L'A., dopo aver offerto un'ampia panoramica sulle precedenti edizioni dell'
Esopus, giudicate poco affidabili da un punto di vista filologico, illustra le problematiche legate a quest'opera, caratterizzata tra l'altro da incertezze attributive e da una particolare ricchezza della tradizione manoscritta. Viene poi descritta in modo dettagliato la nuova edizione critica della silloge favolistica, curata da P. Busdraghi e pubblicata nel 2005 all'interno della serie genovese
Favolisti latini medievali e umanistici (cfr. MEL XXIX 1737). Quest'edizione è preceduta da un'introduzione che approfondisce diversi aspetti dello scritto: la fortuna di cui ha goduto, la già citata problematica attributiva, la possibile personalità dell'autore, le fonti, lo stile e la versificazione. Il sondaggio sulla tradizione è stato condotto su 80 codici, che sono stati divisi in due rami principali; per ogni ramo l'editore ha scelto 3 manoscritti, sui quali ha basato l'edizione, arricchita anche da una traduzione in italiano (per il primo ramo: Paris, BNF, lat. 15135; Wolfenbüttel, HAB, Aug. fol. 87.5 e Wien, ÖNB, 303; per il secondo: Paris, BNF, lat. 14381; Firenze, Laurenziana, Strozzi 80 e Montecassino, Bibl. dell'Abbazia, 227). Nello studio, a titolo esemplificativo, vengono riportate alcune scelte di varianti riguardanti passi particolarmente significativi.
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