa data, in forma più esplicita e sviluppata nei Chronica di Bernardo. L'A. ipotizza che si possa trattare verosimilmente di un sommario della prima parte di quest'ultima. Il volume comprende la bibliografia (pp. CIV-CXIX) e si conclude con l'indice dei nomi di luogo e di persona (pp. 265-95) e con l'index verborum (pp. 297-310). (Marzia Taddei)
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Il volume offre l'edizione della Chronica e delle Notae historicae di Bernardo Iterio (n. 1163 - m. 27 gennaio 1225). Per l'edizione della Chronica l'editore prende in esame il ms. Paris, BNF, lat. 1338. Per l'edizione delle Notae historicae l'editore i seguenti mss. provenienti da St.-Martial a Limoges: Paris, BNF, lat. 54, f. 1r; lat. 528, f. 1v; lat. 544, f. 114v; lat. 740, f. 175v; lat. 1012, ff. 1r, 66r; lat. 1121, ff. 1v, 2v; lat. 1154, f. 1r; lat. 1248, f. 71v; lat. 2034, ff. 1v, 2v-3r; lat. 2262, ff. 166v-167r; lat. 2316, f. 1r; lat. 2328 (verso della carta all'inizio del codice); lat. 2339, f. 46v; lat. 2372, ff. 100r-101r; lat. 2400, f. 1v; lat. 2455, f. 1r; lat. 2768A, f. 168v; lat. 2770, ff. 161v, 178v-179v; lat. 2843, f. 161r; lat. 3237, f. 114r; lat. 3549, ff. 22r-v, 83v-84r, 99v, 140v, 148v; lat. 3710, ff. 24r, 44r, 57v; lat. 3719, ff. 110r-v, 115v; lat. 4281, ff. 1r, 137v; lat. 5064, f. 1r; lat. 5137, f. 13r; lat. 5240, f. 1r; lat. 5600, f. 1r; lat. 7901, f. 38v; lat. 7927, f. 127r; lat. 13220, ff. 59v-60r; Leiden, Bibl. der Rijksuniversiteit, Voss. lat. 8° 15, ff. 1r-2r, Vat. Reg. lat. 267, f. 1r e Reg. lat. 857, ff. 147r-v, 148r; Paris, Archives Nationales, M 715 (copia del XVI sec.); Paris, BNF, lat. 13894 (copia del XVI sec.); lat. 13895 (copia del XVI sec.); Limoges, Archives de la Haute-Vienne, 3 H 3 (copia del XVII secolo). Due copie delle Notae historicae sono tramandate dai seguenti mss: Paris, BNF, lat. 11019 (XIV sec.) e lat. 5452 (fine XIV sec -inizio XV sec.), entrambi vergati a St.-Martial. Per le precedenti edizioni cfr. Claude Estiennot de la Serre, Recueil des historiens des Gaules et de la France vol. 12 (Paris,1781) e vol. 18 (Paris 1822). Già monaco, nel 1195 Bernardo Iterio divenne subarmarius, cioè assistente-bibliotecario della biblioteca del monastero di St.-Martial a Limoges, per divenirne in seguito (nel 1204 e fino alla sua morte) armarius, il bibliotecario responsabile. Come autore, la sua attività si caratterizza per la compilazione di una cronaca universale dalla creazione all'anno 1224 (oggetto della presente edizione). Il volume presenta l'edizione critica (con apparato di note) di entrambe le opere; al corpo del testo seguono una sezione di appendici (pp. 243-63: 1) elenchi di monaci di St.-Martial [1209, 1218, 1220, 1223]; 2) la famiglia di Itier, con informazioni genealogiche e sullo status sociale; 3) la data di morte di Ademaro di Limoges; la nota di Bernardo sulla morte di Riccardo I), la bibliografia (pp. 265-71) e un indice generale dei nomi e dei luoghi (pp. 273-305). (Fabio Cusimano)
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