Premettendo uno studio introduttivo sulla tradizione manoscritta (p. 292-318), l'A. pubblica in appendice, con apparato testuale e delle fonti, l'edizione di tre brevi testi sui nomi dei piedi grammaticali, desunti e rielaborati da un estratto del libro III dell'
Ars grammatica di Plozio Sacerdote, un autore della seconda metà del sec. III. Il primo testo edito (pp. 319-22) è la pseudo geronimiana e pseudo isidoriana
Epistola sancti Hieronymi de nominibus pedum tradita dai mss. Paris, BNF, lat. 7520, U.C. III, f. 69r-v (sec. IX), Vat. Reg. lat. 1586 f. 77r-v (sec. IX), Vat. Reg. lat. 112 ff. 1v-2v (sec. XI), Cambridge, Pembroke Coll., 106 (B.3.12) f. 1r-v (sec. XII). Il secondo testo (pp. 323-30), il
De pedibus tradito dal ms. München, BSB, Clm 6411 ff. 20v-23v (sec. IX), è una versione del precedente rielaborata e ampliata fra la fine del sec. VIII e l'inizio del IX con aggiunte tratte da Isidoro di Siviglia e da altri autori della tradizione grammaticale. Il terzo testo (p. 331-3) è la pseudo-geronimiana
Epistola Hieronymi de pedibus tradita dai mss. Paris, BNF, lat. 7491 ff. 18r, 117v (sec. IX) e Oxford, Bodl. Libr., Auct. T.2.18 ff. 21v-22v (secc. IX ex.-X in.). I tre testi documentano la circolazione delle conoscenze grammaticali della seconda metà del sec. VIII e della prima del IX e «sono buoni esempi della fluidità della tradizione grammaticale, in cui gli elementi si trasmettono in continuità, e, al tempo stesso, in una permanente riorganizzazione e novità» (p. 317).
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