A testimonianza del ruolo centrale che svolsero i canonici di S. Frediano nella circolazione agiografica in Toscana, l'A. analizza i testimoni dei calendari riconducibili direttamente o indirettamente alla diocesi di Lucca. Partendo da un primo gruppo che comprende i codici Pistoia, Archivio Capitolare, C.70 (
Kalendarium), Lucca, Bibl. Statale, 428 (
Martyrologium), Siena, Bibl. Comunale, F.I.2 (
Kalendarium ecclesiae metropolitanae Senensis), Vat. lat. 4406 e Roma, AS, 997, che evidenziano le caratteristiche proprie dei calendari sanfredianesi, la ricerca si amplia verso i testimoni che degli ultimi subirono l'influenza: Lucca, Feliniana, 93; 530; 593; 595; 597; 606 e 608; Vat. Ottob. lat. 301 e Firenze, Laurenziana, Edili 111. Un'osservazione generale che emerge dall'analisi comparata di questi codici con altre fonti agio-liturgiche è il ruolo che ebbero i calendari nell'arricchimento delle composizioni santorali fino al XIII secolo, quando i testi
secundum consuetudinem curiae Romanae iniziarono a imporsi sulle specificità agiografiche locali.
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