L'ampio studio monografico è dedicato all'edizione dell'inventario, databile tra il maggio 1442 e l'ottobre 1443, dei codici appartenuti a papa Eugenio IV Condulmer (1431-1447), inclusa la lista autonoma di 44
Libri qui non repperiuntur, preceduta da un'introduzione mirata a contestualizzare e ad analizzare i due documenti dal punto di vista genetico e formale con particolare attenzione alla descrizione concreta del libro e al lessico paleografico dispiegato a questo scopo; segue la rassegna analitica dei manoscritti, in massima parte identificati e conservati nel fondo vaticano, a ciascuno dei quali è riservata una scheda così strutturata: segnatura, descrizione materiale, contenuto, origine, possessori individuati tramite
ex libris, segnature o note di prestito, trascrizione degli item inventariali corrispondenti (la campionatura è estesa anche ai cataloghi vaticani seriori, ossia i sei redatti tra il 1455 ed il 1550), bibliografia fondamentale. L'inventario del 1442-1443, pubblicato una sola volta in precedenza, ma con errori e lacune, da E. Müntz - P. Fabre
La Bibliothèque du Vatican au XVe siècle d'après des documents inédits Paris 1887 pp. 9-32, è conservato nel registro presso l'Archivio Segreto Vaticano, Collect. 490, ff. 1-29v e si compone di 351 voci: secondo l'A. esso fu steso da Arsenio di Liegi, camerario pontificio dal 1431, subito dopo il rientro a Roma da Firenze di papa Eugenio IV, assente per lunghi anni dalla capitale a seguito dei disordini fomentati contro di lui dalla potente famiglia Colonna. È pertanto respinta l'ipotesi avanzata da J. Monfrin,
A propos de la bibliothèque d'Eugène IV «Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen Age» 99 (1987) 101-17 (cfr. MEL XI 6378), secondo cui si tratterebbe di una copia messa a nuovo, dopo la morte del papa, di un inventario redatto nei primi anni della permanenza romana (1443-1447): la presenza di annotazioni di prestito accanto ad alcune voci (la più tarda del febbraio 1447) dimostrerebbe invece che si tratta dell'originale rimasto aperto alle consuete operazioni volte alla registrazione dei movimenti librari. Di conseguenza la lista dei 44 codici mancanti (già nota dal saggio di Monfrin), la quale peraltro si deve alla stessa mano di Arsenio (pure essa si conserva nel medesimo fondo, Collect. 469 B, ff. 9-12), precederebbe di poco l'inventario e sarebbe stata stesa anch'essa a Roma in base al riscontro su un precedente catalogo perduto, cioè risalente agli anni del concilio fiorentino, tramite cui il compilatore prese nota di quei volumi che erano andati nel frattempo perduti (in effetti solo 6 su 44 sono stati poi rinvenuti nel fondo latino della Vaticana). Il contenuto della raccolta, nel suo insieme, è piuttosto eterogeneo e risente degli interessi precipui del papa: opere patristiche e teologiche, scritti esegetici e di diritto canonico e civile, trattati sul potere papale, contro le eresie e sulla ricomposizione delle tendenze scismatiche, testi di medicina, non pochi classici latini, alcuni volgarizzamenti da Senofonte, Demostene, Eschine ed Aristotele, due codici greci (un salterio bilingue e la versione greca della
Consolatio philosophiae boeziana realizzata da Massimo Planude). Tra le opere in volgare si segnala la presenza di un Marco Polo. Si dà l'elenco completo dei 247 manoscritti identificati e quindi passati in rassegna (pp. 177-414): Bibl. Apostolica Vaticana, Urb. lat. 244, 469, 1425; Vat. gr. 328; Vat. lat. 61, 68, 81, 110, 157, 158, 159, 160, 161, 163, 164, 165, 179, 191, 208, 227, 245, 258, 270, 276, 290, 299, 310, 331, 342, 354, 371, 377, 402, 417, 437, 444, 450, 452, 477, 502, 560, 573, 578, 608, 620, 623, 656, 659, 675, 676, 677, 681, 687, 694, 695, 703, 713, 738, 749, 796, 821, 911, 914, 938, 940, 963, 980, 993, 999, 1004, 1016, 1019, 1032, 1037, 1038, 1063, 1094, 1104, 1111, 1122, 1157, 1174, 1176, 1215, 1218, 1219, 1222, 1224, 1273, 1293, 1303, 1326, 1330, 1332, 1335, 1344, 1351, 1381, 1414, 1424, 1431, 1435, 1439, 1441, 1443, 1452, 1472, 1473, 1641, 1667, 1705, 1747, 1807, 1885, 1920, 1931, 1991, 1999, 2001, 2002, 2066, 2085, 2164, 2200, 2209, 2211, 2284, 2306, 2310, 2311, 2329, 2343, 2375, 2378, 2379, 2384, 2387, 2388, 2412, 2415, 2417, 2420, 2424, 2430, 2432, 2439, 2447, 2450, 2454, 2456, 2459, 2486, 2487, 2499, 2500, 2506, 2539, 2589, 2591, 2596, 2605, 2615, 2618, 2621, 2622, 2624, 2625, 2629, 2639, 2656, 2660, 2661, 2672, 2679, 2691, 2700, 2708, 2880, 2909, 2940, 2993, 2996, 3001, 3153, 3570, 3572, 3593, 3600, 3601, 3625, 3706, 3707, 3723, 3821, 3829, 3891, 3940, 3988, 3999, 4008, 4014, 4032, 4064, 4065, 4067, 4096, 4124, 4127, 4143, 4148, 4153, 4163, 4165, 4166, 4173, 4225, 4233 4245, 4278, 4304, 4305, 4313, 4364, 4421, 4432, 4444, 4450, 4460, 4461, 4466, 4467, 4468, 4469, 4473, 4521, 4527, 4529, 4741, 4768, 4769, 4770, 4799, 5367; Firenze, Laurenziana, Med. Pal. 143; Pl. 90 inf. 55; Riccardiana 228; Napoli, BN, V.E.38; Venezia, Marciana, lat. I, 80 (2957). Il volume è corredato di una serie consistente di indici: autori e opere, incipitario basato sulla
dictio probatoria, quadro sinottico delle corrispondenze con i cataloghi successivi, indice codicologico in base alle persone fisiche venute in possesso o in contatto, a vario titolo, con il codice (copisti, correttori, miniatori, beneficiari di un prestito, intermediari etc.), elenco degli incipit dell'opera censita e delle segnature dei manoscritti identificati. (Giovanni Fiesoli)
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