Xavier Hermand Réforme, circulation de scribes et transferts de manuscrits dans les abbayes cisterciennes du diocèse de Liège au XVe siècle. A propos de sept volumes provenant de l'abbaye de Jardinet (Namur, Musée provincial des arts anciens du Namurois, Fonds de la Ville, 48, 49, 50, 51, 67, 70, 71 Scriptorium 64 (2010) 3-80 Abstract
Nello slancio riformistico che, agli inizi del sec. XV, coinvolge anche le fondazioni femminili dell'ordine cisterciense, un ruolo significativo compete a quella di Jardinet, sicuramente provvista - anche in siffatta ottica - di una rilevante biblioteca. Numerosi volumi di questa sono confluiti al Musée provincial des arts anciens di Namur; soprattutto, entro il corpus manoscritto lì pervenuto, 7 testimoni conservano attestazione dell'intensa attività grafica di un medesimo amanuense, il cui impegno si colloca entro gli anni 1424 e 1444. Viene fornita una dettagliata analisi, esterna e interna, dei singoli manoscritti, vari dei quali compositi ma solitamente provvisti di nota di possesso relativa a Jardinet (fa eccezione il ms. 70). Per ciascuno di essi si delineano le tappe della loro storia, in un'analisi agevolata - si è anticipato - dal dettaglio che frequenti sono le sottoscrizioni croniche di specifiche unità dei manufatti stessi. Proprio le sezioni datate consentono di affermare che lo scriba soprattutto impegnato ha ripartito in due campagne grafiche la propria attività di copia, la prima compresa tra il settembre 1424 e il giugno 1425 (Namurcenses 48, seconda parte; 51, prima parte e 67: a loro volta la sezione iniziale del primo, ancora la prima del ms. 70 si dislocano tra il 1438 e il 1439). Altri amanuensi, meno attivi, affiancano lo scriba prioritario. Già nella seconda metà del XV secolo, è ben attestata all'interno di Jardinet una legatoria alla quale si deve con grande fondatezza una campagna di compattamento in volumi definitivi delle autonome unità. È ipotizzabile che l'attività si collochi in data anteriore al 1458, dato anche che il Namurcensis 51 è servito da antigrafo al ms. 46, datato appunto al 1458; in analogo contesto i manufatti sono stati probabilmente provvisti di ex libris. Quanto all'«origine» del corpus manoscritto in esame, è difficile ipotizzare che si tratti di un'iniziativa varata dalle religiose in data anteriore all'inizio della riforma; in modo analogo non sembra probabile che il blocco dei manufatti possa rappresentare la biblioteca privata di un professo a Jardinet; è piuttosto plausibile che la raccolta sia strettamente legata al processo riformistico che coinvolge la comunità femminile. In quest' ottica, si prendono in esame le raccolte librarie delle fondazioni interessate/partecipi della riforma stessa, cioè Moulins, Aulne, Villers, Cambron. Di queste si passano in rassegna le fonti catalografiche e le sopravvivenze manoscritte: Moulins sembra rimanere in penombra mentre Aulne è al centro di vari studi e conserva ancora varie testimonianze manoscritte. Vengono comunque indagati i modelli testuali che possono aver dato vita alle unità codicologiche/ai fascicoli copiati tra il 1424 e il 1425 e, poi, a quelli riconducibili al 1425, rivolgendo particolare attenzione ai testi di minore diffusione, quali ad esempio, l'anonima Explicatio libri Apocalypsis o il De scriptoribus ecclesiasticis di Sigeberto di Gembloux, il De coelesti hierarchia dello ps. Dionigi o anche vari scritti relativi alle controversie eucaristiche. Innegabili affinità emergono rispettivamente con il Bruxellensis II 1076, il Bruxellensis II 1083 o ancora il ms. II 1121 e, se appaiono escludibili i rapporti con le biblioteche di Villers e di Cambron, sembra invece che quella di Aulne sia stata utilizzata dagli scribi dei Namurcenses, tuttavia è impossibile giungere ad affermazioni di sicura fondatezza, anche per la perdita del corpus librario di Moulins, che potrebbe essere stato mediatore dei rapporti tra i manufatti Aulnenses e i Namurcenses. Sembra comunque ipotizzabile che lo scriba prioritario, al momento di avviare la riforma a Jardinet, vi porti il frutto dei suoi sforzi grafici, continuando nel monastero riformato la sua attività di copia. Anche nelle unità cisterciensi del basso medioevo si proseguono dunque i legami librari fra le fondazioni unite da un rapporto genetico, come ai tempi «eroici» della prima riforma cisterciense. Riduci Argomenti e indici Le Jardinet, BibliotecheApocalypsis, Biblia sacra, FORTLEBENAulne, BibliotecheCambron (Belgio), BibliotecheMoulins (Namur), BibliotecheVillers (Brabant Wallon), BibliotecheDionysius pseudo Areopagita saec. V-VI, De caelesti hierarchiaSigebertus Gemblacensis monachus n. 1030 ca., m. 5-10-1112, De viris illustribusLuoghi: | Aulne
Cambron-Casteau
Le Jardinet
Moulins (Namur)
Villers (Brabant Wallon)
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Manoscritti Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), II 1083 (901)Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), II 1076 (1491)Bruxelles, KBR (olim Bibliothèque Royale «Albert Ier»), II 1121 (1082)Namur, Musée des Arts Anciens du Namurois, Fonds de la ville 50Namur, Musée des Arts Anciens du Namurois, Fonds de la ville 51Namur, Musée des Arts Anciens du Namurois, Fonds de la ville 46Namur, Musée des Arts Anciens du Namurois, Fonds de la ville 67Namur, Musée des Arts Anciens du Namurois, Fonds de la ville 48Namur, Musée des Arts Anciens du Namurois, Fonds de la ville 71Namur, Musée des Arts Anciens du Namurois, Fonds de la ville 49Namur, Musée des Arts Anciens du Namurois, Fonds de la ville 70 Scheda N: 33 - 6472 Permalink: http://www.mirabileweb.it/mel/-réforme-circulation-de-scribes-et-transferts-de-m/616359 |