La lettera di dedica a Lotario che precede il testo di Rabano permette all'A. alcune considerazioni preliminari sul problema delle fonti utilizzate da Rabano e sul suo metodo esegetico. Il monaco indica con una lettera a margine delle singole citazioni le proprie fonti mentre identifica i propri interventi con una «M». Dalle ricerche di S. Cantelli (
Hrabani Mauri opera exegetica. Repertorium fontium Turnhout 2006; cfr. MEL XXXIII 2116) centoquindici sembravano i passi di fonte non riconosciuta, ma le attuali ricerche hanno identificato tra questi 115 ben 99 che nei codici sono invece contraddistinti dalla «M». Restano quindi solo 16 passi privi di fonte individuata che l'A. elenca puntualmente alle pp. 7-8. Il commento a Geremia e alle Lamentazioni si presenta bipartito: la prima parte (libri I-XII) si fonda essenzialmente su Girolamo e Origene, mentre la seconda (libri XIII-XX) sulle interpretazioni originali di Rabano. La tradizione manoscritta si divide in sei classi principali dove la III, la IV e la V sono raggruppamenti della tradizione indiretta, mentre la VI raccoglie frammmenti non classificabili. La prima classe comprende quindi testimoni completi databili tra X e XIII secolo: Avranches, BM, 113, sec. XII, ff. 1r-142r; Cambridge, MA, Harvard Univ., Typ 200, sec. XIII primo quarto, ff. 1r-208r; London, BL, Add. 22820, a. 948-994, ff. 1r-208v. La seconda contiene i libri XIII-XX: Augsburg, SB, 2° 36, sec. XII prima metà, ff. 74ra-155va; Cesena, Malatestiana, D.IV.2, sec. XV seconda metà, ff. 95ra-181va; Sankt Gallen, Stiftsbibl., 282, sec. IX seconda metà, pp. 1-206. La terza classe contiene il commento alle Lamentazioni (libri XVIII-XX) in forma abbreviata e quasi sempre attribuito a Girolamo: Cesena, Malatestiana, D.XX.5, sec. XV seconda metà, ff. 19ra-45ra; Vat. Urb. lat. 50, sec. XV, ff. 124r-160v; Vat. lat. 520, sec. XI, ff. 173r-187v; Douai, BM, 398, sec. XV, ff. 125r-144r; Firenze, Laurenziana, Pl. 19.5, sec. XV, ff. 121r-154v; Pl. 15 dext. 4, sec. XIII
in., pp. 89-113; San Marco 598, sec. XII/XIII, ff. 1ra-29vb; Graz, UB, 1046, sec. XII, ff. 1r-78v; 1055, sec. XIV seconda metà, ff. 121-168 e 1540, sec. XIII in., ff. 89v-140r; Klosterneuburg, Stiftsbibl., 214, sec. XII
ex., ff. 97r-127r; München, BSB, clm 4653, sec. XII, ff. 133r-261v; Roma, BNC, Sess. 44 (1473), sec. XI, ff. 116r-144v; Salzburg, Stiftsbibl. Sankt Peter, a.VII.7, sec. XII, ff. 1r-63r; a.VII.30, sec. XII, ff. 47r-95v; Trier, Stadtbibl., 114/1166 2°, a. 1481 e 1501, ff. 106r-139v; Wien, ÖNB, 920, sec. XIV, ff. 90v-122v; 4133, sec. XV, ff. 99r-120v; Zwettl, Stiftsbibl., 36, a. 1180/1190, ff. 96r-121r. La quarta comprende codici che trasmettono un'
abbreviatio: Berlin, SB, lat. fol. 748 (Görres 50), sec. XIII, ff. 1r-89v; Bruxelles, BR, 5546, sec. XII, ff. 1r-97v e 235-37, sec. XV, ff. 273r-278v (commento a Geremia di Girolamo e un'epitome dei libri XIII-XVII di Rabano). La quinta classe contiene due testimoni della tradizione indiretta con estratti del commento di Rabano in forma di glossa: München, BSB, clm 6223, sec. IX, ff. 2r-137r; Wolfenbüttel, HAB, Weiss. 32, sec. IX seconda metà, ff. 6v-108r. La sesta classe comprende frammenti: Basel, UB, O II 14, a. 1100 ca.; Cremona, Archivio di Stato, Notarile fragm., b. 13, nr. 294, sec. XII, f. 2r-v. L'A. propone quindi l'interpretazione della tradizione manoscritta fornendo alcune conclusioni sulla fortuna di cui il testo di Rabano ha goduto nei secoli.
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