sec. XIII secondo quarto data stimata membr.Luogo di copia Spagna ff. IV, 256, V', numerazione recente a matita; ff. I-III e I'-V' cart. mod. n.n.; f. IV' antico membr. numerato I; fascicoli 1 (12), 2 (11), 3 - 15 (12), 16 (10), 17 - 20 (12), 21 (7), 22 (12): richiami regolari; richiamo presente anche nell'ultimo foglio dato che il testo prosegue senza interruzioni in Plut.27 sin.8. Il secondo fascicolo è un sesterno decurtato di un foglio probabilmente bianco tra ff. 20 e 21r (bianchi) Il ventunesimo fascicolo è un quinterno decurtato di tre fogli finali Dimensioni: f. 128r: 334 x 244; specchio di scrittura: f. 128r: 34 [220] 80 x 29 [146] 7/62; f. 128r: 23rr/22ll, pressoché costanti in tutto il manoscritto, rigatura a mina di piomboScritture e mani : littera textualis Presenza di glosse / correzioni Correzioni interlineari e talvolta marginali sistematiche, forse a opera di un revisore (f.188v). Interventi marginali e segni di utilizzo successivi particolarmente su determinate parti del testo (molto utilizzato il lb. VIII De deo et trinitate ) Iniziali semplici; Iniziali filigranate; Iniziali figurate: Benchè il manoscritto sia accuratamente rubricato, la decorazione prevista è rimasta totalmente a livello di spazio riservato, compreso quella del foglio iniziale. Via via sono state eseguite (e già in zona italiana) alcune iniziali in zone di particolare interesse del testo: le più antiche, grosso modo coeve al testo, sono le iniziali filigranate ai ff. 180r e 183r (quest'ultima di grandi dimensioni per la rubrica De martiribus ); di cronologia poco precisabile una iniziale semplice a f. 41v e decisamente tardo (trecentesco) un abbozzo a penna a f. 6v. A un unico intervento, decisamente di alto livello (che torna anche nel secondo tomo del corpus, cui si rinvia), si deve la serie di le belle fogliate ai ff. 229v e 230r RubricatoLegatura moderna, piatti in legno non rivestito, dorso in pelleEnte possessore Firenze, S. Croce, convento OFM (sec. XIV.1 - 1766)Storia del manoscritto A f.1r, marg. sup.: Iste liber est florentini conventus ordinis minorum (sec. XIV.1) A f. IIv, marg. sup., di mano quattrocentesca, forse B1: Iste liber est Conventus Sancte Crucis de Florentia ordinis minorum . Secunda pars Isidorii Ethimologiarum (con un'imprecisione visto che questa è la prima parte). A f. IIv, forse della stessa mano quattrocentesca che ha vergato la nota di possesso di Santa Croce: N°703 , che corrisponde all'inventario quattrocentesco edito da Mazzi A f. IIv, al centro, cartellino a stampa che ricorda il passaggio del ms alla biblioteca laurenziana, completato a penna con la segnatura attuale. A f. I'v marg sup, a matita, è vergato un segno di ordinamento che collega questa prima parte alla successiva: C. B. 26 C.6 (il Plut. 27 sin.8 ha il C 7), non è precisabile il momento di questa annotazione (forse al passaggio del fondo alla sede attuale?). A f. I bis, timbro della Regia Biblioteca Laurenziana Mazzi, n°703: Prima ysidori ehimologiarum pars Bibliografia Bandini Catalogus (1774), col. 202; Mazzi, Inventario (1897), p. 138; Dyaz - Anspach Etimologias (1966), n° 561a; Bartoli Caduta di Gerusalemme (1991); Chiodo Ad usum (2016), p. 253
numero d'ordine: I
I. ff. 1r - 256v Isidorus Hispalensis episcopus n. 560 ca., m. 4-4-636 , Etymologiarum libri XX ep. II, f. 1r inc. Dum amici litteras karissime filii suscipis eas pro amico ep. III, f. 1r inc. Quia non valeo te perfrui occulis ep. IX, f. 1v inc. Omni desiderio desideravi nunc videre ep. X, f. 1v inc. O pie domine et virorum prestantissime ep. XI, f. 2v inc. Quia te incolumen cognovi ep. XII, f. 3r inc. Solet repleri leticia homo interior ep. XIII, f. 6r inc. Tue sanctitatis epistole me in urbe Tholetanam invenerunt ep. XIV, f. 6v inc. En tibi sicut pollicitus sum text., f. 6v inc. Disciplina a discendo nomen accepit text. expl. Quatuor autem sunt venatorum officia: vestigatores, indaga/ Rubrica diplomatica f. 1r: Insequentis huius operis libro. In Christo Domino et dilectissimo filio Braulioni archidiacono. YsidorusRubrica diplomatica A f. 6v Expliciunt epistole derectorie.Rubrica diplomatica f. 6v: Incipiunt capitule (sic) subsequentis huius liberi (sic)Rubrica diplomatica f. 7r: De disciplina et arte. PrimusNote Le Etymologiae sono precedute dalla corrispondenza tra Isidoro e Braulione: f. 1r: Ep. II Isidorus ad Braulionem; ff. 1r - 1v: Ep. III Isidorus ad Braulionem; f. 1v: Ep. IX Isidorus ad Braulionem; ff.1v-2v: Ep. X Braulio ad Isidorum; ff. 2v - 3r: Ep. XI Isidorus ad Braulionem; ff. 3r - 6r: Ep. XII Braulio ad Isidorum; ff. 6r - 6v: Ep. XIII Isidorus ad Braulionem; qui si presenta la formula di explicit delle epistole directorie . Le inscriptiones sono sotto forma di rubrica che precede il testo. Segue la dedica dell'opera a Braulione ma priva di rubrica, che viene annotata a margine da mano decisamente più tarda (trecentesca e italiana): Domino meo et Dei servo Braulino (sic) episcopo. Ysidorus ; questa mano corregge anche gli errori del copista nella rubrica a f. 6v (vd. G. B. Ford,The Letters of St. Isidore of Sevill e, passim) Il testo si interrompe al lib. XI (ed. X, 282) col richiamo /tores alatores che puntualmente è ripreso dal foglio iniziale del Pl. 27 sin.8 Partizione interna: lib. I: ff. 7r - 43v; lib. II: 44r - 67v; lib. III: ff. 68r - 84v; lib. IV: f.85r - 94v; lib. V: ff. 95r - 104v; lib. VI: ff. 105r - 127r; lib.VII: ff. 127r - 154r; lib. VIII: ff. 154r - 183v; lib. IX: ff. 183v - 208r; lib. X: ff. 208r - 236v; lib. XI: ff. 236v - 256v