Il volume affronta le questioni poste dalla
Passio Vigilii, racconto della vita, del martirio e dei successivi avvenimenti miracolosi del vescovo trentino Vigilio (fine IV-inizio V secolo), analizzando i rapporti che legano la sua figura a quella dei tre missionari cappadoci Sisinnio, Martirio e Alessandro, inviati da lui in Anaunia nel 397 e lì martirizzati dalle popolazioni pagane: secondo il loro esempio, la
passio narra dell'invio al papa del testo delle
gesta di Vigilio e del loro uso vittorioso contro gli Alamanni da parte dell'imperatore. L'opera potrebbe essere frutto di un programma di recupero e valorizzazione della figura del vescovo-martire trentino, messo a punto in tarda età longobarda (VII-VIII secolo) e comunque dopo la fine della crisi dei Tre Capitoli, che aveva causato un notevole raffreddamento tra le posizioni del papa (Gregorio Magno) e del clero trentino (Secondo di Non): è da notare che, se la prima menzione di Vigilio si trova in Venanzio Fortunato (
carm. I 2 vv. 19-24), la figura del vescovo non compare nei testi liturgici e nei martirologi prima della metà del IX secolo (Adone di Vienne, Usuardo), molto più tardi cioè dei tre martiri anauniensi. Vengono poi pubblicati i testi che riportano la
Passio, a partire dall'edizione critica della versione BHL 8603, che l'A. individua come la più antica, tramandata in 27 manoscritti (Sankt Gallen, Stiftsbibl., 566 pp. 260-267; Verona, Bibl. Capitolare, XCV [90] ff. 174r-177r; Vat. Pal. lat. 846 ff. 13r-14v; Paris, BNF, lat. 5593 ff. 89v-94r; Wien, ÖNB, Ser. Nova 35754 ff. 241r-244r e 35756 ff. 183v-185v; München, BSB, clm 22240 ff. 124v-126v; Trento, Bibl. Capitolare dell'Archivio Diocesano Tridentino, 172 ff. 1r-4r; Verona, Bibl. Capitolare, CXIII [214] ff.113r-116r; Wien, ÖNB, 332 f. 28r-v; Trento, Castello del Buonconsiglio, 1563 pp. 790-792; 1588 ff. 343v-345r; 1777 pp. 1436-1442; Bibl. Comunale, 1556 pp. 910-912; Einsiedeln, Stiftsbibl., 248 [380] pp. 49-57; Nürnberg, Stadtbibl., Cent. III. 69 ff. 155v-157r; Venezia, Marciana, lat. XIV. 51 ff. 205v-208r; Gorizia, Bibl. del Seminario, Tesoro della Cattedrale, 8 ff. 313v-318r; München, BSB, clm 14031 ff. 111v-113r; Innsbruck, UB, 591 ff. 212v-215v; Siena, Bibl. Comunale, G.I.4 ff. 43v-45r; Trento, Bibl. S. Bernardino, 165 pp. 39-47 e 242 pp. 19-24; Augsburg, SB, 2° cod. 204 ff. 52r-53r; Firenze, Laurenziana, Strozzi 4 ff. 243r-244r; Bruxelles, BR, 7782 pp. 23-27; Admont, Stiftsbibl., 412 ff. 112v-115v); seguono una riscrittura successiva (Paris, BNF, lat. 9741; BHL 8602), la
Legenda de sancto Vigilio (Trento, Bibl. Comunale, 1718; BHL 8604), le versioni del
Liber epilogorum di Bartolomeo da Trento (BHL 8605-8606), del
Liber notitiae sanctorum Mediolani (Milano, Bibl. Capitolo Metropolitano, II E 2 8), delle
Legendae de tempore et de sanctis di Pietro Calò (Venezia, Marciana, lat. IX. 15-20), del
Catalogus sanctorum et gestorum eorum di Pietro de' Natali e di due leggendari (Wien, ÖNB, Ser. Nova 3621 [BHL 8607]; Trier, Stadtbibl., 1176/1299 [BHL 8607b]). La seconda parte del volume è dedicata alle
vitae di Massenzia e di Adelpreto. La prima, attestata a partire dal sacramentario di Udalrico II (XI secolo: Trento, Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali, Biblioteca, 1587/a) come vergine e martire, diventa dal XII secolo (calendario di Adelpreto II: Wien, ÖNB, Ser. Nova 206) madre di Vigilio; vengono pubblicate le versioni di Bartolomeo da Trento (BHL 5802 e 5801z), di Giacomo Filippo Foresti (BHL 5803, capitolo XXXV del
De claris selectisque mulieribus) e la
Vita Maxentiae (Vat. lat. 6160; BHL 5800). Un unico manoscritto di Bartolomeo (Nürnberg, Stadtbibl., Cent. II, 57: successivo al 1336) tramanda invece la vita (BHL 67m) di Adelpreto, vescovo della città dal 1156, legato agli Hohenstaufen da rapporti di parentela e ucciso da Aldrighetto di Castelbarco nel 1172. (Giulio Auciello)
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