Il saggio, dedicato alla memoria di D. De Bruyne, fa lo
status quaestionis sulla trasmissione del libro biblico di Baruch e in aggiunta su quello delle epistole di Girolamo nelle Bibbie latine. L'A. , dopo aver esaminato la trasmissione dei libri di Geremia nella Bibbia ebraica e nei Settanta, si sofferma sul libro di Baruch, su Baruch, scriba e notaio di Geremia, come autore, ricusato da Girolamo come tale nella sua
Vulgata (nei testimoni più antichi il passaggio tra la fine del libro di Geremia e le
Lamentationes non viene segnalato da nessuna titolatura; si vedano i mss.: Verona, Bibl. Cap. I (1), Italia settentrionale, VI-VIII, [cfr. CLA IV 474]; Amiatinus, Northumbria, ca. 700; Münich, BSB, lat. 14080, Ratisbona, post. 750 [CLA IX, 1289a]; Paris, BNF, n.a. lat. 1586, Tours ca. 780 [CLA V 683]; Orléans, BM, 17 (14), Fleury, sec. IX in. [CLA V 683]; München, BSB, lat. 29157b, Benediktbeuern, sec. IX in.; Milano, Ambrosiana, E. 53 inf., sec. X) e sulla storia di tale libro nella tradizione patristica in rapporto alle liturgie latine e alle Bibbie latine prima dell'800 ca., quando si afferma il testo stabilito da quelle di Teodulfo di Orléans. La diffusione della versione di Girolamo determina la sparizione di Baruch e dell'Epistola di Geremia, come testimoniano i mss. copiati prima dell'800 (oltre a quelli citati sopra anche i mss. di León, Arch. Cath. 15, sec. VII, Spagna [CLA XI, 1636]; Paris, BNF, lat. 9382, sec. VIII in., Echternach [CLA V 577]; Admont etc., «Luxeil», sec. VIII in, Echternach [CLA IX 1337 etc.]; Autun, BM, S 1 (2) sec. VIII med., regione di Autun [CLA VI 715]; Sankt Gallen, Stiftsbibl. 40 (+ 44), ante 781, Sank Gallen, [CLA VIII, 898-899]; Ivrea, Bibl. Cap. XCII (94), ca. 800, Italia settentrionale [CLA III 302]. Il nome di Baruch non si trova neppure nel cosiddetto «Colophon di Esther» tradito dai ms. Paris, BNF, lat. 11553 (sec. IX in., originario di Saint-Germain-des-Prés) e lat. 6 («Bibbia catalana di Roda», sec. XI in.), né nelle
Institutiones di Cassiodoro e nei prologhi pseudo-isidoriani di tre Bibbie spagnole (di cui due databili al sec. X: Madrid, BU, 31 e BN, Vitr. 13-1; Madrid, Acad. de la Hist., Aem. 20). La reintegrazione del libro di Baruch nella tradizione si trova in un prologo (
Liber iste qui Baruch nomine praenotatur in hebreo canone non habetur) presente nel
Cavensis e nella Bibbia catalana di Roda (Paris, BNF, lat. 6). A partire dall'800 la reintegrazione di tale libro comporta quattro tipologie testuali: la prima dovuta alle Bibbie fatte copiare da Teodulfo (tipo Theta) dove il nome di Baruch non compare in quanto incluso in quello di Geremia (si vedano i testimoni conservati per i Profeti: Stuttgart, Württ. Landesbibl., HB II.16; London, BL, Add. 24142, proveniente da Saint-Hubert in Ardenne; il modello di Bern, Burgerbibl. A.9; Le Puy, Trésor de la Cath.; Paris, BNF lat. 9380, proveniente dalla cattedrale di Orléans; Paris, BNF, lat. 11937, proveniente da Saint-Germain-des-Prés); la seconda (tipo C) nel
Cavensis, copiato nelle Asturie post 850 (più probabilmente ante 811); nei mss. di origine spagnola (tipo L), che presentano una forma molto particolare del libro di Baruch (León, Arch. Cathedr., 6, originario di León 920 (?); Madrid, Acad. de la Hist., Aemil. 20, sec. X in., San Millán de la Cogolla; Burgos, Seminario, «Bibbia di Cardeña», sec. X prima metà; León, Real Collegiata de S. Isidoro: 2 «Codex Gothicus», a. 960, origine probabile León e 1,3, León a. 1162; Madrid, BN, 3997 (
olim P 26), sec. XIII ex.; il tipo che si ritrova in Francia nell'edizione di P. Sabatier del 1743 (tipo g), i cui testimoni sono ripartiti in tre gruppi (il ms. Grenoble, BM, 26 (18) viene classificato come Gb o Gc), sec. XII , Ga (Paris, BNF, lat. 11591, sec. XII, ff. 105r-107r; Poitiers, BM, 13, sec. XIII), Gb (Reims, BM, 1, sec. IX med., ff. 170-171 add. sec. XI; Roma, Vallicelliana, B.7, ff. 118-121, sec. XI-XII; Paris, BNF, lat. 16744, sec. XII, «Bibbia di Saint-Bertin», ff. 162r-165r; Roma, Vallicelliana, A.17, sec. XII; Paris, Arsenal, 4, sec. XII-XIII, prov. Celestini di Sainte-Croix, ff. 137v-138v; Paris, BNF, lat. 161, sec. XIII, ff. 229v-231r; Paris, BNF, lat. 166, sec. XIII, ff. 215r-216v; Paris, Mazarine, 41, sec. XIII; El Escorial, Bibl. Real, p. III 15, sec. XIII-XIV, pp. 281-284; Paris, Mazarine, 33, sec. XIV; Montecassino, Abbazia, 35, sec. XV), Gc (Reims, BM, 16, sec. XII in., Reims, St.-Remi, f. 229r; Reims, BM, 22, sec. XII, Reims, St.-Thierry; Cambridge, Fitzwilliam Museum, McClean Coll., 16, sec. XII, Inghilterra?; Paris, BNF, lat. 11, sec. XII-XIII, ff. 138v-141r; Reims, BM, 91, sec. XII-XIII, Reims, St.-Remi; Paris, Arsenal, 65, sec. XIII, St.-Victor di Parigi, ff. 346r-347v; Paris, Arsenal, 70, sec. XIII, ff. 300r-302v; Reims, BM, 34, sec. XIII ex., Reims, Cattedrale; Madrid, BN, M 5, sec. XIV). L'A. esamina poi la primissima diffusione della forma stabilita dalle Bibbie di Teodulfo a Corbie (dove comincia, come testimoniano la Bibbia latina del ms. Paris, BNF, lat. 11533, 830-850 ca. e si ritrova ancora nel sec. XI (Paris, BNF, lat. 11952) e a San Gallo (Sankt Gallen, Stiftsbibl., 1398b, primi decenni del sec. IX e 39, sec. IX, copista Wolfcoz, fatto copiare da Notkero). Esamina, infine, i casi i cui Baruch è stato aggiunto di seconda mano o è stato introdotto in occasione della copia in Inghilterra, Catalogna e Italia (Montecassino e le Bibbie atlantiche). Dopo aver osservato la rarità dei commentari medievali al libro di Baruch, a dimostrazione dell'oblio in cui tale testo è venuto a trovarsi, l'A. passa ad esaminarne la presenza nelle Bibbie del sec. XIII (in particolare la Bibbia parigina), in quella di Gutenberg (Magonza 1450), in quella di Lovanio del 1547 e in quella Sisto-Clementina del 1593. Il saggio è corredato dalle citazioni patristiche di Ba 1-5 esplicitamente attribuite a Geremia (Appendice I), dall'elenco dei mss. delle Bibbie senza Baruch (Appendice II, pp. 333-336), dei mss. utilizzati da Sabatier (Appendice III, p. 336), dei mss. in cui Baruch è stato aggiunto di seconda mano o introdotto in occasione della copia (Appendice IV, pp. 336-39), dei mss. contenenti Baruch (tipo Theta) prima o dopo le
Lamentationes nelle Bibbie anteriori al 1100 (Appendice V, p. 339) escluse quelle italiane (descritte in Appendice VI, pp. 340-1, dove si elencano anche i mss. senza Baruch).
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