Edizione critica del commento all'
Institutio arithmetica boeziana, opera significativa del pensiero filosofico del XII secolo, tramandata dal testimone unico Stuttgart, WLB, Math. 4° 33, ff. 1ra-34ra, e attribuita dall'A. a Teodorico di Chartres. Nell'introduzione l'A. delinea la fisionomia di Teodorico nel contesto della scuola di Chartres e la sua attività di maestro e ne ricostruisce la produzione, considerando in particolare l'
Heptateucon (nei due manoscritti Chartres, BM, 497 e 498, sopravvissuti in frammenti e microfilm, testimonianti inoltre Donato, Prisciano, Cicerone, Aristotele, Boezio, Marziano Capella, Euclide), i commenti al
De inventione ciceroniano e alla
Rhetorica ad Herennium, il
Tractatus de sex dierum operibus (commento ai primi capitoli del Genesi) e l'attribuzione di alcuni commenti agli
Opuscula sacra di Boezio (
Commentarium super Boethii librum De hebdomadibus,
Commentarium super Boethii librum De trinitate,
Glosa super Boethii librum De trinitate,
Lectiones in Boethii librum De trinitate). Un ulteriore commento all'
Institutio arithmetica di Boezio è attribuito a Teodorico da R. Klibansky (il testimone dell'opera è identificato da K. Fredborg in Bern, Burgerbibl., cod. 633, ff. 19ra-27ra), ma l'A. ne asserisce il solo debito nei confronti delle opere di Teodorico. Si attribuisce invece senz'altro al maestro carnotense il commento all'
Institutio arithmetica di Boezio del testimone wissemburgense (contenente anche altri commenti, anonimi o di incerta attribuzione, riferibili alle arti del
quadriuvium e alla Francia degli anni '40 del XII secolo): l'ipotesi è confortata da un lato dal largo ricorso a citazioni dall'
Institutio riscontrabili nel resto della produzione di Teodorico, dall'altro dalla presenza nel
Commentum stesso di riferimenti alla produzione boeziana (in particolare al
De trinitate) nota a Teodorico. L'A. evidenzia così il debito nei confronti di Boezio nella concezione del ruolo delle arti liberali e nello sviluppo del peculiare pensiero filosofico del maestro di Chartres, condizionato anche da influssi platonici e neo-pitagorici e, alla luce degli
accessus ai diversi commenti dedicati alle arti, indica come il
Commentum contribuisca a chiarire l'evoluzione e lo sviluppo dell'ideologia del carnotense (un'indagine più approfondita è dedicata alla trinità, alle quattro cause e ai concetti di
unitas e
aequalitas,
complicatio ed
explicatio,
aequalitas e
conexio). Si indicano quindi le numerose fonti utilizzate dall'autore, antiche e medievali, e in particolare il commento anonimo del X secolo all'opera aritmetica di Boezio (inc.:
Ne subesse possit similitudo falsitatis), frammentariamente attestato nel manoscritto Leiden, Bibl. der Universiteit, Voss. lat. 2° 70, ff. 74r-78v (il frammento è complementare al distrutto Chartres, BM, 46, unitamente al quale costituiva l'antigrafo di Reims, BM, 975) e testimoniato anche in Melk, Stiftsbibl. 740 (in estratti in München, BSB, Clm 18764): sulla base della tradizione manoscritta superstite, l'A. confronta alcuni passaggi dei due testi, anonimo e teodoriciano, lamentando la mancanza di edizioni per i commenti alle opere boeziane. Una lista dei commenti medievali all'
Institutio arithmetica è segnalata nell'appendice, pp. 209-10: commento di Fleury (Leiden, Bibl. der Universiteit, Voss. lat. 8° 88 ff. 42r-v, 45r); commento del Vaticano (Vat. Reg. lat. 1424 ff. 95r-98v); commento della scuola di Giovanni Scoto (già segnalato, dal ms. Leiden, Bibl. der Universiteit, Voss. lat. 2° 70 , ff. 74r-78v); commento di Firenze (Firenze, Laurenziana, Pl. 51.14 ff. 78r-86v); commento di Berna I (Bern, Burgerbibl., 633 ff. 19ra-27ra); commento di Berna II (Bern, Burgerbibl., 633 ff. 27ra-31rb); commento di Durham (Durham, Cath. Libr., C.IV.7 ff. 50r-66r) e di Torino (Torino, BU, D.V.38 ff. 35r-48r); commento di Parigi (Paris, BNF, lat. 7185 ff. 41r-48v); commento della scuola di San Vittore (München, BSB, Clm 4643 ff. 100r-107v); commento di Simone Bredon (Oxford, CCC, 118 ff. 101v-118r) e commento di Oxford (Oxford, Bodl. Libr., Laud misc. 644 ff. 132r-139). Il testo è corredato da apparato critico e da un apparato delle fonti commentato. Il volume è completato dalla bibliografia (pp. 211-36), dall'indice dei manoscritti (pp. 237-8), dei lemmi (pp. 239-59) e da un indice generale (pp. 260-2). (Valeria Mattaloni)
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