L'edizione del
De sacramento altaris si deve al lavoro congiunto di S. Ceglar e P. Verdeyen; a quest'ultimo si deve l'edizione delle altre opere. Una prima parte dell'edizione viene dedicata alla ricostruzione degli avvenimenti che portarono alla composizione del
De sacramento altaris e all'importanza che i suggerimenti di Guglielmo di St.-Thierry ebbero per una successiva revisione, da parte di Ruperto di Deutz, della sua opera
De divinis officiis (alle pp. 47-52 si pubblica l'epistola di Guglielmo a Ruperto). I codici sono raggruppabili in cinque famiglie distinguibili per aree geografiche: alfa famiglia tedesca cistercense: composta da Wien, ÖNB, 863 (XII sec.); Heiligenkreuz, Stiftsbibl., 215 (XII sec.); Melk, Stiftsbibl., 1592 (XV sec.); Erlangen, UB, 227 (XII sec. ex.); Bamberg, SB, Patr.40 (XV sec.); beta famiglia tedesca benedettina: 's Gravenhage, Museum Meermanno-Westreenianum, 10 E 31 (XII sec.); Admont, Stiftsbibl., 348 (XII sec.); München, BSB, lat. 18646 (XII sec.); gamma famiglia del nord della Francia: Graz, UB, 1028 (XII sec.); Cambrai, BM, 339 (XII sec.); Valenciennes, BM, 132 (XII sec.); Douai, BM, 63 (XII sec.); 64 (XIV sec.); Paris, BNF, lat. 11580 (a. 1180); delta composta da due codici: Cambridge, Magdalene Coll., F.4.15 (XIII sec.) e Paris, Bibl. Sainte-Geneviève, 1367 (XIII sec.); epsilon la famiglia pseudo-anselmiana in cui l'opera compare in una collezione di opere di Anselmo di Canterbury. Il
De natura corporis et animae è tradito da due testimoni: Charleville, BM, 172 (XII sec.) e Troyes, BM, 1262 (XV sec.). I due trattati
De contemplando Deo e
De natura et dignitate amoris (poi traditi sotto il nome di san Bernardo con il titolo
De amore Dei) vengono pubblicati in base ai tre manoscritti del secolo XII: Paris, Bibl. Mazarine, 776, Brugge, Stadsbibliotheek, 128 e Douai, BM, 372, tomo I. L'
Epistola ad fratres de Monte Dei è attestata da un unico codice: Paris, BNF, lat. 2883 (sec. XIII). (Lucia Castaldi)
Riduci