Il volume si sviluppa in cinque sezioni, dedicate ... Leggi tutto

Il volume si sviluppa in cinque sezioni, dedicate rispettivamente: I) alla storia della fondazione cisterciense di Vauluisant (Valleluce, dioc. di Sens) dall'anno della fondazione, ossia dal 1129 sotto l'abate Norpaud (preziosa fonte si rivela il cartolario che copre il primo secolo di vita), sino alla dispersione del fondo librario ai tempi della Rivoluzione francese; II) allo studio e all'edizione integrale delle fonti inventariali, quattro in tutto di età moderna (la più antica risale al 1525 ca.; la più tarda, parziale, al 1680 ca.; le altre due sono costituite da note e da appunti estrapolati dalle carte del maurino Anselme Le Michel, 1640, e da quelle del gesuita Jacques Vignier, 1647); III) alla rassegna dei manoscritti identificati prodotti dal locale scrittoio o comunque appartenuti e attestati tra le mura dell'abbazia (complessivamente 44), nonché delle edizioni a stampa; IV) alla selezione di tredici missive (1647-1664) di don Claude Maillet, priore di Vauluisant dal 1638, dotto amico del Mabillon e autore di una cronaca locale utile per la ricostruzione delle vicende intercorse e per la rassegna del patrimonio librario accumulatosi nel tempo; V) alla pubblicazione dell'atto di vendita (1849) dei volumi entrati nella raccolta privata del bibliofilo Théodore Tarbé, residente a Sens, che aveva incamerato una parte consistente dei libri provenienti da Vauluisant (160 lotti corrispondenti a 223 tomi). L'opera si completa di un'appendice (liste degli abati e dei priori succedutisi alla guida dell'abbazia), di un'ampia rassegna bibliografica e, naturalmente, dell'apparato degli indici. Nella fattispecie, tra i dati storici e codicologici di maggiore interesse, si impongono all'attenzione i seguenti: la presenza di uno Plocale attivo già tra il 1160-70; la predilezione, come nelle fondazioni consorelle, per la lettura dei Padri latini, delle opere storiche, dei Vittorini; i contatti stretti e fecondi, documentabili anche dalle reti di scambi librari sotto forma di dotazioni, di doni o di acquisizioni, con le vicine abbazie di Sens e di Troyes e, in secondo luogo, di Pontigny e di Clairvaux; la testimonianza del più antico inventario (252 item corrispondenti a 215 codici e 49 incunaboli), redatto sotto l'abate Antoine Pierre (1525-26), anche se di fatto trasmesso da tre copie seriori, allorché fu data forma alla nova libraria ispirandosi al modello di Clairvaux; l'evoluzione grafica degli ex libris e l'analisi formale delle rilegature; l'identificazione degli stampati di Vauluisant conservati oggi, in massima parte, presso le Bibliothèque Municipales di Auxerre e di Sens. Si riportano le segnature dei soli manoscritti identificati con certezza come originari o provenienti da Vauluisant (pp. 157-214; 230-246): Auxerre, Archives Départementales de l'Yonne, H 720; H 746; H 783; Auxerre, BM, 49; 91; Société des sciences historiques et naturelles de l'Yonne, s.n. (Origene, Homiliae in Leviticum); Bern, Burgerbibl., 225-I; 352; Bethesda, MD, National Libr. of Medicine, E 3; Bruxelles, BR, IV 1094; Cambridge, UL, Add. 3120; Vat. Reg. lat. 345; Leiden, Bibl. der Rijksuniversiteit, Voss. lat. F. 70^III; London, BL, Add. 18604; Manchester, UL, lat. 373; Metz, BM, 1230; 1232; 1233; Montpellier, Bibl. Interuniversitaire, Séction de Médecine, H 38 (I-II); New York, Columbia Univ., Rare Book and Manuscript Libr., Plimpton 43; Oxford, Bodl. Libr., Lat. theol. c. 6 (S.C. 32944); Paris, BNF, lat. 100; lat. 1635; lat. 1798; lat. 1941; lat. 2038; lat. 2820 + Bern, Burgerbibl., A 94. 2; Paris, BNF, lat. 3259; lat. 9562, lat. 9605; lat. 9901 + Paris, Archives Nationales, AB XIX 1734 (cartolario); Paris, BNF, lat. 10322; lat. 10442; lat. 11125; n.a. lat. 223; n.a. lat. 1374; n.a. lat. 1791; n.a. lat. 2042; n.a. lat. 2695 (Collection de Champagne, XIX, pièce 75, Liber capituli); Seattle, Univ. of Washington Libr., Special Collections, Beals 2; Sens, BM, 129; 289. (Giovanni Fiesoli)
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