L'A. prende in esame i rapporti genealogici e la storia della trasmissione di un ramo (chiamato S) di tradizione della traduzione latina del
Fedone di Platone eseguita da Leonardo Bruni. I manoscritti interessati (di cui si fornisce il
conspectus con le sigle correnti) sono i seguenti: Bernkastel-Kues, Bibliothek des St. Nikolaus-Hospitals, 177; Bologna, BU, 2465, 2649, 2828; Berlin, SB, Lat. fol. 495; Bergamo, Bibl. Civica, MA 350; Capestrano, Biblioteca del Convento di S. Giovanni da Capestrano, ms. XXXII; Vat. Arch. S. Petri H 52, Vat. Chig. J VI 214, Vat. Ottob. lat. 2141, Vat. Pal. lat. 974, Vat. lat. 2065, Vat. lat. 2910, Vat. lat. 2934, Vat. lat. 4507, Vat. lat. 8611, Vat. lat. 9491; Cologny (Genève), Bibl. Bodmeriana, ms. 137; Collezione privata (
olim Phillipps 6569); Dublin, Trinity Coll., K.4.20 (923 Abbot, Colker); Eugene, OR, University of Oregon Library, Burgess MS 13; Firenze, Bibl. Moreniana, Frullani 22; Firenze, BNC, II.X.45; Ferrara, Bibl. Comunale, II 135; Firenze, Laurenziana, Plut. 52.2; Plut. 65.15; Plut. 82.8; Plut. 89 sup. 58; Aed. 160; Glasgow, UL, Hunter. 206 (U.1.10); London, BL, Add. 11274; Add. 14800; Add. 22017; Harl. 3551; Karlsruhe, BLB, Aug. Perg. CXXXI; Milano, Ambrosiana, A 128 inf.; C 69 inf.; D 102 sup.; G 95 sup.; R 64 sup.; S 14 sup.; Modena, Bibl. Estense, Lat. 1177 = alfa.E.1.32; Napoli, BN, V B 34; VIII G 56; New Haven, CT, Yale University, Beineke Library, MS 313; New York, Collection of the Late Phyllis Goodhart Gordan, 75 (in deposito presso la Bryn Mawr College Library); Oxford, Magdalen Coll., Lat. 39; Paris, BNF, lat. 2598; lat. 6279; lat 10400; lat. 15084; Parma, Bibl. Palatina, Pal. 92; Praha, Knihovna Metropolitní Kapituli, L 64 (1309); Reims, BM, 862; Salamanca, BU, 2265; San Daniele del Friuli, Bibl. Guarneriana, Guarner. 102; Siena, Bibl. Intronati, H V 41; Stuttgart, WLB, Cod. theol. et philos. fol. 58; Torino, Biblioteca Civica, Bosio 186; Torino, BN, E VI 10; Trieste, Biblioteca della Fondazione Giovanni Scaramangà di Altomonte, E 32 (2618); Venezia, Marciana, lat. VI 136 (3642) e lat. XVI 24 (4002); Verona, Bibl. Capitolare, CCLV (227); Wien, ÖNB, 841; 2384; Holkham Hall, Libr. of the Earl of Leicester, 478. Dei testimoni si presentano le caratteristiche testuali, intitolazioni, eventuali campagne di correzione, correttori, mani, committenze; si menzionano copisti e possessori ove noti (tra gli altri Giovanni di Piero da Stia, Niccolò Cusano, Jakob Questenberg, Piero Onesti, Giorgio Antonio Vespucci, Niccolò da Camogli); si citano eventuali opere in essi contenute che avvalorino le ricostruzioni stemmatiche (Cencio de' Rustici, trad.
Assioco; Ambrogio Traversari, trad.
Vite dei filosofi; Bruni, trad.
Etica Nicomachea). Vengono presentati tutti i rapporti genealogici che intercorrono tra i codici, nonché gli errori che li dimostrano; particolare attenzione è data ai fenomeni di contaminazione e alla loro individuazione (come ad esempio in alcuni manoscritti di mano di Marsilio Ficino). In conclusione, l'A. ricostruisce le caratteristiche del capostipite perduto di questo ramo: fiorentino, autorevole, copiato avanti il 1424. Infine, l'A. isola in S alcune probabili varianti d'autore, introdotte in un determinato passaggio della tradizione (una prassi bruniana confermata da una nota autoriale nel ms. Monreale, Biblioteca Civica, XXV F 10 con la versione dell'
Ethica Nicomachea), e poi ulteriormente diffusesi per contaminazione.
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